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Autore: jotica90    03/11/2015    2 recensioni
'... anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell'arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni... '
Nazim Hikmet
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Pansy/Theodore
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di dalla scrittrice J.K Rowling.

Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

 

Buona Lettura

 

 

E' una curiosa creatura il passato
Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.

Se qualcuno l'incontra disarmato,
Presto, gli grido, fuggi!
Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere !

                                            Emily Dickinson

 

7 Agosto, una data che il mondo dei maghi farà fatica a dimenticare.

Un giorno che segna fine e rinascita, tristezza e solievo. Un giorno paragonabile ad una bella donna in una storia d’amore drammatica, violenta e passionale. Una donna affranta, ombra di se stessa, che riesce finalmente a lasciare quell’uomo che tanto ha significato quanto il dolore che le ha inflitto. Quella donna oggi si guarda allo specchio,  osserva il suo volto più magro di un tempo, i suoi lividi e le sue cicatrici, visibili ed invisibili.

Si passa una mano sul volto stanco, prende del fondotinta e copre tutto, si pettina i capelli, un velo di rossetto, un po’ di mascara e accenna un sorriso che si spegne un istante dopo.

Guarda la sua divisa da Auror, l’ accarezza e la pone dentro l’armadio, lo chiude a chiave, come ha fatto con molte cose in quel mese.

Si volta un’ultima volta verso la superficie riflettente ed esce da quella stanza, pronta per prendere quel treno che quell’anno ha un sapore un po’ più amaro e sentendosi un po’ più sola.

 

Giorno mondo, qui è DJ  Sam che vi parla e questa è Radio Magic…sono le ore 10:40 dell'1 Settembre si comincia!!!

Blaise spegni sta cazzo di sveglia!-

- Cosa! Cazzo Draco siamo in ritardo il treno parte tra poco muoviamoci.-

 

Il biondo apre gli occhi e vede Blaise sparire in bagno, sbadiglia e si accende una sigaretta, fuma lentamente in silenzio, osserva la stanza. La sua stanza. Osserva l’arazzo davanti al letto, orgoglio dei Malfoy, afferra la bacchetta facendolo sparire, si alza e si veste, indossa il cappotto ed esce in giardino, pochi minuti dopo seguito dall’amico.

Si dice che tutti vogliano la verità, ma che le apparenze siano più facili e semplici da accettare.

Si afferma inoltre che non serva per forza scavare per scovare chissà quale significato, i capri espiatori alle volte vanno più che bene: placano coscienze e aiutano a voltare pagina. Poco importa se la realtà ce l’hai a fianco, se il dolore è stato coperto ma non estirpato.

 

Se un po’ di crema colorata basta ad Hermione Granger per ridare vigore al suo incarnato Draco Malfoy basterà come vittima sacrificale per tutti i giusti e i buoni, in questa guerra con pochi vincitori e tanti vinti.

E quando tutti avranno tormentato abbastanza il biondo ci saranno altri figli a pagare per i torti fatti dai padri.

 

“ Treno per Hogwarts in partenza!”

 

Quel treno che negli anni precedenti aveva significato “casa”, quel famigliare odore di umido misto ad aria viziata, a causa dei finestrini mai abbassati, quel vociare che le metteva allegria negli anni passati, ora, sembra tanto lontano dai pensieri dei passeggeri.

Una malinconia coperta da sorrisi vuoti, da sollievo nel rivedere i vivi sopravvivere e la tristezza nel vedere sedili vuoti.

Tutti un po’ più vecchi e stanchi, cresciuti in una guerra che ha lasciato macerie cenere e speranza in alcuni, solitudine e disperazione in altri.

Un fischio conosciuto e il treno parte, il famigliare ondeggiare della carrozza accompagna la ragazza dai ricci capelli nel suo sentiero dei ricordi, ricordi felici quando erano ancora tutti insieme: la prima volta che vide Harry e Ron, la loro prima avventura sugli scacchi magici, lo stare uniti contro Piton sempre e comunque.  Le litigate con Malfoy, le ore passate a cercare un posto silenzioso, lontano dalle chiacchere di Ron ed Harry ora le sembrano perdute. Spenderebbe milioni di Galeoni se servissero a ridarle quelle voci e risate che tanto la irritavano e che ora le darebbero pace.

Gli occhi che si chiudono e il silenzio ritorna a riempire la mente, il cuore e i sogni.

 

 - Sparisci!-

Due ragazzini lentigginosi e spaventati escono dal bagno degli uomini.

Una Pansy contrariata apre i bagni con poca delicatezza cacciando gli inquilini con la stessa grazia di un camionista.

Arriva all’ultimo bagno, un Draco accasciato sul water la guarda, nota il suo sguardo acciliato, prima di rimettere l’anima per l’ultima volta per poi alzarsi ed andare a sciacquarsi il viso.

- l’omino con i pantaloni fuori dal bagno non l’hai notato?-

- Oh si! E’ l’unico uomo che ho visto fin ora.-

Draco si volta appoggiandosi di schiena al lavandino, guardandola.

- Che ho fatto stavolta?- La ragazza addolcisce lo sguardo e gli sposta un ciuffo bagnato che gli si è appiccicato al volto, non risponde e il biondino chiude gli occhi lasciandosi sfuggire un sospiro di solievo quando sente la fronte della ragazza appoggiarsi alla sua.

- Diventerà più facile te lo prometto.-

- Se no potresti continuare ad irrompere nei bagni maschili e terrorizzare le pulci del primo. -

Una risatina proveniente da entrambi sugella un abbraccio fraterno che ferma il tempo per qualche istante e lo appesantisce al tempo stesso.

Consapevoli che loro in quella guerra non hanno perso niente, ma hanno acquistato una libertà che non avevano: hanno preso in mano i loro destini,

per la prima volta possono decidere loro e questo ha un prezzo.

 

Hermione Granger scossa da un sonno agitato dorme con  la testa appoggiata al finestrino di uno dei vagoni del treno, ormai in dirittura d’arrivo alla scuola che aveva cambiato la vita a molti dei suoi passeggeri.

Che avrebbe migliorato e peggiorato l’esistenza di molti altri studenti quell’anno.

Una mano, una volta amica, adesso leggermente più distante scuote la ragazza e la sveglia di soprassalto.

Dalla sua gola non esce suono, dai suoi polmoni non un respiro, davanti a lei nebbia che piano piano si dirada.

Una cicatrice amica.

- Harry -

- Stai bene?-

Si.-  Gli sguardi si incontrano, un sorriso triste e malinconico di chi ha condiviso tutto appare sui loro volti, una distanza obbligata dai sedili divide i loro corpi. Una separazione che ha ancora tanta, troppa strada prima di essere colmata.

Per ora il silenzio riempie quel vagone e continuerà a farlo fino al loro arrivo.

 

Hermione Granger ed Harry Potter,

Sopravvissuti ad una Guerra,

Eroi leggendari

 

Hermione Granger ed Harry Potter

Sopravvissuti con il corpo, spezzati nella mente, nel cuore e nell’anima

Eroi agli occhi degli altri, piccoli e fragile ai loro

 

Una volta vicini, ora distanti

 

Anima mia
chiudi gli occhi 
piano piano
e come s'affonda nell'acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà

anima mia 
chiudi gli occhi 
piano piano
abbandonati come nell'arco delle mie braccia 
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano 
i tuoi occhi marroni 
dove brucia una fiamma verde 
anima mia.

Nazim Hikmet

Trasfigurazione teorica non era mai stata la lezione più amata tra gli studenti, La Mcgranitt che parla e parla e parla non aiutava la sua materia ad essere più popolare tra le casate, ma quell’anno era come se quelle due ore fossero sospese nel tempo.

Una pioggerellina rendeva il cielo grigio, piatto, con quella luce che ti ferisce gli occhi e quell’atmosfera che ti toglie tutte le energie.

Gli studenti persi nei propri pensieri, il silenzio regnava rotto solo dal rumore delle piume che scrivevano sulla carta.

Anche la Grenger  non aveva emesso fiato, attenta ma non attiva: niente mano alzata, niente passione negli occhi.

Negli ultimi banchi Serpeverde o quello che ne era rimasta fin troppo calma: chi apparentemente segue, chi si guarda intorno o si perde con il ticchettio della pioggia.

Finalmente il congedo e tutti gli studenti che raccolgono lentamente i libri, prima di uscire a gruppetti.

 

Draco muoviti.-

Blaise, tu vai ti raggiungo dopo.-

Loro erano maturati ma  il loro rapporto non era mutato veniva solo mostrato agli occhi degli altri: niente domande, appoggio fraterno e protezione, non quella possessiva e soffocante, ma quella di cui hai bisogno quando ti viene voglia di fare la vittima del mondo o quando semplicemente sei talmente dentro ad una situazione da non vederne i pericoli.

Dall'altra parte della classe qualcuno riordinava i propri libri con movimenti lenti, di chi non ha voglia di spostarsi, di chi vuole passare inosservato agli occhi di tutti, di chi aspetta solo che ogni cosa passi.

Hermione Grenger raccoglie l’ultimo libro mettendolo nella borsa, in silenzio sotto lo sguardo del ragazzo, immobile al banco dove era seduto poco prima.

Sa che la ragazza l’ha notato e sa che si è accorta del suo sguardo. Lei si avvia lentamente verso l’uscita senza guardarlo e lui non la ferma, ma continua ad osservarla imitando i suoi passi solo una volta che è sparita dal suo campo visivo.

 

Dicono che la gente,

non cambi mai idea veramente su qualcuno o qualcosa,

ma bisogna capire se abbiamo mai saputo la vera opinione

su quel qualcuno o qualcosa.

 

 

Le limpide piastrelle bianche del bagno riflettevano la luce proveniente dalle grandi finestre,  l'aria satura di fumo rendeva l'atmosfera simile a quella dei vecchi film babbani dove i protagonisti erano mafiosi intenti a giocare a carte.

Pansy Parkinson stava distribuendo o per meglio dire "spacciando" l'ultima crema anti-rughe di propria invenzione, oltre a miliardi di altri prodotti già visti sul commercio illegale di Hogwarts.

- Non si è ancora vista?-

- No Pansy, da due minuti fa quando me l'hai chiesto, ancora non si è vista.-

Lo sguardo della serpeverde se solo fosse stato letale avrebbe mietuto la sua prima vittima.

Tra le ragazzine insicure e bruttine che cercavano di accaparrarsi più prodotti possibili,  ce ne era una che di brutto o insicuro aveva ben poco.

Una Ragazza dai capelli bruni e gli occhi verdi si trovava sulla soglia del bagno, appoggiata allo stipite guardava tutte quelle ragazze e ringraziava mentalmente per la loro stupidità e per la loro ingenuità, infondo era grazie a queste che copriva tutte le sue spese.

Morag McDougal era soprannominata "La Falsaria", da lei si poteva trovare qualunque cosa si desiderasse a metà prezzo: dai capi d'abbigliamento, alle creme di bellezza, alle pozioni, tutte di ottima qualità.

McDougal qui non sei la benvenuta.-

- Annodata la bacchetta Greengrass?-

- Adesso che ti ho visto si.-

- Avanti sono solo affari, come vendete voi lo faccio anch' io. -

- Noi non facciamo copie della merce altrui, tu si. Fuori di qui.-

- E pensare che una volta eravate tra le mie migliori clienti.- E con il suo sorrisetto beffardo uscì dalla stanza andando a sbattere contro una ragazzina dai capelli rossi del primo anno.

- Sta più attenta la prossima volta.-

-  scusa.- Dopo che la primina corse via, Morag si mise in tasca gli articoli firmati Parkinson che le aveva sottratto e si diresse verso la varca la porta dell'aula di astronomia, ad attenderla un Hermione Granger parecchio seccata.

- Sei in ritardo, ce l'hai?-

- Si, sono 12 Galeoni.- Stava afferrando la boccetta quando la corvonero ritrasse la mano.

- Sicura di non dovermi dire niente Granger?-

- Sicurissima, ora dammi la mia pozione.-

- Dieci gocce e calare e mai per più di due settimane di seguito, non voglio problemi.-

- So come funziona.-

- Alla prossima Granger, fattele diminuire da qualcuno le dosi è micidiale quella roba, in tutti i sensi.- Entrambe consapevoli che quel consiglio’ non sarebbe stato ascoltato si diedero un ultima occhiata prima che la corvonero sparisse da quella stanza.

 

La brezza leggera di quella giornata uggiosa si era trasformata in vento freddo costringendo gli studenti ad indossare il mantello o stare nelle sale comuni.

Un Griffondoro seduta sul muretto del portico con l'mp3 nelle orecchie ed un mucchio di scartoffie da compilare sulle ginocchia, sola, senza distrazione alcuna. Pochi secondi dopo dei passi risuonano nel corridoio di pietra, seguiti da delle voci famigliari e un invito che scivola sulle sue gambe.

Hermione si toglie le cuffie e alza lo sguardo verso Pansy Parkinson in piedi di fronte a lei.

Daphne Greengrass si siede al suo fianco poggiandosi alla colonna del portico.

- Cos'è?-

- L'invito per stasera...-

- Questo lo vedo.-

- Allora vieni?-

No.-

- Avanti Granger vengono tutti, persino Potter.- uno sbuffo di fumo completa la frase.

Greegrass non si fuma all'interno del castello.- L'unica reazione che ottenne dalla ragazza fu l'ennesimo tiro.

- Tecnicamente è fuori, allora ci vieni o no?-

- Vedrò, fai sparire gli inviti, non voglio problemi con i professori.-

- Per chi ci prendi? Non siamo dilettanti, sono incantati, i professori leggeranno solo nozioni di storia della magia su quei fogli.-

- Comunque sia, falli sparire.- Raccolse i fogli su cui stava scrivendo e si preparò ad andarsene...- Granger...-

- Vedrò...-

- Lo prendo per un si.-

- Prendilo come vuoi.- Furono le ultime parole che le due serpeverdi ricevettero prima che la ragazza voltasse le spalle per dirigersi probabilmente in biblioteca.

Intanto dall'ombra del corridoio uscì un Theodore Nott parecchio assonnato.

Perchè l'avete invitata?- Il serpeverde baciò il collo della sua ragazza.

Ormai era quasi un anno che Pansy Parkinson stava con lui e nonostante vari battibecchi si potevano dire felici, ovvio che nessuno mai avrebbe sentito in pubblico nomignoli sdolcinati pieni d'amore o visto effusioni tenere e pudiche, erano pur sempre discepoli di Salasar.  

Perchè oggi non si è presentata.-

- Pensavo che gli affari andassero bene.-

- Infatti.-

- Allora perchè la inseguite? - Fu solo quando le guardò negli occhi che comprese che le serpeverdi più algide e ciniche del mondo magico si erano, come dire...- Non ci credo vi siete affezionate alla mezzosangue.-

Forse fu lo sguardo a metà fra lo scocciato e l'imbarazzato o semplicemente la consapevolezza della verità che fece sorgere sul volto di Nott quello che si può definire "un sorriso".

- Piantala di dire assurdità Nott.-

Si sa che Daphne Greengrass smentisce solo quando la situazione è scomoda, e che Pansy Parkinson nonostante la sua aria frivola possiede un cervello funzionante.

Consapevoli entrambe, in modi differenti di possedere un cuore, e che per qualche motivo si erano affezionate a quella riccia tanto differente da loro.

-Sai potrei essere quasi geloso...-

- Teo se non la pianti, vai in bianco stasera.-

 

Faithfulness 
Distracts me from my ever changing 
Tastefulness 
My mouth upon the richest tongues 
I run for this 
Static at the same time by it all 

Common sense 
Can slap me in the face 
And yet I calm disent 
Embarrassed by your obvious 
Indifference 
Disgusted at the same time by it all 
Watching as my ego breaks your fall 


 

Alcol, droga e lusso, tutto ciò che rappresentavano le feste a serpeverde. Trasgressione, vizi e ostentata ricchezza erano gli ingredienti principali per le loro feste, era il regno del proebito, dove tutte le fantasie divenitano realtà, dove per una notte puoi infrangere tutti i tuoi limiti, andare oltre il consentito senza conseguenze:  perchè, quello che succede a Serpeverde inizia e finisce a Serpeverde

Quella sera era tutto uguale al solito, l'odore acre del fumo di sigaretta misto a quello dell’erba, le luci stroboscopiche e i bassi che ti entrano nello stomaco, Tutto quello che ti permette di liberare la mente e di non pensare a nulla.

I corpi che si muovono nei modi più strani, tutti allo stesso ritmo.

-Finnigan...-

-Zabini...-

-Vuoi?- 

-Da dove viene?-

-Lo vuoi sapere sul serio?-

-Nh...-

GriffondoroSerpeverdeCorvonero e Tassorosso tutti insieme, quella sera, come in tutte le sere uguali a questa, non importava a nessuno la casata.

Seamus Finnigan si stava portando alle labbra l'ennesima ‘sigaretta’ della serata quando il suo sguardo venne catturato dall'immagine di una persona conosciuta.

Hermione Granger entra in quella stanza, truccata pesantemente e in abiti fin troppo attilati, si guarda intorno chiude gli occhi e prende un profondo respiro, forse pentita per essere venuta, si dirige al centro della pista da ballo mischiandosi tra la folla.

La mente straccata da tutte quelle persone e da se stessa,  in mezzo alla sala, illuminata dalle luci, il suo corpo sinuoso ondeggiava al ritmo di una musica che di lei sa poco ma, che con lei affascina.

O forse soggiogati erano i proprietari degli occhi puntati su di lei, Seamus FinniganDeanThomas,  Owen Caldwell, Justin Finch–Fletchley, Anthony Goldstein gran parte dei ragazzi di quella stanza sembravano ammaliati da quella visione.

Un Harry seduto su uno dei divanetti guarda l’amica con un misto di preoccupazione e curiosita, mentre gli occhi freddi del biondino osservano fin troppo insistentemente le persone intorno ad Hermione.

-Avete capito la Granger?-  Le parole di Nott vennero seguite dal coppino che ricevette dalla ragazza al suo fianco.

Pansy Parkinson osserva la scena e non è più così sicura che l’invito alla ‘Nemica’ sia stata un’idea Brillante.

All’ennesimo sfioramento, Draco Malfoy si dirige tra la calca al centro verso la Griffondoro. Quando crede di averla finalmente raggiunta, vede la sua esile figura uscire dal quadro seguita da dei capelli biondo cenere.

 

 Don't you know that I've 
Been running from you heart 
And I feel like you've been running too 


Don't you know that I've 
been lying from the start 
And I feel like you've been lying too. 

 

 

Hermione Granger in bagno, sa di essere stata seguita, ma poco le interessa,  lascia scivolare sotto la lingua l’ultima goccia di liquido nero sotto la lingua, fa svanire la boccetta appena in tempo, subito prima che due mani le afferrasero i fianchi voltandola e appoggiandola con coca grazia al muro di fronte.

Il corpo della ragazza fremette a contatto con le piastrelle fredde.

Dita maschili scorrono sul corpo della ragazza, troppo veloci e lascive per essere piacevoli, ed Hermione troppo debole per fermarle.

Duncan Inglebee, uno dei più viscidi esseri che abbiano mai varcato la soglia di Hogwarts, stava li incollato al corpo della ragazza e lei quasi inerme, la stanza gira e i suoi no sono così lontani, mentre l’aria inizia a mancare.

Draco Malfoy, entra in bagno, tocca la spalla del ragazzo che si gira contrariato prendendosi quel pugno che avrebbe dovuto incassare già da molto tempo.

Tenendosi il naso sanguinante Inglebee corre fuori dal bagno, maledicendo il principe delle serpi.

-Granger? Ohi? – la Griffondoro si lascia cadere fino a terra sedendosi, davanti a lei il biondo la schiaffeggia leggermente, fa apparire un asciugamano bianco, lo imbeve d’acqua e lo passa sul viso della ragazza.

- Meglio?- la ragazza annuisce mentre vede il ragazzo si alza e fa per allontanarsi.

- Dove vai?-

- A chiamare Potter.-

- Non lo fare.-

Granger non fare la bambina, non riuscirai mai a raggiungere Griffondoro da sola.-

- Mai detto di volerlo fare.- Barcollando Hermione si alza in piedi appoggiandosi ai lavandini, e avvicinandosi al biondo.

- l’ultima volta non è finita bene.- 

 


Leave you now 
Can't convince myself 
That you're the one somehow 
To free me from this smile 
I call my loneliness 
Stuck inside this need to feel complete 
Now I've left you standing on your feet 

Don't you know that I've been 
running from you heart 
And I feel like you've been running too 
Don't you know that I've been 
lying from the start 
And I feel like you've been 

lying too


- E questa volta probabilmante finirà peggio.-

E se anche avesse voluto ribattere, il biondo non ne avrebbe avuto il tempo, le labbra della riccia sulle sue, i vestiti che finiscono a terra e gli ansiti sempre più veloci, qualche sorriso spento da baci che di pudico non avevano nulla.

La voglia di vivere il momento senza pensare alle conseguenze.

Le dita che si intrecciano e si lasciano, le piastrelle del bagno non più così fredde mentre le voci si accavallano le une sulle altre fino a che vengono sostituite con respiri corti e affannati.

I corpi distesi sul pavimento, ora un po’ più distanti, l’ennesima sigaretta alle labbra diafane del biondo, dal sapore un po’ amaro.

Niente obiezioni da parte di Hermione che lentamente si siede ed inizia a vestirsi, una mano di Draco le accarezza la schiena, e lei si rilassa al tuo tocco. Non si scosta, si gode quelle coccole mentre si riveste, poco dopo anche il biondo la segue e salutandola con un bacio casto, che non gli si addice si dividono.   

 


Faithfulness is just a little rule 
We break 
Still pretending lust was just a fool 
we faked, we made

Skin- Faithfulness

 

Poche ore dopo Hermione è di nuovo all’ingresso di quella scuola, pronta, o quasi, per una nuova giornata.

Un sacco di foto la guardano, sorridono al suo passaggio e tra quei volti riconosce molti dei suoi amici, compagni, conoscenti.

Tra di loro Ron.

Amico, Fratello, Amante, lo guarda con tenerezza amore e rabbia, mescolate insieme prima di dare le spalle a quella parete per sparire tra i corridoi.

 

La guerra è finita:

c’è chi ha chiuso gli occhi,

chi il cuore

e chi entrambi.

 

   
 
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