Capitolo 1° -”Forse avrei dovuto capirlo già da tempo” Disse Tom, prendendo di corsa il giacchetto e sbattendo la porta alle sue spalle. La ragazza bionda rimase li, immobile, con in dosso una camicia da notte di seta azzurra, non disse una parola e scoppiò in lacrime. Così inizio la mia storia, scrivendo tra le pagine di diario quanto amore provo per lui, quanto avrei voluto consolarlo appena mi arrivò all’orecchio quello scoop raccapricciante sulla sua vita sentimentale. “Tom Kaulitz tradito dalla sua ragazza, di cui era veramente innamorato, il suo primo vero amore andato in fumo” Già me li immaginavo i titoli dei giornali del giorno dopo, immaginavo anche le sensazioni di Tom in questo momento, dopo aver scoperto che il suo vero amore non era fatto per lui, dopo essere stato preso in giro per così tanto tempo. Alla fine feci un sospiro, chiusi il diario e andai dritta al letto, come facevo tutte le sere. Chiusi gli occhi, pensando ancora a quello che avevo scritto, pensando a quante pagine avevo riempito di inchiostro viola, cercando di contare quanti “ti amo” gli avevo dedicato e quante lacrime avevo raccontato. Ero nel sonno più profondo quando vibrò il mio cellulare sul comodino di fianco al letto, avevo dimenticato di spengerlo quella sera e dalla stanchezza non avevo nemmeno voglia di rispondere. Con un poco di forza alzai il cellulare per vedere il nome sul display: “Giu”, sbuffando risposi. -”Giu, si può sapere che c’è che mi chiami a quest‘ora? -”Scusami Samy ma voglio ricordarti che domani è il gran giorno, vedi di non svegliarti tardi, altrimenti non arriveremo + in aeroporto! -”Si, ma certo, che ti credi che me lo dimentico?.. Dai lasciami dormire ora, ci sentiamo domani, ciao tesò ciao.” -”Ok ciao, e scusa se ti ho disturbato” Attaccai il telefono guardando l’ora sullo schermo illuminato, era l’1:30. È sempre stata come una sorella per me Giulia, e non c’era ombra di dubbio che si preoccupasse per me, sembrava mia madre, ma d’altronde, questo era il suo modo di dimostrarmi affetto, e gliene sono molto grata. Mi girai nel letto ripetutamente, non riuscivo più a prendere sonno, avevo i suoi occhi nella mente, il suo sguardo che mi fissava con dolcezza, il suo sorriso che mi incantava, era impossibile dormire, come tutte le notti. Mia mamma aveva sempre creduto che avessi problemi di insonnia, ma non sapeva il vero motivo. Tutte le notti lui veniva da me, mi parlava, mi sussurrava, io lo sognavo, mi vedevo al suo fianco, sentivo un fragile bacio, non sarei mai riuscita a dormire, non volevo dormire, spengere quel forte momento era una delle cose che non avrei mai voluto fare. Dopo mezz’ora, continuando ad averlo nella testa, mi arresi, scesi dal letto, misi le ciabatte e andai in cucina. Avevo la testa tra le mani, mentre ancora lo pensavo, talvolta mi credevo pazza, ossessionata dalla persona che amavo con tutta me stessa, cercando di non pensare alle sconfitte della mia vita. -“Perché sei sempre nella mia testa?.. Si è vero, ti amo, non smetterei di pensarti per nessuna ragione al mondo, ma ogni notte tu sei qui, come se sapessi del mio forte bisogno di te!” -”Ahh ma che dico, sto diventando pazza” Sospirai ad alta voce, cercando ancora una risposta a quella strana domanda che mi ponevo tutte le notti, con il ticchettio dell’orologio che mi faceva compagnia in quella silenziosa cucina. . .