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Autore: koopafreak    01/11/2015    3 recensioni
Breve long-fic incentrata sulla commedia contorta tra il sovrano delle ombre e l'impacciato acchiappafantasmi del reame.
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Luigi, Re Boo
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Personaggi: Luigi, Re Boo, Daisy (menzionata), OC.
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale.
Pairing: Het, Shonen-ai (unilaterale), Crack Pairing.
Note: Nessuna.



Fausse note obligée



Oriella aveva più paura di quanto rammentava di averne mai sperimentata, tanto da essersi quasi convinta che i battiti agitati nel suo petto rischiassero di giungere alle orecchie del mostro appostato di fuori, inamovibile, in attesa.

Attesa che stavolta, dopo la bellezza di due ore trascorse nella quiete di una sola sedia occupata, parve aver lasciato posto infine alla rassegnazione che nessuno sarebbe arrivato ad accomodarsi sull'altra. Eppure lo spettro non se n'era ancora andato, mantenendo lo sguardo fisso dove il volto del suo interlocutore avrebbe dovuto trovarsi. Cereo come una perla sotto la fredda luce lunare, occhi superficiali lo avrebbero frainteso per una statua se il ritmico ticchettare di un indice non ne avesse tradito al comando una volontà che, per la terza volta in secoli di indisturbata reggenza, il timido Luigi aveva seriamente messo alla prova.

La cameriera si strinse nel suo giacchettino sgargiante di paillettes e si avvicinò alla finestra sino a sfiorare il vetro gelido, poiché la temperatura era progressivamente calata col protrarsi dell'inspiegabile ritardo. Giurò che l'acqua nel vasetto al centro del tavolino, con un bel mazzolino di lavanda colta da poco, si fosse completamente ghiacciata e i fiorellini intirizziti, siccome il freddo intenso pareva propagarsi proprio dalla figura del fantasma. Da quella prospettiva Oriella non riuscì a scorgere quale espressione fosse incisa sulla faccia tonda, ma covava la certezza che Re Boo fosse senz'altro infuriato. E nulla gli avrebbe impedito di sfogare la sua ira su una piccola toad sventurata se avesse gradito un bersaglio invece del dessert per sopprimere l'amarezza.

Dopo che ella aveva assistito all'onta, quante chance le erano effettivamente rimaste di spuntarla illesa (almeno fisicamente) persino stavolta? Considerando che il sospirato assente fosse inoltre la sua unica ancora di salvezza, ridicolmente poche.

« Chérie? » Il familiare richiamo vibrò infine nel silenzio, senza alcuna traccia di emozione, sibillinamente.

L’istinto all'autopreservazione sollecitò la micete a darsela a gambe per la porta di servizio, ma con quale giovamento? Ovunque si fosse nascosta, Re Boo l’avrebbe stanata: si trattava di una mera questione di tempo.

Oriella uscì sconfitta a testa bassa dal suo rifugio illusorio, muovendo adagio i passi sotto il macigno dell'accettazione dell'ineluttabile come un condannato in catene scortato al patibolo. Percepiva ogni cellula in corpo fremere di terrore, ma non poteva far niente per deviare la rotta che la sua esistenza stava imboccando, eccetto che raccomandarsi l'anima ad una riscoperta inclinazione alla clemenza da parte dello spettrale sovrano. Tuttavia, una volta ridotta drasticamente la distanza a separarli, clemenza fu per certo ciò che non lesse sul volto funereo ad accoglierla.

Rabbia, torbida e letale, più pungente del gelo che le condensava il respiro in candide nuvolette, ribolliva negli occhi ultraterreni che parevano quasi gettare scintille dalle scure cavità orbitali. Re Boo era serio come mai lo aveva visto, con gli zigomi contratti e le labbra serrate in una linea dura.

Fu allora che Oriella comprese che le visioni che l'avevano afflitta nelle ultime settimane altro non erano state, perché la sua morte la stava guardando dritta in faccia proprio in quel preciso momento: il fantasma mostrava l’evidente intenzione di prepararsi a obliterare ogni indizio dell'imperdonabile tradimento commesso, a partire da lei, scomoda testimone. Supplicare per una vita non meno insignificante di svariate centinaia di migliaia all'attenzione del boo non avrebbe sortito differenza alcuna, ma, impulsivamente, non furono le preghiere ad affiorarle nella voce tremula di paura. « Sono sicura che anche Luigi sia dispiaciuto di non essere qui, signore. »

Ragionandovi più avanti, a mente lucida, non seppe capacitarsi da dove tali parole fossero sbocciate; forse la fame di sopravvivenza e l'adrenalina vi avevano messo lo zampino, innescando un’ultima, disperata spinta di coraggio per reagire secondo il suo intuito e tentare di rabbonire un cuore in subbuglio. Oriella aveva avuto a disposizione più occasioni di quante avesse desiderato per mettere in pratica il suo spirito di osservazione con Re Boo, ma non occorreva una spiccata perspicacia per denotarne il carattere lunatico, la maniera in cui passava all'estremo di un'emozione senza vie di mezzo, e specialmente la ragione scatenante del più recente e violento dei suoi sbalzi d'umore.

Lo spettro era stato talmente accecato dalla propria collera, impregnata di delusione per l'incontro mancato, da non aver ventilato l'ipotesi che Luigi non si fosse presentato per via di un impedimento inderogabile e non per rifiuto di vederlo. O almeno la toad auspicava vivamente nella prima possibilità, se non voleva conoscere un destino addirittura peggiore del Game Over, tipo restare intrappolata in una cornice dentro un bugigattolo senza finestre per i secoli dei secoli...

Ad ogni modo, le parole della micete avevano effettivamente instillato il seme del dubbio poiché il fantasma bloccò la mano che stava calando su di lei, con le dita flesse come le grinfie di un rapace, squadrandola interdetto per qualche secondo mentre soppesava il messaggio che gli era stato umilmente suggerito. Lo sguardo diabolico si soffermò meditabondo su un punto impreciso alla sinistra del padrone, prima di riportarsi sulla piccola cameriera infreddolita che si rattrappì ulteriormente ricevendo due pacchette leggere sul capo bulboso.

Poi Re Boo se ne andò, così, senza aggiungere altro o porgere commiato, inghiottito dalle tenebre. Lungi da Oriella richiamarlo per concederle come minimo la soddisfazione di un assaggio della crème brûlée alle mirabelle che aveva preparato appositamente per loro, siccome aveva preso nota che allo spettro esigente piacesse variare col menù. In maniera del tutto involontaria, salvando se stessa, aveva salvato nel medesimo istante anche il rapporto germogliato tra i due impedendo al lugubre sovrano di troncarlo a causa paradossalmente di un giudizio prematuro.


Re Boo era offeso.

Eccome, se lo era.

Si sentiva talmente offeso che, se avesse avuto davanti chiunque altro tanto sfacciato da incontrare il suo sguardo senza chinare poi il capo, non avrebbe esitato a sguinzagliargli le sue orde spettrali tutte insieme alle calcagna.

« Solo perché ho tentato di imprigionare tuo fratello e di far piombare il mondo nell'oscurità, non ti dà il diritto di gettarmi da parte come uno strofinaccio quando ti fa comodo. » Assottigliò gli occhi riducendoli a due fessure luminescenti di collera.

Il fievole chiarore dell'unica fonte di luce che Luigi conservava per le emergenze, un mozzicone di candela poggiato sul tavolino, lambiva dal basso i lineamenti di entrambi distorcendoli e scavando ombre sui loro visi. Poteva quasi considerarsi un'atmosfera romantica se non fosse stato per l'oscurità circostante a rendere l'ambiente oltremodo tetro, quando nemmeno il bar di Oriella restava aperto a trasmettere un alito di vita nei paraggi della pista inutilizzata. Stavolta era la toad a non essere presente, siccome l'appuntamento non era stato programmato e ovviamente nemmeno Luigi aveva prima ricevuto la solita missiva a confermare la partecipazione del boo. Eppure il mortale aveva nutrito la certezza che, a una settimana precisa dall'ultimo incontro fissato, avrebbe trovato il fantasma lì ad aspettarlo per dargli modo di spiegarsi.

« Scusami, » ripeté desolato il giovane, « ma Daisy mi aveva fatto una sorpresa e non potevo lasciarla a casa da sola... ». La scaltra principessa aveva memorizzato a menadito tutti i passaggi segreti del castello per trovare il modo di uscire alla chetichella col favore delle tenebre senza l'impiccio delle guardie, e non era la prima volta che bussava alla porta dei fratelli Mario per poter stare finalmente vicini e coccolarsi davanti a un bel film. Luigi si era visto obbligato a fare ritorno a Fungopoli per non darle una delusione quando lei lo aveva chiamato dal telefono in salotto, trascurando a malincuore l'impegno preso con lo spettro.

« Ah, la soave donzella era in visita. » Lo interruppe questi, non poi così rinfrancato dalla giustificazione. « Capisco. »

« Mi rincresce di non aver mantenuto la parola. » L'altro si chinò per raccogliere qualcosa accanto al Poltergust 5000 e gli pose davanti una scatolina di cartone lucido come uno scrigno prezioso che rifletteva la danza della fiammella.

Re Boo non manifestò alcuna curiosità sul contenuto, continuando ad osservare l'idraulico con sommo disappunto.

Luigi la aprì un po' in imbarazzo, avendo confidato in una reazione più positiva per il suo dono di scuse. « Sono dolcetti alla cannella ripieni di noci e datteri, una prelibatezza di Sarasaland, ma mi sono già dimenticato il nome perché si pronuncia in sarasiano. Me li ha mandati Daisy stamattina, li ha fatti con le sue mani. » Abbozzò un sorriso incoraggiante tentando di far breccia nel broncio dinnanzi.

Che cosa vomitevolmente carina. Lo spettro vi gettò uno sguardo diffidente e dall'aspetto non dubitò che fossero squisiti, disposti in ordine sul fondo come una schiera di soldatini tutti uguali sotto una nevicata leggera di zucchero a velo, così schifosamente perfetti. « Pensi di porre rimedio a un torto offrendomi dei pasticcini? Mi stai forse paragonando a uno yoshi? » Quei dolci traboccavano dell'amore che la principessa aveva impiegato per distrarre Luigi dal raggiungerlo, mentre lui languiva per due ore nella vana speranza di udire il rumore del suo kart finalmente appropinquarsi. Lo nauseavano, pur non possedendo uno stomaco.

« No, credevo soltanto che li avresti apprezzati. » L'idraulico cominciò a innervosirsi, vedendosi incapace di risolvere quel malinteso senza urtare ulteriormente la suscettibilità del fantasma che, a questo punto, non pareva affatto propenso ad andare avanti senza prima fargliela scontare. « Non potevo certo riagganciarle con un “pardon, devo correre altrove. » Si tolse il cappello per passarsi una mano tra i capelli, un'abitudine che manifestava quando era a disagio e che inconsapevolmente trasmetteva del fascino.

« La tua parola vale meno di questi dolcetti, dunque? » Un arco sopraccigliare si sollevò con sdegno.

« No! » esclamò Luigi alzando la voce per l'esasperazione. « Scusami, scusami. » Si ricompose già pentito dello scatto, riportando lo sguardo limpido sugli occhi baluginanti del boo. « Io sono riuscito a passare sopra quello che hai cercato di combinare a mio fratello e a me. Tu non potresti fare un piccolo sforzo oggi? »

« E io ti ho perdonato per avermi guastato la festa ad ogni occasione, eravamo pari » obiettò l'altro in tono petulante, sporgendosi lievemente verso l'interlocutore.

Il giovane si limitò a fissarlo, cupo che quasi le sopracciglia si unirono alla linea del naso.

« Va bene, touché. Per questa volta sorvolerò su una tua mancanza. » Re Boo accondiscese infine, riadagiandosi sullo schienale come se si fosse appena misurato in una strenua battaglia. D'altronde, non è a Luigi da imputare principalmente la colpa, ma i giorni per giocare agli innamorati fuggiaschi sono contati ormai. Perciò, principessina, goditeli pure finché te lo concedo. I baffi del suo compagno di serata si contrassero agli angoli della bocca in un sorriso rallegrato e il fantasma fu pronto a perdonarlo definitivamente, scendendo a patti con la sua gelosia per un po'. Gli piaceva l'effetto della luce calda della candela sul viso fresco e gradevole che emergeva dall'ombra, rimembrandogli uno dei pittori che più lo suggestionavano.

« Ti va di assaggiarne uno, adesso? »

« No, grazie, sono a dieta. Che ne pensi di Caravaggio? »



Nota d'autrice:

Mi scuso nell'aver cancellato e ripostato il capitolo, ma mi sono resa conto di aver inavvertitamente inserito anche una parte che ho intenzione di sviluppare più avanti. Quindi, perdonate ogni spoiler o voi che già lo avete letto prima che me ne accorgessi...

Spero che abbiate passato un fa-boo-lous Halloween :]


  
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