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Autore: acuddlyworgen    05/11/2015    2 recensioni
Una ragazza ricomincia la sua vita in una nuova città: un nuovo ambiente, una nuova scuola, nuovi amici, nuovi nemici e... nuovi amori.
A volte da una disgrazia può scaturire qualcosa di estremamente bello, che cambia la tua vita radicalmente.
A volte però le belle cose possono anche nascondere oscuri segreti.
Sembrerebbe la solita storiella adolescenziale.... Scoprirete che non lo è...
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il suono della sveglia spazzò via le visioni dell'incubo che l'aveva assalita quella notte.

Si mise seduta e ispezionò la stanza con lo sguardo. Il giorno prima non aveva avuto modo di disfare le valigie e svuotare gli scatoloni con le sue cose, che si trovavano tutti sparpagliati sul pavimento a scacchi verdi e beige.

 

<< Casa nuova, vita nuova!>> Disse a sé stessa. << Adesso, dove ho messo i miei vestiti?>>

 

Ci mise una mezz'ora buona a prepararsi, poi scese al piano inferiore per fare colazione.

La casa era avvolta nel silenzio più assoluto e lei lo odiava. Si mise a canticchiare mentre prendeva delle fette di pane dalla credenza e ci spalmava sopra burro e marmellata, ne mangiò una e incartò le altre e le mise nella zaino.

 

<< OK, si va a scuola!>> Si avviò verso la porta di ingresso ma qualcosa catturò la sua attenzione quando passò davanti al salotto.

Un uomo dai capelli biondi tutti appiccicati era sdraiato a pancia in giù sul divano, aveva addosso solo le mutande.

Lucy si avvicinò e notò la bottiglia vuota di gin davanti al divano.

<< Cavolo papà...>> La ragazza frugò nella sua borsa e tirò fuori uno specchietto, che avvicinò alla bocca spalancata dell'uomo.

Vide il vetro appannarsi, provando che suo padre respirava ancora, rimise lo specchietto nella borsa e uscì di casa per andare a scuola.

 

Arrivò davanti alla Scuola Pubblica di Magnolia che mancavano pochi minuti al suono della campanella. Pensò che quella sera avrebbe impostato la sveglia un'ora prima, non sapeva che ci voleva così tanto tempo per arrivare in autobus fino alla scuola, era abituata ad essere portata in macchina dappertutto.

Prese il foglietto spiegazzato che aveva in tasca e vi lesse “Aula 25, Classe 4° B”.

In quel momento sentì suonare la campanella che indicava agli alunni di entrare nelle aule.

Dando uno sguardo in giro notò che alla maggior parte dei giovani che stavano all'esterno della scuola non importava un fico secco di entrare nell'edificio.

Si avvicinò alla piccola fontana martoriata di scritte e disegni di parti intime che si trovava alla sua sinistra. C'era un gruppetto di ragazze che chiacchieravano e ridevano, disinteressate all'inizio dell'orario lettivo.

 

<< Scusatemi, sapreste dirmi dove si trova l'aula numero 25?>> Le ragazze che le davano la schiena si girarono e tutte quante la squadrarono da capo a piedi, prima che una di loro le rispondesse.

<< Ma ciao! Abbiamo una nuova studentessa per caso?>> La ragazza portava una minigonna di jeans e una maglietta verde scollatissima, i suoi capelli castani le ricadevano sulle spalle. << Mi dispiace, in tutti gli anni che sono stata in questa scuola non ho mai visto un solo cartellino col numero dell'aula, penso che siano stati spaccati o rubati parecchio tempo fa. Che classe c'è in quell'aula? Dai fammi vedere il foglietto. Ah! Ma è la nostra classe! Ti dico subito dov'è, noi però entriamo più tardi, la prima ora c'è storia, una palla!>>

Lucy ringraziò e si avviò verso l'aula, seguendo le indicazioni che le ragazze le avevano dato. Scese due rampe di scale e andò in fondo al corridoio del piano seminterrato, svoltò a sinistra e si trovò davanti ad una porta di legno usuratissima, la ragazza pensò che l'illuminazione era pessima in quel corridoio, ma d'altro canto non era mai andata in una scuola pubblica e quello che aveva visto finora era ben lontano dalle storie dell'orrore che aveva sentito dai suoi precedenti compagni.

Quando aprì la porta venne investita da una nuvola di fumo spesso e pungente, che le irrito le narici e gli occhi.

<< Ma guarda guarda... abbiamo una pollastrella nuova!>> La voce maschile veniva da un punto davanti a lei, ma tra il fumo e gli occhi pieni di lacrime non riusciva a distinguere niente. Sentì delle mani grandi e forti che la presero per il braccio.

<< Ehhmm... scu...scusatemi, cercavo la classe 4° B... devo essermi sbagliata.>> Il cuore iniziò a battere sempre più velocemente nel suo petto.

<< Hahaha! Dai non tirarti indietro adesso, non ci inganni, l'unico motivo per cui le ragazze vengono qui è per scambiare i loro “favori” in cambio di un po' di “sballo” mattutino.>>

<< N.. No!... ho sbagliato porta... per favore...>> Tentò di sottrarsi alla stretta del ragazzo ma riuscì soltanto a farsi male.

<< Che fai... vuoi già andare via? Resta a farci compagnia dai! Oggi è il compleanno di mio fratello. Vero Zatow?>>

<< Vero, vero Gatou! Dai biondina non mi dai il mio regalino?>>

Lucy riuscì a scorgere l'ombra di qualcuno di veramente grande che si alzava, mentre un coro di risate faceva da sottofondo.

Aveva la pelle accapponata per la paura e riusciva a stento a respirare.

Il bestione si avvicinava a lei nella nebbia tossica, al suo passaggio il fumo si muoveva in moti convettivi dalle forme stravaganti.

Il suo cuore batteva come se avesse una batteria nel petto, con tanto di metallaro sbizzarrito che la suonava.

“Ecco, adesso la realtà assomiglia di più ai racconti sulla scuola pubblica che ho sentito dai miei vecchi compagni.”

Non riusciva più a proferire parola. Ormai pensava solo a quanto sarebbe stata “felice” sua madre del suo primo giorno di scuola, vedendola dal cielo.

 

 

<< Ragazzi è suonata la campanella! Andate subito nelle vostre aule!>> La voce autoritaria di un uomo risuonò nel corridoio dietro di Lei.

Sentì sciogliersi la presa al braccio.

<< Cazzo, il preside. Andiamo via ragazzi!>> Uno spintone la fece cadere a terra, sbattendo rovinosamente il sedere, e fu costretta a rannicchiarsi in uno spigolo per evitare di essere calpestata dalla decina di ragazzi che uscivano dalla stanzetta come una mandria di buoi spaventati.

Quando udì gli ultimi echi dei passi che si allontanavano di corsa si sentì abbastanza al sicuro da abbassare le braccia per scoprirsi la faccia. La coltre di fumo si stava diradando ma, tra la penombra che regnava in tutto il piano e il fatto che si era premuta le mani contro gli occhi, non riusciva a vedere quasi niente.

Il suono di passi veloci che si avvicinavano la fece trasalire.

“Ecco che ritornano...”

 

Una mano si materializzò davanti alla sua faccia. Era piccola e ben curata. Le unghie era smaltate di giallo.

 

<< Dai, ti aiuto ad alzarti.>> La voce della ragazza, in piedi davanti a lei, la tranquillizzò.

Accettò l'aiuto e si alzò emettendo un gemito per via del fondoschiena dolorante.

Si aggiustò i capelli biondi dietro l'orecchio mentre la ragazza dai capelli azzurri la guardava con espressione gentile.

<< Co... Cosa... Dov'è il preside?>>

<< Ahh... hehe... il preside non c'è. Ho usato questo per mettere in fuga quegli stupidi.>>

La giovane tirò fuori un piccolo oggetto allungato dalla tasca dei pantaloni tattici e premette un bottone.

**Ragazzi è suonata la campanella! Andate subito nelle vostre aule!**

Il suono inaspettato la fece sussultare.

<< Il mio registratore vocale. Un giorno per caso ho registrato la voce del preside. Adesso me ne servo in situazioni come questa.>> rimise in tasca l'aggeggio. << Vieni con me, è tardi, il professore ci metterà l'assenza.>>

Si incamminò a passo veloce verso le scale e si fermò di scatto al primo scalino. << Ah, è vero... Io sono Levy McGarden, capoclasse della 4°B. Oggi dovevo essere io a condurti alla nostra aula ma il pullman ha fatto ritardo e non ho fatto in tempo a salvarti da quelle arpie. Sai, l'anno scorso hanno fatto lo stesso con un'altra delle nostre compagne.>>

<< Io sono Lucy Heartphilia, piacere.>> La sola presenza di Levy era riuscita a rimetterla di buonumore.

Salirono al pianoterra e andarono fino all'aula della 4°B. Da dietro la porta si sentiva la voce di un uomo che si stava perdendo in un subbuglio di chiacchiere indistinguibili. Quando le due aprirono la porta tutti smisero di parlare e convogliarono l'attenzione su Lucy.

<< McGarden! Mi pareva strano non averti vista in classe! Infatti ho aspettato a metterti l'assenza. Dai siediti.>> Il professore indicò il banco di fronte alla cattedra e Levy si sedette. Era un uomo alto e magro, poco meno di trent'anni, dai capelli neri e spettinati. Aveva una cicatrice a forma di croce sotto l'occhio sinistro.

<< Ragazzi>> Continuò. << Lei è Lucy Hearphilia, nuova studentessa di questa classe, trattatela bene e non portatela sulla cattiva strada. OK puoi sederti.>>

Lucy fece scorrere lo sguardo sull'intera classe. C'era una ventina di alunni, tutti seduti sui banchi da due posti. Levy le fece cenno di sedersi accanto a lei.

<< Bene, come dicevo, la battaglia fu molto cruenta e sanguinosa, ci furono moltissime vittime. Vediamo, chi sa dirmi che organizzazione fu creata in seguito a quella battaglia?>>

La mano della sua compagna di banco scattò in su.

<< Nessun altro? Dai ragazzi questa è facile.>> si sentiva il perenne chiacchiericcio generale in sottofondo, segno inequivocabile del grado di interessamento dei ragazzi.

<< Ok, chiamo io>> Alzandosi in piedi il professore puntò il dito verso il fondo della classe. << Dragneel. Dimmelo tu.>>

Lucy si voltò per vedere l'interrogato. Nel banco piu lontano dalla cattedra e dalle finestre, dove le pareti facevano angolo, un ragazzo dai capelli neri con riflessi blu stava guardando una specie di pon pon rosa posato sul banco, accanto a lui. Sembrava poco interessato al fatto che il professore gli avesse fatto una domanda. Anzi sembrava irritato.

<< Sveglia stupido!>> Disse dando un pugno all'oggetto rosa.

Con grande sorpresa di Lucy, l'oggetto si rivelò essere la testa di un ragazzo, che si tirò su in modo svogliato. Aveva gli occhi ridotti a due fessure e un rivolo di bava che calava dall'angolo della bocca.

<< PPFFFFF!>> La ragazza non riuscì a trattenere una risata.

<< CHE COS'HAI DA rid... >> il ragazzo si interruppe non appena ci fu contatto visivo con lei, la sua faccia era diventata color cremisi. Si girò di scatto verso il suo compagno di banco. << Gray, bastardo, mi hai dato un pugno!>>

<< Esatto. E se ne vuoi un altro devi solo chiederlo.>> Il ragazzo sembrava non preoccuparsi dell'evidente ira che stava pervadendo il suo compagno.

<< Ok! Te la sei cercata str...>>

<< EHHemm...>> Il professore lo interruppe appena arrivò davanti al loro banco. << Dragneel, ti ho fatto una domanda. Hai intenzione di rispondermi?>>

L'interpellato parve svegliarsi solo adesso. Diede una gomitata al compagno di banco, in un modo che doveva passare inosservato, se non fosse che tutta la classe aveva gli occhi puntati su di loro.

<< Gray... Cosa ha chiesto il vecchio?>> La sua voce era bassa, ma non abbastanza da non farsi sentire da tutti.

<< Ho chiesto....>> Sulla fronte del professore era apparsa una vena che pulsava pericolosamente. << Quale organizzazione internazionale venne fondata in seguito alla battaglia di Solferino.>>

La mano di Levy si agitava ancora in aria mente la ragazza ripeteva a bassa voce << Croce Rossa Internazionale, Henry Dunant>>

<< Uummm...>> il ragazzo dai capelli rosa iniziò a sudare.

Gray fece per cercare qualcosa nella sua borsa, ma sussurrò qualcosa all'orecchio del suo compagno. Chiaramente gli aveva suggerito la risposta, perché quest'ultimo adottò l'espressione di chi è stato appena salvato da morte certa.

<< L'ordine della Fenice!>> La risposta venne fuori in tono vittorioso, come per dire “Visto che la sapevo?”.

<< PPFFFF>> Lucy tentò senza successo di soffocare la risata. Il viso del ragazzo divenne un melograno in piena stagione.

Lei si coprì la bocca con le mani, ma non interruppe il contatto visivo. C'era qualcosa di magnetico in quel ragazzo, qualcosa di familiare.

Il suono della campanella richiamò la loro attenzione.

<< Bene ragazzi, mi sembra di avere l'abilità di farvi dimenticare le cose anziché farvele imparare. Facciamo così, da questo momento, fino al test di fine mese, la signorina McGarden sarà incaricata di farti prendere la sufficienza, Dragneel. Ma ricorda, per ogni punto sotto il sei, toglierò un punto al test della tua compagna. Non vorrai distruggere la sua media del dieci, vero? OK ragazzi ci vediamo mercoledì.>>

 

   
 
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