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Autore: MaraWP    03/11/2015    0 recensioni
Era una fredda giornata d'autunno, l'estate era appena finita, il caldo torrido dell'Egitto e le altissime piramidi erano ormai un ricordo, un doloroso ricordo che mai sarebbe stato cancellato dalla mente della giovane amazzone. Olimpia era salpata da un porto egiziano, uno di quei posti poco raccomandabili per una fanciulla carina e senza compagnia ma ormai poco importava, tutto ciò per cui aveva sempre combattuto non esisteva più, quindi perché preoccuparsi della propria vita. Il viaggio fu lungo. Una nuova terra l'aspettava, nuove avventure e un nuovo nemico che messun mortale può affrontare ma forse uno spirito chissà. Un ritorno della Principessa Guerriera? Una nuova guerriera? Oppure solo un brutto sogno?
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, FemSlash | Personaggi: Aphrodite, Ares, Gabrielle, Xena
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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La galea aveva attraccato nell'odierna Danimarca, in un porto molto trafficato e affollato. La giornata rispecchiava in pieno l'umore del giovane bardo, infatti una leggera pioggia cadeva silenziosa sui prati circostanti mentre la gente del villaggio cercava riparo nelle proprie case, al caldo e insieme alla propria famiglia. Olimpia non poté che sistemarsi meglio la sacca sulle spalle e incamminarsi nel villaggio sperando di trovare una locanda che le permettesse di rimanere all'asciutto e di riposare qualche ora, anche se ormai dormire era diventato molto difficile per lei. L'unica locanda disponibile in quel villaggio era davvero in pessime condizioni, sporca, umida e maleodorante ma poco importava.. Olimpia si avvicinò al locandiere e con voce molto lieve disse:" Avete una stanza libera? Solo per questa notte", l'uomo dopo averla guardata con disprezzo rispose " noi non vogliamo stranieri, esci dalla mia locanda!". Olimpia non ci pensò due volte ad andarsene, avrebbe dormito sotto le stelle come aveva sempre fatto con Xena. Nonostante la pioggia si fosse intensificata, la giovane poetessa continuò a camminare incurante fino a scorgere, tra i rami degli alberi circostanti, una piccola caverna scavata nella roccia. Dopo essersi assicurata che la grotta fosse sicura, posò la sua sacca e prese dal suo interno della legna asciutta precedentemente raccolta. Accese un fuoco e posò la sua pelliccia fradicia su un pietrone, così da farlo usciagare. Col calar della notte, il freddo diventava sempre più rigido e la mente di Olimpia si perdeva tra le fiamme di quel falò, che la riportavano indietro nel tempo, indietro da Xena. Ormai era notte fonda, il bosco era silenzioso, solo la pioggia che batteva sulle foglie degli alberi proferiva rumore. Tutto era addormentato tranne lei, sempre seduta davanti al fuoco con gli occhi persi nel vuoto. Solo una lacrima che le rigava il viso faceva intendere che fosse sveglia e cosciente. Quella lacrima scorreva sulla sua guancia come il tempo che lei è xena avevano trascorso, e poi, raggiunto il mento, cadeva, e si staccava da lei, proprio come aveva fatto la Principessa Guerriera. Olimpia aveva sempre la stessa frase che le risuonava nella mente, quella frase che le aveva gelato il sangue, "non posso tornare".. Dentro di lei sapeva il motivo di quella affermazione ma nonostante questo, continuava a chiedersi come fosse possibile che Xena fosse morta davvero, insomma, aveva già sconfitto la morte più volte, perché non l'ha fatto anche stavolta? Ma come ogni sera, Olimpia non riusciva a trovare la risposta alla sua stessa domanda e tra mille dubbi, si addormentava accanto a quel fuoco, che fino a poco tempo prima aveva scaldato entrambi i loro corpi. Arrivò l'alba, il cielo era di un rosa intenso che piano piano si sfumava sino a diventare sempre più chiaro e mescolarsi all'azzurro. Non vi erano nubi, solo l'odore di pioggia della notte appena trascorsa ricordava il brutto tempo. Il fuoco era ormai solo cenere e col freddo del mattino, Olimpia si svegliò con il sorriso, che subito dopo sparì quando si accorse che la sua amica non era lì al suo fianco a dormire. Rammaricata per questo, cominciò a far su le sue cose e si rimise in cammino. In realtà non sapeva dove stava andando, quella per lei era una terra sconosciuta però se l'aveva scelta un motivo c'era. Olimpia voleva semplicemente ricominciare una vita lontana da quei luoghi che le procuravano dolore, voleva ricominciare a scrivere, ritrovare il suo spirito, e magari riprovare a seguire il cammino dell'amore suggeritogli da Belhur. A causa della pioggia della notte precedente, il cammino era arduo, soprattutto a piedi quindi urgeva trovare un cavallo, visto che Argo ormai era morto. Verso l'ora di pranzo Olimpia arrivo in un grande villaggio, pieno di vita, con un grande teatro nel centro e musicisti lungo le strade. Si sentiva come a casa e questo la rendeva felice, tant'è che un piccolo sorriso apparse sul suo volto. Trovato il maniscalco, riuscì a trattare per ottenere un cavallo ad un prezzo ragionevole, ora bisognava solo sceglierlo. Entrata nella stalla si bloccò all'istante, un brivido gelido le percorse la schiena. In fondo, un cavallo dal manto color oro e la criniera di un bianco brillante stava scalpitando, nitriva e batteva gli zoccoli contro la staccionata in legno. Era così maestoso e assomigliava tantissimo ad Argo, non poteva che scegliere lui. Il maniscalco, vedendo la poetessa immobile di fronte al cavallo, le disse :" bello vero? Non sai che fatica ho fatto per catturarlo, è uno spirito libero. Nessuno è riuscito a montarlo. Lo tengo solo per la sua bellezza perché tanto nessuno lo prenderebbe così irrequieto. Ma tutti gli altri sono disponibili e sono ottimi cav..", "voglio lui" disse Olimpia interrompendolo senza distogliere lo sguardo dal cavallo. L'uomo incredulo tentò di dissuaderla dalla sua scelta ma quando vide la giovane avvicinarsi al destriero e accarezzarlo rimase in silenzio...poi disse :" come ci sei riuscita? Nessuno lo ha mai avvicinato". Olimpia col volto compiaciuto rispose :" io e lui ci capiamo.. Sellalo e preparalo, ti aspetto qui fuori". L'uomo ancora sconvolto per ciò che aveva visto obbedì e si mise al lavoro. Intanto Olimpia ne approfittò per fare un giro nel villaggio, così si avvicinò ad una bancarella con degli otri e mentre li guardava un ragazzino si avvicinò a lei e con uno scatto velocissimo le sfilò il Chakram, correndo poi via per non farsi catturare. La poetessa gettò l'otre che aveva in mano e cominciò a rincorrerlo. Il ragazzo era veloce ma Olimpia era stata allieva di Xena, quindi si arrampicò su una parete aiutandosi coi suoi sais e arrivata in cima cominciò a percorrere tutto il perimetro del muro fino a portarsi esattamente sopra il ragazzo che ovviamente, pensando di essere riuscito nell'impresa, si era fermato ad ammirare la refurtiva. Olimpia con un salto piombò di fronte al giovane e con voce ferma disse:" ragazzo ridàmmi quel cerchio, prima che tu ti faccia male"; il ragazzo non rispose.. "mi hai sentito? Non farmi arrivare alle maniere forti! " ribadí Olimpia a voce alta. A quel punto il ragazzo allungò la mano per porgerle il cerchio e senza guardarla negli occhi scappò via. La poetessa ripulí il cerchio e si fermò a fissarlo :" è tutto ciò che mi resta di te, non posso permettere che mi venga rubato" aggiunse poi. Rimesso il Chakram al suo posto tornò alla stalla dove fuori ad attenderla vi era il maniscalco affiancato dal bellissimo destriero. Olimpia prese le redini e salì a cavallo, salutò l'uomo è si allontanò al trotto dal villaggio. Appena fuori da esso, dove nessuno poteva sentirla, disse, rivolgendosi al cavallo:" sai assomigli molto al cavallo di Xena, chissà se sei anche veloce e intelligente come lui! ". Olimpia ebbe appena il tempo di finire la frase che subito l'animale si lanciò al galoppo, saltò un paio di ostacoli e si fermò raspando la terra con uno zoccolo." Lo sapevo che avresti reagito così, anche Argo amava mettersi in mostra! Ho pensato molto al nome da darti, ma sono arrivata alla conclusione che Argo sia quello più adatto, che ne di dici? "chiese la ragazza. Il cavallo mosse la testa come ad annuire e sbuffò. Olimpia compiaciuta disse :" bene siamo d'accordo allora. Inizieremo questa nuova avventura assieme.. andiamo". 
   
 
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