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Autore: Rose Du Rembrandt    03/11/2015    2 recensioni
I pensieri di un'anima notturna che è andata oltre ciò gli occhi ci mostrano....
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cammino solo nella notte, negli innumerevoli secoli che vengono e verranno, fra sogno e realtà, notte e giorno, in una perenne dannazione della mia nera anima costretta dalla mia natura a restare reclusa fra queste mura marmoree che non hanno fine, come un labirinto può esserlo per l'uomo, le stanze della mia dimora lo sono per il mio cuore. Silenzioso e silente marcio in interminabili momenti che diventano eterni con il passare del tempo. All'inizio ero felice di codesta mia condizione, perché aveo la possibilità assaporare tutta un'esistenza attimo per attimo, secondo per secondo, respiro dopo respiro. Affascinato com'ero da tutto questo stavo notti intere ad osservare la Luna e le stelle, a passeggiare per i boschi che circondavano il luogo del mio riposo. Ero capace di perdermi per quanto mi spingevo lontano dai confini che per millenni avevano delimitato i confini miei e della mia famiglia, potete ben capire come e quanto fossi entusiasta di andare oltre quei limiti che mi angustavano la stessa mente, bramavo ogni notte di più di superarli. E lo feci, lo feci. Con il cuore che andava al galoppo, con l'animo che mi vibrava superato quell'invisibile linea causa di morti e guerre. Oh si, più volte da vivo fui partecipe di battaglie e scontri con l'unico scopo di ampliare il mio giogo anche alle confinanti terre, era l'unica cosa che ancora mi faceva sentire vivo, esistente, prima di contrarre questa che molti chiamano malattia, malattia. Malattia, una definizione dettata dall'ignoranza, dalla paura della gente, da chi, tanto stoltamente chiudeva gli occhi e si voltava per non udire idee e discorsi che potevano apparire ostici a quelle che erano le sue convinzioni. Ma all'epoca non ci pensai, viaggia, con la sola intenzione di vivere la vita che dalla mia stessa guerra mi era stata tanto orribilmente strappata. Eppure ero felice, perché potevo essere libero come mai ero stato; libero da catene quali regole, protocolli di corte, balli indesiderati e feste ignobili. Non ero più costretto a muovermi, a camminare, ad atteggiarmi per confaciermi al mio si alto rango. Il tutto mi disgustava, quanta falsità, come se l'uomo sentisse il bisogno disperato, un'urgenza, un bene irrinunciabile nascondersi dietro a maschere e costumi, menzogne e intrighi. A lungo, inoltre, ho potuto sperimentare l'ipocrisia dell'effimera esistenza, della falsa vita che tanto scioccamente era vissuta dai coetanei miei e dei miei fratelli e sorelle. Un giorno, che ancora il cuore mi batteva in petto, spinto da una curiosità più forte di ragione alcuna, decisi di entrare nella cattedrale della mia città, da sempre infatti, lo devo dire, mi incantavano ciò che i preti predicavano, ascoltavo bramoso le parole e i passi tratti dalla Bibbia, che parlavano di umiltà, di fratellanza e amicizia e perdono. Non potreste mai capire la delusione che m'invase con la stessa violenza di un'onda di marea che si abbatte su un ruscello di campagna quando misi piede li dentro. Vidi oro e argento, candelabri lussuosi e lucidi, ampi arazzi raffiguranti crocifissioni e altre indicibili violenze che solo una perversa mente come quella umana può partorire. Venne ad accogliermi il vescovo, e ancora la delusione mi attraversò, crudele come una spada incandescente, poiché vestiva con sontuosi abiti di seta, portava vari anelli con zaffiri e diamanti, grasso e laido, con sopravvesti in oro e bronze, un bastone intagliato in marmo e argento e un viscido sorriso, uno sguardo avido da far acapponare la pelle perfino a Pluto, guardiano del girone degli avari. Con velocità mi scostai dalla sua figura e arretrai, niente di ciò che vedeva aveva niente a che fare con ciò che tanto ingenuamente scambiavo per indiscutibili verità, quanto erano stati cechi i miei occhi, l'ennesima, ipocrita maschera, l'ennesima, ignobile menzogna dell'uomo.
Ad ogni modo, avevo quindi passato il confine, pensando in fede mia di poter scorgere, scoprire realtà differenti da quella che aveva caratterizzato la mia vita. Mi sbagliavo. Ovunque guardassi vedevo violenza, sangue w depravazione, la mia illusione fu spazzata via così, di punto in bianco, senza che io potessi fare nulla per rivedere un'ultima volta quel mondo che avevo sognati.
Adesso, sono certi che molti al mio postosi sarebbero arresi all'evidenza dei fatti, che ormai si sarebbero convinti che la visione di un mondo felice altro non era che un utopia. Io non lo feci.
Sebbene i primi mesi, colpito da quanto avevo visto e sentito oltre la barriera di alberi che segnava il confine del mio regno, volessi soltanto lasciarmi andare, dopo un pò di tempo, passeggiando per i sempre più bui e oscuri corridoi per il mio castello, svogliatamente gettai uno sguardo fuori dalla feritoia che si apriva alla mia sinistra e li, lontano, oltre le fronde degli alberi, vidi il tramonto rosso che bagnava la terra con i suoi raggi tiepidi, una visione che sconfiggeva qualsiasi dubbio, credete a me.
Grazie a quanto vidi, sentì qualcosa batteri nel letto, era il mio cuore che, colpito da quello che il mondo donava a tutti noi ogni giorno dalla creazione, aveva riscoperto l'emozione, la sorpresa, per la prima volta dopo anni, mi stupì di vedere tanta bellezza che ancora era capace di illuminare la terra che credevo ramai condannata ad una lenta e brutale fine.
Deciso volai nuovamente verso quel tenue baiore che mi diede la forza di superare la devastazione che con tanta crudeltà mi aveva trafitto il petto con la stessa forza di una vorace bestia intenta a consumare il suo lordo pasto di cupa desolazione, ma adesso era diverso, adesso io voleva andare oltre, fino a trovare la fonte di tanta luce,,,,, non smisi mai di cercare …….






Angolo dell'autrice: OK, non so come questa cosa mi sia venuta in mente, pensò che faccia abbastanza schifo ma l'ho scritta durante una notte insonne. Spero che vi piaccia, ditemelo con una recensione o semmai lasciate una critica, è stato in piccolo esperimento …. abbiate pietà. XD ALLA PROSSIMA
   
 
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