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Autore: forgottentear    03/11/2015    5 recensioni
Dean Winchester sta passando il periodo più brutto della sua vita. Il suo amico fin dai primi vagiti,Castiel, lo porta a fare un viaggio per aiutarlo a stare meglio. Città dopo città, i due amici si innamoreranno perdutamente.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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In quella tiepida sera d tarda estate,Castiel era uscito per una passeggiata attorno all' isolato, aveva voglia d respirare l inebriante profumo della sera, quando il vento portava il fresco profumo dell 'erba appena tagliata e l' aria si riempiva di soffici pollini bianchi,quelli che si divertiva ad acchiappare giocando con il suo nipotino Samandriel,figlio di sua sorella Anna.
"Cas,sembra tu abbia due anni!"gli diceva ridendo la sorella,mentre lo vedeva sollevare il piccolo facendolo volare sulle sue spalle per acchiappare quanti piu pollini possibili. E lui rispondeva facendo la lingua e strizzandole un occhio.
Amava alla follia sua sorella e quel piccolo,l' unico brandello di famiglia rimasto dopo il suicidio della madre,l' abbandono del padre,la caduta nella droga di suo fratello Gabriel e l 'assoluta superba negazione di suo fratello Michael,con cui aveva rotto i contatti da anni.
Lui cercava di tenere insieme i pezzi della sua vita,e ci stava riuscendo.
Appena uscito dal college aveva subito trovato lavoro in uno studio grafico dove poteva dar sfoggio delle sue micidiali abilità di disegnatore. Da nuotatore provetto quale era,nel tempo libero insegnava ai bambini, come stare a galla in quelle che lui definiva le sue adorate fresche e dolci acque.
Aveva tre anni quando il padre l 'aveva messo in una piscina e da allora non aveva fatti che vincere gare e trofei,facendosi notare,da adolescente, dai tecnici della squadra nazionale. Viveva da solo,in un sofisticato loft che aveva arredato tutto di bianco lucido e specchi e che teneva in un maniacale ordine.
Si sentiva felice, gli piaceva la sua vita tranquilla. Forse un po 'eremita,un po' orgoglioso,con quel pizzico d asocialità che gli dava il fascino del bello e dannato che non doveva mai chiedere. In realtà era una persona molto semplice e umile,solo spaventata dall idea di dover mettere in moto e oliare tutto il meccanismo dei suoi sentimenti bloccato dai dolorosi avvenimenti degli ultimi anni. Ciò non toglieva che avesse donne che cadevano davanti,dietro,a destra e a sinistra dei suoi piedi.
Fisico sottile ma ben scolpito, capelli ribelli che parevano una cascata d' oro nero e occhi azzurri,no,non semplicemente azzurri:erano due gemme di zaffiro purissimo che nuotavano in un oceano di cristallo.
Tornarndo a quella sera di agosto... Castiel senti il campanile suonare le nove e si riscosse dai suoi pensieri.Ogni volta che la sua mente partiva,doveva fare un grosso sforzo per ritornare sul binario. Alzò gli occhi al cielo ormai scuro, al grande orologio del campanile,al salice piangente che ondeggiava leggero nella tiepida brezza.
Forse volontariamente,forse no,ma era quasi arrivato a casa di Dean. Il suo migliore amico fin dalla più tenera infanzia.
Abitavano nello stesso quartiere di villette,e avevano condiviso i primi passi,le prime tirate di capelli,i reciproci biberon rubati l' uno dall' altro, i primi giocattoli ,le prime risate,le prime manine appiccicose che si toccavano a vicenda, i primi gelati impiastricciati sul viso,mentre le loro mamme ridevano e chiacchieravano serene sull' erba,ogni tanto attirandoli a se e riempiendoli di baci.
Avevano condiviso le prime scorribande al di la del fiume,le partite a basket nel garage di Dean,i pupazzi di neve in inverno e il gustoso sapore dei salsicciotti arrosto in estate,i fuochi d ' artificio del 4luglio, i primi bisticci,le prime cotte,le ore in punizione in corridoio a scuola a tirarsi aeroplanini di carta,la prima sigaretta,la prima sbronza...la loro vita.
La loro amicizia era qualcosa di inarrestabile,un cristallo puro e durissimo che nulla poteva scalfire. Era arrivato a casa di Dean. Il suo amico aveva come sempre lasciato aperta la finestra della sua stanza al piano terra. Castiel non voleva entrare,non in quel momento terribile della vita del suo amico,non in quella sera in cui voleva solo uscire a prendere una boccata d aria.
Ma i suoi piedi si muovevano da soli,e si trovò a scavalcare il balcone ed entrare in camera di Dean. Il computer acceso emetteva una luce azzurrina,nella penombra Cas vide il profilo del suo amico che dormiva e alla luce della luna vide il suo viso rigato di lacrime.
Accese la piccola luce che Dean aveva accanto al letto,e gli si strinse il cuore a vedere sul comodino una ventina di sigarette spente e una bottiglia di vodka completamente prosciugata. Prese una coperta e la stese sul suo amico,sussurrando"Sono qui con te,Dean"
 
   
 
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