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Autore: Patu    24/02/2009    2 recensioni
Ciao a tutti, sono nuova, e questa è la prima fanfiction che posto. Scrivo tantissimo, e spero vi piaccia il mio stile.. La fanfiction è simile ad una chick lit, ed è ispirata ad Hitch, ed a "Un amante non è mai per sempre", spero sia di vostro gradimento.. aspetto molte recensioni!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Lui mi aveva detto di amarmi- un singhiozzo e la donna si mette a frugare nella la borsa, alla ricerca di un pacchetto di fazzoletti. Probabilmente quelli profumati per nasi sensibili, che emanano un tale odore da far rischiare un attacco asmatico- aveva promesso e ripromesso di smetterla di andarci a letto- ulula, con un lamento straziante.

Rimango assolutamente impassibile, le mani allacciate sulla mia fredda scrivania in vetro, occhiali Vogue inforcati, capelli stretti in un chignon disordinato ed espressione assolutamente indifferente, che trasuda professionalità.

La donna sembra non avere intenzione di smetterla di frignare, ma al contrario, comincia a sussultare sulla sedia, il petto che va' su e giù, a tempo.

Ha sicuramente passato la quarantina. Si è presentata nel mio ufficio con il culo stretto in una tuta troppo piccola, avvolta in cappotto che faceva a pugni con gli scarponi. Dieci centimetri di ricrescita nera, unghie fai di te, una più lunga dell'altra, smalto scheggiato.. probabilmente quando questa donna ha sposato suo marito era nel fiore dell'età, si portava in giro con orgoglio la sua quarantadue , mentre ora si ritrova intrappolata in una quarantotto e passa le serate a casa, spalmata sul divano, ad ingozzarsi di cioccolato fondente, perchè è “dietetico” e fa' bene al cuore, e a continuare a fissare l'orologio da parete, aspettando che il marito rincasi dalla sua ipotetica partita di calcetto.

Mi schiarisco la voce, con aria professionale, ed intervengo.

-Signora...- inizio, ma vengo interrotta dalla donna che tira su violentemente con il naso.

Sospiro ed afferro una scatoletta di Kleenex, nonostante stringa già fra le mani un pacchetto di fazzoletti Tempo.

La donna mi guarda con affetto, e comincia a soffiarsi rumorosamente il naso nella salvietta che si è presa, mentre grossi lacrimoni le colano giù per il viso segnato dalle prime rughette d'età.

Mentre la osservo vengo presa da un moto di solidarietà femminile. Com'è possibile che un uomo arrivi ad annullare completamente la partner? La persona a cui aveva giurato eternamente fedeltà, la persona che aveva promesso di amare nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia.. Do' una rapida occhiata alle carte che ho davanti.

Elisa.

Elisa era sicuramente una donna attraente. Lo capisco dal suo amaro tentativo di rendersi presentabile per venire da me.

Me la figuro mentre sgambetta sicura sui tacchi, ben vestita, ben truccata, con una chioma di capelli biondi che ondeggia... testa alta, petto infuori, autostima brillante.

Bene.

Io la rivoglio così.

Prendo aria ed esordisco.

-Signora Elisa...-

Amy le avrebbe sicuramente stretto la mano per darle coraggio, ma mi rifiuto, non è di compassione che ha bisogno, ha bisogno di ritrovare sicurezza in sé stessa, ha bisogno di scoprire che è ancora una donna.

-.. Io non conosco con esattezza il rapporto con suo marito, e non sono certamente in grado di risolvere i vostri problemi, non sono una consulente matrimoniali, ma...-

Lascio cadere un po' di enfasi su quel ma, in modo che il messaggio sia chiaro: non scherzo.

-... posso aiutarla a riacquistare sicurezza in sé stessa, ed a riprendersi ciò che vuole.-

Un barlume di speranza sembra accendersi, negli occhi irritati della donna.

-MA- mi affretto a correggermi- prima di riprendersi ciò che vuole deve capire se è davvero ciò che desidera-

Elisa si sporge sul tavolo, gli occhi sgranati, assettata di saggezza.

-..ora come ora, lei è in uno stato di shock. Non è razionale, ragiona secondo rimuginio.-

Elisa sbatte con forza le ciglia, e si sporga leggermente di mascara.

Resisto all'impulso di alzare gli occhi al cielo, e proseguo.

-Continua a pensarci, ciò che le da' tanta rabbia non è il fatto che suo marito non la ami più, ma che sia con un'altra,che le sia sfuggita di controllo la situazione.-

La giugulare comincia a pulsarle pericolosamente.

Mi infilo una Nicorette in bocca e continuo.

-Magari è proprio suo marito che desidera, ma per il momento il suo obiettivo sarà quello di ritrovare la sua sicurezza, e di conseguenza la sua attraenza . Voglio una donna forte. Decisa.-

Un'altra lacrima scende silenziosamente.

Uomini bastardi. Come si permettono di far soffrire così una dama?

-Elisa- mi sporgo per stringerle una mano, abbandonando la mia aria seria e professionale- voglio una donna con il controcazzo, sono stata chiara? Si asciughi le lacrime-

Mi sorride debolmente.

Mi allungo verso il pacchetto di Nicorette, ma mi fermo a metà strada e optò per una sigaretta: vaffanculo alla professionalità

-Questo ovviamente non significa- espiro una nuvola di fumo e la guardo con attenzione- che non ci sia posto per una piccola soddisfazione personale.-

Mi guarda con la stessa intensità con cui il mio pesce rosso mi fissa dall'interno della sua boccia

Non ha un minimo di elasticità mentale?

-E' un modo chic per dire vendetta- spiego, pazientemente

-Ahhh...- lo sguardo di Elisa passa dalla lessatura alla complicità.

Alzo un dito, mettendo bene in mostra la mai unghia, simile ad un artiglio nero.

-Per prima cosa- esordisco- abbiamo bisogno che tu ci compili questo...-

Le consegno il fascicolo da compilare, relativo a tutte le informazioni personali, riguardo sé stessa e suo marito, e ci congediamo.

Appena la porta si chiude, emetto un lungo sbuffo e mi lancio sul pacchetto di sigarette.

Finalmente.


  
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