Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Flavi    01/11/2015    0 recensioni
Sono passate già due ore, due ore di immutata staticità, due ore dove il cuore si è disintegrato, due ore di ricordi.
Li vede li, nei suoi occhi che si riflettono sul vetro, li legge tra le pieghe della sua pelle, li annusa sui vestiti che indossa, li ritrova nella sua mente distrutta. Risente sulle labbra in modo beffardo il sapore del loro primo bacio, i tocchi delle loro mani vogliosi di amore sul suo corpo, i battiti del loro amore nel suo cuore. Quanto gli manca. Quanto sono duri gli addii?
E' sempre per te, anche se non fai più parte di me, i miei scritti saranno sempre dedicati a te!
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il treno corre veloce sui binari, il rumore del vento assorda il silenzio che aleggia nella cabina, la notte cala velocemente sul paesaggio immutato di campagna, il tramonto con i suoi ultimi raggi incendia il cielo e muore in quell'orizzonte fugace. I pensieri vorticano con la velocità del treno, i ricordi si ridisegnano sul vetro sporco, le lacrime pungono gli occhi che cercano di fondersi con la natura per scappare da tutti i tormenti e tutti i dolori. Una strana malinconia invade lo stomaco della ragazza che si è chiuso oramai da ore in un nodo inscioglibile. Le mani legate tra di loro in un groviglio di ossa e pelle si tengono strette cercando di scaricarsi l'un l'altra i dolori che attanagliano il cuore e la mente.

É salita su questo treno.

Forse è più fuggita su questo treno.

No è dovuta partire e dire addio a tutto.

Il treno decelera, la prossima stazione si staglia all'orizzonte, le lacrime bagnano il suo viso. Sono passate già due ore, due ore di immutata staticità, due ore dove il cuore si è disintegrato, due ore di ricordi.

Li vede li, nei suoi occhi che si riflettono sul vetro, li legge tra le pieghe della sua pelle, li annusa sui vestiti che indossa, li ritrova nella sua mente distrutta. Risente sulle labbra in modo beffardo il sapore del loro primo bacio, i tocchi delle loro mani vogliosi di amore sul suo corpo, i battiti del loro amore nel suo cuore. Quanto gli manca. Quanto sono duri gli addii?

Un sorriso pieno di dolore e malinconia le piega le labbra, la notte è scesa del tutto e il buio s'impossessa di tutto come dei suoi sentimenti. Si lascia cullare dalla oscurità illudendosi che la sua inconsistenza gli riporti i tocchi dolci e passionali di lui. Si lascia illudere di quel nero cercando di cogliere i lineamenti del suo volto.

Rilegge su di se come un foglio stracciato e portato via dal vento le loro conversazioni, le loro battute, il loro sfidarsi. Si culla di malinconia, si fa accarezzare dal dolore, si fa cogliere dalla tristezza. Si distrugge di ricordi.

Il treno ha ripreso la sua corsa normale, quanti amori infranti si stanno distruggendo su questo treno?

Osserva il paesaggio buio, e cerca la luce, un odio inaspettato le invade le membra, lo odia lui e il buio, lui e i sentimenti che la stanno distruggendo, lui e suoi occhi, lui e i suoi ricordi. Piange e mena il finestrino, piange e il ricordo dei loro corpi uniti, aggrovigliati, fusi le esplode in mente, piange e odia.

Cerca con gli occhi la luce, vuole soffocare il buio e chi meglio della luce può? Vuole soffocare lui e il suo sorriso, lui e la sua vita lontano da lei, lui e il suo cuore. Vuole soffocarlo, distruggerlo, strapparsi il cuore e lo stomaco, strapparsi tutto e vivere nell'apatia.
Una stilettata le trapassa il cuore, un ricordo le trapassa il cervello.

Amavano amarsi di notte al buio, fusi nei loro sospiri, uniti nei loro pensieri, vivi nei loro cuori. Amavano amarsi al buio di una candela, dove le ombre cullavano i loro corpo nudi. Amavano amarsi e comprendersi di notte, quando i loro pensieri uscivano meglio dal cuore e si fondevano nelle loro anime. Amavano amarsi di notte, perché si ritrovavano di notte. Amavano amarsi di notte quando i loro corpi ne avevano più bisogno, ma non per un amore egoista o per il semplice sesso, ma solo perché sapevano completarsi in modo perfetto. Amavano, ma in questo passato che non riporta più niente. In questo passato finito che non saprà più dei loro pensieri folli, in questo passato che non vivrà più dei loro sogni, in questo passato che sa di malinconia.

Le lacrime hanno smesso di solcargli il volto, ma il tormento della sua assenza le pesa ancora sul cuore, sul cervello, negli occhi, nel volto, nella pelle. Le pesa questa malinconia che non riesce ha cancellarsi dalle membra, questa malinconia che vuole mutarsi in apatia, questo dolore che vuole mutarsi a nulla, questo odio che vuole diventare nulla.

L'ha perso il suo buio, i suoi lampi, la sua filosofia, ha perso lui e il suo mistero, ha perso tutto e adesso è chiusa nel buio della paura di vivere, di affrontare i sentimenti e i tormenti che prova verso i lampi di quel ragazzo che sa di oscurità.

Chiusa e tormentata.

Chiusa e malinconica.

Chiusa e soffocata dal buio, proprio lei che è luce.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Flavi