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Autore: Roxed    30/10/2015    1 recensioni
Digitai a caso il sito www.new world.com dato che mi stavo totalmente annoiando: non c'era niente nè in tv, nè altrove. Era quasi come se l'umanità si fosse estinta, si fosse congelata in un sonno veglia che nessuno avrebbe potuto risvegliare.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Violenza
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Digitai a caso il sito www.new world.com dato che mi stavo totalmente annoiando: non c'era niente nè in tv, nè altrove. Era quasi come se l'umanità si fosse estinta, si fosse congelata in un sonno veglia che nessuno avrebbe potuto risvegliare. I miei occhi, che hanno diciamo una forma alquanto particolare, simili a quelli dei cinesi/japponesi ma leggermente più grandi, andarono a posare sull'orario del computer. 
"Ah ecco,sono le 3 di notte, chi vuoi trovar sveglio a questa ora?" 
dissi con tono quasi sorpreso. Internet ti fa questo scherzo, perdi ogni tipo di ricognizione, che sia temporale, che fisica, sei immerso in quel posto, in qulla moltitudine di siti e immagini, storie e roba del genere e non ti rendi conto di nulla. Sei come in un piccolo glomerulo buio, non vedi nulla, non senti nulla, sei assuefatto. 
Il sito che avevo digitato si aprì, brillante e lucente come nessun altro sito era mai stato, con una bellissima home page piena di disegni di personaggi creati. Questo perché New World era un neo gioco fantasy creato apposta per le persone che soffrono di vari disturbi, come la mia insonnia, dato che trovavi tantissime persone collegate da ogni parte del mondo. Quindi decisi di downloadarlo, anche se occupava più di 4 giga di memoria ma stranamente ci mise poco, soprattutto l'installazione e le varie patch, sia nuove che vecchie.
Chiusi il sito, aprii il gioco e digitai user name e password e davanti a me mi si aprì una schermata che non lessi, misi subito accetto. Scelsi la classe, un gatto arcere, gli diedi il nome di Tress e mi catapultai a giocare. Si ma non letteralmente del termine, venni proprio risucchiato dal computer.

Mi sentii completamente frastornato insieme ad ogni singola cellula del mio corpo, se quello si poteva definire il MIO corpo.
Aprii gli occhi lentamente; fiutavo in modo distinto ogni singolo odore, riuscivo a captare ogni singolo suono che mi circondava. Stranamente mi sentivo in forma, pieno di energie, cosa alquanto ambigua data la mia usuale pigrizia. Era tutto così confuso, così dannatamente assurdo che ad un certo punto pensai d'essermi addormentato sulla tastiera.
Poi capii.
«Ti senti bene?»
Una voce mi giunse alle spalle facendomi sobbalzare; mi girai di scatto in modo decisamente rapido. Il mio interlocutore arretrò, assumendo un'espressione perplessa; ma ciò che mi fece rabbrividire fu il modo in cui lo vidi: era troppo nitido, troppo vicino, come se i miei occhi avessero automaticamente messo a fuoco, in modo quasi inumano ma eccellente. Poi spalancai completamente gli occhi, non riuscivo a rielaborare i fatti.
«Preparati o faremo tardi agli allenamenti.»
Rimasi immobile, incredulo di ciò che stava accadendo; vidi il ragazzo svanire davanti a me, in una nuvola grigiastra comparsa dal nulla. Aveva una veste lunghissima, nera, con un enorme cappuccio e delle maniche larghissime; portava un cinturino con un borsello di cuoio.
Ero impaurito, disorientato, non ero lucido, non potevo esserlo.
Ero interamente ricoperto di pelo. Da lontano un eco si alzò quasi volesse avvertirmi che l'allenamento,di cui parlava quello strano individuo stava iniziando in piazza e che tutti i nuovi giocatori dovevano andarci al più presto, così da imparare le arti sofisticate dei loro nuovi corpi.
I miei occhi rimasero aperti, sorpresi dell'ottimo suono che riuscivo a sentire, quasi avessi addosso delle cuffie bouser che mi permettevano di udire ogni minimo dettaglio o rumore pure a 1000 metri. 
Mi avviai quindi timoroso di ciò che avrei potuto udire o vedere, dato che fino ad adesso l'unica persona che avevo incontrato era quel tipo strano con il cappotto nero e ciò alla mia psiche non andava affatto bene. Si ero in un sogni, di sicuro stavo addormentato, continuavo a ripetermi. 
Feci almeno dieci passi, che normalmente mi avrebbero portato più o meno alla piazza che distanziava davvero poco, ma stavo ancora a metà. Dovevo trovare qualcosa con cui riflettere la mia immagine o persone a cui chiedere aiuto.
Ero distratto da questi pensieri, quando vidi un enorme bestione sbavoso e brutto, venirmi in contro. Non correva, camminava tranquillamente, però il problema era che i suoi tre passi lo portarono proprio vicino a me e neanche mi aveva visto e per poco non mi schiacciò sotto i suoi piedi grigiastri, ma grazie ad un balzo veloce verso destra, mi spostai dalla sua direzione. 
Non ero mai stato così agile fin ora. Non avrei mai potuto schivare quell'essere alto per lo più 2 metri, due denti sporgenti e belli appuntiti, ma ciò che mi fece strano fu la sua reazione. Egli,si perchè non si poteva definire il sesso, stava piangendo, infatti riuscii a vedere sulla sua faccia goccioline che piano piano scendevano a terra. Gli dissi subito " scusi,ma dove shono,miao?"

Il mio nuovo "look" ci mise poco a saltare all'occhio del "gigante", che in quel momento, tutto sembrava tranne che grosso orrendo e pericoloso. In quel momento ricordava più un bambino che aveva perso la mamma al centro commerciale. Comunque sia, la sua unica risposta fu un farfuglio, provocato un pò dai singhiozzi. La situazione stava cominciando ad imbarazzarmi, se devo dirla tutta - e un po da quello che doveva essere probabilmente il suo "dialetto", in cui le uniche cose che riuscii a capire, nonostante il mio udito fosse alquanto migliorato rispetto a quando avevo sembianze umane, furono "inFegnantO,Figh...lui tropo Fevero....cacia subitA apena fai erorO,sigh". Dopodichè si allontanò, singhiozzando a testa bassa, col suo passo felpato come quello di un elefante. Ed effettivamente, mano mano che mi avvicinavo cautamente alla folla di "primini", vedevo sempre più gente abbandonare il mucchio. Chi imprecando, chi stringendo le spalle, chi urlando vendetta, fino a che due cose non mi furono ben chiare : presto noi nuovi arrivati saremmo stati decimati, poiché il nostro addestratore era probabilmente il peggiore che potesse capitarci. Neanche a dirlo, non appena vidi l'ennesimo primino abbandonare la folla gesticolando furiosamente, riuscii a sentire chiaramente la voce dell'addestratore...se di voce si poteva parlare. Era più un rombo di tuono, e infatti dovetti tapparmi le orecchie con le mie "mani" fin troppo pelose e morbide sotto i palmi, per non perdere l'udito, mentre gridava :

"AAAVANTI finocchietti,chi è il prossimo che vuole mostrare a Egidio Il Toro Di Pietra le proprie capacità,eh??E se vedo qualcun altro ridere del mio nome sotto i baffi,gli mischio le ossa!!"

Dopo quelle parole tutti si stavano allontanando da quell'addestratore psicopatico, infatti tutti i novellini si erano quasi schierati a formare una via e nessuno stava fiatando, tutti zitti e mogi mogi a bisbigliare parole tremanti con visi impauriti.
L'unico problema era che io stavo lì, sulla via appena formatasi e avevo gli occhi di tutti puntati, soprattutto quelli dell'umano Egidio, il Toro di Pietra, che neanche aspettò un minuto che mi disse tuonando di nuovo, con la sua voce cavernicola 
" Mezza pulce,tu vuoi davvero combattere contro di me? Ahahahahah,morirai in un secondo"
Lo guardai e mi misi a ridere. Si era troppo buffo, il tono e il suo modo di atteggiarsi come campione assoluto di quel gioco. Si era come se davanti a me ci fosse un bulletto della scuola che terrorizzava i poveri ragazzi appena arrivati. 
Neanche il tempo di riprender fiato che egli si buttò contro di me con occhi rosso fuoco indemoniati e con una enorme spada lucida e brillante al sole, tentò di colpir in pieno il mio petto pieno di peli, ma con enorme sorpresa di tutti, senza rendermene conto, saltai in alto, per finire proprio sulla lama.
Lui mi guardò quasi esterrefatto dalla mia prodezza ed abilità, infatti non ebbe neanche il tempo di muoversi che passo dopo passo, mi trovai vicino alla sua faccia e gli diedi una scicchera sul naso con le unghie tirate fuori. Infatti al posto di una semplice schicchera lo graffiai, cosa che lo fece indietreggiare e cadere a terra e lasciando perfino cadere anche la spada, dove ero appoggiato con i miei piedi felini. La spada fece rumore metallico, mentre io con un altro salto, mi trovai in piedi a leccarmi il pelo del braccio destro per poi dire "miao spiace"

"Buttato a terra da una caccola di pelo grigio...." ringhiò Egidio mentre si rialzava, tastandosi il naso ferito."Pochi primini ci sono riusciti. Mi cascassero le palle a terra se non sei meritevole di cominciare la tua avventura nel nostro mondo, chiunque tu sia!AH!". Dopodiché,prese la sua spada, se la appoggiò sulla spalla sinistra e voltandomi le spalle urlò agli altri primini "Vediamo se qualcun altro riesce almeno a sfiorarmi,eh??Sempre se non vi riempite di merda i calzoni dalla paura,AH!!".

A quel punto sì, potevo dire di aver passato la prova ma cos'altro dovevo aspettarmi? Feci per allontanarmi quando all'improvviso mi si parò davanti lo strano individuo dalla lunga veste scura che mi accompagnò fin qui, quasi come fosse spuntato dalle ombre dei primini ammassati al centro della piazza.

"E tu non combatti,nya?" gli chiesi, mentre con due dita accarezzavo le mie vibrisse. Mi rispose "Io svolgo altri compiti. Chiamo a raccolta le reclute,per esempio. Come ho fatto con te e con molti altri nello stesso momento.".

"Quindi hai il potere dell'ubiquità o qualcosa del genere? Ma almeno un nome ce l'hai?Il mio è Tress,nya."gli chiesi e protesi la zampa verso di lui per stringergli la mano.

"Reynar,piacere." disse mentre prendeva la mia zampa con la sua mano, celata da guanti di pelle nera in tinta con la sua veste. Una stretta forte, ma rassicurante.

"Sai Tress,ho visto come ti sei comportato con Egidio e ho anche notato il modo in cui lui ha capito di che stoffa sei fatto. Penso che tu abbia del potenziale e siccome in questo villaggio i mutanti come te sono una risorsa preziosa, voglio presentarti alcuni tuoi simili...".E mentre finiva la frase da dietro le sue spalle vidi in lontananza un trio di esseri assurdi e ben armati che ci stavano venendo incontro : un uomo rinoceronte,un uomo formichiere e una donna falco. Davanti a quella scena, la mia unica reazione fu "Oh,porc...!".

   
 
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