Scritta per Dragana Tomic su questa leggenda incerta: "Le Moire assegnarono ad Afrodite un solo compito divino, quello di fare l'amore; ma un giorno Atena la sorprese mentre segretamente tesseva un telaio, e si lagnò che tentasse di usurpare le sue prerogative; Afrodite le fece le scuse e da quel giorno non alzò più nemmeno un dito per lavorare.". Spero che le piacerà.
Scritta anche per il Drawlloween 2015. Prompt: 30. Spider
Le due dee
Atena strinse
l’elmo
di metallo sotto l’ascella e socchiuse gli occhi.
Avanzò facendo ondeggiare il
proprio gonnellino di cuoio e assottigliò gli occhi.
“Da te non me lo aspettavo
proprio” sibilò. Afrodite chinò
di lato il capo, facendo ondeggiare i lunghi capelli biondi e la
spallina le
scese, lasciandole scoperta una spalla nivea.
Si
portò un dito arrossato alle labbra e lo
succhiò, le sue labbra piene divennero rosso rubino.
“Se c’era Marte
non avevi il coraggio di trattarmi così”
brontolò. Atena tirò un calcio al telaio,
facendolo cadere per terra con un
tonfo. L’altra dea rabbrividì e guardò
il proprio lavoro per terra. Strinse i
pugni e li sbatté sul letto su cui era stesa.
“Ricordi le Moire? Ricordi
che danno ad ogni divinità un
ruolo specifico?” ringhiò Atena. Raggiunse un
tavolo e vi appoggiò l’elmo, si
tolse lo scudo metallico dalla schiena e vi adagiò anche
quello.
“Tu hai il ruolo più semplice. Devi solo fare l’amore” le ricordò.
- E devi ringraziare questo tuo
maledetto ruolo se hai vinto quel pomo d'oro. Doveva essere mio! -
pensò.
“Facile? Si tratta di
fingere, soprattutto con mio marito
Efesto, che siano dei grandi amatori” si lamentò
Afrodite. Si stese e si
accarezzò il ventre.
“Tra le dee sono la
più bella, ma finirò per sfiorire sotto
troppo mani. Volevo solo provare a tessere” si
lagnò. Atena si massaggiò il
collo e schioccò la lingua sul palato.
“Pensi di soffiarmi il
posto come dea più intelligente? Non
sopporto chi osa tessere al mio posto” sibilò. Le
iridi di Afrodite divennero
liquide., quello è il mio ruolo
“Volevo semplicemente fare
un regalo al vero dio della
guerra” mugolò con voce inudibile. I vestiti
candidi le lasciarono scoperti i
seni sodi.
“Ricordo Aracne”
ribatté alzando la voce. Atena alzò una
mano e fece apparire una lancia e la puntò verso
l’altra dea.
“Vuoi diventare un ragno
anche tu?” chiese. Afrodite si
voltò su un fianco, si tirò il lenzuolo con la
mano dalle dita affusolate e ci
giocherellò.
“Giuro sul mio essere dea
che non lavorerò mai più in tutta
la mia vita e la mia intera esistenza sarà basata sulla
passione e l’amore”
borbottò. Sentì un calcio nel ventre e strinse le
labbra fino a farle
sbiancare.
- Io volevo solo farti una copertina
mio piccolo Eros. Come
vorrei che fosse Marte tuo padre – rifletté.
“Benissimo.
Perché è giusto così” disse
Atena. Raggiunse la
finestra e guardò la propria civetta volare tra i tetti
dell’olimpo.