Penso di
essere emozionata in questo momento. Non pubblico qualcosa scritto da
me da
così tanto tempo che è come se fosse la prima
volta. Penso che vi siate
addirittura dimenticate della sottoscritta, ma non importa, io mi
ricordo di
voi e questo mi basta. Ho finalmente ripreso a scrivere, dopo tanti
anni l’ispirazione
è tornata ed io l’ho accolta a braccia aperte. Sto
scrivendo una storia e la
pubblicherò solo una volta terminata, in realtà
è una storia che avevo già
iniziano anni fa ma che avevo lasciato in sospeso e quando
l’ispirazione è
tornata mi sono detta: perché no? Non me la sono sentita di
modificare tutto:
nomi, caratteristiche dei personaggi, caratteri, quindi per questa
volta
tornerò ad utilizzare Edward e Bella di Twilight, anche se i
miei non hanno
niente a che vedere con gli originali, diciamo che ho preso in prestito
i loro
nomi e sembianze fisiche. Ma comunque ne parleremo quando la storia
verrà
pubblicata.
Questa
è una
piccola one shot, in realtà non l’ho scritta ora
ma ben 5 anni fa ed è qualcosa
di molto personale. Mi ero ripromessa di non pubblicarla ma ad oggi
sono così
felice della decisione che presi anni fa che mi sono detta: “la voglio pubblicare, voglio ritornare
in
scena così” e quindi eccomi qui. Infondo
è anche un modo carino per far
sapere in giro che sono innamorata e che tempo fa
n’è valsa
la pena.
Buona lettura a tutte e se mai leggerete queste poche righe vi ringrazio da subito.
p.s.
Se vi trovate nella stessa situazione, se siete confuse ma sentite che
infondo la scelta non è sbagliata allora rischiate.
Rischiate
perché ne vale sempre la pena.
Caro diario…
In
questo momento mi sento tanto un pianeta solitario o una goccia
d’acqua in un
deserto. Mi sento stupida, si assurdamente stupida e confusa.
Tremendamente
confusa. Ma chi l’ha mai detto che essere giovani
è bello? Chi ha mai detto che
a 17 anni si è sempre spensierati e felici? Chi? Forse
sarò melodrammatica ma
il mio stato attuale mi porta a pensare questo. Essere giovani fa
davvero
schifo! Tutti pensano che siamo ragazzi senza più valori e
sentimenti, che
pensano a divertirsi e a buttare giù alcool, ma si
sbagliano. Non tutti siamo
così! La maggior parte di noi sa cosa significa avere dei
valori, sa cosa sono
i sentimenti e le emozioni ed io faccio parte di quella fetta di
ragazzi. Ho
sempre pensato che alla mia età bisogna commettere
più errori possibili così da
non farne quando si dovrà prendere il coraggio a 4 mani e
affrontare le mille
responsabilità del mondo adulto. Si, penso ancora che
bisogna sbagliare ma il
dolore che scaturisce da ogni errore è davvero lancinante.
Penserete che sono
pazza e molto probabilmente non starete capendo assolutamente niente di
quel
che sto scrivendo.
“Ma
che cavolo dice questa?” beh fidatevi non lo so
neanche io. In questo momento
so solo che avvolta la voglia di andare avanti non aiuta a fare quel
piccolo
passettino in più che ti fa dire “ce
l‘ho fatta”
So
solo che per quanto si cerca di voltare pagine o addirittura scrivere
un nuovo
libro è difficile. Difficile perché la paura ti
impedisce di buttarti a
capofitto in una nuova vita, storia o semplicemente in una nuova
giornata. Eh
lo so, la paura è la cosa più sciocca ma anche la
più forte. È lei a governare
le decisioni delle gente, è lei a darti o meno il coraggio.
Ma che paura è la
mia? Forse ho solo il timore che girando pagina con il passare del
tempo me ne
penta o forse non sono realmente sicura che sia davvero la scelta
giusta quella
di andare avanti.
Avanti
a me ho due strade che portano in due direzioni completamente
differenti tra
loro. Una l’ho già attraversata due volte e ognuna
di queste sono tornata a
casa con una nuova ferita. L’altra è nuova,
sconosciuta, affascinante eppure
oscura. Oscura perché non so quello che mi aspetta una volta
arrivata a
destinazione. Sono come divisa in due, una parte di me mi grida di
sperimentare
la via nuova
“Vedrai ti porterà in un posto magnifico, sarai
felice” l’altra
parte di me invece mi supplica di non farlo, “Si, ripercorro la
vecchia” mi
sono detta qualche giorno fa, ed ero convinta. Io volevo per davvero
dare un’ultima
possibilità al passato poi, all’improvviso mi sono
bloccata. Ho scosso la testa
e scavando nel mio essere mi sono domandata “Ne vale la
pena?” mi sono risposta
che non lo sapevo, ma che ero intenzionata a scoprirlo.
“Si,
mal che vada tornerò indietro” ho
pensato cercando di autoconvincermi che
fosse la cosa giusta. Ho lanciato un ultimo sguardo all’altra
strada, quella nuova,
quella che mi affascina ma che ho paura di percorrere. L’ho
guardata a lungo e
improvvisamente l’ho vista offuscarsi, si era proprio come se
stesse sparendo.
Mi è preso il panico, il cuore ha aumentato i suoi battiti e
ho stretto forte i
punti. Non volevo che sparisse. Io desideravo che quella strada
restasse li ed
egoisticamente che mi aspettasse. Che aspettasse una mia decisione! Che
cosa
sciocca e immatura pensare ciò vero? Nessuno aspetta un
altro, la vita scorre
talmente veloce che c’è bisogno di prendere il
treno finché passa.
Io
amavo il pensiero di me nella nuova strada e in certo senso la sognavo.
Volevo
percorrerla! Sono tornata sui miei passi in men che non si dica e nel
giro di
un giorno mi sono ritrovata al punto di partenza: io al centro di due
strade
con una decisione importante da prendere. Quale percorrere?
So
che devo sbrigarmi, so che prima o poi una delle due strade
scomparirà e a quel
punto non avrò più nessuna possibilità
di scegliere perché saranno loro a
scegliere per me.
Abbandonare
la strada vecchia per quella nuova, è questa la decisione
giusta? E se fossero
entrambe estremamente importanti?
Impossibile!
So per certo che esiste sempre un qualcosa che prevale su tutto, la
difficoltà
sta nel capire qual è quel qualcosa.
La
difficoltà sta nel capire se pensare con la testa o con il
cuore. Sta nel
capire chi sia l’una e chi l’altro. Testa o cuore? Vecchia
o nuova?
Domande
su domande, confusione su confusione. Poche certezze,
tante…tantissime
insicurezze. L’unica risposta ovvia per il momento
è una: Il passato è
difficile da dimenticare, ma il presente vale la pena di essere vissuto
e il
futuro di essere sognato. Poi però se mi soffermo a pensare
a quanto appena
detto sorriso, in un certo senso, senza neanche rendermene conto ho
scritto una
cosa importante: non voglio che la strada nuova scompaia, ed
è vero io davvero
non voglio che vada via. Allora voi direte “perché
non vuoi?”ed io cosa dovrei
rispondervi, non voglio perché sento che è
importante? Si è importante, lo è
diventato pian piano e se adesso dovessi andare avanti senza di lui non
so se
ce la farei, penso mi mancherebbe com’è successo
quest’estate quando per colpa
mia non ci siamo sentiti per un po. Avrei voluto tante volte chiamarlo,
ma per
dirgli cosa poi? Ti prego torniamo a parlare? Ma a lui non basta questo
e forse
non basta più neanche a me. Ho pensato anche di andare a
cercarlo ma insomma,
stiamo parlando di me, non ne avrei mai avuto il coraggio. Ma ci ha
pensato
lui, ancora una volta, in modo buffo mi ha ricontattato. Mi viene da
sorridere
pensando di non aver creduto neanche per un secondo che avesse
sbagliato
numero, lui voleva scrivere a me ed io lo sapevo, sapevo che non era
andato
via, che era rimasto ancora una volta. Lo sapevo con la stessa
sicurezza con
cui so che sono una stupida, perché volevo scrivere questo
sfogo senza
specificare nulla, parlando astrattamente di due strade e di una
decisione da
prendere e invece alla fine mi sono ritrovata a parlare di un “
lui”
che di
astratto non ha proprio nulla.
So
già che non pubblicherò questo testo, troppo
personale, troppo intimo e per
quanto sia bello ricevere i complimenti delle persone ed ascoltare i
loro
pareri è ancor più bello tenersi per se questi
piccoli momenti di confessione.
La confusione svanirà, lo sta già facendo pian
piano ed io lo so, so che alla
fine riuscirò a percorrere questa nuova strada,
riuscirò a guardare lui negli
occhi e dire che mi piace, che mi piace davvero e da un po e che se ho
aspettato così tanto è solo perché le
insicurezze non mi davano la forza di
scegliere e di stringergli la mano. Magari gli dirò che
adoro quando mi stringe
la mano, oppure quando durante la lezione, senza farsi vedere allunga
una mano
e mi accarezza il braccio da dietro. Glielo lascio fare, è
una cosa che mi
piace. Magari gli dirò anche che a volte sento il bisogno di
essere io
sfiorarlo, come quella volta al cinema, quando gli ho stretto la mano e
non l’abbiamo
più staccata per tutto il tempo, oppure quella volta che in
laboratorio eravamo
seduti vicino ed io volevo a tutti i costi sfiorarlo, come se qualcosa
mi
attirasse e alla fine come sempre ci ha pensato lui.
Si,
penso proprio che un giorno ce la farò e magari
aggiornerò questo diario
dicendo che sono felice, perché io lo so che con lui
sarò felice, me lo dice sempre
e so anche che cambierà la mia vita, che sarà
importante e forse è questo che
mi fa paura. Sono pronta ad essere così importante per
qualcuno?
Siamo
ad ottobre, la scuola è da poco cominciata e questa cosa mi
fa felice, perché
avere la possibilità di vederlo ogni giorno, mi aiuta a
convincermi che si,
ne
vale la pena.