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Autore: MaddaLena ME    02/11/2015    2 recensioni
Il dolore di un altro non potrà mai essere il proprio.
Si potrà provare empatia, per quel dolore.
Ma non è possibile, in alcun modo, poter vivere quel sentimento.
Dal testo:
Certo, forse il suo range emotivo era pari a quello di un cucchiaino da té.
Ma non era facile, per nessuno, poter capire quel dolore atroce.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley, Ron, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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«Sono spaccato!» mormorò tra sé e sé George, camminando nervosamente nel soggiorno della Tana.
«Ancora problemi di materializzazione? Hai bisogno del dittamo?» chiese allora, istintivamente, Ron.
«Non capisci mai niente!» farfugliò soltanto, allontanandosi stizzito, per raggiungere i piani alti.

Come al solito, aveva frainteso. Come al solito, si era inserito in un discorso a senso unico, che gli era rimasto incomprensibile, fino allo scioglimento dell’equivoco.
Al sentire che era spaccato, aveva pensato che si fosse fatto male. Ricordava perfettamente quale dolore provocasse una smaterializzazione andata male. I suoi ricordi, al riguardo, erano ancora vivissimi. Per questo, si era subito premurato di fornirgli un rimedio per quel male.
Ma per il male che affliggeva George, il dittamo poteva servire a ben poco.
Non aveva capito nulla! No, come poteva capire?
Certo, mancava anche a lui, Fred. Come a tutti, in famiglia. Un lutto del genere non avrebbe potuto che segnarli, in modo profondo, tutti quanti. Non può morire un fratello senza che gli altri ne soffrano. Essere in una famiglia numerosa non significa che la quantità dimezzi l’importanza di ogni singolo elemento. anzi, piuttosto era vero il contrario: la forza della loro famiglia è sempre stata l’unità del loro insieme.
Anche a Ron mancava Fred. Ma non era la stessa cosa. E lo sapeva bene!
Non lo era, perché lui non aveva condiviso con Fred ogni istante della propria vita, o quasi. Non era stato confuso con lui, continuamente, da amici e parenti e, talvolta, persino dai propri genitori. Non aveva lottato contro di lui per il proprio spazio vitale, già nel ventre materno. Non aveva condiviso con lui gli anni ad Hogwarts, né l’avventura dei “Tiri Vispi”.
Non aveva avuto, in Fred, uno specchio vivente di se stesso. In cui riflettere continuamente i propri pensieri e le proprie riflessioni (sì, perché nonostante l’indole scherzosa, anche ai gemelli capitava, ogni tanto, di pensare!).
Non aveva passato l’infanzia e l’adolescenza ad inventare ogni volta nuovi scherzi.
Sempre con lui, sempre insieme. Indistinguibili, nel bene e nel male. Fino alla scissione estrema ed incancellabile.
Certo, forse il suo range emotivo era pari a quello di un cucchiaino da té.
Ma non era facile, per nessuno, poter capire quel dolore atroce.

   
 
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