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Autore: rainbow heart    31/10/2015    0 recensioni
In una cittadina dispersa in mezzo ai boschi inglesi, famosa per un'antica leggenda, due ragazzi si troveranno a vivere un'esperienza che cambierà radicalmente le loro vite. tutto inizia con una scommessa, Harry deve passare la notte solo nella vecchia casa abbandonata. ma sarà veramente solo? Per impegnare un po' il tempo Harry decide di esplorare la casa, dove forse oltre a polvere e insetti, incontrerà il suo vero amore.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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L’UOMO DELLA VETRATA
 
Il cielo ha il classico colore grigiastro delle giornale autunnali.  Una leggera brezza trasporta le prime foglie cadute dagli alberi, mentre la famiglia Tomlinosn è intenta nel  preparare la casa per la notte di Halloween.
Casa Tomlinson è rinomata per i suoi terrificanti addobbi halloweeniani, che spaziano dalle più classiche zucche intagliate ai più moderni effetti cinematografici, quasi degni di un film dell’orrore.
 Mentre in cucina Johannah, la madre di Louis, finisce di intagliare le zucche, nel patio il ragazzo e il padre stanno ultimando di posizionare le decorazioni. Il tema di quest’anno è un manicomio dell’orrore, ma il posto d’onore, vicino alle caramelle, anche quest’anno è occupato da Butcher .
Butcher, è un manichino dalle dimensione e le fattezze umane, vestito in maniera impeccabile. Lunghi pantaloni neri, scarpe di pelle nere, giacca nera, bastone da passeggio di quelli che si usavano nel ‘700 e cilindro, anch’esso nero. Ma a rendere veramente inquietante questo manichino sono la faccia, dipinta di un nero profondo, oscuro. e gli occhi, due cerchi rossi di circa due centimetri di diametro ciascuno, così agghiaccianti, freddi… malefici. Sembrano privi di pietà… privi di un’anima.
Ma tutto questo non basta a renderlo l’addobbo preferito di Louis, infatti il ragazzo lo adora per la leggenda a cui si ispira. La leggenda dell’ uomo della vetrata .
Nell’esatto momento in cui le decorazioni sono ultimate Louis sente una voce chiamarlo. Si volta e riconosce subito il ragazzo, è Harry il suo migliore amico.
“Louis, ancora qui stai!?” urla, non riuscendo a dosare il suo tono di voce “dovevi venire da me mezz’ora fa, per prepararci per la festa di stasera!”
“Capita” lo prende in giro Louis.
“Dovresti smetterla con queste decorazioni, non sei più un bambino”
“va bene” sorride Louis “arrivo”.
Arrivati a casa di Harry, Louis si spaparanza sul divano mentre il riccio inizia a frugare nell’armadio alla ricerca dei loro costumi per la festa.
“Voilà!” esclama Harry mentre, entusiasta, mostra i costumi al più grande “Stasera ci travestiremo da Super Mario e Luigi”
“credi davvero che andrò in giro con quella salopette?!” Louis scoppia in una risata fragorosa
“Dai! Sono così carine!” controbatte Harry, imbronciato “ora ti faccio vedere”
Conclusa la frase il riccio inizia a calarsi i pantaloni per indossare il costume. Lentamente allenta il bottone della patta e fa scorrere i pantaloni fino alle caviglie, mostrando  così, i suoi boxer dalla fantasia  floreale a Louis, che diventa rosso come un peperone. Qualcosa dentro di Louis inizia a formicolare. Louis, in effetti, ha sempre avuto una certa simpatia per Harry, ma non aveva mai capito veramente cosa provava. ma ormai da qualche settimana era sempre più ovvio, Louis è innamorato di Harry. Solo che non può dirglielo, come la prenderebbe? Insomma Harry è il suo migliore amico, e se non ricambiasse i suoi stessi sentimenti, aprendosi troppo Louis potrebbe perderlo. 
Il riccio voltandosi nota lo scalpore del più grande e decide di prenderlo un po’ in giro. Gli si avvicina e inizia twerkare, mettendogli praticamente il sedere in faccia. Louis si accorge che nei suoi pantaloni non è proprio tutto a posto e cerca di allontanarlo cambiando argomento.
“io quest’anno, pensavo a dei costumi un po’ più inquietanti” esclama Louis cercando di nascondere l’erezione “ infondo ad Halloween i morti escono dalle loro tombe, e noi non possiamo andare in giro con delle salopette”
Harry ridacchia per la teoria dell’amico e va in cucina per prendere qualcosa da bere, e Louis che nel frattempo si è tranquillizzato lo raggiunge.
“il nostro paese è famoso per la storia di Butcher, potremmo prendere l’ispirazione da quello.”
“Butc… chi?” ridacchia Harry confuso
“ non conosci Butcher?!” urla Louis sbalordito “ appoggia subito il tuo culo sul divano e tieniti pronto per la storia più inquietante che tu abbia mai sentito.”
Entrambi iniziano a ridere e tornano a sedere sul divano in sala dove Louis inizia a raccontare la sua storia.
“Fino ai primi decenni del 1700 questa zona era uno dei più grandi centri agricoli dell’Inghilterra. A gestire questa grande impresa agricola era un certo Butcher, un uomo di una bellezza incomparabile, ma anche di una crudeltà inaudita. Butcher viveva in una villa circondata da una fitta boscaglia, una casa signorile e interamente costruita in legno, la caratteristica di questa abitazione era l’immensa vetrata che si trovava al centro della facciata, all’altezza del terzo piano. Da questa vetrata dai colori opachi, Butcher riusciva a scrutare i suoi contadini al lavoro nei campi, per poi mandare il suo sottoposto Benjamin, un uomo gobbo dal brutto aspetto, a percuotere e insultare i meno operosi.
Con l’avvento della prima rivoluzione industriale molti dei suoi uomini decisero di abbandonare la campagna per cercare la fortuna nelle città e nelle industrie. Questa diminuzione dei lavoratori, unita all’età di Butcher che iniziava a farsi sentire, fecero entrare in crisi l’industria e impazzire il proprietario. L’uomo perse completamente il controllo e iniziò a selezionare alcuni tra i contadini più giovani per poi invitarli a casa sua, dove con l’aiuto di Benjamin esportava la loro faccia  e la deponeva sopra la sua cercando d’impedire il suo invecchiamento.
Ma giunti alla quarta sparizione il villaggio iniziò ad insospettirsi  e i cittadini stanchi dei soprusi e alla ricerca di giustizia si diressero verso la casa di Butcher. trovarono la porta sprangata ma riuscirono a sfondarla e ad entrare nella sua casa, dove trovarono i quattro cadaveri senza volto. Così decisero di ripagare Butcher con la stessa medicina e gli staccarono la faccia, inoltre gli cavarono gli occhi, per simboleggiare il fatto che ormai non poteva più spiarli dalla sua vetrata.
Si narra, che Butcher sopravvisse a quell’ attentato, e che da quel giorno continui ad osservare le persone dalla sua vetrata aspettando di trovare il giovane adatto a cui rubare il volto, per poi poter compiere finalmente la sua vendetta.”
“wow… molto agghiacciante” esclama Harry prima di scoppiare a ridere “ e questa famosa casa… ora ovviamente sarà distrutta”
“nono esiste ancora” proclama Louis stizzito “ e la casa abbondata che si scorge nel bosco”
Trai due giovani si crea un attimo di silenzio poi Harry ricomincia a ridere prendendo in giro il più grande che arrabbiato lo sfida.
“beh se la trovi così tanto stupida! Allora, perché non ci passi dentro la notte di Halloween?!”
“ma è stanotte… c’è la festa” chiarisce Harry svogliatamente
“ che c’è hai paura?! Pollo!” lo sfotte Louis
“ non sono affatto un pollo e passerò la notte li se tu indosserai il costume da Luigi alla festa”.
Louis accetta e i due ragazzi iniziano a prepararsi per la serata, Louis per la festa e Harry per la nottata nella casa. Riempito lo zaino con tutto il necessario per una notte in una casa diroccata Louis accompagna il riccio sul luogo della sfida.
La casa ha decisamente vissuto periodi migliori. Il legno delle pareti è ormai quasi completamente marcio,  il tetto è ricoperto di foglie e le finestre sono tutte sporche e rotte. Tutte tranne una. La vetrata infatti sembra l’unica parte della casa ad essersi conservata perfettamente, i suoi vetri hanno mantenuto il loro colorito viola opaco e il vetro non è minimamente scheggiato.
“Eccoci qua!” esclama Louis divertito mentre il volto di Harry inizia a tingersi d’inquietudine “che c’è?! Ci stai ripensando!”
Il riccio fa cenno di no con la testa e senza emettere alcun suono raggiunge la porta d’ingresso, speranzoso che sia bloccata, ma non appena la sfiora essa si spalanca.
“buon divertimento alla festa Louis!” esclama Harry mentre con fare orgoglioso attraversa la porta d’ingresso. Louis e la sua salopette si dirigono verso la festa e lui rimane solo nella casa.
L’interno della casa ha risentito del passare del tempo, quasi quanto l’esterno. Quello che una volta era parquet ora non è altro che legno umido ricoperto di polvere, l’arredamento è d’alta classe, sicuramente un tempo era molto accogliente, ma ormai è completamente ricoperto di ragnatele e probabilmente buona parte di esso divorato dalle termiti.
Harry fa qualche passo dentro la casa osservando come durante la costruzione avessero lavorato attentamente a ogni minimo dettaglio, la trova decisamente un’abitazione interessante, e se restaurata davvero di gran classe. Qualche metro più avanti della porta d’ingresso una rampa di scale porta al piano superiore, il riccio la segue sperando di trovare un posto dove mettersi comodo col suo sacco a pelo.
Ma arrivato al primo piano non trova altro che due stanze probabilmente un tempo adibite a studio la prima e a salone da ricevimento la seconda. Allora il ragazzo decide di proseguire fino all’ultimo piano della casa, dove rimane abbagliato da quella che da fuori non sembrava altro che una vetrata opaca ma dentro è una magnifica rappresentazione di un fiore con i petali dai colori accesi e vivaci.
Harry si avvicina per osservarla e nota quanto questa sia magnifica in ogni più piccolo dettaglio, dalle più piccole nervature nere a il viola così vivace ma, allo stesso tempo elegante, che ne colora i petali. Vicino alla vetrata c’è un elegante chaise longue porpora, il posto perfetto dove passare la nottata.
Mentre il ragazzo è intento a sistemare il sacco a pelo sul divanetto nota una piccola scritta nera incisa vicino a uno dei petali centrali. Si avvicina per leggerla “una piccola veduta sul mondo…” il resto della scritta è ricoperta di polvere, Harry cerca di pulirla con la manica e il petalo si apre come una finestrella consentendogli di vedere fuori e di osservare la città. “…per controllare che l’ozio non dimori tra gli stolti” la polvere cade mostrando l’intera frase, e un brivido percorre la schiena del ragazzo che ripensa alla storia dell’amico.
Alcuni dubbi iniziano ad insidiarsi nella mente del ragazzo “ E se tutto quello che ha detto Louis fosse vero? E se quel uomo avesse veramente ucciso quei ragazzi? E se il fantasma di quell’uomo girasse ancora per questa casa?” no tutto questo è troppo Harry non può farcela, deve andarsene non può passare la nottata là dentro. Abbandona sul divanetto le sue cose e inizia a correre verso l’uscita, ma proprio quando arriva davanti alla porta si ferma e scoppia in una risata fragorosa.
“sono proprio un’idiota!” esclama il ragazzo sollevato “ come ho potuto credere a una storia del genere?! Probabilmente quell’uomo era semplicemente un capo ossessivo e assillante, ecco il motivo della finestrella segreta. Certamente non scuoiava le persone.”
Ritrovata la calma il ragazzo raggiunge di nuovo il suo divanetto. Arrivato nella stanza nota che fuori inizia ad essere buio, controlla il suo Hip-Hop blu elettrico e nota che sono le 10:00.
“ Beh, a questo punto potrei anche andare a dormire” sospira il ragazzo mentre si infila nel sacco a pelo. Ma proprio mentre le sue palpebre iniziavano a farsi pesanti, un inquietante rumore di passi lo sveglia di soprassalto. Il rumore sembra venire dal piano di sotto, ma non è un normale rumore di passi, è un rumore molto cadenzato, si sentono prima due passi poi il rumore di un oggetto di legno sbattere sul terreno, potrebbe essere un bastone. Harry raccoglie tutto il suo coraggio e decide di andare a controllare. Cerca nel suo zaino qualcosa per difendersi, ma l’unico oggetto che gli viene in mano è un termos per il caffè, allora imbracciato il termos esce dalla stanza e raggiunge le scale.
Giunto alle scale sente nuovamente quel rumore, e il terrore inizia a prendere il sopravvento, il cuore gli batte a mille, ma il riccio si fa coraggio e inizia a scendere le scale. Molto lentamente, scalino per scalino. Raggiunto il piano inferiore il ragazzo nota una strana luce fioca provenire da quelle che lui pensava essere lo studio. si avvicina alla porta, il cuore gli batte sempre più forte, allunga la mano verso la maniglia, ma non fa in tempo a toccarla che qualcosa lo afferra da dietro.
 
  
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