I miei passi si trascinano con pesantezza sotto le grandi gocce d'acqua che cadono dal cielo, arrancando nel girdino, diretti alla grande Villa. Sento il lunghi capelli inzupparsi lentamente, e ho quasi l'impressione che l'aria gelida mi penetri nella pelle, fino a congelare anche le ossa. A volte rimpiango che il viale d'accesso sia così lungo, da la sensazione di essere a casa, ma ancora non abbastanza per potersi rilassare.
Ho l'impressione di aver camminato per chilometri quando finalmente raggiungo la porta, che uno di quegli orribili esseri apre prontamente, come gli è stato insegnato, senza farmi attendere un solo secondo, in modo che io non debba nemmeno diminuare il ritmo della mia camminata.
L'entrata della grande villa mi accoglie con un leggero tepore che scuote le mie membra, permettendomi gesti più veloci, nonostante la mia spossatezza. 
Le mie mani si affrettano a sciogliere i nodi del mantello, per poi lasciarlo scivolare verso terra, raggiunto poco dopo dai guanti pregiati in pelle, lavorati con cura da abili mani esperte. Un brivido mi trapassa la schiena quando, passando una mano tra i capelli, alcune gocce fredde di pioggia percorrono il mio avambraccio fino al gomito. Le dita scivolano poi sul collo ancora umido, mentre alle mie labbra sfugge un sospiro.
Mi avvicino alle scale e con fatica comincio a salirle, sarà qualcuno d'altro a provvedere alle cose che ho abbandonato all'ingresso.
È stata una giornata pesante.
Raggiungo la fine delle scale con un altro sospiro.
In giornate come questa è inevitabile chiedersi se esista un lieto fine anche per noi, giornate in cui tutto non fa che andare storto, e per ogni problema sai che ci sarà una conseguenza, che dovrai accettare. Un leggero bruciore al braccio sinistro me lo ricorda.    
Raggiungo la lussuosa camera da letto e vi entro con lentezza, per non rischiare di svegliare lei.
Lei, uno dei pochi punti fermi che ho, e in giornate come questa, ciò che di meglio posso sperare.
Incrocio il mio sguardo in uno specchio dalla cornice scura e lavorata, non sono molto diverso dal solito: il capelli lunghi e biondi sono sfuggiti alla presa del laccio che li teneva indietro, per via del forte vento, i pesanti vestiti da mago mi calzano a penello, esattamente come lo fa la mia espressione seria ed impassibile, solo io so quanta stanchezza cela questa mascherata.
Con qualche gesto veloce, alla scarsa luce di qualche candela, mi libero dai pasanti vestiti, indossando qualcosa per la notte, e con un colpo di bacchetta, accompagnato da un'incantesimo non verbale, asciugo le tracce di pioggia dai capelli.
-Lucius?- trema la voce di Narcissa nella mia direzione.                                   
Mi volto con lentezza verso il letto, esibendo un'espressione accigliata. -Ti ho svegliata?- domando con serietà.
La donna bionda annuisce impercettibilmente, sollevandosi a sedere, a volte mi chiedo come faccia ad essere ancora così bella dopo tanti anni. -Sono felice tu lo abbia fatto- aggiunge con un sorriso dolce, che rivolge solo a me e a pochi altri.
Con lentezza mi avvicino a lei, prendendo con delicatezza il suo mento tra le dita e posando le labbra sulla sua fronte, dove deposito un piccolo bacio. 
Chiudo gli occhi al contatto, per godere a pieno della sensazione che mi da, prima che lei tocchi il mio braccio con la sua mano e siano le nostre labbra a sfiorarsi, in un bacio delicato e gentile.
-Ben tornato- sussurra quando mi separo da lei. -Vieni a letto?- domanda poi nella speranza che non abbia qualche altro compito da svolgere.
-Certo- le rispondo io, felice di vedere solievo sul suo volto.
Velocemente raggiungo l'altro lato del letto ed agito la bacchetta per spegnere le luci, mi accomodo tra le coperte e nel buio stringo mia moglie tra le braccia, inebriandomi del dolce profumo di muschio bianco che emanano i suoi capelli.
Rimango immobile nel buio, ascoltando il suo respiro farsi sempre più regolare.
I miei occhi, abituati all'oscurità, inidividuano subito una fotografia incorniciata sul comodino, rappresenta un uomo e una donna, sono entrambi molto giovani, e si divertono, ridendo e scherzando, a una delle tante feste a cui hanno preso parte.
Bei tempi.
Sospiro ancora, socchiudendo gli occhi, sempre più pesanti.
Uno dei momenti migliori della mia vita.

Ciao a tutti! 
Ecco un'altra One shot! Spero vi sia piaciuta, se vi va passate a dare un'occhiata alle altre! ;)