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Autore: ValexLP    03/11/2015    1 recensioni
Regine e Robin si amano. Sono una coppia. Vivono insieme. La gravidanza inaspettata di Zelena è stato un brutto colpo. Hanno deciso di affrontarla insieme, dimostrando di essere forti e maturi. Ma forse Regina ancora non si è davvero sfogata con Robin. E Robin ancora non ha fatto chiarezza con i suoi reali sentimenti di fronte a questa situazione.
Ecco che una sera tutto viene a galla..
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood, Roland
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccomi qui questa volta con una One Shot sui nostri OutlawQueen.
Ho cercato di immagine un confronto tra i due su questa situzione della gravidanza di Zelena.
Spero davvero ci sia, anzi deve esserci...(pace compresa però eh! :P) 
Spero vi piaccia..e se potete lasciate una recensione. 
A presto e ...
Buona letturaaaa :D




Dopo un'altra giornata piena, cercando qualcosa per capire cosa fosse accaduto a Camelot e cercare di salvare Emma dall'Oscurità, che ormai era dentro di lei, Regina tornò finalmente a casa.
Nella sua villa.
L'unico posto in cui poteva sentirsi in pace con se stessa.
Circondata dall'amore del suo Robin, suo figlio Henry e il piccolo Roland.
Erano giornate davvero stressanti e fino all'ultimo secondo, Regina cercava di pensare a come risolvere tutti quei problemi. Ora tutto era nelle sue mani. Ora lei era la 'Salvatrice'.
E come se non bastasse, oltre a pensare a Dark Swan, c'era qualcosa che la tormentava, ogni giorno.
Faceva finta di nulla. Ma qualcosa ancora non l'aveva 'digerita'.


'Dai su, forza a nanna ometto! É tardi..e questi occhietti devono riposarsi.', disse Regina entrando nella camera dove Roland stava ancora giocando.
'Eh no daiii ancora un po'..ancora un po'..', insistette il piccolo.
'Non se ne parla proprio..se arriva papà chi lo sente poi?', disse Regina.
'Ma papà è ancora sotto la doccia..eddaiii Reginaaa', ancora Roland.
Regina guardando quei due occhietti dolci e furbi allo stesso tempo, non potè far altro che arrendersi.
'E va beneeee...allora ti racconto una storia che ne dici? Ma nel frattempo ci mettiamo a letto..', propose Regina.
Roland si sedette sul letto accanto a Regina.
'Mmm vediamo..cosa posso raccontarti questa volta?…' pensò Regina.
'Regina ma quando arriva il mio fratellino?', chiese così all'improvviso Roland.
Regina si voltò di colpo verso il piccolo.
'Come??', esclamò stranita.
'Si tanto lo so che tu e papà aspettate un fratellino..ma quando arriva?', chiese Roland innocentemente.
Nel sentire quelle parole, Regina era rimasta con occhi sbarrati e non sapeva come affrontare questo argomento ora con Roland.
'Ma è qui vero?', chiese ponendo la sua manina sulla pancia di Regina.
Ma fu un attimo che Regina fece uno scatto e si alzò all'improvviso.
'No Roland ma che fai? Fermo!!', esclamò allontanandosi.
'Ma..?!', disse il piccolo guardandola confusa e spaventata.
Regina era di spalle a Roland e con gli occhi tremava.
Aveva uno sguardo pieno di dolore e ricordo.
Ricordo di quella sera a NY dove apprese che Zelena, sua sorella, la perfida strega, fingendosi Marian, aspettava un bambino da Robin.
Ricordo di come Robin la guardò e gli disse che ormai aveva scelto 'Marian' e stava con lei.
Ricordo di anni fa. Con sua madre. E quella pozione che bevve.
'Regina? Che hai fatto? Perchè ti sei alzata?' disse Roland dal letto.
E in un attimo Regina si rese conto che aveva vicino Roland, che di tutta questa storia non sapeva nulla e che era solo un piccolo angioletto che non c'entrava niente, e di certo non poteva prendersela con lui per 'quel gesto'.
'Tesoro scusami..scusami davvero', disse avvicinandosi al piccolo nel letto.
'Perchè ti sei allontanata?', chiese il piccolo guardandola fissa.
Regina fece un respiro grande e davanti a quei due occhietti non potè far finta di nulla.
'Ecco vedi Roland.. è...è complicato.'
'Che vuol dire complicato?', chiese con la curiosità di un bambino della sua età.
'Vuol dire che..', fece un ennesimo respiro, 'il tuo fratellino arriverà, ma non uscirà da questa pancia, che prima hai toccato..', disse Regina.
'E da dove allora?'
'..uscirà da un'altra pancia...non dalla mia..' disse Regina con un certo tono triste.
Roland la guardava ma non aveva ben capito, giustamente la situazione. Era ancora piccolo.
Regina lo guardò e capì.
'Tesoro..questo fratellino non viene da me. Non sarà figlio mio e del tuo papà. Ma solo del tuo papà e...un'altra donna. Mia sorella.', con fatica e amarezza disse le cose come stavano al piccolo, che anche se ancora ignaro, aveva il diritto di sapere.
'Ma allora non sarà il mio fratellino?', chiese ingenuamente Roland.
'Si certo che lo sarà..e dovrai volergli bene ugualmente quando nascerà e crescerà.', disse Regina facendosi forza e cercando di dire e fare la cosa giusta.
'No! Io vorrò bene solo ai fratellini che hanno te come mamma..' disse Roland indispettito.
Regina inevitabilmente sorrise, ma dovette prendere la situazione in mano. Lo abbracciò e ..
'Amore.. non devi dire così chiaro? Questo bambino è piccolo e innocente e anche lui non vede l'ora di giocare con il suo fratellino. Devi promettermi che quando nascerà tu sarai suo fratello maggiore che gli vorrai bene, e che crescerete insieme. Chiaro?', diceva Regina mentre si coccolava il piccolo.
Non pensava di dire davvero quelle parole. Ma era la cosa giusta da fare. Almeno con Roland. Lui davvero era solo un bambino e non poteva subire il suo dolore e rancore.
E poi quel bambino, che presto sarebbe entrato nelle loro vite, era inevitabilmente suo fratello.
Roland allora guardò per un secondo Regina negli occhi.
'Che c'è?', chiese Regina.
'Ti voglio bene Mamma!!', esclamò il piccolo.
E in quell'attimo, mentre una lacrima scese dal viso di Regina, ecco che i due si abbracciarono forte forte.
'Anche io ti voglio bene ometto mio!' disse commossa Regina.
Mamma.
Roland l'aveva chiamata 'Mamma' per la prima volta.
Era come se fosse il 'suo' bambino, e per la prima volta pronunciava quelle parole.
E si sentiva davvero emozionata ma allo stesso tempo con un tocco di dolore ancora.
Il dolore di non poter avere un figlio tutto suo.
Il dolore di non poter rendere Robin padre di SUO figlio.
Il dolore di non poter vivere quel periodo così bello e unico per una donna: la gravidanza.
'Adesso stop..sotto le coperte. A nanna piccolino!', disse Regina, che l'aiutò a sistemarsi sotto le coperte.
'Buonanotte Mamma.', disse Roland.
'Buonanotte angelo mio', sorridendo e baciandolo sulla fronte salutò così Regina.


Regina era leggermente scossa dopo questo momento con Roland.
Da una parte era commossa e felice per l'amore che riceveva dal piccolo e per sentirsi nonostante tutto, ancora 'mamma'.
Dall'altra però, ecco che i pensieri tristi di quello shock riemersero piano piano.
Cercava ancora una volta però di tenersi buona e cercare di continuare ad accettare in questo modo la situazione.
Entrò in camera e sentì che Robin era ancora sotto la doccia.
'Robin sono qui.. Roland è a letto che dorme. Ne hai ancora per molto tu? Vorrei farmi una doccia anche io..sono esausta!' esclamò Regina.
'No tesoro ho quasi finito.. un attimo solo!'
Ad un tratto però squillò il cellulare di Robin.
'Amore vedi un po' chi è..' gridò Robin.
Regina si avvicinò al telefono.
Era un messaggio.
Ma lo sguardo di Regina non notò di certo il messaggio ricevuto.
Bensì qualcos'altro.
Qualcosa che non pensava di vedere.
Una foto.
O meglio, una foto di una foto.
Era verde.
E già il colore non poteva che confermare di chi fosse.
Regina era immobile davanti quel display del telefono.
Davanti a lei c'era un qualcosa che a pochi mesi sarebbe divenuto reale.
Quel qualcosa che ancora la faceva star male.
Era la foto del bambino di Zelena.
E di Robin.
Un'ecografia.
E Robin l'aveva come sfondo nel cellulare.
Gli occhi di Regina all'improvviso di incupirono, si rattristarono e tornò il senso del rancore e rabbia che aveva dentro.
'Amore chi era? Un messaggio vero?', entrò all'improvviso Robin in accappatoio.
'Regina? Ei che c'è?', notando che ancora non si era voltata. Ma fissava il telefono.
SI avvicinò e Regina si voltò verso di lui.
'No non era un messaggio..', disse Regina.
'Ah no? E che cos'era?!' chiese confuso Robin.
'Una conferma.'
'Una conferma? Ma che stai dicendo Regina?', non capendo disse Robin.
'La conferma che di questa situazione ancora non chiariamo la mia e la tua posizione. Che di questa situazione tu provi qualcosa, mentre io completamente l'opposto e sto cercando davvero in tutti modi ad evitare o anzi, a fare il meglio per superarla..ma poi, quando mi si ripresenta così all'improvviso, e credimi oggi non è la prima volta, torna tutto in mente e io davvero penso di morire dentro..!!', disse Regina tutto d'un fiato e alzando leggermente la voce.
'Ma di cosa stai parlando si può sapere Regina? Che hai?', disse Robin ancora non capendo.
'Davvero non lo sai? Davvero non lo immagini? Ecco! Ecco di cosa parlo...guardalo ancora, visto che lo hai come sfondo..' sbottò Regina restituendo il cellulare nelle mani di Robin con quella foto in evidenza.
Robin guardò quella foto, e se qualche ora prima ad Hook confidò parte della sua felicità, ora quella stessa foto lo faceva star male.
'E' di questo che parli?', disse Robin.
'Certo.. pensavi che non me ne accorgessi? E pensavi che questa storia ormai l'avessi dimenticata?', rispose Regina.
'No, dimenticata no..certo che no. Ma ci siamo promessi che insieme l'avremmo affrontata.', disse Robin.
'Appunto insieme. Ma qua vedo molto poco di questo 'insieme'. Qui sono la sola che ancora soffre per questa situazione. E tu quando sei con me, si vede da lontano che vorresti parlarmi della tua 'felicità' di diventare di nuovo padre..ma non lo fai. Menti. Menti a me, a te stesso e perfino a Roland.', ancora Regina.
'Roland? Che c'entra Roland? Lui non sa nulla di tutta questa storia!', disse Robin confuso.
'E' un bambino ma non è stupido. Avrà capito o sentito qualcosa in questi giorni. Prima mi ha chiesto 'quando arrivava il suo fratellino..' e pensava fosse 'nostro' figlio pensa!',raccontò Regina.
'Oh mio Dio..non posso crederci!', disse stupito Robin.
'Ora pensa com'è stato per me spiegare a tuo figlio tutto questo. Mettiti nei miei panni e pensa a cosa ho dovuto tenere dentro mentre cercavo di rimanere lucida ed essere razionale.',
'Mi dispiace Regina. Mi dispiace tanto..non pensavo arrivasse questo momento. E non pensavo accadesse proprio a te.', disse Robin dispiaciuto e avvicinandosi a Regina.
'Senti non importa ora. Roland è un bambino ma doveva saperlo. E in qualche modo è stato meglio che sia stata io a raccontarglielo.', disse Regina.
'Già..e ancora una volta ti sei dimostrata come quella donna forte e coraggiosa che conosco.', disse Robin apprezzando.
'Forte e coraggiosa. E' troppo tempo che lo sono. Io non credo di farcela. Non riesco a non pensare che a quel bambino che presto tu amerai, perché è tuo figlio. E non posso pensare che quel bambino è anche figlio di mia sorella. Di Zelena. E' qualcosa di troppo grande per me. E sopra ogni altra cosa, io non riesco ancora a spiegarmi come tu, anche se pensavi fosse Marian, sia riuscito a riamare così in fretta, sia riuscito a dimenticarmi e ad andare a letto con lei. Come Robin?', disse Regina con quasi lacrime negli occhi.
Robin si sedette sul letto e abbasso la testa.
'Io..io davvero non lo so. Non so che cosa mi sia passato per la testa Regina. Ho solo cercato di fare ciò che credevo fosse la cosa giusta. Per mio figlio, per quella moglie che pensavo di aver ritrovato, e perché sì è vero, avevo perso la speranza di poterti rivedere. E credimi non è stato così facile. Avevo scelto te, ricordi? Volevo te. Ma dopo, così lontani, in un posto completamente differente da Storybrooke, e lontani dalla magia, non pensavo di poterti rivedere. Ho sbagliato a pensare così, è vero. Ma non potevo immaginare chi c'era dietro Marian. Ma comunque ora mi sembra che stiamo affrontando questa cosa nel migliore dei modi. Zelena sarà sempre sotto controllo. Io sono qui con te e tu..tu stai davvero facendo di tutto per continuare ad andare avanti.', disse Robin cercando di confortare Regina.
'Tu sei qui. Sì. Ma non è questo il punto. Il punto è che vedo e capisco come ti senti. Da una parte vorresti scappare al pensiero di aspettare un figlio da Zelena, ma dall'altra.. dall'altra sei felice. L'arrivo di un bambino è sempre qualcosa di bello. E questa gioia..non la proverai certo con me. Ma dalla persona che mi sta rovinando la vita, dopo mia madre.', disse ancora Regina guardandolo e camminando per la camera.
'Sì è vero. Da una parte sono felice. E' questo che volevi sentirti dire? Ma ormai non posso rimediare ai miei errori. E' troppo tardi. Ma questa felicità di certo non sarà mai quella che potrei provare quando avremo un figlio tutto nostro. Perchè ti assicuro che noi avremo un figlio nostro.', rassicurò Robin avvicinandosi a Regina, la quale in un attimo abbassò lo sguardo e una lacrima uscì dagli occhi.
'Robin. Noi non avremo mai un figlio tutto nostro.', disse di getto Regina.
'Ma che dici? Perchè pensi questo?', disse Robin non capendo.
Regina rimase in silenzio e fissava un punto a caso della stanza.
'Ei Regina che hai? C'è qualcosa che non so e che devi dirmi?', pensò Robin cercando un contatto con lei.
'Robin io e te..anzi, io non potrò mai avere dei figli. Mai.', disse in lacrime.
Robin era senza parole e non credeva a cosa stesse sentendo.
'Anni fa, molti anni fa, bevvi una pozione a causa di mia madre, ma preparata da me stessa. E quella pozione mi rese sterile. E da quel momento ogni possibilità di rimanere incinta svanì per sempre.', confessò Regina ripensando a quel triste momento.
'Oh mio Dio..non posso crederci..', disse sconvolto Robin.
'Ora capisci quando reagisco in questo modo. E quando ancora non riesco a digerire tutta questa storia. Il pensiero che tu possa aver un figlio con un'altra e mai con me, mi uccide. Anche se sembra che stia facendo la forte della situazione, in verità non lo sono Robin. Qui io sono la più debole. Mia sorella di certo non mi aiuta con le sue dolci frecciatine, e non smetterà mai di farlo. E tu anche se, ripeto, non avresti mai voluto essere in questa situazione, hai un motivo per essere forte. Io no. Io sono quella che potrebbe crollare da un momento all'altro. E sai bene a cosa mi potrebbe portare una nuova 'caduta'.', disse Regina in lacrime con un filo di voce ormai, seduta nel letto.
'Ei..amore..', disse Robin mettendosi in ginocchio davanti a lei e prendendole il viso tra le mani e guardandola negli occhi, '..amore guardami! Quando ti ho conosciuto, sapevo perfettamente chi fossi. Ma ti ho anche detto che per me quell'aggettivo che usavano tutti, 'la regina CATTIVA', non valeva, non ti si addiceva proprio. E soprattutto, ricordi cosa ti dissi nella foresta incantata?', domandò Robin tenendole le mani.
'C-cosa?', disse Regina con un filo di voce e le lacrime.
Si vedeva e si vede che hai il tocco di una madre. E credimi non è da tutti. Io ora non voglio sapere nulla delle tue scelte di anni fa, e cosa ti spinse a fare quel gesto e a bere
quella pozione, ma voglio solo dirti una cosa. Sai cosa amo del nostro rapporto? Sai cosa mi piace di noi?
Noi siamo due persone ferite che ora riescono a guarirsi a vicenda. Io col mio passato e tu col tuo. E ora di nuovo. Perchè non pensare che sia solo 'felice' per questo bambino. Dietro tutta questa situazione c'è senso di colpa che mai nessuno mi toglierà. Ho sbagliato ed ho sbagliato alla grande. Ma se riesco ad andare avanti, se riesco a trovare la forza di reagire questo lo devo solo a te. E al tuo amore che, nonostante tutto, mi doni ogni giorno.', disse Robin guardando la sua donna negli occhi. Quegli occhi pieni di lacrime ed emozione.
'Ma Robin, io non potrò mai renderti padre, non potrò mai avere il massimo amore da te. Un figlio lega due persone in un modo unico e speciale..per sempre.', disse Regina in pieno sconforto.
'Tu hai già un figlio, anzi due. Henry l'hai cresciuto tu, e con lui hai imparato a cambiare. E con Roland, che è ancora piccolo, stai rivivendo quei momenti da persona nuova. E lui credimi, ti vede come la sua mamma..',
Regina fece un piccolo sorriso.
'Sì..questo me l'ha detto anche prima..'.
'Hai visto? Che ti dicevo?! E sul mio amore credimi, non smetterà mai. Io e te siamo legati da sempre e per sempre. Il nostro amore è qualcosa di invincibile. Questa forse è e sarà la nostra difficoltà più grande, ma stiamo imparando ad affrontarla nel migliore dei modi. Tu sei forte amore mio. Più di quanto immagini. E' normale la tua reazione e hai fatto bene a sfogarti ora. Alcune cose che non capivo, ora le sto capendo e guarda che anche questo passo che hai fatto oggi..dimostra quanta forza c'è in te. Non è facile raccontare le proprie debolezze. Ma tu hai avuto il coraggio di farlo. E per quanto riguarda me, ti giuro amore mio, ti giuro.. che anche quando arriverà questo bambino, anche quando dovrò dare attenzioni a lui, il mio pensiero rimarrai sempre tu. Perchè tu sei la mia famiglia. Tu sei il regalo più grande che la vita potesse farmi. La mia seconda occasione.', disse Robin accarezzando la sua donna che guardava con tutto l'amore che aveva, mentre i suoi occhi erano emozionati.
'Non so..non so davvero cosa dire Robin. Mi hai sconvolta.', disse sorridendo emozionata ancora dalle parole che aveva appena ascoltato dal suo uomo.
'E' vero..avevo bisogno di sfogarmi. Avevo bisogno di parlarne con te di questa situazione e prima, quando ho visto quella foto, bè per un attimo ho, forse, egoisticamente, odiato quel bambino e anche te. Ma so anche che in fondo non non aveva senso prendersela con qualcuno di completamente innocente. Poi mi è tornata tutta la rabbia che avevo e il dolore. Avevo bisogno di sentire dalla tua voce cosa ti passava nella mente da troppo tempo. E ora ho capito. Ho capito che davanti a me c'è una persona, anzi un uomo. Un uomo come ce n'è sono pochi nel mondo. Un uomo che ha il coraggio di prendersi le proprie responsabilità dei propri errori e di andare avanti. Un uomo che non farebbe mai del male a nessuno. Un uomo che ha bisogno anche lui di essere 'guarito'. Un uomo che..', si fermò Regina per un istante. Lo fissò negli occhi emozionati. Si alzò con lui, non staccandogli la mano. Anzi, stringendola ancora di più.
'..un uomo che io Amo. Amo infinitamente e che mi ha donato il suo amore e parte della sua forza, e che senza di lui sarei persa. E ti giuro anche io amore mio..che mai più niente e nessuno ci dividerà. Noi come hai detto tu, siamo la nostra cura migliore per l'altro. Perchè siamo Noi. Siamo Robin e Regina. Siamo la Regina e il Ladro. Siamo quelli che il destino ha scritto ed unito..', disse una Regina che era tra le braccia del suo uomo, commossi come non mai.
Sicuri dei loro sentimenti più che mai.
E in un secondo Robin prese il viso della sua donna, lo avvicinò al suo, la fissò e lentamente ma con desiderio, appoggiò le sue labbra a quelle di Regina. E in un bacio tutta la tensione e lo sfogo di prima svanì nel nulla. Erano sempre loro. Sempre con la loro solita passione che li caratterizzava.
La prese di colpo in braccio.
'Oggi..domani..per sempre sarai mia Regina. Non dimenticarlo mai. Ti amo amore.', e mentre diceva queste parole si ritrovarono distesi nel letto e non smisero ad amarsi. Quella notte fu una di quelle in cui entrambi avevano bisogno l'uno dell'altro. Amore, Passione, Forza, Sicurezza, Protezione, Coraggio, Sincerità, Fiducia, e tutte quelle cose che li accompagnavano d'ora in avanti.
Nonostante tutto erano come sempre lì. Con il loro amore.
Mai sottovalutare una Regina e un Ladro...che si amano.  

   
 
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