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Autore: frabulous    02/11/2015    1 recensioni
Sarebbe una cazzata dire che non lo aspettassi. Tutti si aspettano qualcosa. Anche quando si è già stati delusi, feriti, abbandonati. Anche quando cerchi di ripeterti che è inutile aspettarsi niente da nessuno, che tutto prima o poi finisce, che tutti prima o poi se ne andranno e tu resterai da sola. Anche quando ti convinci che affidarsi solo a sé stessi sia la cosa migliore. Cazzate. Il cuore ancora ci spera. Perché, per quanto possa far male, non possiamo farne a meno. Siamo nati per amare e per provare a farci amare. Ed è proprio quel provare che ci frega.
~tratto dalla storia~
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Welcome to my life


Prologo



 
*Simple Plan, Welcome to my life*
Do you ever feel like breaking down?
Do you ever feel out of place?

 
Ti è mai capitato di sentire il mondo cascarti addosso? E che tu fossi inerme e non potessi fare niente per evitare l'inevitabile? Ti è mai successo di sentirti fuori luogo? Di sentirti estranea persino a te stessa? Di sentirti solo una lontana spettatrice della tua vita? Nessun punto di svolta, nessuna emozione positiva a riaccenderti, a farti sentire viva.

 
Do you ever wanna run away?
Do you lock yourself in your room
with the radio on turned up so loud
that no one hears you screaming?

 
Ti capita mai di voler far smettere tutto? Di fuggire dalla tua vita, dai tuoi problemi? Di voler scappare persino da te stessa e dai tuoi pensieri, pur di non sentire quel peso opprimerti l'animo? Ti capita mai di ritrovarti ad ascoltare una canzone che ti capisce meglio di quanto non faccia nessun altro? Non ti capita mai di cantarla a squarciagola, tirando fuori tutto quello che non riusciresti a dire, perché uno sconosciuto ti conosce meglio di quanto tu non conosca te stessa?

 
Do you ever wanna be somebody else?
Are you sick of feeling so left out?
Are you stuck inside a world you hate?
Are you sick of everyone around
with their big fake smiles and stupid lies
while deep inside you're bleeding?
 
Ti è mai capitato di voler ricominciare tutto d'accapo? Di volerti reinventare, sforzarti di creare una nuova versione di te stessa, una versione che ti renda orgogliosa di ciò che sei? Ti capita mai di odiare la tua realtà, le tue abitudini? Di sentirti confinata in una noiosa routine a cui non puoi sfuggire, mentre continui a fingere di essere a tuo agio, ma ti senti solo in gabbia? Ti capita mai di sperare che qualcuno ti capisca, ma poi sei tu stessa la prima che non dà agli altri la possibilità di capirti, tenendoti tutto dentro per la paura che qualcuno possa avvicinarsi tanto da restare deluso da ciò che in realtà sei?

 
You don't know what it's like,
to be like me.

 
Sono l'unica a sentirsi così? Così maledettamente sola, così stupidamente orgogliosa, così insicura, diversa, piatta? Perché è così che mi sento, sempre. E credo di non essermene mai resa conto prima. Lottavo contro queste sensazioni, speravo che rinnegandole sarebbero potute sparire. A quanto pare la più grande arma non è l'indifferenza. Ma come faccio a far sparire tutto, come posso cancellare tutta questa confusione che mi annebbia il cervello? Come posso imparare a sentirmi in pace con me stessa e con il mondo? Devo riuscirci. Devo farlo ora, ora che sono rimasta veramente sola. Ora che non c'è più nessuno a riempire la mia quotidianità, a distrarmi dalle mie debolezze. E perché lui si ostina a perseguitarmi? Non lo capisce che così mi fa solo più male? È per colpa sua se ho perso anche solo l'ultima persona che avrebbe potuto colmare questo vuoto, questa sensazione di amaro che sento dentro. Continua a provocarmi, come se lo facesse apposta. Non lo capisce proprio che ritrovarmelo tutte le mattine davanti agli occhi, lui e quella sua maledetta faccia da schiaffi, non mi aiuta per niente a dimenticare? A dimenticare che per colpa sua ho perso anche una sorella, la mia unica sorella, che era anche la mia migliore amica, l'unica persona al mondo con la quale riuscissi a sfogarmi senza restrizioni. Ora grazie a lui questo è tutto finito. Come se non bastasse, devo avere a che fare con l'odio. Sì, perché lo odio, con tutte quelle battutine mirate esclusivamente alle allusioni di quello che è riuscito a farmi, come se la mia vita non fosse già abbastanza incasinata. E io mi ritrovo da sola, in una casa vuota, in una stanza grande e buia, riscaldata solo dal suono delle note dei Simple Plan.

 
Welcome to my life.
 
Che poi, chi dovrei accogliere nella mia vita? Chi vorrebbe mai farsi spazio in questo piccolo antro di insicurezze? Chi, se persino io non vorrei avere niente a che fare con la mia vita?









Notes:
Innanzitutto, salve a tutti! Mi presento: sono Francesca e mi sto incasinando la vita con questa ff! Non so quanta forza di volontà mi servirà per continuarla, ma ci sono buone premesse, visto e considerato che sto scrivendo in una settimana di pausa e spero di portarmi avanti con qualche capitolo già da ora. Che dire? La storia mi sta prendendo molto perché ho già in mente molte cose che vorrei succedessero. Il prologo è ambientato in un certo momento della storia, quindi ora probabilmente non vi dirà ancora niente, ma vi assicuro che andando avanti con i capitoli riuscirete a dargli una collocazione e (spoiler piccino picciò) succederà qualcosa di molto bello a quel punto :* Bene bene sono partita in quarta e ho voluto dare subito la spiegazione del titolo, che è appunto l'omonima canzone dei Simple Plan, e spero che quanto accennato riassuma nel migliore dei modi la situazione della nostra povera protagonista. Prometto che già dal primo capitolo ci saranno chiarimenti riguardo il rapporto di Ginevra con i genitori ma abbiate pazienza :)))
Ciò detto, spero di aggiornare quanto prima. Lasciate le vostre recensioni! Spero saranno numerose!
Baci baci, Fran.
   
 
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