08/03/2005
4 recensioniQuando lui, dopo una discussione stupida in cui lei si autocriticava, le disse:
-...tu comunque mi piaci.-
Lei, non sapendo come reagire, gli disse:
-Ehm...devo tornare a casa, ciao.-
Si girò e lo lasciò lì sotto la pioggia. Poi tornarono a essere 'amici come prima'.
Ho sempre pensato che fosse successo davanti alla giostra sotto la pioggia...insomma, un bel sottofondo, no?
E invece un giorno lei mi dice:
-Ma quale giostra? Eravamo davanti alla fermata dell' autobus!-
E mi ha rovinato tutto. Il bel scenario che avevo immaginato, la dichiarazione sotto la pioggia c'era ancora, ma la cosa che creava l' altra parte dell' atmosfera...era diventata la squallida fermata dell' autobus!
Lei si chiama Katia, lui Marco.
Lei è la mia migliore amica, ci conosciamo dalle elementari, è magra, statura media, un po' manesca, ma tutto sommato simpatica e comprensiva solo quando vuole, ed è brava a scuola abbastanza da non avere insufficienze. Insomma una ragazza regolare, una delle più comuni, no?
Lui è una amico, un compagno di classe, l' ho conosciuto quando sono entrata alle superiori, è uno stupido e scemo, furbo solo quando vuole, sveglio proprio mai, ma è un tipo simpatico, ed è bravo tanto quanto Katia a scuola. Un ragazzo ordinario, però con forse un pregio: è molto gentile, è davvero quel che si dice 'bravo ragazzo'.
Questi due soggetti da quando si sono conosciuti hanno sempre avuto dei grandi casini sentimentali. Perché a lui lei piaceva, a lei per niente.
Io sono stata lì ad osservarli sin dall' inizio, registrando tutto ciò che è successo. Ma non sto di certo qui a raccontarlo, altrimenti ci metto degli anni... Quindi parto da un punto cruciale, un punto dal quale tutto avrà conseguenza...