Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: lallab    03/11/2015    0 recensioni
Un passato doloroso, una ferita curata male, che solo l'amore, quello vero, può guarire, un'amicizia che salva dalla pazzia, dai demoni interiori, una famiglia dolce, attenta e unita, che aiuta a crescere... piccole grandi follie, commesse tra le pagine di un libro che racconta una perdita, una perdita che non si augura a nessuno, specie ad una ragazza di appena diciotto anni. Josh con la sua dolcezza, la sua armonia, riuscirà a portarla lontano dal mondo di ombre, nel quale Cecilie si è rifugiata...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Slaccio la cintura e mi alzo prendendo la borsa, Josh mi da una pacca sul sedere,
fasciato dai jeans
–Cecilie, amore, per cortesia, mi prendi la mia Vuitton?- alzo un sopracciglio e gliela passo ridendo
bella borsa, e poi ti meravigli se ti danno del gay Josh- si alza mettendosi gli occhiali
-perché cos’hai contro i gay?- chiede
–ah io proprio niente, se non ci hai fatto caso il mio migliore amico è gay- faccio una smorfia
–e l’associazione che co-gestisco è a favore dei diritti di lesbiche e gay, amore cucciola- precisa, 
imitando la mia voce
–ok, punto per te- borbotto sconfitta scendendo dalla scaletta
-oddio si muore dal caldo qui! E siamo a marzo!- dico alzandomi le maniche del maglioncino
beige e posando il cappotto sul braccio
–sono esattamente 20°C gradi – dice Josh storcendo la bocca
–che palle i Celsius, in Europa i Fahrenheit non li usano?- chiede fissando l’ i-phone, scuoto la testa
–veramente in Europa NOI europei li usiamo, visto che esiste il sistema metrico internazionale,
ma in Italia, Spagna e Portogallo si usano i Celsius- dico mettendo gli occhiali, Lily sbuffa scendendo dall’aereo
-oh santo polo che caldo! Ma che è? È di un umido appiccicoso il clima qui! Quando sono venuta la prima volta mica faceva così schifo il tempo!- dice legandosi i capelli annuisco, alzo gli occhi al cielo: è un po’ nuvolo, un soffice manto grigio chiaro ricopre il cielo, sbuffo, cominciamo bene. 
Mentre la macchina procede lentamente tra le vie del centro Josh mi indica vari monumenti
–quello è … -  lo interrompo
-il Colosseo, Josh, lo so, ho studiato i romani, Londra è stata fondata da loro- lui sorride
–allora, visto che sai tutto, quello cos’è?- dice indicando una piazza, con una imponente
costruzione bianca, tante scale e un fuoco sempre acceso sorvegliato da due guardie
–l’altare della patria, se non sbaglio, Piazza Venezia per i più- dico specificando, lui incrocia le braccia
–va bene, rinuncio a fare la guida turistica- lo bacio
–sei bravo come guida, amore mio- sorride e mi stringe.
Infilo il secondo orecchino e via! Scendo a tempo record, con Osvaldo che cicaleccia dietro e Josh che si infila l’orologio in ascensore, corriamo verso le macchine, O.J. porta i vestiti di entrambi, visto che la manager di Josh è schizzata avanti per andare ad organizzare la press conference, appena chiudono lo sportello l’autista parte a tutta birra
–scusate, ma c’è meno traffico a quest’ora- dice in un inglese quasi corretto, guardo l’orologio, sono le tre –ma la gente non è a pranzo?- scuote la testa
–l’ora del pranzo è all’una signorina Sanders- fisso fuori dal finestrino, le strade grigie
scorrono sotto l’auto e Roma si mostra  in tutto il suo splendore socchiudo gli occhi e mi abbandono sul sedile. Scendo dalla macchina con dieci bodyguard che accerchiano Josh, guardandosi intorno furtivi, non sembrano esserci fan accanite quindi entriamo, scortati da loro, Lily e Sam sono già dentro ad aspettarci, Lily è visibilmente agitata, mi avvicino
-che hai?- dico posandole un mano sul fianco, lei si ferma e mi guarda
–sono nervrotica, ho litigato con Sam, sta sempre al telefono, non mi si fila, ho paura che non mi ami più!- mi fissa con gli occhi spalancati, impaurita
–stai scherzando? Lily sei cieca? Si vede che pende dalle tue labbra, è totalmente cotto! Smettila di pensare certe cose!- le dico cingendole una spalla
–tu dici?- si morde un labbro, scuoto la testa e le do un buffetto sull’orecchio
–ahi!- dice ridendo, la guardo e lei si sistema l’orecchino, Josh mi abbraccia
–che succede?- dice al mio orecchio
–aah problemi di insicurezza- rispondo evasiva guardando altrove
–sicura?- chiede serio
–sì, certo perché?- ora lo guardo
–niente- dice scuotendo la testa, lo bacio
–ti amo, lo sai?- annuisce
–ti amo anche io- sorrido, arrivano due ragazze in tailleur nero che ci chiedono di seguirle,
prendo la mano di Josh, ci fanno sostare un minuto, mentre sentiamo i nostri nomi annunciati al microfono, ci mettiamo in fila ed iniziamo ad uscire sul palco, al mio nome un boato riempie la sala, saluto imbarazzata, guardo in prima fila e vedo due ragazze che si abbracciano fissando Josh, lo chiamo e le indico, loro per poco non svengono, lui si china dal palco e le saluta
–“ciao”-  dice in italiano, loro scoppiano a piangere e io
–oh no, non piangete!- dico, loro
– thank you, you makes our dreams real - sorrido e mando un bacio, ci sediamo ai nostri posti, Lily saluta tutti e cominciano le domande.
Sorrido, posa, mi giro, sorrido ancora, faccio una foto seria, mi si avvicina Lily, che mi abbraccia iniziano ad impazzire scattando foto con flash a tutta andata, sorrido, Lily mi lascia la mano e le cedo il posto, mi sistemo i capelli mentre entro, fisso il pavimento O.J. mi raggiunge, mi da il trench blu
– brrr che umidità, oddio la foto di gruppo- riesco sul red carpet e  finiamo le foto, ci danno il via ed entriamo, sospiro alzando gli occhi al cielo, mentre saliamo in ascensore Josh non fa che ripetere ‘grazie’ e ‘ciao’ in italiano –cha altre parole conosci?- chiedo sarcastica
-solo queste- dice sorridendo, strizzo gli occhi
–certo che un minimo in più- lui sorride
–e tu che parole sai?- domanda fissandomi con aria saputa
–allora: vino, pasta, birra, pizza, cane, gatto, ciao, benvenuto, come stai, sono felice, grazie, bello, cattivo … - mi interrompe, sospira
–possibile che sei brava sempre?- lo consolo
–non so parlare lo spagnolo bene come te- lui annuisce
–ah quello mai, e poi io conosco Madrid e tu Roma – sorrido
–vedi come riacquisti sicurezza subito?- scoppio a ridere e lui anche.
Iniziano a proiettare il film, restiamo la prima mezz’ora e poi siamo costretti ad andare via, tengo la mano di Josh,  calda e rassicurante, che mi guida fuori dalla sala, strizzo gli occhi appena rientriamo nella hall
–okay dobbiamo andare- sbadiglia Josh, si guarda intorno
–ma O.J. dov’è?- chiede perplesso, alzo le spalle
–non so, sto morendo di freddo però!- dico stringendomi nelle spalle, mi giro e vedo O.J. che corre verso di noi con i giubbotti tra le braccia, avvolge Lily in morbido cappotto beige, passa a Sam e Josh due piumini neri  e a me mi stringe nel mio trench blu di lana pressata
–oh che bello- mugolo massaggiandomi le braccia e si rilassano pian piano, sorrido e annuisco, Josh mi abbraccia e usciamo dal retro infilandoci subito nelle macchine 
-oh grazie al cielo!- dico rilassandomi sul sedile, la testa di Josh si posa sulle mie gambe
–amore ho sonno- dice con voce ovattata
–tra un po’ arriviamo dai- gli spettino i capelli, lui si mette una mano sugli occhi, guardo fuori dal finestrino, sprazzi di vite, gente comune, ragazzi per le strade, una in particolare cattura la mia attenzione, una via piena di giovani, che ballano, al ritmo di una musica elettronica proveniente da una cinquecento parcheggiata li affianco
–che via è?- chiedo all’autista, lui sorride
–via Candia, di notte diventa luogo di ritrovo per i giovani,come vede anche senza locali adatti, in Italia balliamo
 sorrido
–siete davvero il popolo del sole, siete così calorosi, gentili e disponibili, secondo me siete la parte più dolce dell’Europa, siete  fortunati a vivere qui- sospiro, lui mi guarda attraverso gli specchietti, i suoi occhi brillano, si vede che ama il suo paese, gioco con i capelli di Josh tra le dita
–ehi, amore, siamo arrivati all’hotel- lo scuoto per una spalla, si solleva, annuisce ed entriamo in hotel, lo tengo sottobraccio per paura che cada
–a che ora partiamo domani?- chiede –guardo l’orologio
–alle dodici- sbarra gli occhi
–che? E perché così presto?- scuoto la testa
–non è così tardi Josh, è mezzanotte! Puoi dormire otto ore tonde e sarai fresco come una rosa domani- entriamo in camera, mentre entro in bagno lo sento rotolarsi sul letto
–ti è finito quel dannato ciclo?-chiede con voce strascicata sorrido, e prendo il silk’n sonic per togliere il trucco, esco dal bagno
–no, abbi pazienza amore,per quando saremo a casa sarà finito- dico dolcemente, sbuffa e si inizia a spogliare, sciacquo il viso, mi metto il pigiama e corro verso il letto, prendendo Josh in pieno
–oow ahia Cecilie!- si piega in due
–ahaha scusa amore- mi tiro su il piumone e ci accoccoliamo
–mi manchi- dice annusando i miei capelli
–pazienza, amore- si mette con la testa  sul mio seno, lo accarezzo dolcemente, chiude gli occhi
–ti amo- biascica nel sonno
–anche io ti amo, dormi cucciolo-  sospiro chiudendo gli occhi.
Metto in bocca l’ultimo pezzo di brioche, apro il giornale che mi ha portato O.J. e afferro una tazza di tè, suonano alla porta, mi alzo in punta di piedi per non svegliare Josh, Lily entra sorridente 
–buongiorno!- esclama a voce alta
–schhh! – sibilo mettendomi un dito sulla bocca
–che c’è? Oh Josh …  sembra un bimbo quando dorme- dice chinandosi a guardarlo, scuoto la testa         
–sì, lo so ma vieni di qua- dico, prendendo una vestaglia e andando nel salottino della suite, chiudo la porta
–che succede?- chiedo sedendomi, lei mi fissa con gli occhi che brillano
–le tue incertezze?- lei scuote la testa
–mi sbagliavo Cecilie! Sbagliavo di grosso, sai perché era sempre al telefono?- chiede emozionata , prendendomi le mani tra le sue
–ha deciso di cambiare casa! Stava organizzando il trasloco, non mi stava tanto vicino perché mia madre lo chiamava di continuo e quindi voleva evitare che io vedessi il numero sul suo telefono, oh sono così felice! Perché così possiamo cambiare i mobili e pensa ha due camere in più!- sorride e le si illuminano gli occhi
–quando ci siamo sposati la villetta di Beverly Hills era perfetta, sai due piani, due stanze da letto, così chi veniva a trovarci restava a dormire, tipo mia madre, però ora che abbiamo deciso di avere un bambino sai, è una cosa perfetta-  mi abbraccia, vengo travolta del suo profumo fresco, la stringo
–sono felice per te Lily, davvero- mi lascia tenendo le mani
-sei affaticata eh? Hai delle occhiaie..visto che abbiamo due giorni di pausa a Tel aviv invece di uscire a sgambettare nel caldo, vieni con me alla spa dell’hotel- annuisco
–oh sì ne ho proprio bisogno, dopo l’altro giorno, pensavo fossero passate, invece sono tornate più forti di prima- mormoro prendendo le gambe tra le braccia, lei mi sfiora, stringe le labbra
–Sam mi ha detto, come stavi, si è spaventato, dice che sei così allegra, così sorridente e dolce che non pensava ti fosse capitata una simile tragedia, lui è bravo sai? È molto bravo a capire le persone, ad aiutarle- scoppio a ridere
–ma non potrei confidarmi con lui, mi conosce, lo psicologo deve essere imparziale! È una cosa che pian piano riuscirò a calmare- lei sorride
–se hai bisogno, lo sai, io ci sono,dall’altro capo del telefono, dall’altra parte della porta, sarò lì, siamo amiche Cecilie, resto qui ad affrontarlo insieme a te- mi stringe le mani
–grazie- bisbiglio, un rumore ovattato ci fa girare
–uoo- mi alzo e apro la porta, rivelando un Josh con il piede incastrato nelle lenzuola, che poggia le mani a terra –ma cosa fai?- chiedo ridendo
- mi sono alzato per andare al bagno e sono caduto- con uno strattone  libera il piede e si alza, scoppio a ridere –mi prendi sempre in giro- sbuffa
–ma no amore!- dico abbracciandolo, Lily si schiarisce la voce
–io vado- dice già sulla porta
–grazie!- grido, lei mi fa l’occhiolino
–grazie a te- e chiude la porta, Josh mi guarda
-che vi siete dette?- scuoto la testa
–affari di donne- dico arricciando il naso, sorride
–pensi che due minuti, prima che Osvaldo irrompa, li abbiamo per pomiciare un po’?-  annuisco
–direi di sì- porto le mani dietro il suo collo, avvicinandolo alle mie labbra, appena sento la sua bocca sulla mia, però una mano calda mi strattona e mi allontana da lui
-O.J.!- protesto
–niente smancerie, tel aviv ci attende, ora tu ti vesti e pure di corsa, te che aspetti a lavarti? Il divino miracolo?- chiede sarcastico a Josh, che fa una smorfia e va in bagno, io sbuffo
–ah e non sbuffare, pomiciate a casa vostra o sull’aereo, dobbiamo rispettare una tabella di marcia- dice scandendo le ultime tre parole, arriccio le labbra
–sì ma non è che Cynthia piomba qui a intimarci di vestirci, lei sì che è una manager!- dico infiammandomi , appena finisco lei entra
–Josh è sveglio?- chiede, Osvaldo ride, mettendo in ordine le cose come fa sempre
–dicevi?- chiede sempre ridendo, sbuffo
–sì è in doccia- dico rivolgendomi a Cynthia, lei annuisce e se ne va
–però lei va via! Tu resti qui!- lui si gira, posa la catasta di panni sul letto
-ciao, ci vediamo in aeroporto cara- mi stringe la mano, scoppio a ridere
–okay okay va bene!- alzo le mani, lui esce
-no! O.J. dai!- si gira con le mani sui fianchi
–dammi una ragione!- dice, trattenendo a fatica un ghigno,  sorrido
–perché se tu non mi aiuti le cose si spiegazzeranno- inarco un sopracciglio, lo fisso
–astuta, ma hai davvero esagerato Cecilie- alzo gli occhi al cielo
–perché Josh mischierà le cose pulite con quelle sporche ..- non faccio in tempo a finire che si fionda in camera, squittendo, alzo gli occhi al cielo e scoppio a ridere, entro in camera  e trovo: Josh con un asciugamano bianco intorno alla vita e uno sulle spalle ad asciugare i capelli, mentre Osvaldo raccoglie cose da terra con la faccia rossa, borbottando, lui guarda alternando tra me e O.J. chiudo la porta, 
-scusa … tu te ne stai con le grazie al vento con la porta aperta?- chiedo avvicinandomi,lui mi prende per la vita –la prima donna che sarebbe entrata sarebbe stata quella perfetta!- annuncia in tono pomposo, mi rilasso tra le sue braccia
–ah quanto ti amo!- dico e lui scende a baciarmi il collo, sospiro allontanandomi
–ti vuoi vestire?- grida in tono acuto Osvaldo, sbuffo e prendo la mia mise da aeroporto: maglietta grigia, cardigan pesante nero che poi toglierò, jeans a vita alta, e stivaletti con il tacco, che mi uccideranno, ma che mi piacciono, nel frattempo che io mi vesto O.J. lascia la camera con le valigie scendendo in reception, lasciandomi la mia Mark Jacobs, un cappello e gli occhiali, aspetto Josh
–sono tanto orrenda struccata?- gli chiedo
–amore, per me sei bellissima lo sai, sempre e comunque bellissima- incrocio le braccia
–senti, quando hai finito di fare Shakespeare, io aspetto una risposta- batto un piede a terra e lui si rotola dalle risate
–sei comunque bella amore, giudizio imparziale fidati- mi da un bacio sulla guancia, gli do una botta sul petto ridendo, ride e mi prende dalle gambe issandomi sulla sua schiena
–no! Ahia! Mettimi giù!- grido dibattendomi, lui fa una giravolta
–oddio, sto per vomitare poggiami!- esclamo con la testa che mi dondola, mi mette giù e mi fissa preoccupato, sorrido
–ha! Fregato!- inizio a fargli il solletico e lui si arrabbia
–ahah, basta, basta!- pone fine alla lite sorridendomi, riprendo la borsa che mi è caduta e scendiamo.
Mentre entriamo in aeroporto , il solito nugolo di fotografi ci piomba addosso, cammino in mezzo a loro con O.J. che mi sta davanti, allontanandoli per farmi passare, tengo la testa bassa, Josh mi stringe la mano, lui alza il viso, fa finta che loro non ci siano, per me è ancora molto difficile, con un sospiro di sollievo entriamo dalle porte a vetri, Lily e Sam sono davanti a noi, lei con la borsa e lui con due trolley, Osvaldo si arrabatta con i miei due trolley e Cynthia con quello di Josh, facciamo in check-in e a tempo record passiamo sotto i metal detector, mi fanno togliere le scarpe, sbuffo mettendo tutto nelle cassette blu, fisso i monitor
–signorina la borsa- mi dice una guardia
–oh sì- poggio anche la borsa e passo, rimetto le scarpe e riprendo la borsa, lanciando uno sguardo scocciato alle guardie, Josh mi mette il braccio intorno alla vita, inizio a tremare
–amore?- mi chiama, chiudo gli occhi
–il nervosismo, amore, non è niente- lo rassicuro, posa la testa sulla mia spalla, sorrido
–ehi, cucciola, guarda!- indica l’aereo che ci aspetta dietro i vetri
–l’aereo si chiama Cecilie?- inarco un sopracciglio
–ovviamente è un caso..- dico fissando Josh, alza le mani
–sì certo! Pensi che io abbia questo potere?- rido, mi bacia
–però è una cosa bella- dico stringendolo, lui inclina la testa
-sì molto- strofina il naso contro il mio collo, sorrido fissando il mio nome sull’aereo, scuoto la testa e sorpasso la porta a vetri.



  
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