Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Leaves in the sky    30/10/2015    0 recensioni
Le bugie hanno le gambe corte e possono ferire profondamente le persone. Quando Harry si ritrova a fare i conti con questa verità sulla sua stessa pelle, capirà che mentire é l'arma peggiore per conquistare una ragazza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao a tutti! Quanto mi fa strano ritrovarmi su questo sito come scrittrice invece di una semplice lettrice come sono stata per anni. Mamma mia, che ansia! 

Sto scrivendo questa storia con quello che io considero il mio compagno di avventure e ci stiamo divertendo un mondo, così un giorno abbiamo deciso di fare il grande passo e di pubblicare finalmente la nostra storia. Speriamo con tutto il cuore che vi piaccia. Buona lettura.


Intreccio di bugie.

Avete mai finto di essere qualcuno che in realtà non siete? E avete mai cercato di farvi piacere qualcosa perché vi eravate presi una cotta per una ragazza (o un ragazzo)?                                                  
Beh, questo é ciò che é capitato ad un semplice ragazzo di città di nome Harry, diciottenne dai capelli biondo cenere e dagl’occhi verdi smeraldo.
Quella che per lui era iniziata come una mattinata catastrofica e piovigginosa, si trasformò, in un colpo, in una delle più belle giornate della sua vita. Era precisamente, Harry se lo ricorda bene, un lunedì di Novembre, il 12 per l’esattezza, e lui si era svegliato molto presto.. ma non per sua volontà.
Sua sorella aprì la porta della sua camera, sbattendola senza tante cerimonie, facendolo quasi cadere dal letto.
“Come hai potuto mangiare l’ultima fetta di torta che mi ero tenuta da parte proprio per la colazione di stamattina? Stai diventando un po’ egoista da quando me ne sono andata.. ma mi stai ascoltando o dormi? E vedi di alzarti, devi andare a scuola ..” - .. e blah blah blah blah e ancora blah, aveva blaterato Sharon alle 6 e 30 di mattina.
Harry la fissò con sguardo assonnato mentre si chiedeva per la milionesima volta come lei fosse capace di rompere a qualsiasi ora del giorno.
Sharon era una hostess di volo e solitamente (per fortuna) viveva da sola in un piccolo ma grazioso appartamento nel quartiere di Brooklyn, New York City, ma la sera prima alcuni tubi del bagno si erano rotti, allagando la sua casa e lei aveva trovato rifugio dai loro genitori.
Aveva gli occhi marrone scuro come la terra bagnata dalla pioggia, lunghi capelli castani ed era una chiacchierona professionista.. non riusciva a starsene zitta letteralmente mai e Harry era sempre stato convinto che lei parlasse anche mentre dormiva.
Il suono della sua voce gli stava facendo venire il mal di testa e quando neanche le coperte spesse sotto le quali si era nascosto riuscirono nell’intento di attutire il suo blaterare, Harry scese fulmineo dal letto, gridando:
“Ho capito! Mi dispiace per la torta ma ora vattene!”
Aveva quasi il fiatone dopo lo sfogo che aveva avuto. Lei lo guardò dall’alto al basso, ridusse gli occhi a due fessure, in segno di sfida, e poi lasciò la stanza. Harry sospirò, passandosi le mani nei capelli: aveva avuto proprio un bel risveglio, non c’era che dire.
Guardò l’orologio appeso alle parete e vide che aveva ancora abbastanza tempo per farsi una bella doccia e prepararsi per andare a scuola.
 

La doccia aiutò Harry a sciogliere un po’ i suoi muscoli tesi: aveva dormito male e poco quella notte e sperava vivamente che a scuola sarebbe filato tutto liscio come l’olio.
Uscito dal bagno, il ragazzo andò in camera sua e si vestì con un paio di jeans e una felpa, le prime cose che aveva trovato nell’armadio, e poi scese in cucina dove tutta la famiglia era già seduta a fare colazione.
“Caffè? Cappuccino?”- disse suo padre Luke mentre leggeva il giornale, sorseggiando dalla sua tazza rossa con su scritto “Il miglior papà del mondo”.
“No, grazie papà.. prendo solo un bicchiere di succo e volo a scuola”.
In realtà, Harry aveva ancora una mezz’oretta di tempo libero prima del suono della campanella ma lo sguardo irritato che sua sorella gli stava lanciando, gli fece cambiare idea sul passare una tranquilla colazione con i suoi.
“Ecco.. bravo.. vai a scuola.. sarai sicuramente più utile lì che qui”- disse Sharon con tono sarcastico.
“E dopo questa, me ne vado”- quasi urlò Harry, prendendo di fretta il suo zaino e il cappotto. Baciò sua madre sulla guancia, che intanto stava sorridendo di sottecchi per il battibecco tra fratelli, e se ne andò il più veloce possibile.
Non appena mise piede fuori casa però, un tuono squarciò il cielo che si era scurito notevolmente da quando Harry si era svegliato. “Ti prego, non iniziare a piovere.. ti prego..”- implorò il ragazzo mentre affrettava il passo lungo la strada.
Non fece neanche due metri che la pioggia incominciò a cadere incessantemente.
“Grazie mille, eh”- sbuffò, arrabbiato. Si mise miseramente a cercare nello zaino la minima traccia di un ombrello ma tutto fu vano.
“Perfetto”- pensò - “Mi sono dimenticato l’ombrello..  questa si sta rivelando proprio una giornata da dimenticare”. Non aveva altra scelta che coprirsi il capo con il cappuccio della felpa e correre verso scuola. Guardò prima verso il cielo, chiedendosi a chi aveva rotto le scatole in una vita precedente per meritarsi una mattinata del genere, e poi, con un sospiro, iniziò a correre a perdifiato, attento a non scivolare sull'asfalto bagnato.
"Ci mancherebbe solo quello"- pensò, mesto.
Dieci minuti dopo, il diciottenne arrivò a scuola, bagnato fradicio. Fece le scale a due a due e aprì la porta della classe con un botto, ansimando per la corsa e sgocciolando da tutte le parti.
“Sembra che un enorme uccello ti abbia pisciato addosso”- esclamò il suo migliore amico Tom non appena lo vide arrivare in classe.
“Non ti ci mettere anche tu oggi, calcio dipendente”. Harry ignorò il suo ghigno divertito e si lanciò letteralmente sulla sedia più vicina al termosifone che poteva trovare, beandosi finalmente del calore che emanava.
“Ma guarda che carini tu e il termosifone così abbracciati.. non provare a muoverti che ti faccio subito una foto”- disse Tom, tirando fuori dalla tasca il cellulare e ridendo della sua stessa battuta come spesso accadeva.
Tom era il ragazzo più figo della scuola, con le sue arie spavalde di chi la sa lunga e con la sua allegria contagiosa.
Aveva i capelli biondicci, gl’occhi marroni e un fisico da calciatore.. anche perché non voleva fare altro che giocare a calcio. Harry ricordava sempre con un sorriso divertito quando Tom, un pomeriggio, lo aveva chiamato seccato, dicendo che sua madre lo aveva costretto ad iscriversi ad un club  calcistico perché secondo lei “stava mettendo su peso e i videogiochi lo stavano rincitrullendo”.
Oh, che errore che aveva commesso. All’epoca avevano 10 anni e ad oggi, Tom viveva solo di calcio, non parlava di altro e non pensava mai ad altro. Era un totale caso disperato.
Harry decise di non rispondere alla battutina dell’amico ma optò di staccare una mano dal termosifone per mostrargli il suo dito medio.
“Oh che caratterino che abbiamo oggi.. ti è venuto il ciclo? Aspetta di vedere la nuova alunna e sono sicuro che cambierai umore.. é di una bellezza pazzesca. L’ho intravista parlare con il prof. fuori dalla nostra classe quando sono entrato.”
Harry alzò la testa verso l’amico, già incuriosito dall’argomento, e stava anche per fargli qualche domanda quando la campanella suonò e si trovò costretto ad abbandonare l'amato termosifone per raggiungere il suo banco.
In quell’attimo, la porta della classe si spalancò e con passo timido e lo sguardo basso, entrò quella che per Harry era forse la ragazza più bella che avesse mai visto.. e ne ebbe la certezza quando i loro sguardi si incrociarono.

Allora? Che ne dite?

Fateci sapere quello che ne pensate. Alla prossima.. ciaoo ;)

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Leaves in the sky