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Autore: chtorrslayer    02/11/2015    0 recensioni
Questa comune storia di due giovani ragazzi che si conobbero a scuola e che si legarono indissolubilmente
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Un’altra di quelle storie irrealizzabili
 
 
Gli occhi miei brillarono quando vidi il suo viso. Niente di più angelico mi passò o vidi di fronte a me, mai più da quella volta. Il suo profumo si insinuò nelle mie narici tanto che crebbi di percepire l’odore del paradiso oltre che la visione che avevo davanti dello stesso. Il mio cuore si fermò e fu un tempo esiguo quello che realmente trascorse ma a me parve un eternità di pace. Progetti del nostro futuro feci in pochi secondi e mi sorpresi della mia abilità nel farli vista la mia impulsività ed attaccamento al presente. Vidi nei suoi occhi l’anima della poetessa e un cuore puro e buono che mi richiamò a lei. Pensai che sarei morto in quel momento ma mi riebbi appena in tempo per rispondere alla sua soave voce: < Ciao! Sono Amy, sono appena arrivata in questa nuova scuola sapresti dirmi dov’è la classe 6°? >.
“O mio dio, o mio dio è nella mia classe che bello! Calmati, respira mentalmente e rispondile”.
E così provai ma non mi riuscì granché bene: < La 6° classe è……..mmmmh………………………………ehhhhhh la mia stessa se vuoi ti ci accompagno io >.
< Sarebbe fantastico grazie! > “E di che” pensai.
Arrivati all’aula mi presentai: < Comunque piacere io sono Makr emmh volevo dire Mark >. Rise di gusto e poi mi rispose: < Sei un tipo buffo Makr-Mark, vuoi il numero per sentirci così avrò qualcuno di questo posto con cui parlare e confrontarmi? >. Come un idiota risposi entusiasta: < Molto volentieri, senti ci sono degli orari a cui devo eventualmente evitare di chiamare? >. < No, non ti preoccupare sono sempre felice di uscire con persone che mi hanno fatto una prima buona impressione >. Detto ciò sorrise e mi diede un bacio sulla guancia e corse via con le guance arrossate…Dire che le mie fantasie sul nostro futuro fossero inimmaginabilmente divine quanto semplici e felici sarebbe minimizzare. Insieme che camminavamo lungo una spiaggia assolata stringendoci per mano e guardandoci negli occhi. Insieme a guardare un horror e a ridere insieme degli errori degli attori o lei che si stringeva a me e io che le dicevo che ero lì per proteggerla. Insieme sotto la pioggia che mi stringeva, che mi diceva che sarebbe andato tutto bene che lei era lì per me qualsiasi cosa sarebbe successa e io che piangevo ma la stringevo a me e l’amavo più di ogni altra cosa al mondo e lei amava me e tutto si sarebbe risolto.
 
 
“Strano da quando ho parlato con lui sento qualcosa crescere in me che mi fa sentire più libera e forte del solito…..che io mi sia innamorata di lui? O è la cena di ieri sera?” Così pensando, sistemai le mie cose sugli attaccapanni e scelsi il posto dove sistemarmi per il resto dell’anno finché vidi un posto vuoto… Accanto all’altra sedia vi era uno zaino bianco con striature verde smeraldo che lo attraversavano, oltre alle spille che erano attaccate in una moltitudine inimmaginabile su di esso. Simboli orientali erano rappresentati, oltre a quelli che sembravano loghi di film e di gruppi metal ciò, desumevo perlomeno.
Appena mi sedetti una sensazione positiva pervase il mio corpo, sentii che quell’anno sarebbe stato fantastico, triste, divertente ed intenso allo stesso tempo inoltre percepii distintamente che qualcosa di molto forte ed importante avrebbe pervaso la mia vita dinanzi in poi.
Ecco che entra il professore, uomo alto occhialuto e maturo, sulla cinquantina oserei dire e subito dopo di lui ecco che entra il ragazzo di prima….quello carino. Fisico slanciato, capelli corvini che arrivano alle spalle, occhi azzurri più del cielo ed un sorriso che farebbe cascare mille ragazze ai suoi piedi ma lui non sorride spesso, lo sento. Non so se fortuna o sfortuna vuole che egli si sieda proprio accanto a me…ecco di chi era quello zaino.
 
 
“Che Dio mi prenda se non è la ragazza di prima, si è seduta vicino a me, sarà stata una coincidenza o destino? Non importa non andrà bene, non sono bravo con le ragazze visto che mai ne ho avuta una e fortuna che questa la amo pure, speriamo che almeno non la imbarazzi troppo.” Mi giro e con un sorriso che più nervoso di così non si può la risaluto come qualsiasi imbecille con la mente completamente fusa farebbe: < Ciao di nuovo Amy, vedo che ti sei seduta vicino a me, spero che non ti disturbi stare vicino ad un ragazzo per tutto l’anno. > < Come ho già detto Mark, chi mi fa una buona impressione la prima volta difficilmente mi fa cambiare opinione in futuro…e poi ho avuto una buona sensazione sedendomi. >
A quel punto mi lanciò un altro dei suoi sorrisi, mandandomi ancora di più in pappa il cervello.
“Mantieni la calma Mark, mantieni la calma” “Parli facile tu ragione! Non sei tu quella innamorata e consapevole della propria infimità di fronte ad una creatura perfetta!” “Respira ragazzo, respira” Concludendo goffamente dico: < B-bene, è un piacere sentirlo ahah….ah….> “Che figura di merda”. Ma ecco che lei risponde: < Bene, adesso seguiamo la lezione invece di parlare ne avremo tempo quando ci vedremo sei d’accordo? > < Certamente > E così iniziò il primo giorno di scuola.
 
 
“Accidenti è davvero bravo, non interviene direttamente a quel che se fa ma ogni professore chiede la sua opinione e solitamente lui espone una tesi o una risposta esaurienti. Stranamente perde quella sua sicurezza ed audacia quando parla con me… Chissà come mai” Mi sta per chiedere qualcosa chissà.
< Senti dov’è che abiti tu? > < A due isolati da qui perché? > < Vuoi che ti accompagni fino a casa? ... Voglio dire ti andrebbe se ti accompagnassi o preferisci andare da sola? > < Perché no, male non mi farà >.
Sorrido e lui ridiventa rosso di nuovo e io sghignazzo come un adolescente, che brutta figura. Ma lui non sembra offeso anzi mi contraccambia e adesso è il mio turno.
< Allora da quant’ è che ti sei trasferita qui? > < All’incirca da luglio se non sbaglio ci siamo ambientate un po’ io e mia madre e poi ho incominciato la scuola > < E tuo padre? > < Diciamo che ha trovato una nuova compagna di giochi > < Mi dispiace > < Tranquillo, non è colpa tua > < Ok… senti come mai non ti ho vista da queste parti fino ad ora? > < Diciamo che sono nuova della zona e mi piace stare al calduccio dentro casa a rilassarmi nella mia camera > < Strano, io faccio lo stesso abbiamo qualcosa in comune, bene no? > E poi mi guarda con quei occhi più blu del mare e mi sorride, in quel momento tutto si ferma, la vita non scorre più è solo quel momento e io non vorrei essere altrove con nessun altro e anche il mio cuore si ferma e batte veloce e si ferma e batte veloce così per alcuni interminabili secondi.
Poi distolgo lo sguardo e dico: < Scusa, è che mi sono distratta > < Eh…. No scusa io non avrei dovuto metterti così sotto pressione > “Grazie che tu l’abbia fatto” < Va bene, io sono arrivata ciao Mark ci vediamo domani > Poi gli lancio un bacio che lui prende al volo e me ne rispedisce un altro… Paradiso.
 
 
Qualcosa si è acceso in quel momento… l ho sentito e l ha sentito anche lei. Siamo simili ma probabilmente molto diversi, io sono un ragazzo solitario e che ascolta genere agli altri strani se non alieni e lei… Bè lei è lei estroversa, simpatica, si adatta facilmente alle situazioni e sa fare battute, ha già fatto amicizia con quelli della classe in un giorno, mentre io non l ho fatto, e sono 2 anni che sto con loro.
Non so perché ma non penso mi sentirei a mio agio a parlare del più e del meno con loro, non che non avrei buone conversazioni ma alla fine mi annoierebbero e non sarebbero più interessanti nonostante gli argomenti che potrebbero esserlo, sarò matto io. Amy invece intrattiene conversazioni a non finire ride, diventa seria, i suoi sguardi attanagliano gli altri e mettono in luce le loro personalità e mi fanno imbambolare come un bambino che ha avuto la sua prima cotta ma ho 18 anni quindi questo non va troppo bene… forse. E lei se ne accorge di questi miei “viaggi in trance” ma non sembra importargliene, oppure se ne compiace anche se non so perché lo dovrebbe fare: un deficiente che la guarda fisso come se avesse visto per la prima volta una femmina. Quando sto con lei mi isolo dal resto del mondo tutti i miei problemi e pensieri sono spazzati come foglie da una folata di vento e c’è solo lei e io che parliamo e i nostri pensieri, i nostri corpi e le nostre anime si uniscono indissolubilmente in una danza mistica infinita e gloriosa.
Ma io non posso stare con lei, non ci riuscirei la rovinerei con ciò che sono ciò che faccio e ciò che non riuscirei a darle, diventerebbe vuota senza niente per cui lottare o per cui vivere e con le speranze perse nella voragine della disperazione… come me. Ho deciso le nostre conversazioni dovranno limitarsi, non le farò del male, lei non prova quello che io provo per lei e preferirei morire che lasciarla divenire l essere abominevole che sono io, qualsiasi cosa succeda non deve accadere.
Morirò per il dolore forse, ma è un sacrificio che sono pronto a compiere per lasciarle avere un futuro. Che illuso che sono, non riuscirò ad abbandonarla… né ora né mai.
 
 
Perché non mi ha ancora chiamato… Deve essere stata quella sciocca risata a cui mi sono lasciata andare, forse la sua sensibilità non ha retto. Oppure quando mi sono fissata, devo averlo messo in soggezione e pensa che sia una svitata con tutte le conseguenze che questo comporta.
O forse non è nessuna di queste ragioni idiote e noi non siamo fatti per stare insieme, per avere Amore che trasporta i nostri cuori e le nostre anime, per lasciarci in balia degli eventi ma non ci credo che sia questo non posso.
Tutti dicono che ho una sorta di sesto senso per queste cose e io so che è così non riuscirei a sopportare la sofferenza che mi porterebbe la scelta di non rivederlo mai più… Il dolore mi dilanierebbe fino a che la morte mi parrebbe l unica uscita, le due facce di una medaglia che formiamo, il bianco e il nero che è dentro i nostri esseri non possono essere separati ma devono essere congiunti in un unico puro individuo e in un’unica situazione di pace.
Ma perché continuo a parlare così inutilmente, la mia mente fragile non dovrebbe concepire così complessi e densi di significato pensieri; ma quando penso a lui e a noi qualcosa cambia radicalmente in tutto ciò che sono e che mai fui, una nuova energia e magia mi attraversa da parte a parte come la lama di un rovente coltello che però mai potrebbe essere più ben accolta.
Non mi vorrà per come sono, per come mai sarò diversa da lui sotto ogni aspetto ma io non lo lascerò a se stesso, senza di lui non ci sarei io ma senza di me egli continuerebbe a vivere ed è tutto ciò che ormai è importante.
 
 
“Riiiiing” Finalmente ricreazione cazzo, non ce la facevo più a sentire tutte quelle balle sul pianeta terra e quant’altro… dette poi da un laureato in matematica non mi stupisco. Crapa pelata, un nome adatto visto che probabilmente il suo cranio è spoglio come la sua testa.
Chissà se è una buona idea che io chieda ad Amy di vederci oggi pomeriggio, è vero che ci siamo conosciuti ieri ma mi è sembrato che fossimo stati in sincronia dal primo istante… Spero solo che non fosse una mia impressione e poi quel momento in cui il tempo si è fermato… Fantastico, magico altre parole sarebbero troppo privanti del significato che ha avuto quel momento e di ciò che ha portato.
Male che vada mi dirà di no… E io sarò un passo indietro nel mio antro di solitudine.
< Ciao Amy! > < Ciao Mark, come stai oggi? > < Abbastanza bene e tu? > < Tutto bene, grazie > < Senti Amy io oggi dovrei studiare per un’interrogazione che mi faranno domani e sono da solo a casa, vorresti venire da me ad aiutarmi? > < Mi farebbe piacere, dove abiti? > < A un paio di isolati verso nord dopo casa tua > < In poche parole vado dritta per due isolati > < Perspicace e carina, una combinazione esplosiva! >
E poi ci mettiamo a ridere tutti e due e i nostri sguardi si incrociano ancora una volta, e così restano finché la campanella non ci riporta alla realtà…Oggi sarà una bella giornata.
 
 
O mio Dio, mio Dio mi ha invitata come sono felice mi sembra di vivere un sogno ad occhi aperti ok fermati e respira. Inspira col naso ed espira con la bocca, silenziosamente però per evitare che ti senta.
Andrò a casa sua, conoscerò i suoi genitori e starò con lui, insieme sui libri a dire stupidaggini, a ridere e a parlare del più e del meno e starò lì accanto a sentire il suo cuore battere, la mia testa appoggiata al suo petto e noi che immaginiamo di… “Riiiiing”.
Ok, torniamo alla realtà che è meglio, studio, ascolto (la sua melodiosa voce mentre risponde alle domande) la lezione, osservo (i suoi capelli corvini mossi dal vento e fruscianti del suo profumo) la lavagna e scrivo (poesie d’ amore per me e lui colme di sogni irrealizzabili) annotazioni per studiare a casa.
E così continuano le lezioni, io che cerco di stare attenta ma mi perdo quando la sua figura si gira e io che rispondo a ciò che viene chiesto nervosamente e con la testa altrove.
Bene prepariamoci, un po’ di trucco qui, un po’ di aggiustatine lì e siamo pronte.
Mi guardo allo specchio ed ecco l’abbigliamento: gonna nera in stile classico con sotto pantacollant neri, maglietta bianca con meme “Challenge accepted” sopra, felpino rosso rubino sopra e capelli sciolti.
Non metterò ombretto, né lucidalabbra giusto un po’ di burro cacao.
 
 
 
Okay, capelli a posto, t-shirt dei metallica a posto, jeans a posto e cappello a posto. Sono pronto.
Eccola che suona non iniziare a sudare, respira e vai ad aprire col sorriso e soprattutto non balbettare coglione.
< Ciao Amy, sei fantastica per un pomeriggio di studio > < Grazie Mark anche tu non sei messo troppo male > “Accidenti e io che pensavo di dimenticarmela, sicuramente lei non mi sta facilitando il compito” “Come pensavo è un metallaro” < Allora cosa devi studiare? > < Eh? Ah… Si, devo studiare scienze sociali > Sorriso nervoso. < Non ti preoccupare Mark, non sono un insegnante rilassati > “Parli facile tu” “Mantieni la calma sorella, non mostrare debolezze e cerca di essere matura” E così studiamo fino a che non rimane un’ora prima che lei vada via, a quel punto ci mettiamo seduti a parlare.
< Allora Mark, vedo che rock e metal sono la tua passione o sbaglio? > < Diciamo che li prediligo agli altri generi, anche se dipende dai momenti la concentrazione e l estraneazione dal mondo me la fornisce la musica classica mentre lo spirito me lo danno rock e metal > < Pop e similari non li ascolti? > < Come ho detto dipende dai momenti… Tu invece che mi dici > < Io? Ascolto tutto ma rimango dell’opinione che il meglio sia stato verso gli inizi degli anni sessanta con Elvis Presley anche se riesco ancora a stare al passo coi tempi diciamo. >
 
 
 
Facciamogli la domanda cruciale, sperando che mi risponda con sincerità ma scoverò l imbroglio in caso contrario: < Senti Mark, ma a te che tipo di ragazza ti piacerebbe? > < Non sono un tipo che la fa troppo facile in questi casi, vorrei una ragazza tranquilla, con i miei stessi gusti musicali, con cui parlare e stare con lei ma non cerco una cosa seria, giusto per rimettermi in cammino > < Perché mi stai mentendo Mark? > < Io? Mentire? Di cosa stai parlando? Non sto mentendo > < O sì che lo stai facendo e forse so anche il perché ma lo lascerò dire a te >
 
 
Che cosa sta pensando, sembra sul punto di chiedere qualcosa che qualcuno mi salvi se è una domanda a trabocchetto…Non ci sono parole per descrivere l aspetto Botticelliano di lei che si tortura le labbra.
Ecco ha chiesto come mi piacerebbe una ragazza, inventiamo una cazzata sul momento, so che non mi ama come la amo io e non voglio che lei abbia a che fare con un disadattato come me.
Merda non l ha bevuta, che faccio cazzo che faccio è ora di tirare fuori le palle mi ha chiesto la verità e gliela dirò o almeno tenterò.
< Avrei bisogno di una ragazza solare, simpatica che mi tiri su nei momenti brutti con cui giocare divertirsi, litigare e riappacificarsi, una ragazza che mi faccia essere me stesso e che mi porti a compiere ogni mia azione per la sua felicità. Una persona che mi tiri su nei momenti bui, quando ogni speranza è persa che il suo sorriso mi riempia di vigore, che mi stringa a lei che mi dica che va tutto bene che lei è lì per me e io allo stesso modo farò quando verranno i suoi momenti dove la luce sembra sparita dalla sua vita. Dissipare le sue paure i suoi dubbi e lei che dissipa i miei.
Una persona con cui camminare sulla spiaggia con la sabbia in mezzo alle dita dei piedi, mano nella mano a guardarci finché non tramonti il sole, insieme sotto il firmamento a condividere sogni e desideri.
Infine avrei bisogno che mi aiuti solo con la sua voce, le nostre labbra diventeranno diafane così come i nostri corpi, spiriti erranti pieni del vero Amore stretti assieme come egli fu con Psiche.
Questa è la mia anima gemella, il mio altro lato della medaglia, il resto non importa perché lei è la mia salvezza. >
 
 
Poi lo bacio e questo è quello che credo di aver sentito, anche se le parole priveranno d ogni significato quel momento e non saranno mai sufficienti: leggera come una piuma volavo in universi lontani sovrapposti in armonia, come un solo essere viaggiavamo attraverso spazio e tempo in un legame indistruttibile da alcuna avversità, dappertutto e da nessuna parte volteggiavamo nella grazia dei nostri corpi celesti, così vicini da poter toccare il Paradiso ma così consapevoli che lo stavamo vivendo l una nelle braccia dell’altro e così per l eternità di quel momento che portava vigore, gioia, felicità non portando niente ma portando tutto.
E lo sentivo, lui era me ed io lui per sempre e niente ci avrebbe fermati.
 
 
 
Non so descrivere cosa successe quando successe quello che agognavamo per tutta la sera, diciamo questo inizialmente “Onde descrivere l accaduto, parole mortali non bastano perché prive delle sensazioni che provai in codello luogo, e ciò che mi dispiace assai di non poterlo compiere ma tenterò di farlo lo stesso per esprimere un’infima percentuale di ciò che realmente sentii.”
Dolore, piacere sono privi di significato e così insulse da non poter capire la forza che mi travolse nel momento in cui ci toccammo, noi stelle cadenti che ci disgregavamo cadendo dal cielo ma evolvendoci in nuove creature di galassie lontane.
Mille vite trascorrevano in un istante e mai il nostro sangue era lo stesso per più di una misura impossibile da quantificare nella sua forma, così balli alle più alte corti nobiliari accompagnate da musica classica, guerre sanguinarie cruente e brutali combattute con armi inconcepibili dall’uomo e lune piene, toccati dal suo flusso di pura estasi insignificanti rispetto a quello che percepivamo uniti.
Viaggiamo per mari e monti in ogni luogo conosciuto e sconosciuto, percepimmo con ogni senso quel che ci circondava, pena e sofferenza ci attanagliavano ma ne venivamo fuori più forti e il resto sembrava semplice.
Tutto questo e poi facemmo marcia indietro nella realtà.
 
 
Ci lasciammo andare e io dissi: < A domani Mark. > E gli schioccai un altro bacio sulla guancia, ma lui mi abbracciò e io ricambiai con vigore.
 
 
Così i nostri incontri continuarono per lungo tempo, sempre con le migliori intenzioni li organizzavamo ma nello stesso modo finivano: dormivamo l’uno nelle braccia dell’altra. Però questo non compromise la carriera scolastica di alcuno dei due quindi potemmo continuare a lasciare che le conseguenze dei nostri incontri si sviluppassero senza alcun rimorso o danno.
Purtroppo, come la vita mi insegnò, le cose belle finiscono sempre visto e considerato che la sofferenza ed il dolore sono i modi per la Natura di affermare la propria supremazia ed il proprio controllo su di te.
 
 
Era sempre bello quando ci vedevamo, l’imbarazzo dei primi incontri lentamente si sciolse lasciando spazio al divertimento ed alla ilarità. Queste erano unite alle nostre conversazioni su tematiche che nessun altro avrebbe affrontato perché troppo controverse o profonde ed alla gentilezza di sua madre che lo prendeva sempre in giro mostrandomi le sue foto da piccolo, avreste dovuto vederlo quanto era tenero.
Lo studio era di secondaria importanza quando ci vedevamo a casa di uno o dell’altra però non veniva dimenticato, nonostante tutto, ed infatti ci confrontavamo anche riguardo a quella prospettiva della nostra vita. Ma tutto questo ebbe termine un giorno, e noi che vivevamo nell’illusione dell’infinità del nostro amore.
 
 
Era una mattina di giugno dell’ultimo anno, il sole splendeva e l’estate era alle porte. Come un povero scemo mi ero dimenticato dell’acqua e casa e stavo praticamente morendo di disidratazione anche se riuscivo a fingere che non fosse così. Entrai in classe disinvolto poggiando il mio zaino alla gamba del banco e salutando Amy, la quale si accorse della mia situazione, nonostante tutto, e mi offrì un sorso dalla sua bottiglietta. . La adoravo quando faceva così, sia perché rischiava di farmi scoppiare a ridere che perché era bellissima anche in quel momento.
 
 
Quanto è incosciente alle volte, per dimostrare la sua “forza” e per mantenere la sua posizione nella classe, rischia di rimanere con la gola secca fino a che non suona la ricreazione! Vabbè ormai lo conosco bene e comunque dimostra una grande forza di volontà a saper resistere alle necessità fisiche, molto sexy. Sarà meglio che stia zitto se non vuole perdere l’impressione di prima! È adorabile in questi momenti di goffaggine.
 
Era sera e decidemmo di fare una cena con i nostri rispettivi genitori tutti attorno allo stesso tavolo. Come idea era fantastica e tutto andò liscio come l’olio. . Lasciai la parola ad Amy: . E così andò avanti la cena con Jill che conversava amabilmente con mia madre e noi che ci mandavamo bacini come alle elementari. Mi sono raddolcito troppo penso a volte.
Terminato di mangiare decidemmo di dormire a casa mia (previa pulizia della mia stanza da parte di mia madre dalla “robaccia” metal che stava sparsa per tutta la camera), su letti separati ovviamente.
Prima di addormentarci però iniziammo a parlare.
 
 
Il mio cuore si fermò, le migliaia di diafane visioni che si susseguivano nella mia mente riguardo al nostro futuro andarono in frantumi come uno specchio ed il mio cuore si rifiutava di accettare quello che aveva appena sentito.
Ovviamente non potevo mostrarle tutto il mio dolore quindi le risposi:
 
 
Glielo devo dire, non posso tenermi tutto dentro e non voglio. Ho una possibilità ma se questo comporta restare lontana da lui non so se potrei farcela. Nonostante tutto questo glielo devo dire per sapere cosa ne pensa lui, è parte della mia vita adesso e sento che non potrei vivere senza lui, senza il suo respiro, la sua voce, i suoi errori. Ho deciso glielo dico. Sta vacillando, controlla il sudore freddo ed il suo battito cardiaco per evitare di far vedere quanto stia soffrendo. Egli è sincero perché vuole il mio bene ma se non l’ho accanto, qualsiasi altra cosa sarà male ed io sarò insofferente a quello che mi succederà perché non avrò il mio Doppelganger vicino a me.
 
 
Se ne è accorta, ero un illuso a pensare che avrei ingannato il suo sesto senso ormai non credo che mi rimanga altra scelta che dirle la verità:
 
 
Non potevo accettarlo, egli che mi diceva queste parole che aprivano in lui profonde ferite che gli sarebbero permase fino al mio ritorno, non avrei permesso che questo “problema” demolisse quello che avevamo costruito insieme: .
 
 
Ed in quel momento si abbracciarono, rimanendo così come adesso Amore e Psiche stanno nella scultura, che mai sarà smussata o fermata. Decisero di comprare entrambi il biglietto per recarsi nel luogo dove avevano chiesto Amy per fare l’apprendistato e concordarono che Mark avrebbe trovato un’occupazione lì che avrebbe ampliato le sue conoscenze ed abilità. Al che pochi mesi dopo partirono, con le rispettive madri che li salutavano piangenti di felicità per il futuro che avrebbero avuto i loro bambini.
 
 
Erano arrivati a destinazione sani e salvi ed avevano scoperto che la agenzi in cui avrebbe fatto stage Amy, le aveva fornito vitto e alloggio pagato per quei due anni per aiutarne il sostentamento. Oltracciò videro di buon occhio la presenza di una persona insieme a lei e garantirono al ragazzo che gli avrebbero trovato un impiego adatto alle sue capacità. Ovviamente i ringraziamenti da parte dei due giovani erano più che sentiti e la loro gaiezza era alle stelle.
 
 
Erano passati due mesi da quando si erano trasferiti a San Francisco, e tutto procedeva a gonfie vele. Era una notte di luna piena e quest’ultima illuminava i visi dei due innamorati che non avevano altro pensiero se non di continuare a vivere in questa maniera. . E si baciarono, percepirono le stesse sensazioni della prima volta ma più forti e concrete. Mark notò che Amy sapeva di menta ed Amy di cioccolata, inutile dire che poco dopo ne risero all’unisono.
 
 
“Spero che questa sorpresa gli piacerà, del resto è la sua band preferita ma non sono sicura che abbia già questo disco. Accidenti a me avrei dovuto controllare e se già l’avesse? Che brutta figura che ci farei. Aspe eccolo che arriva, sii impassibile carina, sii impassibile.” “Cos’è quella strana espressione che ha… Aspetta un momento ma quello non è…
 
 
“Oggi è una bellissima giornata, il sole splende e gli usignoli cantano. È anche l’anniversario del nostro primo anno qui, come passa in fretta il tempo. So che adora gli animali quindi ho pensato di farle un cucciolo di Husky come regalo. Con quei due occhioni blu e quel musetto dolce le scioglierò il cuoricino. Anche se non le ho mai chiesto quale fosse la sua razza canina preferita… Cazzo. Vabbè si spera in bene.”
 
 
“Sembra che le sia piaciuto. Aspetta cos’è quella confezione che ha in mano… Non mi dire che.” E si abbracciarono, Mark lasciò cadere il CD ed Amy mise a terra il cucciolo. . Il cane aveva fatto pipì sul disco. .
 
 
Era una fredda giornata di inverno, il vento sferzava alle finestre e il fuoco crepitava nel camino. Erano passati 10 anni dal giorno in cui era comparso Billy (sia Mark che Amy non sapevano che nome dare al cane, difatti Mark scelse il primo nome che gli capitò in mente ed Amy acconsentì) ed esso era ancora in buona salute, nonostante la vecchiaia.
Mark se ne stava seduto nella sua poltrona nuova che avevano comprato il mese precedente, lo stesso giorno della sua promozione a capo reparto per lo studio dei presunti quark. “Chissà cosa potrei fare per ovviare a quel problema dell’eccessivo utilizzo energetico, forse potrei combinare energia eolica concentrata e forza cinetica…non male come idea”.
 
E mentre Mark stava pensando alle sue risoluzioni scientifiche, Amy prendeva in considerazione il fatto di sposarsi. Sentiva un bisogno che l’amore di Mark non avrebbe colmato ma voleva allo stesso tempo legarsi con lui per tutta la vita esternamente oltre che emotivamente come successe già dodici anni prima. Amy era diventata una delle esperte di biogenetica applicata più famosa al mondo e la sua giovane età non indicavano una mancanza di esperienza ma una tenacia, un fervore ed una mente agile e vispa, sempre macchinando qualche nuova scoperta. “Dovremo parlare stasera dei nostri progetti futuri…spero di un futuro vicino e non remoto”.
 
 
Quella stessa sera Mark fece ad Amy una domanda fuori dai suoi schemi: < Se tu dovessi scegliere un posto dove andare, in quale vorresti andare?>. Amy si ritrovò spaesata e cercò di rimettersi in sesto quando Mark riprese e disse: < Non ti preoccupare, pensaci con calma > < Berlino, vorrei andare a Berlino > < Bene, molto bene…senti hai qualche piano per il weekend? >. E poi le sorrise con quel sorriso di autocompiacimento e malizia che soltanto lei sapeva distinguere per quel che era: desiderio di renderla felice.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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