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Autore: California123    30/10/2015    3 recensioni
Dopo quasi sei mesi dalla morte del marito e dalla chiusura dell'enorme whormole che ha distrutto Central City, Caitlin è decisa ad andare avanti. L'arrivo di Jay garrick stravolge i piani della ragazza e mette a dura prova la fiducia di Barry. Jay sembra essere arrivato con l'intento di distruggere Zoom, ma che cosa succederebbe se avesse portato con sé anche qualcos'altro?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Caitlin Snow, Cisco Ramon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fu il lieve bagliore della luce, accompagnato dal più che consueto ticchettio della sveglia, a far svegliare Barry quel mattino. D’altro canto, se fosse dipeso da lui, sarebbe rimasto volentieri tra quelle lenzuola di flanella che da quattordici anni ormai avevano assunto la dolce fragranza di ammorbidente alla vaniglia. Sfortunatamente, quel privilegio gli era stato inavvertitamente tolto dopo il college, e di conseguenza, la giornata non si sarebbe rivelata poi così diversa dalle altre. Con la sottile differenza che di caffè, quella mattina, ne avrebbe dovuti acquistare non tre, bensì quattro. Uno per Jay Garrick.
Non che gli dispiacesse passare al Jitters, quella caffetteria da due anni a quella parte, era diventata parte della sua quotidianità e con esso anche il buongiorno categorico ad Iris. Ma quell’uomo, quel Jay, era ancora in parte un estraneo, proveniva da un luogo del tutto sconosciuto. Ovviamente erano venuti a conoscenza di alcuni dettagli appartenenti al suo passato, come l’essere stato ‘flash’ e l’essersi creato una serie di nemici, che prontamente, era riuscito a combattere, fin quando non era stato risucchiato all’interno della lacerazione temporale. Da quel momento in poi la narrazione era stata interrotta da una Caitlin fin troppo turbata ed un Cisco altrettanto perplesso.
 
“Barry!”
La voce di Joe lo fece sobbalzare, scese in tutta fretta, facendo attenzione a non inciampare in quella lunga rampa di scale e senza concedersi una pausa si precipitò in cucina, titubante.
“Joe, che succede?” chiese il ragazzo, con la voce ancora impastata dal sonno.
“Cisco ha chiamato. Si tratta di un’emergenza, ti copro io con Singh.” Rispose l’uomo, con comprensione, dopodiché si appoggiò al bancone e si concesse un lungo sorso di succo d’arancia.
Con un sorriso in pieno volto, il moro afferrò la giacca e sfrecciò fuori, provocando una folata di vento all’interno della stanza. Com’era suo solito, ormai, da quando aveva imparato ad usufruire dei vantaggi di quell’abilità. In pochi istanti, si ritrovò all’interno  del laboratorio, di fronte a sé vi era Caitlin, la quale senza rendersi conto della sua presenza continuò a camminare nervosamente all’interno della stanza, con Cisco che la osservava con attenzione, digitando di tanto in tanto qualcosa sulla tastiera del computer.
 

 “Cisco, non è possibile. Non sappiamo ancora nulla, l’hai detto tu stesso.” Fece Caitlin, visibilmente irritata, al che esausta dall’ennesima affermazione dell’amico gli lanciò un’occhiata ed incrociò le braccia, portando quest’ultime all’altezza del seno.

“Che succede?” Domandò Barry, interrompendo quella discussione tanto accesa.
“Cisco non si fida di Jay.” Rispose la ragazza, con le sopracciglia lievemente aggrottate. “E non vedo perché non dovrebbe.”
“Non mi sorprende, non lo conosciamo ancora abbastanza.” Fece lui, sospirando. “Non dimentichiamoci di Wells.”
“Quell’uomo vuole solo aiutarti Barry.” Lo corresse lei, avvicinandosi di qualche passo all’amico.
 “Ho solo una brutta sensazione.” Intervenne Cisco, interrompendo quel breve scambio di battute.
In men che non si dica all’interno della stanza calò il silenzio, interrotto solo dal rumore dei tacchi, che pian piano si dirigevano al di fuori di quelle quattro mura, entrambi seguirono la ragazza con lo sguardo, fin quando quest’ultima si fermò davanti alla porta e si voltò con riluttanza.
“Anche se non sappiamo nulla, dovremmo semplicemente dargli una possibilità.” Aggiunse la mora, con lo sguardo rivolto verso il pavimento. Al che per via dell’inclinazione dovette spostarsi una ciocca scura dietro la spalla.
E senza neanche dargli il tempo di replicare, si avviò per il corridoio principale.



 
 
“Quindi è per questo che mi hai chiamato, questa mattina.” Affermò Barry all’amico, con un sorriso sghembo sulle labbra. “Avevi paura di Caitlin.”
“In realtà avevo voglia di un caffè macchiato.” Annunciò lui, stendendo le gambe sulla scrivania in acciaio, cimentandosi poi in uno dei suoi passatempi preferiti. Mordicchiare nervosamente una penna.

 Al che dopo qualche secondo ,entrambi, contemporaneamente, scoppiarono in una sonora risata. Una di quelle in grado di accompagnare un lungo silenzio.

“Credi che abbia ragione?” Domandò ad un tratto il velocista scarlatto, con esitazione. “Voglio dire, e se dovessimo fidarci?”
“Non saprei, ma ho questa sensazione, credo che non sia sincero con noi.” Rispose il bruno, omettendo quelle strane visioni di cui era stato partecipe qualche ora prima, al suo risveglio.

Dopodiché entrambi annuirono e si avviarono alle proprie postazioni.




 
“Ti serve qualcos’altro?” Chiese Caitlin, fermandosi sulla soglia della porta.
“Grazie, va bene così.” fece Jay, con un sorriso.
“Va bene.” Affermò lei, con un cenno del capo, in seguito si concesse una breve pausa. “Sei sicuro di voler ancora rimanere nella cella? Non sei più un pericolo, potremmo trovare un’altra sistemazione.”
“Non è un problema.” Rispose quest’ultimo, avvicinandosi alla ragazza. Nel mentre la osservò per qualche istante con uno sguardo carico di malinconia ed in seguito sotto il suo sguardo indiscreto tornò ad occuparsi di alcuni strumenti presenti sulla scrivania.
   
 
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