Anime & Manga > Mahō shōjo Lyrical Nanoha
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Autore: Diavolo Bianco    31/10/2015    4 recensioni
Sussurri. Sussurri sinistri nel buio. Sussurri familiari.
Sensi di colpa e paura. Preghiere inascoltate.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fate T.
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sussurri

Fate non ha mai visto un fantasma, ma sa che esistono. Dopotutto sente la voce di Alicia. 

Sua sorella è morta da giovane. Una malattia poco conosciuta ha invaso il suo corpo uccidendola in poche settimane. È stata una cosa così improvvisa che Alicia nemmeno si è accorta che stava per morire. Fate invece l'ha capito subito, dopotutto aveva diversi anni in più di lei. Eppure non voleva crederci, sperava con tutta sé stessa che sua sorella sarebbe guarita.
Non è successo, ovviamente.
Così Fate ha smesso di stare con Alicia. La evitava in casa e quando è stata portata in ospedale non è mai andata a trovarla. Non è nemmeno sicura di essersi presentata al suo funerale. 

Fate non accettava di stare perdendo Alicia.

Le due sorelle avevano un legame così forte, incrollabile. Stavano sempre insieme e condividevano tutto. Alicia era solita irrompere nella camera di Fate per proporle diversi giochi. Ha continuato a chiederle di giocare insieme fino al suo ultimo respiro.

Fate non l'ha mai accontentata.

Le stranezze sono iniziate pochi giorni dopo la sepoltura di Alicia. Risate lontane e sussurri giocosi. Fate credeva che fosse soltanto il dolore a farle immaginare le cose. Sembrava un pensiero logico, eppure non era corretto. Con il tempo la voce è diventata più chiara. Reale.

"Giochiamo insieme?"
  
Le domane erano sempre le stesse, le più usate da Alicia. Fate ha provato a parlarne con qualcuno, sperando di trovare aiuto o quantomeno comprensione.
"Fate-chan, lo so che ti manca. Ma se continui così farai preoccupare la tua famiglia." Diceva la sua fidanzata. 
"Ma non mi sto immaginando nulla. Nanoha, devi credermi."
"Ti credo." L'aveva rassicurata Nanoha sorridendole, eppure c'era una nota d'incertezza nella sua voce. "Però pensa ai tuoi genitori. Anche loro soffrono e non puoi farli agitare per una cosa del genere. Questa voce... passerà, d’accordo? È soltanto una questione di tempo."

Sono passati diversi anni e nulla è cambiato.

Anzi, alcune cose sì. I genitori di Fate sono morti e ora lei abita nella casa dove un tempo la sua famiglia viveva felicemente. Adesso molte porte sono chiuse a chiave e la camera di Alicia è tra queste. Fate non vuole ricordare, ma la voce di sua sorella non smette di torturarla. Non ne ha più parlato con nessuno e tutti credono che sia finita.

Toc-Toc

Eccola di nuovo, come ogni sera.

"Dai, onee-chan, perchè non vuoi giocare con me?"

Fate si preme le mani sulle orecchie e china il capo sulla scrivania. Chiude gli occhi e fa dei respiri profondi, aspettando con impazienza che la voce se ne vada. Un tempo, mentre dormiva, poteva sentire la voce di Alicia sussurrarle parole gelide e poteva percepire un tocco fantasma sul collo. Associava tutto alla sua immaginazione o ad un incubo estremamente realistico, ma in fondo sapeva che era soltanto una mera speranza. Ha quindi iniziato a chiudersi a chiave in camera ogni notte. 

Toc-Toc

"Che cosa ti ho mai fatto?" 

La voce spettrale si distorce. Fate piange e trema. Non si è mai sentita in colpa per non essere stata accanto ad Alicia nei suoi ultimi giorni di vita e forse quello è il motivo di questa dannata punizione. Di questa tortura sfiancante. Fate si pietrifica quando intravede la luce lampeggiare e la lampadina inizia a ronzare.

"Rispondi!"

Gli occhi bordeaux si puntano velocemente sull’orologio. Nanoha tornerà presto, Fate deve soltanto resistere ancora un po’. I colpi sulla porta sono ritmici, come il rullo di un tamburo che preannuncia l'inizio di una battaglia. O di un agguato. 

Toc-Toc

"Onee-chan. Lo so che sei lì dentro."

Segue un silenzio spettrale. Tutte le luci si spengono. Un buio disumano e un freddo glaciale calano nella stanza. Fate è completamente paralizzata, non riesce nemmeno a respirare. Con il cuore che le martella nelle orecchie solleva il capo e in quel momento lo sente.

Uno scricchiolio.

Fate viene invasa da un’insana paura. Il suo animo è attanagliato da un terrore che lo sta trascinando nell’abisso più profondo. Fate si gira di scatto e gli occhi si bloccano su un’immagine raccapricciante.
La pesante porta in legno non può essere smossa da una semplice corrente d'aria. Qualcos’altro però colpisce Fate mentre guarda la porta aprirsi lentamente.

Quella porta l'aveva chiusa a chiave.


-Parole Dovute-
Lo so che non fa paura, visto che non sono Stephen King. Perciò siate clementi. Questa è la mia prima (e sicuramente ultima) storia di suspence e spero che qualcosa ve l'abbia fatta provare.
Grazie per la lettura e buon Halloween!
  
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