Anime & Manga > Captain Tsubasa
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Autore: Nono23    29/10/2015    4 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia seconda Song-Fic!
Ho voluto rischiare e divertirmi, trattando una coppia che non rientra nei miei canoni e soprattutto è Het.
Due ragazzi, una chiacchierata e un'amore nascente... con sottofondo una magnifica canzone d'amore moderna...
Spero possa essere di vostro gradimento!
Dedicata a BJ, Slanif, Mr Apricot, Gratia e SANKI. Naturalmente anche agli amanti di quest'insolita coppia!
Buona lettura a tutti!
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! I’m back!
Allora, come va? Tutto bene? Io sì!

Ritorno alla carica con… un’altra Song-Fic! Questa è un enorme esperimento, in quanto la coppia che tratterò non rientra nei miei canoni ed è Het. Non scrivo Het da molto tempo, potrei essere un po’ arrugginita, ma spero di non combinare un totale casino! Il personaggio maschile, per quanto mi assomigli (e qui, chi mi conosce, ha già capito a chi mi sto riferendo…!), sarà dura farlo muovere in questa One-Shot. La ragazza è indomabile, ma quando si innamora diventa un agnellino, perciò con lei potrei aver qualche speranza in più di rimanere nell’IC… Speriamo! La canzone scelta è della mia band preferita, pertanto invito tutti quelli che hanno voglia di ascoltarla.
Qui di seguito posto il link:
https://www.youtube.com/watch?v=v3_HOVQFFJA
Ma ora basta con tutti questi misteri! Ed ora, senza ulteriori indugi… Che si apra il sipario sulla storia! Buona lettura a tutti, cari lettori!

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Autore canzone: 5 Seconds Of Summer (5SOS)

Titolo canzone: Beside you

Titolo tradotto: Accanto a te

Coppia: Genzo/Sanae; accenno a Tsubasa/Taro

Tipo di coppia: Het; accenno Shonen-Ai

Autore storia: Nono23

Disclaimer: i diritti sono riservati a Yoichi Takahashi per i personaggi; i diritti di “Beside you” appartengono ai 5SOS; la storia non è stata scritta a scopo di lucro o plagio, solo per regalare qualche emozione…

Dediche: A BJ, mia prima sostenitrice, a Slanif, anche se ama le Genzo/Karl… XPXD, a Mr Apricot, mio mentore per le Song-Fic, a Gratia, sperando possa contenere l’introspezione che tanto ama, a SANKY, con le quali mi scuso se non ho più recensito le loro storie, ma proprio non avevo tempo…, e a tutti i fan della coppia e/o dei personaggi.

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Within a minute I was all packed up
I’ve got a ticket to another world
I don’t wanna go
I don’t wanna go
Sudden words are hard to speak
When your thoughts are all I see
“Don’t ever leave,” she said to me


 
Nel giro di un minuto sono stato tutto circondato
Ho un biglietto per un altro mondo
Non voglio andare
Non voglio andare
Alcune parole sono difficile da dire
quando i tuoi pensieri sono tutto quello che vedo
"Non lasciare mai" mi ha detto
 
Genzo sospirò ancora sdraiato sul letto. Era passato un mese dalla fine del Torneo di Parigi, al quale aveva preso parte come portiere giapponese solo nella finale in sostituzione del “rivale” Ken Wakashimatsu, ma non riusciva a dimenticarsi le immagini della sera e quelle all’aeroporto.
“Avevano vinto e stavano festeggiando tutti assieme all’hotel. Era quasi finita la cena e l’allenatore si era ritirato nelle sue stanze, lasciando campo libero ai suoi giocatori. Ryo aveva subito ordinato birra per tutti e loro non l’avevano di certo disdegnata. Solo Jun e Yayoi avevano scelto una Coca-Cola. Erano al terzo giro quando videro allontanarsi Tsubasa e Taro con due sorrisi ebeti e un po’ barcollati. Genzo sembrava il più sobrio tra tutti. Forse perché in Germania si beveva molto più rispetto al Giappone e probabilmente ci aveva fatto l’abitudine. Alzò lo sguardo e notò Sanae persa tra i suoi pensieri.
« Anego, cosa c’è?» le domandò accennando un piccolo sorriso sghembo. Lei alzò di scatto il viso, presa alla provvista.
« Mah… Nulla di particolare…» sapevano entrambi che quel “Nulla di particolare” fosse rivolto solo ad una persona: Ozora Tsubasa.
« Hai voglia di parlarmene?» si offrì stranamente gentile lui. Ora che la osservava bene, quelle guance rossicce per l’alcool e quel vestitino bianco leggero la rendevano davvero femminile e… bella.
Lei sembrò pensarci su qualche istante, poi chiese di prendere una boccata d’aria. Andarono davanti all’entrata dell’hotel. Il cielo notturno di Parigi era magico davvero come dicevano. Quella sera era costellata di milioni di brillantini, gli unici spettatori della loro conversazione. Le strade erano deserte.
« Sai… ho come l’impressione che Tsubasa… sì, insomma, Tsubasa sia… innamorato.» balbettò lei, in cerca delle parole più giuste per esprimere le sue sensazioni. Genzo non parlò, ma la fissò intensamente.
« Non so spiegarmelo, ma ho come l’idea che abbia la testa sulle nuvole più del solito… e poi, quegli sguardi… indirizzati a… a Misaki… sono gli stessi con cui io lo guardavo da quando avevo dodici anni!» sbottò lei con un cipiglio da guerriera, da Anego. L’amico, che già sospettava qualcosa, annuì.
« E oggi… beh, oggi, adesso, staranno festeggiando come una qualunque coppia innamorata! Solo che al posto di Misaki avrei voluto esserci io. Lo invidio da morire! …Però è anche vero che… che ho rimosso quasi completamente Tsubasa dal mio cuore…» ammise, con un sorriso rassegnato.
« Cosa intendi, scusa?» le domandò con una punta di stupore nella voce.
« Che Tsubasa è stato e sempre sarà il mio primo vero amore non corrisposto. Però sto riconoscendo le stesse emozioni che provavo accanto a lui con un’altra persona.» spiegò lei, ma rimanendo sempre sul vago.
« E chi è il fortunato, stavolta?» non notò che il rossore sulle guance era aumentato di botto.
« Diciamo che non lo vedo spesso a causa del suo lavoro… è bellissimo, ha i capelli corti scuri… scurissimi, quasi neri… e gli occhi… così profondi… antracite… ho capito di amarlo al pari, se non di più di Tsubasa, perché mi sono bastate solo due volte per affogare nelle pozze senza fine che ha al posto dello sguardo… Okay, forse ho bevuto troppo alcool… sto sparando cavolate a ripetizione… dimentica ciò che ti ho detto.» fece per tornare dentro, ma il portiere la trattenne per un polso. Lei si voltò di scatto, ma non impaurita. Pensò che la sua stretta fosse lieve, gentile, dolce e calda. Pensò davvero che avrebbe voluto essere toccata da quelle mani ancora e ancora… per sempre… senza stancarsi mai… senza staccarsi mai…
« Aspetta… “In Vino Veritas”… per favore… chi è? Dimmi… chi è?»
« Non sei un tipo perspicace, vero? … Va bene, ti aiuterò. Guarda là. Riesci a vedere quella stella?»
« Sanae, ci sono miliardi di stelle!»
« Ecco cosa vedo ogni volta che mi parla. …La vedi la più luminosa di tutte? Quella là, accanto a quell’altra!» Wakabayashi si sentì preso in giro. Ma non parlò, aspettando che la sua pazza, adorabile interlocutrice continuasse.
« E’ meravigliosa, vero? Sarà la sensazione che proverò appena lo bacerò.» la sentì sorridere e il suo cuore perse un battito. Gli mise un braccio sulle spalle, facendo aderire i loro fianchi, tenendolo il più vicino possibile.
Con ancora il dito puntato alla volta celeste, si girò con uno scatto repentino e lo baciò per non più di cinque secondi. Voleva assaporare tutte le emozioni meravigliose che immaginava, ma allo stesso tempo temeva un rifiuto.
Genzo rimase sbalordito dal gesto della Nakazawa. Inconsapevolmente rispose al bacio. Quando la sentì staccarsi, l’avvolse in un abbraccio per non farla fuggire. Era piacevole la sensazione delle sue braccia che circondavano la schiena del portiere.
« Come… come l’hai scoperto, Sanae?»
« Non l’ho scoperto. Mi sono resa conto di averlo sempre saputo.»*  gli sorrise lei. Wakabayashi poté giurare di non averla mai vista più brillante di quel momento. Si era riscoperto gioioso di quello e si sentiva bene con lei. Si era innamorato della sua piccola Anego senza saperlo. E adesso, il suo cuore batteva veloce, come mai prima d’ora. Non voleva pensare a quello che sarebbe accaduto l’indomani, voleva solo concentrarsi sul presente e su Sanae. Per questo si baciarono ancora e ancora. Si baciarono finché la piccola non si addormentò avvinghiata al suo torace.
Wakabayashi la prese in braccio e la portò nella camera delle ragazze. Fece il meno rumore possibile per non svegliare la Nishimoto e la Aoba. La posò delicatamente sul letto e le rimboccò le coperte, baciandole la fronte e sussurrandole due semplici parole: “Ai Shiteiru”**. Lei sorrise e Genzo non seppe mai se l’ebbe udito o fu solo un riflesso incondizionato.
Quando ritornò nella sua stanza, che divideva con Tsubasa, notò che il letto del Capitano era occupato da Ishizaki. La sua piccola aveva ragione. Quei due stavano insieme a festeggiare come due innamorati, non c’era alcun dubbio. Si era avvicinato alla scrivania e aveva adocchiato il biglietto aereo per Amburgo. In quel momento aveva sentito il cuore pesante come un macigno. Andare in Germania significava lasciare Sanae per un lungo periodo di tempo. Non era sicuro che ce l’avrebbe fatta. L’aveva appena trovata che già doveva lasciarla andare. Non voleva. Non poteva. Ma doveva.
“Non voglio andare… Non voglio andare” aveva pensato, ma sapeva di non avere altra scelta.
Sanae realizzò di doversi separare da Genzo solo quando si trovava già all’aeroporto. Il ragazzo indossava il solito cappellino rosso e un paio di occhiali scuri. Si erano appartati dietro ad una colonna in disparte, evitando gli occhi indiscreti degli amici. Wakabayashi aveva posato una mano sulla guancia velata di lacrime della sua piccola. Cercava di sorridere e di rassicurarla, ma era difficile dire anche una sola lettera se tutto ciò che vedeva erano i suoi pensieri: “Non lasciare mai…”
Si baciarono per l’ultima volta, si sorrisero e il portiere s’incamminò verso il proprio gate. Si era girato verso di lei contro la sua volontà ed era tornato indietro. Le calcò in testa il suo cappello, quello per il quale avrebbe fatto fuochi e fiamme se non l’avesse trovato da bambino, e le asciugò le lacrime con il pollice. Le sussurrò “Arrivederci, piccola” e se ne andò definitivamente.
Genzo sorrise al ricordo. Amava moltissimo quel cappello, ma nel suo cuore c’era posto solo per Sanae. Lo divertiva chiamarla ‘Piccola’. Sembrava scomparire tra le sue braccia tanto era minuta. E fu con quei pensieri che si addormentò placidamente in quella fredda notte amburghese.
 
When we both fall asleep, underneath the same sky
To the beat of our hearts at the same time
So close but so far away

(Can you hear me?)
 
Quando entrambi ci addormentiamo
Sotto lo stesso cielo
Al ritmo dei nostri cuori
Allo stesso tempo
Così vicini ma così lontani
(Puoi sentirmi?)
 
Tutte le sere, Sanae prendeva tra le mani il cappellino di Genzo e iniziava a parlare. Parlava come se lui fosse presente. Come se potesse sentirla ed ascoltarla. Gli raccontava della giornata trascorsa, dei suoi studi e degli amici. Concludeva sempre dicendogli che l’amava e che avrebbe tanto voluto rivederlo. Poi lo riponeva sulla scrivania, accanto alla foto della Nazionale completa. A casa aveva accennato poco nulla della relazione a distanza col portiere. La famiglia la credeva ancora innamorata di Ozora e sua madre si sarebbe dispiaciuta moltissimo se fosse venuta a sapere che Tsubasa non era interessato alla sua bambina. L’aveva sempre visto come il genero perfetto, a differenza di Wakabayashi. Quest’ultimo era troppo egocentrico, megalomane e arrogante. Il figlio di Natsuko invece era dolce e generoso. Immersa nei ricordi, la Nakazawa si addormentò. Sentiva dentro di sé che anche Genzo stava riposando e i loro cuori battevano allo stesso ritmo. Non sapeva spiegare da cosa derivava tutta quella sicurezza, semplicemente era certa che i loro cuori erano sincronizzati sulla stessa melodia da quando si scambiarono il loro primo bacio sotto le stelle. Erano così vicini, ma così lontani, separati da migliaia di kilometri di distanza.
 
She sleeps alone
My heart wants to come home
I wish I was, I wish I was
Beside you
She lies awake
Trying to find the words to say
I wish I was, I wish I was
Beside you

 
Lei dorme sola
Il mio cuore vuole tornare a casa
Io vorrei essere
Io vorrei essere
Accanto a Te
Lei mentre si sveglia
Prova a cercare le parole da dire
Io vorrei essere
Io vorrei essere
Accanto a Te
 
Quando Wakabayashi si risvegliò era molto presto quella mattina. Erano le 05.30 e lui non aveva sonno. Sapeva che la sua piccola stava ancora dormendo. Da sola. Il suo cuore voleva tornare a casa, da Sanae, accanto lei. Ma era costretto lì, in Germania, per altre cinque settimane. Poi l’allenatore avrebbe lasciato libere un paio di settimane alla squadra. Non ne aveva parlato con la sua piccola perché voleva farle una sorpresa, sapeva che presto l’avrebbe rivista. Era proprio questo pensiero che lo faceva sorridere ogni giorno.
Sanae aveva appena aperto gli occhi e un’inspiegabile gioia mista a malinconia l’aveva colpita quella mattina. Aveva sognato niente meno che Wakabayashi che le diceva che si sarebbero rivisti presto. Al contempo il pensiero di non averlo accanto ora che si erano riscoperti innamorati l’uno dell’altra la intristiva moltissimo. Una lacrima era sfuggita al suo controllo, impedendole di trovare una qualsivoglia parola di consolazione. Desiderava così tanto poter essere circondata da quelle braccia forti nelle quali sembrava scomparisse. Drogarsi del profumo di colonia che indossava e perdersi nelle pozze antracite incastonate nel volto. Voleva averlo accanto e niente di più.
 
Another day and I'm somewhere new
I made a promise that I'll come home soon
Bring me back, bring me back to you
When we both wake up underneath the same sun
Time stops, I wish that I could rewind
So close but so far away

 
Un altro giorno e io sono in qualche altro nuovo posto
Ho fatto una promessa, che verrò presto a casa
Riportami indietro, riportami indietro da te
Quando insieme ci risvegliamo
Sotto lo stesso sole
Il tempo si ferma, vorrei poter iniziare daccapo
Così vicini ma così lontani
 
Dall’hotel c’era una vista meravigliosa, ma grigia. Il cielo era nuvoloso, sembrava dovesse piovere da un momento all’altro. Genzo non poteva fare a meno di sospirare. Era come se senza la sua piccola fosse tutto incolore e piatto. Ricordava quando Anego strillava incitamenti a Ozora dagli spalti ed ora più che mai era convinto che senza di lei le partite non sarebbero state le stesse. Era passato un altro giorno ed era arrivato solo da cinque minuti a Monaco. Doveva giocare contro Schneider; non era la prima volta che lo affrontava come avversario. Era l’unica cosa che lo tirava un po’ su in quei giorni. Il calcio era sempre stato la sua unica passione, la sua strada, la sua vita. Sin da piccolo, aveva avuto un talento naturale nell’afferrare al volo le cose. Gli dava una scarica di adrenalina incomparabile. Ed era stato proprio per questo motivo che i suoi genitori, pur di non averlo sulla coscienza, avevano ingaggiato il signor Mikami. Lui era stato come un padre per Wakabayashi. La sua guida nel mondo del calcio. Gli aveva anche fatto giurare una cosa: “Genzo, promettimi che ritornerai in Patria solo e soltanto quando sarai diventato un Campione.” “Te lo prometto, Mikami. Te lo prometto.” Si era allenato moltissimo, a lungo e sempre più duramente pur di raggiungere quell’obbiettivo. Ed ora era diventato un uomo. Un Campione. Un Campione innamorato della sua piccola che distava migliaia di kilometri. Quante volte, quando si risvegliava (era sicuro, insieme a Sanae, seppur dall’altra parte del mondo), avrebbe voluto ricominciare daccapo? Se non avesse mai scelto di andare in Germania, probabilmente ora potrebbe coccolarsela come solo la sua piccola merita. Il tempo scorreva tremendamente lento quando lei non c’era. Era come se si fermasse a beffeggiarlo, a ricordargli che non aveva accanto la persona che amava a causa delle sue scelte. E mai come in quei momenti avrebbe desiderato premere il tasto “rewind”. Ma in fondo sapeva che se non fosse stato per le sue decisioni, probabilmente le cose tra lui e Sanae sarebbero andate in modo completamente diverso.
 
The pieces of us both
Under every city light
And the shining as we fade into the night
I pezzi di noi due
Sotto le luci della città
E il brillare come noi sbiadisce nella notte

 
Guardando il ricordo di loro due abbracciati sotto il cielo stellato parigino da un’altra prospettiva, avrebbe potuto paragonarsi a due pezzi di puzzle. Si erano incastrati perfettamente, senza sforzo. Quando Sanae gli aveva sfiorato le labbra timidamente, si era sentito risplendere. Aveva sentito forza, coraggio, gioia e amore nascergli nel cuore, diffondersi nel corpo, impregnarne i muscoli ed esplodere in un bacio più a lungo ed approfondito.
Ogni bacio era una scintilla… anzi, lo scintillio di una nuova stella presente nella volta celeste. Solo quando la sua piccola era crollata per la stanchezza tra le sue braccia, il brillio che insieme sapevano emanare si sbiadì fievolmente. Da soli erano pari ad una fiammella che vagava malinconica per le strade, ma gli era bastata una sola notte per capire del fuoco che potevano accendere assieme. Chissà che incendio creeranno, quando faranno l’amore, pensò Genzo con un sorriso malizioso. Non immaginava che Sanae fosse della stessa idea. Il portiere sospirò e sorrise, per una volta rincuorato dal pensiero che prima di quanto potesse immaginare avrebbe incontrato la sua piccola.
 
Fine.
 
Note doverose:
*scambio di battute tra Jack e Rose, nelle scene finali del Titanic, quando la ragazza va in cerca d’aiuto per liberare il suo amore dalle catene alle quali era stato obbligato.
** “Ti amo” in giapponese.
 
Note dell’autrice:
Allora… cosa ne pensate sinceramente? È la seconda Song-Fic che scrivo, quindi non so… se non vi piace non fatevi problemi a dirmelo, eh! Rimediamo subito! E ditemi anche se volete che scriva una One-Shot sull’incontro tra Wakabayashi e la sua piccola dopo che si sono messi insieme! Mi farebbe davvero piacere saperlo, almeno capisco se ho perso completamente la mano o meno con le Het!!! XD
Per il resto… spero abbiate gradito questa lettura. Io mi sono divertita ed emozionata scriverla. E voi, a leggerla?
Ho esaurito le parole… e questo è un miracolo, visto che solitamente sono prolissa!
Posso solo augurarvi buongiorno o buonanotte, a seconda di quando vi viene voglia di leggerla e ringraziarvi nuovamente tutti quanti, per le vostre recensioni alle mie storie e poesie precedenti.
Rinnovo i ringraziamenti in particolare a BJ, Slanif, Mr Apricot, Gratia e SANKI, oltre naturalmente agli amanti delle coppie (io sono per le TsubasaxTaro!!!).
Okay. Ho davvero finito. Basta. Ciao a tutti!!!
Nono23.
   
 
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