Capitolo 1

 
Non si può sfuggire al proprio destino. Anche se provi a sfuggirgli, lui riesce sempre a riprenderti.
Perché vi dico questo? Perché io sono una sua preda. Se avrete la pazienza di ascoltare la storia che voglio raccontarvi, capirete tutto.
 
Mi ricordo benissimo quel fatidico giorno: mia madre aveva deciso di portarmi da mia zia per farmi giocare un po’ con la mia adoratissima cuginetta Sarah. Io ero sempre stata una ragazzina sorridente e solare da quando mi avevano salvata dalla mia sorte crudele.
Mia madre era una donna molto buona e amorevole nei miei confronti. Tutto il contrario di mio padre scorbutico e sempre chiuso in sé stesso. Io ho trascorso i primi tre anni della mia vita nel mondo dei pokémon. Io nacqui nella regione di Kanto. La mia città natale.
eradel colore dello zafferano, era la capitale ed era conosciuta come Zafferanopoli. I miei genitori mi portarono nel mondo reale perché secondo una veggente io sarei diventata un’allenatrice molto potente e avrei fatto del male a moltissime persone.
 Quel giorno, prima di andare da Sarah, mi lavai i capelli lunghi e scuri e li lasciai sciolti. Mi vestii con una canottiera fuxia, pantaloni bianchi e ballerine rosa.
“Bree, sei pronta”? urlò mia madre dal soggiorno.
“si, mamma!” risposi io.
“ vai a chiamare tuo padre per favore e chiedigli se è pronto”
“okay.”
Mio padre era in camera davanti alla tv
“papà”?
“si Bree”?
“mamma vuole sapere se sei pronto”
“si, certo tesoro” disse rivolgendomi lo sguardo. Io annuii e ritornai in soggiorno.
 
“mamma, papà è pronto” la informai,
“ok, allora andiamo” concluse.
Il viaggio da casa mia a casa di mia zia  durava solo cinque minuti. Appena arrivati, io corsi in casa e Sarah mi si gettò tra le braccia.
“ehy, ciao Bree!!”esclamò con un sorriso a trentadue denti
“ciao cucciola” risposi io stringendola forte
“allora come va”?
“bene grazie e tu”?
“Tutto bene”                                                         
“ vieni in camera mia? Devo farti vedere un nuovo gioco che mi ha regalato mamma”
Disse Sarah entusiasta.
“si, certo! arrivo”
Appena arrivate in camera sua, Sarah prese quello che sembrava un normalissimo cd, e lo inserì nel lettore sopra la tv.
Il gioco partì con una musichetta orecchiabile  e subito lessi il titolo, capendo, purtroppo, il guaio che aveva fatto mia zia comprandole quel dannatissimo disco.