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Autore: Eich    22/02/2009    4 recensioni
Ace, stufo dei guai del fratellino, cerca di allontanarsi da lui, ma si accorge che ha fatto un grosso sbaglio...
Non ho la più pallida idea di come io abbia partorito 'sta ff, però spero che vi piaccia!! XP babypunk90
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace, Shanks il rosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DIVENTERO’ PIU’ FORTE

È  tardi, molto tardi. Il sole è già tramontato da diverso tempo. Due ragazzini corrono a perdifiato sotto la pioggia. Il più piccolo inciampa e si sbucciò le ginocchia.
-AAAACEEEEEE!!!- urla il piccolo a terra. Il più grande, diversi metri più avanti si volta e capsce al volo cosa è successo.
-Razza di stupido! Proprio ora dovevi cadere!? Su vieni!- lo rimprovera mettendoselo sulle spalle. Riprendono a correre e finalmente raggiungono la locanda di Makino. Dentro lei e il Rosso sono a tavola e attendono che i due ragazzini rincasino.
Ace spalanca la porta con Rufy sulle spalle, Shanks, che è mezzo addormentato sulla sedia con il cappello che gli copre il viso, osserva di sbieco i due. Il più piccolo ha le lacrime agli occhi, il più grande ha il fiatone, entrambi sono bagnati fradici.
-Si può sapere dove eravate!?!- urla all’improvviso il Rosso, i due ragazzini abbassano lo sguardo.
-Scusate.- dice Ace mantenendo lo sguardo fisso sul pavimento. Makino intanto ha preso dei vestiti asciutti e degli asciugamani. Prende Rufy dalle spalle del fratello maggiore, ma quando lo avvicina a sé il bambino inizia a strillare per il dolore.
-Makino mi fanno male le ginocchia, sono caduto.- piagnucola Rufy, la ragazza gli sorride e lo mette su una sedia mentre prende il necessario per medicarlo.
-Asciugati e cambiati.- dice Shanks più calmo al ragazzino più grande che è rimasto impalato davanti alla porta di ingresso. Rufy intanto piagnucola intanto che Makino gli medica le sbucciature.
Mangiano in silenzio, i due bambini non hanno il coraggio di fiatare, timorosi che il pirata tiri fuori una delle sue sfuriate colossali.

Ace aiuta Makino a sparecchiare, mentre il Rosso mette a letto il piccolo.
-Cosa è successo? Perché avete fatto così tardi? Stavo per venirvi a cercare.- dice il pirata mentre rimbocca le coperte a Rufy.
-Non ti arrabbiare, però.- dice il piccolo abbassando lo sguardo, il Rosso annuisce.
-Ero andato sugli scogli, quelli alti vicino al porto. Ace mi ha seguito, ho rischiato di cadere e mi sono incastrato. Ace ci ha messo un po’ a liberarmi. Non ti arrabbiare con lui, ti prego.- dice il piccolo sul limite delle lacrime. Shanks gli accarezza la testa.
-Non ti preoccupare, mi è già passata la rabbia, l’importante che stiate bene.

-Quindi è stato Rufy a farvi arrivare in ritardo?- chiese Makino mentre asciuga i piatti. Ace è seduto sul mobile vicino al lavello, lo sguardo basso con un misto di rabbia, vergogna e dispiacere.
-Sì.-
-Sei perdonato, vai a dormire, è tardi.- il ragazzino salta giù dal mobile e si avvia verso le scale, sulla soglia Shanks gli passa vicino, ma lui non lo guarda nemmeno.
Dopo che i due hanno sentito la porta della stanza dei bambini chiudersi, il Rosso prende Makino da dietro, circondandole i fianchi con le braccia possenti.
-Sono delle piccole pesti.- dice la ragazza facendo eco ai pensieri del pirata.
-Già!-

Il giorno dopo Ace esce di casa senza aspettare il fratellino, è troppo arrabbiato con lui, troppe volte l’ha messo nei guai per motivi stupidi.
Si avvicina alla spiaggia e presto vede la scogliera dove Rufy aveva deciso di arrampicarcisi il giorno prima. Decide che quello è il posto adatto per stare lontano dai guai e da suo fratello. In mezz’ora ha raggiunto la cima, nota che c’è una piccola caverna, ci si intrufola e osserva il cielo scorrere fino a quando non si addormenta.

In paese tutti sono in agitazione, Ace è scomparso, nessuno lo trova più, è uscita quella mattina e non si è più fatto vedere.
Shanks e i suoi aiutano nelle ricerche, Rufy piange in continuazione.
-Dove è andato Ace?!?-
Solo quando il Rosso e il bambino si avvicinano alla spiaggia, il piccolo pensa che Ace potrebbe essere andato sulle scogliere, nonostante il Rosso l’abbia proibito anche a lui. Il pirata non ci pensa due volte, si arrampica fino alla cima e lo trova. Rannicchiato su sé stesso in una piccola caverna. Lo prende in braccio senza svegliarlo e scende.

Ace si sveglia nel suo letto, scosta il pesante piumone e mette i piedi sul pavimento freddo, un brivido gli percorre la spina dorsale, ma si costringe a scendere fino alla cucina. Lì Makino e il Rosso stanno chiacchierando amichevolmente, Rufy invece sta giocherellando con un animaletto alla finestra. Il bambino è il primo ad accorgersi del fratello.
-Ace! Ti sei svegliato!- il ragazzino più grande è disorientato, cosa ci fa alla locanda, non era andato sulle scogliere?
-Cosa ci faccio qui?- chiede, quasi involontariamente.
-Ti ho portato qui io.- inizia a dire il Rosso -Cosa ci facevi sulle scogliere? Sbaglio o ti avevo detto di non andarci?- chiede il pirata incrociando le braccia al petto. Il ragazzino abbassa lo sguardo.
-È vero fratellone, cosa ci facevi lassù?- chiede anche il fratellino attaccandosi al braccio del fratello.
Ace lo scosta violentemente facendolo cadere a terra. Prima ancora di poter vedere la reazione dei due adulti, si ritrova con la guancia sinistra dolorante. Shanks gli ha dato uno schiaffo.
-Cosa ti salta in mente! È tuo fratello! Non trattarlo così!- lo rimprovera, il ragazzino si è portato una mano alla guancia colpita e trattiene le lacrime di rabbia e di dolore. Poi scoppia, non riesce a tenersi tutto dentro.
-È PER COLPA SUA!- dice indicando il fratellino a terra. -È PER COLPA SUA SE FINISCO SEMPRE NEI GUAI E GLI ALTRI MI ODIANO.- abbassa lo sguardo e poi sussurra in modo che solo il bambino possa sentirlo -TI ODIO!-
È un attimo, vede calde lacrime scendere lungo il volto del fratellino, lacrime del tutto simili alle sue, ma di dolore, che sanno di tradimento. Il bambino corre al piano di sopra, sbattendo la porta. In quel momento Ace si accorge che ha fatto un errore madornale, che ha infranto una promessa, la promessa che non avrebbe mai fatto piangere il suo fratellino, che lo avrebbe sempre protetto. Altre lacrime si aggiungono a quelle che già scendono sulle sue guance.

Più tardi, quella sera, Ace sale in camera e si mette nel letto del fratellino, lo abbraccia.
-Scusa.- sussurra, ma il fratellino lo sente comunque e sorride.
-Mi dispiace se sono una palla al piede.- dice il piccolo raggomitolandosi contro il petto del maggiore -Prometto che diventerò più forte e non ti dovrai più preoccupare di me.-

   
 
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