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Autore: fioredaparete    06/11/2015    1 recensioni
Metà angeli e metà fate, i Guardiani delle Frontiere hanno da secoli il compito di sorvegliare i confini di città caratterizzate da un’attività sovrannaturale particolarmente alta, la loro missione consiste nel tenere le creature fatate al di fuori delle linee di frontiera.
Il confine di Edmonton, in Canada, non vede ormai da tempo segni della presenza di creature fatate, ragion per cui Ris, a cui era stata assegnata quella zona, passa il suo tempo a lamentarsi e tirare calci ai tronchi degli alberi, desiderando disperatamente di veder apparire qualcosa, qualunque cosa che possa farlo tornare all’opera.
Un giorno, il suo desiderio viene esaudito, ma come dovrà agire, non sapendo con cosa ha a che fare?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ormai erano mesi che sulla linea di confine tra Edmonton ed il resto del mondo non si notava alcun segno di attività sovrannaturale.
Da un lato voleva dire meno lavoro per i Guardiani delle Frontiere, d’altro canto, però, significava anche assenza di movimento, e quindi, detto in altri termini, noia mortale.

“Tra tutti i paesi di questo mondo infame, dovevo essere spedito proprio in Canada.” Pensò Ris mentre si sfregava freneticamente le braccia, ormai diventate due pezzi di ghiaccio, nel disperato tentativo di trasmetterle un po’ di calore. Aveva smesso da tempo di guardarsi attorno, o almeno di farlo con esagerata attenzione, il fruscio delle foglie e il canto fastidioso delle civette erano le uniche tracce di vita che riusciva a scorgere lungo il sentiero che gli era stato assegnato.

C’era stato un tempo in cui quella zona del mondo era stata uno dei centri maggiormente popolati da creature fatate, innocue o malefiche che fossero, ma era ormai più di un secolo che la loro presenza si era ridimensionata, fino ad estinguersi del tutto. Significava che i Guardiani avevano svolto egregiamente il loro lavoro, l’unica fregatura, che Ris non riusciva proprio ad accettare, era che il loro lavoro non finiva mai, rimanevano per sempre legati al loro confine, senza mai potersene allontanare.

“Notte fonda e io devo starmene qui a crepare di freddo. Cosa non darei per una sana lotta con un folletto … con conseguente spargimento di sangue magari.”

Ris continuava a fare avanti e indietro tra due pini, all’altezza di un orribile blocco di pietra asimmetrico con su scritto “BEN VENUTI AD EDMONTON.”, finchè il suo sguardo incredulo non fu catturato da una luce giallastra che diventava sempre più intensa man mano che si avvicinava.

-Non è possibile.






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NOTA DELL'AUTRICE

Ciao a tutti :)
Questo è un piccolo esperimento che mi è saltato in testa di fare. E' un po' che volevo decidermi a pubblicare questa storia e vorrei sapere da voi gentili lettori, tramite recensione, se vi ispira e vorreste che pubblicassi gli altri capitoli (che attualmente sono in lavorazione, metà sulla carta e metà nella mia piccola mente deviata).
Spero che avrete pietà in cuor vostro e risponderete numerosi alla mia richesta.
Grazie in aticipo, vi voglio bene chiunque voi siate.
Un bacio, Carli :*

 
  
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