È scritta di getto; non
è nulla di pretenzioso. Spero che
qualcuno si goda la scena XD
Auguro buona lettura a tutti!
Buon Compleanno Dohko!
Tutti i
suoi compagni e colleghi
erano radunati attorno a lui, con i volti sorridenti e la
curiosità dipinta
negli occhi. Quel giorno si festeggiava i suoi diciotto anni, e tutti
si erano
radunati alla Settima Casa, per fargli gli auguri, portargli i regali e
passare
un po’ di tempo insieme, senza pesi di natura bellica o
pressioni burocratiche
di alcun genere e tipo. I Gold erano tutti riuniti, perfino Deuteros
aveva
accettato l’invito a festeggiare; nel grande atrio regnava un
religioso
silenzio, dovuto alla prossima apertura di un grosso pacco, dono dei
due Saint
di Gemini, che si guardavano con aria di intesa e con un ghigno che, al
festeggiato, non prometteva nulla di buono.
Nessuno
osava fiatare, ma i
pensieri di tutti erano fissi su quella scatola grande almeno un metro
per
lato, ricoperta da una carta da pacchi bianca con un grande fiocco rosa
posto
sulla parte superiore. O meglio: tutti tranne Shion.
Difatti, il
giovane Ariete non
solo non si era presentato alla Settima Casa, ma non era nemmeno andato
da
Dohko a fargli gli auguri, oppure semplicemente salutarlo come ogni
giorno.
Niente di niente. Dohko aveva atteso fiducioso per tutta la mattinata,
sperando
in una piccola sorpresa da parte del biondo amico – anche se
decisamente fuori
dagli schemi del lemuriano – ma ciò che ottenne fu
un pugno di mosche. Questa
mancanza lo aveva rattristato molto; possibile che Shion, il suo
migliore
amico, sempre così puntiglioso e preciso, si fosse davvero
dimenticato
del suo compleanno?
Tuttavia
Libra Dohko, cavaliere
della Bilancia, così gioviale e nel pieno dei suoi anni
più belli, non si
sarebbe lasciato rovinare la festa per una simile piccolezza;
ovviamente si
sarebbe vendicato con la pecorella smarrita che si era dimenticata di
lui –
aveva perfino chiesto al Grande Sacerdote se avesse affidato missioni
all’Ariete – ma ora avrebbe pensato esclusivamente
a divertirsi con gli altri.
Dunque, si
era giunti al vivo
della festa, cioè l’apertura dei regali.
Quest’anno, Dohko non poté affatto
lamentarsi dei doni ricevuti; Degel, fedele alla sua indole da topolino
di
biblioteca, gli aveva donato un libro di antiche leggende cinesi, cosa
che fece
sgranare gli occhi della Bilancia come un bambino alla vista di un
nuovo
giocattolo. Dohko era fiero della sua nazionalità, e molto
tradizionalista:
quel regalo lo aveva davvero rallegrato, facendo passare la malinconia
che un
poco gli attanagliava il cuore. El Cid gli aveva comprato un magnifico
set di
manutenzione per armi, di pregevole fattura. Cosa molto utile,
soprattutto se
disponi di una Cloth con sei paia di armi diverse. Kardia gli aveva
comprato
una bottiglia di sakè, probabilmente presa durante il
viaggio compiuto in Asia
qualche settimana prima. Davvero astuto da parte sua unire
l’utile al dilettevole.
Ciò fece molto piacere al diciottenne.
Avrebbe
aperto volentieri anche
gli altri doni, se non fosse stata per la crescente
curiosità che stava
avvelenando l’aria; difatti, tutti non vedevano
l’ora che quell’enorme
scatola-regalo venisse aperta. Ed ora Dohko era lì, davanti
a quel pacco
misterioso, con tutti i Saint chiusisi attorno per poter scoprire il
contenuto.
Perfino Albafica e Asmita si erano avvicinati. La tensione era
snervante, ma
mai quanto i sorrisini sghembi che sfoggiavano i due gemelli. Davvero
inquietante. Dohko sentiva il sudore freddo scivolargli lungo le tempie
per poi
cadere sul collo e sui pettorali scolpiti, mentre la saliva prese ad
aumentare,
facendo smuovere il pomo d’Adamo più volte. Era
giunto il momento…
Le mani si
mossero lentamente, molto
lentamente, verso il
coperchio infiocchettato della
scatola; si appoggiarono con dolcezza alle due estremità
opposte, e qui si
fermarono. Tutti i presenti avevano allungato il collo per poter vedere
meglio
il momento fatidico, mentre la tensione cresceva esponenzialmente,
così come il
ghigno malefico dei gemelli. Dohko liberò
nell’aria un profondo e lungo
sospiro, che fece sussultare leggermente quella cerchia di avvoltoi, presi
alla sprovvista, che non aspettavano altro di saltargli addosso per
vedere cosa
ci fosse contenuto in quel maledettissimo (nel vero senso della parola)
pacco.
Il Saint di Libra si avvicinò al regalo con tutto il corpo;
non voleva dare
loro la soddisfazione di sapere. No signore; avrebbero sofferto ancora
un po’.
Tuttavia,
questa sua decisione,
fece perdere parte dell’entusiasmo che Aspros e Deuteros
avevano dimostrato
pocanzi. Bene! Libra 1 – Gemini 0. Dohko aprì il
coperchio impercettibilmente,
affinché si librasse solo un piccolo spiraglio che mostrasse
il contenuto
misterioso. Il cinese vi avvicinò gli occhi, e tutti i Saint
sobbalzarono per
la reazione a dir poco esplosiva del compagno.
«OH
ATHENA!!!»
La pelle
color caramello del
giovane sbiancò di colpo, per poi divenire più
rossa di un rubino di sangue,
mentre il volto veniva attraversato da fiotti di sudore. Immediatamente
chiuse
il coperchio della scatola e con un balzo felino ci si mise sopra
prono,
schiacciando la superficie con il busto e premendo le mani contro i
lati del
pacco, in modo da fare da scudo umano. Orrore! COSA AVEVA VISTO?!
Inutile
dire cosa conseguì a quel
gesto; tutti i Saint iniziarono a fare domande sul contenuto, sul
perché di
quella reazione e del perché non potevano vedere il regalo.
Il ghigno dei due
gemelli fece gelare il sangue al povero Dohko, che non aveva la
benché minima
idea di come uscire da quella situazione a dir poco imbarazzante. Se i
suoi
compagni avessero visto, non avrebbe più avuto il coraggio
di far vedere la
propria faccia al Santuario! E per di più, quei due demoni
decisero di voler
condannare Libra, domandando in coro:
«Allora???
Ti piace? E non
mentire!»
Gli occhi
del giovane si
sgranarono, mentre lo sguardo si portava tremante su quelle due figure
che lo
guardavano dall’alto dei loro cento novantadue centimetri.
Quelle espressioni
ferine e sadiche, non gli piacevano affatto!!! “Chi tace
acconsente”, questo
era ciò che esprimevano quei volti. Un brivido di terrore
scosse tutte le
membra del cinese, quando la voce irritata di Scorpio Kardia si
alzò imperiosa
sul vociare che si era formato:
«Tiriamolo
via da lì a forza!»
«Facciamo
noi!!!»
Mentre
quelle parole divertite e
diaboliche vennero elaborate della corteccia cerebrale della
malcapitata
vittima, Dohko venne strattonato per gli arti, e si ritrovò
sospeso a
mezz’aria, con i due gemelli che lo trattenevano: Aspros per
le braccia e
Deuteros per le gambe. Oh no! Dohko vide tutta la sua vita passargli
davanti
agli occhi; voleva morire. Ma per uno strano scherzo del destino, Hades
sembrò
non voler assecondare la richiesta di morte di un Gold
Saint… probabilmente
anche lui era curioso di vedere cosa ci fosse in quella fatidica
scatola.
Kardia si
avvicinò al pacco,
affiancato da Degel, messosi in posizione di attacco e pronto a
lanciare
un’Aurora Execution. Nonostante le preghiere e gli scongiuri
di Dohko, lo
Scorpione aprì con un gesto fulmineo la scatola, esponendola
alla luce; un
gemito infastidito e sommesso si levò leggero nella sala. Al
che Degel si
avvicinò e si sporse:
«ULLALÀ!!!
– disse
voltandosi verso gli altri e portando le mani sulla bocca, per coprire
il
rossore che lo aveva colpito – ALDEBARAN! TIENI FERMO
REGOLUS; NON FARLO
AVVICINARE!!! »
Il Saint
del Toro non seppe se
per le grida di Degel, oppure per lo svilupparsi della situazione
sempre più
preoccupante, agguantò il piccolo leone che si stava
fiondando verso i due
compagni per vedere il regalo, e se lo pose sulla spalla, tenendolo per
le
gambe, in modo che non vedesse.
«WOW! CHE ROBA!!!»
A
quell’esclamazione di Kardia,
tutti, perfino Asmita, si precipitarono a vedere il contenuto, e tutti
divennero più rossi delle Royal Demon Rose di Albafica. E
Dohko piangeva
disperato; piangeva e cercava di liberarsi sia dalla morsa dei gemelli,
sia dai
loro sguardi trionfali e da quelli allibiti ed imbarazzatissimi dei
suoi
compagni.
Un pesante
silenzio, smosso
solamente dai lamenti di sofferenza del cinese, si levò
nella sala. Tuttavia
venne rotto da un ghigno del cavaliere del Cancro, che
affermò:
«Devo
ammettere che sotto questo
punto di vista, lo trovo quasi adorabile.»
«Sembra un cucciolo…»
Aggiunse
Albafica,
che sembrava
veramente guardare un cagnolino. Quella figura addormentata in
posizione
fetale, con il respiro leggero ed il petto che si muoveva ritmicamente,
le
caviglie legate alle cosce, gli avambracci stretti insieme da un nastro
rosso,
il fiocco color ciliegia legato al collo, le labbra sigillate da un
candido bavaglino, legato all’altezza della nuca e la folta chioma
dorata che si
disperdeva per il fondo della scatola… e sul corpo nudo.
«…
ha un che di provocante…»
Tutti i
volti assunsero
un’espressione sconvolta, compresi quelli dei gemelli, e si
girarono verso la
fonte di quel pensiero – condiviso dai molti, ma non espresso
– che altri non
era che… Sisiphos?
«…
non festeggerò mai più il mio
compleanno per i prossimo duecento anni!»
Questo fu
il pensiero sibilato da
Dohko, che fissava i compagni come una tigre che vuole proteggere il
suo
territorio da un, anzi, da molti concorrenti.
*
Il giorno
dopo:
«Dohko,
perdonami!!!»
Ormai era
mezz’ora che Shion
continuava a ripetere le sue scuse. Non che fosse colpa sua, ma il
cinese non
si capacitava di come Aspros e Deuteros avessero messo nel sacco un
Saint
esperto e capace come lui.
«Non
so come sia potuto
succedere; non posso credere di aver dormito tutto il tempo proprio il
giorno
del tuo compleanno. Mi dispiace tanto!!!»
Le lacrime
e la mortificazione si
manifestarono sul volto dell’Ariete, al che Dohko non ebbe il
cuore di fare
ulteriormente il prezioso. Ma proprio non si spiegava come Shion si
fosse
lasciato prendere da quei due.
«Shion,
ora calmati; era solo una
stupida festa, e comunque non è il massimo festeggiare la
vecchiaia che si
accumula!»
Quelle
parole divertite, seguite
da una risata spiegata del cinese, fecero sollevare il compagno della
posizione
genuflessa che aveva assunto. Forse per il gesto troppo affrettato, o
forse per
un altro motivo, Shion ebbe un mancamento ma venne sostenuto
prontamente
dall’amico che, preoccupato, lo strinse alla vita e gli fece
appoggiare il
volto alla spalla.
«Perdonami,
Dohko; è da questa
mattina che ho un terribile mal di testa…»
A quelle
parole, una lampadina si
accese nella testa del Saint della Bilancia; quei due non avranno
davvero dato…
poi ricordò. L’anno scorso, per il compleanno dei
gemelli, Dohko aveva loro
regalato un pesante tomo di psicologia, tanto per tenere sotto
controllo le
loro personalità “leggermente agitate”.
Ora il
puzzle era completo. Ora capiva il perché degli sguardi dei
due fratelli…
“Giuro,
non farò mai più uno
scherzo in tutta la mia vita!!!”
Angolo dell’Autrice:
Bella
gente!!! Sono di nuovo qui,
e stavolta senza metterci Hades di mezzo ^^ (povero il mio arietino
(>///<))
Questa
cosa mi è venuta in mente
guardando un video, ed anche se il compleanno di Dohko è
passato da quasi due
settimane, non potevo non farla.
Una
cosa; è la prima volta che
scrivo un genere comico. Non ci sono per nulla portata, ma spero di
aver fatto
un lavoro abbastanza decente. So che non è al livello degli
altri, ma ho voluto
fare un tentativo. Mi farebbe piacere anche sono un commentino che dice
se è
piaciuto oppure se ha fatto schifo ^^’
Grazie
mille a tutte le persone
che sono arrivate a leggere fino a qui (e non mi hanno mandato a quel
paese
prima XD).
P.S.:
questo è il link che mi ha
dato il prompt (si scrive così?)