Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: Reddle    06/11/2015    0 recensioni
Questa è la città di luce.
Qui dove non esiste il buio, anche la notte è illuminata.
Ma questa non è una notte qualunque.
Questa notte nulla ci è precluso.
Un pensiero cattivo o un incubo resteranno le uniche tracce del nostro passaggio.
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa è la città di luce.
Qui dove non esiste il buio, anche la notte è illuminata.
Il sole, nelle ore notturne, cede il posto a una luna artificiale che copre tutto di una luce azzurrina.
Questa è la città dove il male è stato debellato.
Qui, la gente ha smesso di avere paura.
Questa è la città di luce.
E io sono un’ombra.
 
Ma questa non è una notte qualunque.
Questa notte la luna non si vede, grosse nuvole nere si sono impossessate del cielo.
Da un momento all'altro il primo fulmine squarcerà la notte e così avrà inizio.
La mia notte avrà inizio.
L'unica notte in cui posso uscire dal mio rifugio senza guardarmi sempre le spalle.
L'unica notte dell'anno in cui noi, le ultime ombre rimaste, controlliamo la città di luce.
Tentano di lasciarci fuori, ma noi entriamo comunque.
Questa notte nulla ci è precluso.
Un pensiero cattivo o un incubo resteranno le uniche tracce del nostro passaggio.
Strane storie circolano su questa notte.
Raccontano di persone scomparse e uccise, di grandi furti e di misteriosi disastri.
Nulla è vero. O quasi.
Alcune persone spariscono, non lo nego, ma non siamo noi a rapirle, sono loro che scelgono di seguirci.
Sono loro che soffocati dalla perenne luce scelgono il buio.
Piano piano vengono dimenticate e diventano come noi.
Diventano ombre.
 
In questa notte c’è concesso di entrare in tutte le case.
Anni fa fui vista.
Fui vista da un ragazzo.
Ero appena entrata dalla finestra quando ha aperto gli occhi.
Nonostante non mi potesse vedere, era certo della mia presenza.
"Sei un’ombra?" Mi chiese. Sperando che si riaddormentasse presto non risposi.
"Ho avuto un incubo quindi non serve che rispondi".
Continuo a parlare per qualche minuto senza che gli prestassi attenzione. Solo l'ultima domanda che mi pose, ridestò la mia attenzione.
"Chi eri?" Non risposi neanche stavolta.
Non sapevo rispondere.
Tornai in quella stanza tutti gli anni seguenti, ma lui continuava a dormire.
Questa notte il tempo è poco. Troppi sono i preparativi ancora incompleti.
Passo davanti alla sua finestra, ma la stanza è vuota e quindi passo oltre.
Seguo punto per punto, casa per casa, la lista trovando tutto il necessario.
 
Un fulmine irrompe prepotente nel cielo.
Dal tetto di questo edificio, per quel breve istante, vedo le sagome di tutti i palazzi della città. Vedo le forme indistinte delle ombre muoversi rapide di casa in casa. Il tuono rimbomba subito dopo.
Adesso ci siamo.
Raggiungo la piazza principale e prendo il mio posto nel cerchio.
Pochi attimi e il cerchio di ombre è completo.
Sopra di noi la tempesta imperversa.
"Dalla fondazione della città, noi ombre abbiamo una sola notte l’anno" declama una voce.
"Da oggi avremo tutto l'anno" ruggisce la voce.
Un fulmine colpisce il centro del nostro cerchio con un boato assordante.
Un fuoco brillante nasce al suo posto.
Seguendo un preciso ordine gettiamo al suo interno la refurtiva di quella notte.
Un coro accompagna la processione.
Il fuoco cresce alimentandosi anche delle nostre voci.
Il ritmo incalza.
Il canto diventa urlo.
E la rabbia per la segregazione esplode.
 
Gli abitanti si destano dai loro incubi poco a poco.
Come falene sono attratti dal fuoco.
Incuranti della pioggia scrosciante scendono in strada.
Non vedono niente.
Solo le ombre vedono nel buio.
Si urtano a vicenda, inciampano uno sull'altro.
Avanzano comunque.
Lentamente avanzano verso le fiamme.
Poi, di colpo, tutto si ferma.
Rimangono congelati nelle loro posizioni.
Anche la pioggia resta sospesa a mezz'aria.
Questo è il momento che aspettiamo da una vita.
 
In un battito di ciglia le fiamme si estinguono.
La pioggia riprende a cadere.
Loro si guardano in torno senza vedere.
Ora che il fuoco è spento il buio li assorbe.
Un fulmine cade.
L'urlo che segue copre il rumore del tuono.
Uno a uno vengono raggiunti dalle fredde dita della paura.
Con unica voce urlano fino al mattino.
Il sole però non sorge.
La tempesta si placa.
L'ultimo lampo concede agli uomini un’ultima fugace visione del loro mondo.
 
L'incanto è compiuto.
L'equilibrio è ora ribaltato.
Ora, questa non è più la città di luce.
Ora, qui, non regna più il bene.
Questa è la città delle ombre.
È la casa dei dimenticati.
È la città dove il buio regna sovrano.
Qui è dove chi eravamo non ha più importanza.
 
Questa è la città delle ombre ed io sono una di loro.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Reddle