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Autore: Smemo92    24/02/2009    9 recensioni
E' una one-shot, che ha come protagonisti Nami e Zoro. E' Nami che parla e descrive i suoi sentimenti, quando accade una cosa..
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti odio, sai? - Nami&Zoro

Questa è la mia prima one-shot nel mondo di One Piece!
Come anime mi piace moltissimo, per questo sto tentando di scrivere qualcosa su questi fantastici personaggi.
E dato che io sono una fan sfegatata della coppia Nami-Zoro, ho voluto descrivere i sentimenti di Nami riguardo una possibile morte da parte del mio adorato spadaccino (cosa che in realtà spero non avvenga mai).
Spero vivamente di esserci riuscita.. fatemi sapere cosa ne pensate!

 

 

 

 

 

 

 

 

Sapevo che prima o poi sarebbe successo.
Ma speravo sempre che questo momento non arrivasse mai.

Ti odio, sai?
Te ne sei andato, per sempre, e nel peggiore dei modi.
Proteggendo me.
Ma come hai potuto? Come farò ora, senza di te?
Lo sapevo di essere un peso, l’ho sempre saputo. Per questo cerco sempre di evitare gli scontri.
Tu, invece, cercavi sempre di combattere su due fronti.
Il tuo, e il mio.
Mi hai sempre fatto da scudo, mi hai sempre protetto, con il tuo corpo, con le tue spade.. e oggi l’hai fatto per l’ultima volta.
E mentre fermavi il mio avversario, non so dove hai trovato la forza di dirmi di scappare. Di andarmene e di lasciarti lì, dicevi che ci avresti pensato tu, e che poi mi avresti raggiunto.
E io, come sempre, mi sono fidata di te.. ma non potevo abbandonarti.. non l’ho mai fatto e non l’ho fatto nemmeno oggi. Mi sono nascosta e ti ho osservato. Ti guardavo piena di angoscia, perché sentivo che c’era qualcosa che non andava. Eri più lento, indietreggiavi. Ricevevi troppi colpi che andavano a fondo. Avevi già combattuto contro molti nemici, ormai eri al limite, avevi perso troppo sangue, anche per uno come te.
Eppure continuavi a lottare, per me.
Eri in ginocchio, poi ti sei accasciato al suolo lentamente, guardando dritto verso di me. Sapevi che ero lì. Forse l’hai sempre saputo che ti osservavo, eppure non mi dicevi mai niente. Nemmeno di tutte le notti che ti guardavo allenarti di nascosto sul ponte della nave. E, mentre cadevi, mi hai sorriso. Il più bel sorriso del mondo, dedicato a me.

Ma non hai mantenuto la tua promessa.. sei un bugiardo traditore, non mi hai mai raggiunto e non hai tenuto fede a quella fatta a Kuina.
Stupido.. ora non potrò più vederti mentre ti alleni.. non potremo più litigare.. non potrò più nemmeno vivere dei nostri silenzi, di quelle parole non dette, di quegli sguardi che tra noi dicevano tutto.
Tu hai buttato all’aria la tua vita e il tuo sogno, hai sacrificato te stesso per una ladruncola da quattro soldi come me.
Perché?

E solo ora capisco quanto eri importante per me, quanto contavi. Eri più di un amico. Ed ora che lo so, fa ancora più male.

Ti credevo invincibile, ma a quanto pare sei come me.. sei solo uno stupido essere umano.

E mentre penso tutto questo non riesco a fermare le lacrime e, incurante della battaglia in corso, il mio corpo ha cominciato a muoversi, correndo verso di te. Ho perso totalmente il controllo, non mi interessa se i nemici mi vedranno. E intanto grido e urlo, attirando l’attenzione dei nostri compagni. Mi getto al tuo fianco, sorreggendoti la testa. Magari c’è ancora qualche speranza. Ti do qualche schiaffo, ma non funziona.
Intanto Rufy mi ha visto e si è arrabbiato di brutto. Sta già gonfiando per le feste chi ti ha ridotto così, ma io non me ne accorgo. La mia voce cerca Chopper, che si avvicina saltellando, ha una zampa slogata.
Ma il tempo scorre e tu sei sempre più pallido. Quindi prendo una decisione importante: tu mi hai sempre salvato la vita, è giusto che ora io provi a salvare la tua.
Mi avvicino delicatamente e appoggio le mie labbra sulle tue, che sono fredde e sporche di sangue. Comincio a farti la respirazione, premendo sul tuo petto. Chopper intanto ti tasta il polso, ma abbassa subito la testa. Vedo che sta cominciando a piangere.
“E’ inutile, Nami” mi dice. A quelle parole rimango paralizzata.
Stupido, stupido spadaccino.
Ti odio, perché proprio oggi ti sei comportato da galantuomo, quando di solito sei solo uno stupido ominide, e così hai segnato la tua condanna.
Ti preferivo molto di più quando eri egoista e pensavi solo a te stesso.
E poi te l’ho sempre detto che sono capace di cavarmela da sola.. ma tu non mi ascolti mai.
E ora guardati dove sei finito.
Ma perché le persone a cui tengo di più mi abbandonano?

Per favore, salutami Bellemere. Dille che le voglio bene.
E tu, sappi che ti porterò sempre nel cuore, spadaccino dei miei stivali.
Per me sarai sempre tu il miglior spadaccino del mondo.

 

 

 

 

  
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