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Autore: claws    05/11/2015    1 recensioni
Raccolta di venti one shots SmoAce in genderswap.
«Sembravi triste, Fumosa,» esclamò Rufy, senza preoccuparsi di sembrare invadente.
[≈20 000 parole]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Portuguese D. Ace, Smoker | Coppie: Ace/Smoker
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The person that you take a bullet for is behind the trigger'
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Indice di fuoco









Altar girls, altered girls

They’re the things that love destroys




I loved her with a love thirsty and desperate.

I felt that we two might commit some act so atrocious

That the world, seeing us, would find it irresistible




L’odio e l’adoro. Perché ciò faccia, se forse mi chiedi,

io, nol so: ben so tutta la pena che n’ho.

















Esser (vorrei) un solo viaggiatore e scegliere entrambe le strade presso un bivio


When there’s a Will there’s a Way

(But there’s no Will, there are just Graces)







Non serve porsi la questione Amore o attrazione? o Lei ricambierà? quando le persone coinvolte si trovano in due fazioni opposte. Non serve neanche chiedersi se una eventualità del genere potrà mai finire come Leo e Sherrietta, perché, per carità, quello è teatro, non la vita reale. Certe storie sono degne di essere raccontate soltanto quando non appartengono alla realtà dei fatti – capite cosa s’intende? L’opera Leo e Sherrietta appartiene realmente a un altro piano di esistenza: compare nel nostro universo solo come una storia da rappresentare in uno spettacolo.



Da un certo punto di vista sì, Cacciatrice Bianca e Pugno di Fuoco appartenevano a famiglie nemiche. C’era di stabilire chi, tra le due, fosse Leo e chi Sherrietta, ma era solo uno stimolo per l’immaginazione. Non sarebbe diventato nulla di concreto.

Ma sapete cosa davvero avrebbe impedito a Leo e Sherrietta di amarsi? L’amore per le loro famiglie. Se Leo avesse potuto amare la propria famiglia più di Sherrietta, allora nessuna storia d’amore tragica si sarebbe consumata; se Sherrietta avesse potuto confidare di più nei propri genitori e nei propri parenti, nessuno sarebbe morto.

Certo, se la tragedia non fosse stata scritta, nessuno avrebbe mai usato le parole di Leo nei confronti di Sherrietta per rivolgersi al proprio grande amore; generazione dopo generazione, nessuno avrebbe dato nomi diversi alle rose (che, nonostante il tempo, hanno mantenuto il loro profumo); nessuno avrebbe dato lavoro né agli attori itineranti né a quelli che invece esercitano la loro arte su un’isoletta monotona. Nessuno si sarebbe mai emozionato per la fine tragica di due giovani.

E nessuno avrebbe paragonato la propria storia a quella di quei due ragazzi morti per amore, nessuno avrebbe proposto diverse soluzioni per quel finale in altre canzoni o in altri romanzi.



Invece, invece: Smoker amava troppo la propria famiglia per abbandonarla in favore di un amore che amore poteva non essere.

A questa famiglia appartenevano Tashigi, che Smoker considerava come una figlia, e Hina, quella che più si avvicinava a un’amica. É vero anche che questa famiglia era molto più ampia: era il suo lavoro. Smoker amava il proprio lavoro in Marina come niente altro – esclusi forse i suoi sigari. Era una sfida continua, un continuo opporsi alle idiozie che i piani alti sparavano sulla Giustizia Assoluta: era camminare contro la marea della folla, dando spallate a tutti quelli che cercavano di buttarla giù dal ponte della nave, in pasto alle bestie del sudario marino.

Non c’era nulla di più stimolante del lavoro in Marina.






Non c’era niente di più liberatorio di una vita da pirata.

Anne aveva una famiglia gigantesca, eccentrica e variegata; aveva un Babbo che era una forza della natura; un migliore amico che riusciva ad ascoltarla e a capire perfino com’era il calore del fuoco nelle vene; aveva un compito che le avrebbe permesso di rimanere da sola quando le serviva e di amministrare la giustizia – la Giustizia, non quella spazzatura sbandierata ai quattro venti e sui sette mari dalla Marina.

Non poteva sperare in un ambiente migliore per cauterizzare le proprie ferite; non c’era nessun altro posto al mondo in cui si sarebbe voluta trovare quando un traditore uccise uno dei suoi più grandi amici. Nonostante i dolori, nonostante le difficoltà, la sua famiglia sosteneva ogni fratello e ogni sorella, senza differenze, senza esclusioni.

C’era Rufy, lontano. Ma lui non era un fratello: era oltre. L’equipaggio di cui Anne faceva parte era la sua famiglia; Rufy era un fratello di cuore, di spirito, di anima. Se ce ne sarà la possibilità, dopo la morte Rufy andrà a prendere lei e Sabo e loro tre rivivranno una vita più felice di quella in cui si sono lasciati prematuramente.

E pensare a Sabo portava a Thatch – portava al compito che si era prefissata: la sua famiglia, prima di tutto, prima di qualsiasi altra cosa, prima di se stessa.




Il risultato era scontato. Se due anime così indipendenti si fossero scontrate, ognuna avrebbe poi ripreso la propria strada, senza un ripensamento: come due rette incidenti che, recuperatesi dalla lotta, proseguono punto per punto, nessuno sguardo indietro, nessun cambio di rotta.



Si erano effettivamente scontrate, nella realtà. Come predetto – come era prevedibile, a dire il vero – i loro itinerari, che prima divergevano, si toccarono in un crocevia e poi sfrecciarono lontano, ognuna con la propria famiglia in testa e la propria missione da svolgere, anche se il fumo segue sempre al fuoco, anche se avrebbero potuto capirsi, anche se, anche se—

Non si incontrarono mai più. Una non fu che un fastidio per l’altra e viceversa; un ostacolo, forse un combattimento divertente. Una possibilità remota di raccontare la loro storia c’era, ma era un’eventualità microscopica. Chi scrisse Leo e Sherrietta non trovò nulla di interessante da raccontare in queste due personalità difficili.

Quando due donne amano le loro famiglie e il loro credo più di ogni altra cosa al mondo, come si può raccontare del loro amore – visto che amore tra loro non c’è?



In un universo parallelo, Leo e Sherrietta si sono guardati e non si sono capiti; in un altro ancora, Pugno di Fuoco e Cacciatrice Bianca si sono scontrate e incontrate.




«Due correnti divergevano in un tratto di mare, e io presi la rotta meno frequentata e questo—questo ha fatto tutta la differenza.»




Generazione dopo generazione, forse il fumo ha un odore diverso quando si solleva da gradini (in fiamme) rosso fuoco?





























Note Autrice:

Ehilà! Qualcuno è sopravvissuto a tutto questo? Qualche coraggioso? Qualche incosciente?

Questa è una raccolta di one shots SmoAce in versione genderswap. Già la SmoAce non ha molto seguito, per di più sono entrambe due donne, qui. É un po’ una sfida anche per i lettori, lol. Però ho visto questa challenge e non ho potuto fare a meno di scriverci su quelle venti shots richieste. Che poi non hanno ancora ufficializzato la mia iscrizione, ma io non ho potuto resistere: al limite sarà una raccolta ispirata a questa challenge. Pace.

Gli aggiornamenti saranno regolari, uno alla settimana, stesso giorno, stessa spiaggia e stesso mare. Son già tutte scritte, rivedute e corrette, nonché ordinate per tirar giù una sorta di storia della loro relazione, a parte qualche eccezione.

Spieghiamo un po’ di cose. Il prompt di questo capitolo (che risulta, alla fin fine, un capitolo introduttivo) era Amore Impossibile.

Titolo della storia: si capirà meglio tra qualche settimana. In semiotica, comunque, un indice è un segno naturale, non intenzionale. L’esempio più comune che si fa è quello, indovinate?, tra fumo e fuoco. Il fumo indica (o può indicare) la presenza di un falò, ad esempio: non perché la correlazione sia una convenzione, ma perché è un fenomeno fisico. Alla fine l’ho spiegato lo stesso, lol.

Sottotitoli al titolo della storia: citazione alterata da American Beauty / American Psycho dei Fall Out Boy; citazione da The Shadow of the Torturer di Gene Wolfe; carme LXXXV di Catullo tradotto da Pascoli secondo la metrica barbara, lo si trova in Traduzioni e Riduzioni

Il titolo della shot è una parafrasi estremamente libera di alcuni versi della poesia Road Not Taken di Frost. La prima riga del sottotitolo viene da Between The Acts, ultimo libro scritto da Virginia Woolf: significa “quando c’è la volontà di far qualcosa, si trova un modo”, in sostanza. Ma Will (volontà) è anche il soprannome di William. A qualcuno viene in mente Shakespeare? Bravi, ottima deduzione, Leo e Sherrietta è una versione molto alternativa di Romeo e Giulietta. La seconda riga è una mia aggiunta. Non c’è Will, in questa storia: ci sono soltanto Graces. Grace è un nome inglese, Grazia in italiano. Will & Grace era una serie televisiva, credo, e mi piaceva il gioco di parole, perché in questa raccolta non ci sono uomini, non ci sono Will, ci sono soltanto donne, soltanto Grace. Spero si capisca almeno un pochino, ehm. I FOB non mi fanno male, nooo...

Riprendo una frase dal testo: Certe storie sono degne di essere raccontate soltanto quando non appartengono alla realtà dei fatti. Atteniamoci alla realtà come a quella dell’opera One Piece originale: io vi racconterò un’altra storia, che – essendo non vera – può essere raccontata anche in maniera diversa, possibilmente più stupida, se sono io a scriverla, lol. Vorrei far notare che non intendo scrivere un neo Romeo e Giulietta: Will, per favore, non rivoltarti nella tomba, non ce n’è bisogno.

Questa era la shot più stramba della ventina, perlomeno dal mio punto di vista. Spero non vi abbia spaventato. Si parla dei vari motivi per cui un amore del genere non è stato possibile. Eh, dalla prossima shot si cambia umore, almeno un po’.

Ho giocato molto coi prompt, per cui non aspettatevi cose normali. Il rating rimarrà arancione perché anche in prompt come Eros credo di essere rimasta in termini tali per cui il rosso non è richiesto. Quando ci arriveremo, se qualcuno sentirà che forse è il caso di alzarlo ancora, avrà tutto il diritto di dirmelo. A me non sembra necessario, ecco.

C’è qualcuno che aspetterà il seguito? Mah. Il prompt del prossimo capitolo sarà Colpo di Fulmine. Se vi va, fatevi vivi. (Allitterazioni per far rinsavire quelli che non ce l’hanno fatta e sono svenuti per l’orrore.)

Puff, puff, ho finito. Spero che a qualcuno sia piaciuta!

Alla prossima,

claws_Jo




Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

  
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