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Autore: Daxn    02/11/2015    1 recensioni
I Giochi Della Fratellanza sono terminati, e una relatica pace è tornata fra la CHS e il Liceo Scientifico "Crystal". Twilight Sparkle ha cambiato scuola, disertando il Liceo Scientifico ed andano all CHS, ove ella spera di poter studiare in un ambiente meno competitive, e di fare amicizia con le prime persone che le hanno dato tale oppornutià, I Rainbooms.
Poco dopo il suo trasferimento, Twilight incontrerà di nuovo una vecchia conoscenza tanto sgardita quanto inspettata. Ma tale persona è solo l' araldo dei mirabili eventi che seguiranno da lì a poco...
Genere: Generale, Science-fiction, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Twilight Sparkle
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Twilight Sparkle, con un gran sorriso stampato sulla faccia, stava camminando con testa alta ad ampie falcate all' intero del cortile della scuola: ella indossava l' uniforme della sua vecchia scuola, e uno zaino nero a viola nuovo di zecca era appeso alle sue strette spalle.

Il cortile della scuola, il quale era stato teatro dell' incidente accaduto una settimana prima al culmine dei Giochi della Fratellanza, presentava un incrocio fra due percorsi pavimentati col cemento. Al centro dell' incrocio c'era un' impalcatura che ricopriva il piedistallo della statua distrutta per errore durante il suddetto evento. Dal canto suo, la facciata in mattoni dell' edificio vero e proprio mostrava solo sporadici e piccoli segni di bruciatura.

A causa dell' ora non tarda, il numero di studenti presenti nel cortile della scuola era assai esiguo. Buona parte di essi avevamo formato piccoli capannelli di conversazione, mentre gli altri, seduti sui gradini dell' entrata, facevano uso dei loro telefoni cellulari per ammazzare il tempo.

Mai, in tutta la mia carriera da studentessa di Liceo, mi sarei immaginata di poter dire di essere in anticipo Twilight pensò con un risolino, camminando innanzi verso l' entrata Immagino che sia uno dei vantaggi del vivere vicina alla scuola. Poi Twilight si fermò per scrutare l' area attorno a lei e designare un posto ove potersi sedere e studiare un poco fino all' inizio delle lezioni; fino a quando lei non identificò l' angolo nord-est dell' incrocio come punto perfetto per lo studio.

Andò là e, deposto lo zaino a terra, si mise a sedere per poi aprire lo zaino ed estrarre il libro di biochimica. Twilight aprì il libro alla prima pagina del capitolo ove ella aveva smesso di studiare il giorno prima- segnalata da una molletta per capelli rosa- e cominciò a ripetere a se stessa l' argomento in questione, ovverosia gli acidi nucleici.

A seguito della lettura di qualche pagina sull' argomento e lo snocciolamento di nozioni e formule matematiche, ella fermò il suo studio per alzare il capo e guardare intorno a lei: vide che il numero di studenti presenti era aumentato e che il parcheggio poco al di là del cortile, da che era vuoto e desolato, ora era ripieno di biciclette e motorini d' ogni foggia e colore. All' interno di un gruppetto di studenti in arrivo, Twilight scorse Applejack.

Twilight prese immediatamente i libri in mano, i ripose nel suo zaino, spinse il ponte dei suoi occhiali per riaggiustarseli ed infine si alzò salutando con la mano. Applejack, che sembrò notare il gesto, si staccò da gruppo e cominciò ad attraversare il prato, andando verso di lei a passo spedito.

“Buondì Applejack!” Disse Twilight una che quella fu vicina abbastanza da poterla sentire.

“Ciao Twilight, come stai oggi?” Dpmandò Applejack, aggiungendo al saluto verbale una pacca sulla spalla talmente forte che piegò la ragazza occhialuta e le fece quasi perdere gli occhiali; cosa che spinse Applejack ad aiutare Twiligth a tornare alla posizione eretta.

“Scusa, non conosco bene la mia forza,”

“Non ti preoccupare, non è niente,” Twilight disse mente si riassettava gli occhiali.

 “Comunque, sto benone. Di certo molto di più di quanto potevo dire nei giorni prima dei Giochi della Fratellanza. E per quanto ti riguarda?” Disse, inchinandosi un pochino e sforzandosi il più possibile di mantenere il contatto visivo con la sua interlocutrice. Applejack si lasciò scappare una piccola risata.

“Anche io sto bene assai, grazie.” Disse, mettendo il suo braccio sinistro sulle spalle di Twiligh, cosa che turbò leggermente Twilight, ma non abbastanza da chiedere ad Applejack to smettere di far ciò.

Ci fu silenzio per qualche minuto. Poi, d' improvviso, il volto di Applejack si contorcè in una piccola smorfia, mentre si muoveva avanti di un passo e si metteva il palmo della mano destra sopra gli occhi, come un marinaio cercante le terraferma dalla vedetta di una nave.

Accortasi del repentino cambio di postura, Twilight tentò di seguire lo sguardo di Applejack, solo per essere ripagata dalla vista di una sorpresa tanto sgardita quanto familiare: un ragazzo alto di pelle color grigio chiaro e capelli neri corti, indossante una maglia bianca con un gran termometro a mercurio stampato sul davanti e pantaloni neri.

No... non può essere lui! Ti prego, dimmi che non è lui! Pensò Twilight, con il cuore che le stava scalando la gola; gli intestini che si preparavano a trasformarsi in liquido; e gli occhi fissi sul ragazzo in arrivo. Ella afferrò i suoi occhiali e tentò furiosamente di pulirli con l'orlo della sua gonna, ma senza riscontrare successo alcuno nel farlo scomparire dalla sua vista e, con lui, le memorie che la sua vista resuscitava.

“Vedi quello che io sto vedo, o per caso mi sto immaginando tutto?” Applejack chiese con una voce che confermava la confusione che era manifesta sul suo volto coperto di lentiggini.

Twilight si rimise gli occhiali sul naso, ancora innervosita da tale vista. Che ci fa lui qui? Meglio ancora, come è possibile che sia qui? Ella si domandò, prima di scuotersi il capo.

“Mi chiedi se sto vedendo un ragazzo della nostra età marciante nella nostra direzione?” Chiese Twilight a quella e le rispose seccamente con un “Sì.”

“Allora lo vedo.” Constatò Twilight con un cenno di assenso.

Il ragazzo si fermò vicino al ponteggio e si guardò attorno, le sue mani fermamente sulle anche.

“Va bene che non sono mattiniero, ma tutto questo e ridicolo!” Egli disse ad alta voce, prima di lasciarsi sfuggire un sospiro per afferrare qualcosa nella tasca dei suoi pantaloni. Prima che però potesse tirare alcunché dalla sua tasca, Applejack si era già avvicinata al ragazzo dalla pelle bigia.

“Filippo Argenti? Sei davvero tu?” Applejack disse.

Il ragazzo balzò all' indietro, al punto di quasi scontrarsi con l' impalcatura dietro di lui. “Come cavolo fai a sapere il mio nome?”

La cosa confuse alquanto Twilight, che spalancò gli occhi e si reclinò in avanti. Perché sei sorpreso? Non eri, a tua dire, molto famoso in città? Twilight pensò, tornando ad uan normale postura per poi massaggiarsi la fronte: di sicuro né il gesto nè le parole sembravano tipiche del personaggio familiare a Twilight. Nel frattanto, Applejack continuava a parlare.

“La tua faccia era ovunque sui giornali! Non s'è fatto altro che parlare della tua situazione per giorni e giorni, c'è stato addirittura un minuto di silenzio per te!” Disse, prima di scuotere la testa e massaggiarsi le tempie.

La cosa mi sorprende assai poco. Dopotutto ciò è così... bizzarro e assurdo.  Sì, credo che quelle siano le parole adatte per descrivere questa situazione. Twilight pensò, mentre si muoveva più vicina, la sua curiosità schiacciante il timore che la vista di Filippo Argenti suscitava in lei, allo scopo di capire e sentire meglio.
Filippo reclinò la testa sulla sua spalla sinistra, mentre l' espressione del suo volto diventava una di confusione post-sorpresa.

“Io? Sui giornali? Come, dove, quando?” La sua voce tradiva irritazione. “E perchè mai dovrebbero fare un minuto di silenzio per me?”

Applejack scrollò le spalle e forzò un ghigno innocente, chiaramente tanto confusa e impreparata alla situazione che gli si era parata davanti quanto lo era Twilight.

“Un' lo so mica, han solo detto che eri andato a una festa fuori città, poi hai avuto un incidente con l' auto perché tagliasti il rosso,” La ragazza arancione scrollò le spalle un' altra volta. “Dopotutto, i mi dovrò fidare di qualcosa quando leggo un giornale, no?”

Bevente distratta, Twilight si lasciò scappare un grugnito di fastidio. Ciò dipende da quale giornale si sta parlando...

“Quindi... il preside di questa scuola ha indetto un minuto di silenzio, solo perchè sono stato ospedalizzato?” Filippo Argenti domandò, mentre rialzava la testa. Dopo pochi secondi di riflessione, egli cominciò a grattarsi il capo. “Tutto ciò... non ha molto senso. In genere il minuto di silenzio è fatto quando uno passa a miglior vita...”

“Eh, è proprio quello che mi sto chiedendo! Ma tu non eri morto?”

 

  
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