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Autore: Alemortalsweet    02/11/2015    1 recensioni
Se si riferiva a un ‘’per sempre’’ avrebbe potuto dirlo subito, invece di far soffrire così la sua debole indole, costringendola a isolarsi, a osservare le ultime porzioni di calore che le erano rimaste in cuore, in quel muscolo che di lì a poco sarebbe diventato di ghiaccio.
Ed egli però le aveva giurato, che non l’avrebbe mai sfiorata, non avrebbe mai letto la sua mente a meno che non fosse stata Sulpicia stessa a supplicare di farlo.
Quel maledetto bacio eterno non era stato ancora dato.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aro, Sulpicia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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~~Sulpicia fissava pensierosa la sua immagine che era apparsa nello specchio di vetro decorato con zaffiri e rubini, era il punto che dava spicco alla sua camera da letto, anzi alla loro dal momento che si era maritata poco tempo prima.

Aro non aveva esitato a portarla via con se, le aveva detto che sarebbero stati solo un paio di giorni, solo un paio di giorni, e invece era già trascorso un mese.

Se si riferiva a un ‘’per sempre’’ avrebbe potuto dirlo subito, invece di far soffrire così la sua debole indole, costringendola a isolarsi, a osservare le ultime porzioni di calore che le erano rimaste in cuore, in quel muscolo che di lì a poco sarebbe diventato di ghiaccio.

Ed egli però le aveva giurato, che non l’avrebbe mai sfiorata, non avrebbe mai letto la sua mente a meno che non fosse stata Sulpicia stessa a supplicare di farlo.

E questa era l’unica cosa che la faceva stare bene, poteva conservarsi tutti i dubbi e le preoccupazioni senza essere oppressa, che cosa sarebbe successo se suo marito l’avesse costretta con la forza? La fine.

La spazzola dalle setole dorate carezzava e lucidava i suoi morbidi capelli castani i quali apparivano ancora più luminosi con il riflesso di quello specchio ingemmato, rilassata e silenziosa accompagnava i movimenti della spazzola con la sua testa, ora spostò la massa dei fili lucidi sulla spalla destra, continuando a lisciarli.

Sentì uno scricchiolio e vide, senza voltarsi indietro, sapeva benissimo chi fosse, che la porta si era aperta lentamente, un rumore di passi leggeri si librò nell’aria, finì e davanti a se vide una rosa rossa: Aro le sussurrò all’orecchio facendola rabbrividire per qualche istante, ma non appena posò le labbra gelide sul suo collo lei si lasciò andare, quello era il suo punto più sensibile e lui lo sapeva bene.

Odiava i freddi, odiava tutto ciò che era immortale e invisibile, così veloce che i suoi occhi non potevano vedere, così forte che lei non si sarebbe mai più potuta liberare dalla morsa infernale di quel gelo che ti consumava dentro, e ti opprimeva nonostante tu cercassi di mandarlo via.

Eppure quando conobbe Aro fu impossibile resistergli, fu costretta ad accettare quel legame tra umani e vampiri, non l’avrebbe mai detto.

Suo padre morto in guerra, sua madre trucidata e uccisa da assassini che girovagavano nelle periferie, e ora era sola e indifesa, il nemico degli uomini l’ha protetta e portata via con se, lasciando indietro tutto il suo passato, facendo di lei una regina.

Un cuore caldo, un dolce buon senso che fosse ancora vivo dentro di lei, ora stava andando perduto come se nulla fosse, come un tesoro in frantumi.

Il compagno la stringeva e odorava l’odore del suo sangue, ma non aveva alcuna intenzione di consumarlo, le sue labbra erano arrivate appena sotto l’orecchio, all’incavo della gola, e lì si fermò ‘’Sei pronta?’’.

La donna guardò il suo riflesso nello specchio, ancora con la spazzola tra le mani, lui non c’era, non compariva in quel pezzo di vetro, come se fosse un fantasma senza anima e ne corpo, l’identità anonima che sarebbe divenuta lei tra qualche istante.

La presa di Aro si stava irrigidendo sempre di più, ora i suoi baci divennero di sangue, l’odore forte mi investì, nel riflesso lo vedevo scorrere lungo la mia spalla rosso e incandescente stava macchiando la mia carne.
A quel dolore insopportabile si aggiunse anche del fuoco, socchiusi gli occhi supplicando a me stessa di resistere, una lacrima mi rigò il viso, e poco dopo crollai sul pavimento.

 

   
 
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