Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Black_cat_is_lucky    03/11/2015    0 recensioni
Nami è cieca, Nojico è prigioniera, Ace che cerca di catturare Barbanera, Zoro che scopre l’amore grazie alla sua acerrima arcinemica, cercando anche allo stesso tempo di battere il campione di kendo del mondo, Sanji che si prende una scuffia per ogni ragazza che passa davanti al suo bar, Brook che tira su una rock band, Franky e Usopp con un’officina che va a fuoco ad ogni esperimento, Chopper che ha lo studio medico più pazzo del mondo e Nico “Indiana” Robin alla ricerca della Stele Perduta in una città di pazzi, mentre fa da insegnante ai nostri protagonisti. E Rufy?
Rufy in tutto questo caos se ne sta “tranquillo” ad aiutare le persone affianco a lui, a combinare disastri uno più grande dell’altro, a mangiare qualsiasi cosa gli arrivi a portata (e non) di bocca e a cercare il fratello “scomparso”; forse scappato per evitare la sua stupidità, ma non diteglielo a Rufy, eh!
Quasi sicuramente una NamixAce, ma se mi sbaglio vuol dire che è una NamixRufy, tanto a me stanno simpatiche tutte e due le coppie, e in più ci sono poche storie sia sull’una che sull’altra, ma da me non dovete aspettarvi altre coppie
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Nojiko, Portuguese D. Ace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1
Nami guardava la sorella appoggiata alla parete della cella: Nojico sembrava stare un poco meglio dall’ultima volta che era andata a farle visita. Guardare però non è il verbo giusto, percepire, ecco il verbo adatto. Bisogna infatti sapere che Nami aveva perso l’uso della vista quando aveva solo tredici anni, a causa di un uomo malvagio che la ricattava tenendo prigioniera la sorella.
Tornando alla narrazione, Nami chiese alla sorella.
- Come stai oggi Nojico?-
- Molto meglio, grazie. E tu? L’ultima volta che ci siamo viste mi sembravi un po’ giù di corda-
- Sto bene. Sai- aggiunse dopo un attimo di silenzio – ho quasi raggiunto la somma pattuita, fra poco sarai libera e potremo stare di nuovo insieme, come prima che Arlong…- non riuscì a finire la frase.
- Sta tranquilla sorellina! Vedrai che ce la farai, io conto su di te, ho fiducia in te. E anche Bellemer –
- Va bene- Nami si avvicinò alla sorella e la abbraccio forte, senza però farle sentire la benda che portava sugli occhi, perché Nojico non sapeva di quella benda, non sapeva dei suoi occhi, e Nami farà di tutto per farglielo scoprire il più tardi possibile. Dopodiché la ragazza se ne andò.
Al piano superiore, un uomo alto, nerboruto e muscoloso (tanto da fare invidia a un culturista dei più sfegatati) sui trent’anni, vestito con pantaloncini e una camicia hawaiana, stava aspettando la ragazza.
- Ciao Nami!- la salutò – Salutata la sorellina?-
- Ovvio, Arlong. Non potrei MAI smettere di andare a trovarla!-
- Bene. Posso sapere quanto ti manca per arrivare alla somma che avevamo pattutito?-
- Poco. E dopo libererai Nojico come promesso?-
- Ma certo, mia cara! Io mantengo sempre le mie promesse. Quando avrai raggiunto i cento milioni sarete libere-
- Io vado, devo finire di studiare: domani ho un compito in classe-
- Va bene tesoro. Ci vediamo stasera- rispose Arlong con voce conciliante. Nami andò in camera sua, ma invece di ripassare per il compito in classe di fisica, si mise a guardare fuori dalla finestra: mentre una donna passava con i due figli piccoli, le venne in mente la sua famiglia prima che Arlong la distruggesse.
                                                  FLASHBACK
- Bellemer! Bellemer! Guarda!- due bambine piuttosto piccole stavano correndo verso una donna dai capelli color melanzana rasati sulle tempie, che lasciavano una striscia di capelli che partiva dal centro della fronte fino alla nuca legata in una coda bassa, simile ad alcune pettinature Mohawk.
- Cosa c’è?- chiese Bellemer alle bambine.
- Nojico dice che ho disegnato male questa cartina del quartiere, ma non è vero!- disse la bambina dai capelli arancioni e gli occhi nocciola, sui sette anni alla donna.
- Non è vero!- protestò l’altra, sui nove anni, con corti capelli celesti – Nami sta dicendo una bugia!-
- Su, su. Non litigate, scommetto che la cartina è bellissima, e che Nojico non diceva sul serio, anzi, forse intendeva dirti che hai fatto un buon lavoro che però richiede qualche modifica-
- Uffa!- sbuffò Nami.
- Forza andate a lavarvi le mani che tra poco è pronto in tavola!-
Le due bambine, ritrovato il buon umore alla prospettiva di un ottimo pranzo, risposero in coro – OK! – e dopo corsero in bagno.
FINE FLASHBACK
- Bellemer, se solo fossi qui…- sospirò.
La ragazza aprì il libro di biologia a pagina 39, dove c’era il capitolo n° 3 che dovevano studiare. Tutti si chiedevano come facesse lei a studiare, ma dopo aver posto tante domande senza aver ricevuto risposta, avevano smesso accettando il fatto di avere una compagna strana.
Non avendo però nessuna voglia di studiare, tanto erano cose che sapeva già a memoria, Nami si mise a disegnare: su un foglio bianco che c’era lì accanto prese forma il viso, seguito poi dal resto del corpo, di Bellemer e poco dopo, affianco alla donna, apparvero anche i visetti felici di due bambine, una che sembrava avere i capelli di un bell’arancione brillante e l’altra dai capelli che potevano essere celesti, ma dato che il disegno era a matita non lo si poteva sapere.
 
ORE 23.30 CENTRO CITTA’
La ragazza correva sui tetti, stando bene attenta a non perdere neanche un centesimo dei soldi che aveva nel sacco. I capelli, tagliati alle spalle, svolazzavano dietro di lei creando una scia colorata nel buio della notte.
La polizia la inseguiva cercando di tenerle dietro, senza però riuscirci. La ragazza correva velocemente e il sacco veniva sballottato in giro. Nami spicco un balzo per passare da un tetto all’altro, sempre con la polizia alle calcagna; schivò un camino ed era quasi arrivata alla periferia della città, quando vide un ragazzo: era steso sul tetto a guardare le stelle, stava mormorando – Ora sono qui, Ace e non ti mollo questa volta!-
- Spostati!- gridò la ragazza, ma quello che fece? Si girò a guardarla, senza spostarsi. Nami, per un pelo, non gli finì addosso, ma riuscì a schivarlo in tempo, poi, dato che quella era praticamente l’ultima casa prima del bosco, spiccò un balzo, atterrò sul telo del fruttivendolo, si rimise in piedi veloce come un gatto, e scappò nel bosco. La cosa a cui continuò a pensare mentre scappava era che il ragazzo aveva una buffa cicatrice sotto l’occhio sinistro.
Il ragazzo sul tetto la guardò allontanarsi palesemente incuriosito, e quando arrivò la polizia, che gli chiese se avesse visto passare una ragazza con un sacco, decise di rispondere negativamente.
 
ORE 00.10 CASA DI NAMI
Nami trascinò stancamente il sacco verso l’albero di ciliegio, e, abbandonato il bottino sull’erba, si mise a scavare e, poco dopo, la terra rivelò il suo tesoro: una cassa che, dopo essere stata aperta, conteneva un’infinità di soldi, oro, gioielli. Nami vi buttò dentro anche il contenuto del sacco scuotendo ben bene quest’ultimo, per tirare fuori ogni eventuale monetina o anello incastrati tra le sue pieghe. Dopodiché rientrò in casa.
Arlong l’aspettava seduto sul divano.
- La pesca è andata bene?- chiese beffardamente.
Nami però non aveva voglia di parlare e lo ignorò andando diretta nella sua stanza, ma ad Arlong non piaceva essere ignorato. L’uomo salì lentamente ed entrò nella stanza della ragazza senza bussare, trovandola in reggiseno, mentre riponeva la maglietta sulla sedia accanto alla scrivania. Chiuse la porta.
- Nami - ghignò divertito dal pudore della ragazza che, appena lo aveva visto si era messa davanti al corpo la maglietta che teneva ancora tra le mani.
- Esci da questa stanza!- gli urlò contro.
- Perché, dovrei?- chiese beffardo, avvicinandosi sempre di più alla ragazza che indietreggiava.
- SI!- strillò lei sbattendo con la schiena contro il muro.
- E invece no- rise lui.
- Vattene!- gli gridò nuovamente lei.
Arlong non la sentì neanche, ma avvicinandosi ancora di più le passò una mano dietro la schiena, tirandola poi verso di se.
- Mollami!- la ragazza sapeva già quello che sarebbe successo: la stessa cosa succedeva da tre anni a quella parte, e non era affatto piacevole. Per lei.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Black_cat_is_lucky