Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Osiris_23    07/11/2015    0 recensioni
Epoca di guerra tra Umani e Replicanti preceduta da un breve periodo di pace.
Questa viene infranta sconvolgendo il sottile equilibrio che proteggeva la convivenza delle due razze sfociando in una guerriglia spietata.
Nel periodo antecedente lo scontro due esseri di razze opposte, legano tra loro una sincera amicizia che li porterà alla ricerca di una soluzione all’idea di un imminente dissapore.
Genere: Drammatico, Fantasy, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La Città

Il fulcro centrale della città rappresentava l’epoca moderna, sulla quale era stata costruita la Torre , il più grande edificio che fungeva da riferimento per tutti gli Umani, oltre che a rappresentare la grandezza della razza Umana.
La Città era stata costruita come un enorme sistema circolare, il quale a sua volta era suddiviso da anelli più interni.

Queste sezioni più interne erano la rappresentazione della progressione degli Umani , oltre che il nervo collegante di tutto il sistema della Città. Partendo dal centro , si trovavano le diverse aree storiche.
Se si sorvolava la città era possibile rivivere con lo sguardo l’evoluzione del pianeta. Dalla scintilla iniziale fino alla creazione della Torre. Le aree naturali erano il fulcro dell’integrità della Terra prima che la civilizzazione distruggesse gran parte dei territori erano gli anelli più esterni. Ogni area aveva il suo ecosistema nonostante gli anelli esterni fossero interamente naturali senza nessuna presenza di forma di vita Umana. Al di fuori della Città non c’era altro se non l’immensa distesa di acqua, proprio come era in principio. La Terra però non era sempre stato un agglomerato di ecosistemi e di sezioni circolari.

Un tempo la Terra era un pianeta maestoso, popolato da ogni genere di essere vivente conosciuto allora. Ma la Terra iniziava ad essere sovraffollata,  le risorse scarseggiavano drasticamente , le guerre combattute in ogni angolo del mondo stavano portando all’estinzione la razza umana.

Assieme a tutti questi problemi c’erano anche i problemi legati al clima e alla sempre più crescente imprevedibilità degli eventi atmosferici. I governi di tutto il mondo si erano trovati davanti ad una situazione critica , e più le cose peggioravano più la verità sembrava sempre ormai evidente. Così i governi spesero fino all’ultimo centesimo per costruire la Città , avendo cura di tenere le popolazioni all’oscuro di tutto. Ci vollero quattro anni per portare a termine i lavori , e nel frattempo la situazione continuava a peggiorare fino all’inverosimile. L’Inferno aveva preso il posto della Terra, e i demoni erano gli Umani.

Nessuna legge, nessun controllo. Il caos si diffondeva come il più letale dei virus e non sembrava esistere altra cura , se non quella di una sanificazione della Terra. I paesi incontrollabili vennero presi di mira dalle organizzazioni mondiali e , prima di passare ad una soluzione definitiva, tentarono il tutto per tutto in modo da poter ragionare con i capi clandestini delle terre caotiche. Ogni tentativo però falliva miseramente, e dopo aver cercato con qualsiasi mezzo di trovare una soluzione diplomatica , i diversi capi mondiali giunsero ad una soluzione unanime: se il caos non poteva essere fermato con la pace allora doveva essere estirpato con un rimedio immediato ed efficace. Prima di passare al piano definitivo, le organizzazioni mandarono diversi plotoni militari a salvare le persone che tentavano nel loro piccolo di riportare la pace, ma senza successo. Molte famiglie vennero salvate dalla follia, ma non quante si pensavano. Una volta portate in salvo si diede il via alla Sanificazione e diversi missili nucleari vennero lanciati laddove il pandemonio  imperversava senza alcun freno. Tutti sulla Città ricordano quegli attimi infiniti, e c’è chi afferma che tra il lancio e l’impatto dei missili si potettero udire le urla di terrore degli Umani condannati a morte da una legge che venne creata per far fronte alla sopravvivenza del pianeta.

I bombardamenti durarono non più di due giorni, e nel mentre la Città emergeva dalle profondità marittime. Tutto era stato programmato con una tale precisione e rapidità da far venire i brividi: mentre la Terra veniva bombardata, tutte le famiglie che decisero di salvarsi e i personaggi più rilevanti a livello mondiale, vennero portati all’interno di questa città quando ancora si trovava sott’acqua mentre la distruzione procedeva. La cosa che faceva più rabbia era che tutti quelli che vennero portati in salvo erano a conoscenza del genocidio che si stava compiendo sulla terra ferma.

Questo dimostrava, ancora una volta, quanto la natura Umana fosse disposta a sacrificare pur di continuare a respirare e di quanto fosse così semplice vivere sulla Terra . Intrisa del sangue della stessa razza alla quale si appartiene. Una volta che la Città emerse dai fondali marini, i suoi cittadini poterono osservare coi loro occhi il lascito di quel gesto che decimò intere vite umane. Mentre sulla Città cominciava a prendere forma una nuova vita, il Generale mandò truppe militari in avanscoperta per rintracciare chiunque fosse sopravvissuto ai bombardamenti. I sopravvissuti vennero catturati e giustiziati immediatamente. Senza nessun processo, nessuna possibilità di difendersi vennero accusati di tradimento verso la razza Umana.

Una nuova era ebbe inizio sulla Città, un’altra finiva sulla Terra. Le esecuzioni continuarono imperterrite per diverse settimane. Ogni giorno si vedevano velivoli e automezzi entrare ed uscire dalla Città, trascinandosi dietro il putrefacente odore di cadaveri umani. Una tra le prime aree accessibili sulla Città fu la piazza, grande quanto un anfiteatro romano, dove ogni giorno gli automezzi carichi sostavano per qualche ora a testimonianza del destino riservato a chi non accettò la diplomazia. Un predicatore urlava a gran voce: << Osservate !! Osservate coi vostri occhi coloro che hanno voltato le spalle ai loro stessi fratelli e sorelle scegliendo la violenza e l’anarchia. A questi individui è stata offerta la possibilità di unirsi a noi per un nuovo inizio e loro l’hanno rifiutata. >> . In mezzo alla folla che stava assistendo a questo spettacolo raccapricciante c’era chi elogiava le parole del predicatore, e c’era chi dissentiva dal teatrino degli orrori allestito per dimostrare un mal posto senso di superiorità.

Fuori dalle mura della Città, l’ennesimo giorno delle esecuzioni stava protraendosi alla sua conclusione. Le truppe stavano perlustrando una zona vicinissima alla base operativa dell’esercito. Per tutto il giorno le ricerche sembravano condurre verso il nulla più assoluto, e gli uomini iniziavano ad essere esausti. Il Generale questa volta era presente, dato che solitamente non presenziava mai a queste perlustrazioni militari. Un soldato si avvicinò a lui chiedendogli: << Signore, stiamo perlustrando questa zona da ore e non abbiamo individuato alcun ribelle. I miei uomini vorrebbero sapere se stiamo cercando qualcosa di specifico. >>

<< Figliolo, mi sorprende che solo dopo quasi otto ore di ricerca qualcuno abbia  avuto il coraggio di venire a chiedermi che diavolo ci facciamo qui. >>. Distogliendo lo sguardo dal soldato, si rivolse al resto della pattuglia dicendo: << Non credevo che avreste resistito così tanto, signori. Si lo so che le ricerche di oggi sembrano vane, ma il vero scopo di questa ricognizione è duplice. Vedrò di spiegarmi meglio: uno dei nostri ricognitori ha lanciato un segnale criptato questa notte alle ore 03:00. Esattamente come me, vi starete domandando perché un ricognitore si trovasse da queste parti nel cuore della notte e , a quanto pare, senza autorizzazione di circolazione all’esterno della Città. E’ sparito nel giro di un’ora dal momento in cui si trovava al di fuori della cupola che protegge la Città. Dalla base stanno lavorando senza sosta per rintracciare qualsiasi segnale che ci conduca al disertore, perché è di diserzione che si tratta. >>. Diserzione. Una parola che ogni soldato conosce e che provoca un certo sgomento, anche se minimo.
<< Qualcuno di voi ha notato qualcosa di sospetto in questa zona? Anche solo la più piccola traccia, un odore insolito ? >>. I soldati non risposero. Il disertore doveva aver coperto bene le sue tracce, ma questo non faceva che aumentare i dubbi. Se costui voleva sparire allora perché mandare quel segnale criptato? Perché attirarli fuori dalla città?

<< Signore, e se il segnale fosse solo un esca per farci uscire allo scoperto? Se avesse architettato tutto questo per far uscire lei fuori dalla Città ? >>

<< Non hai tutti i torti figliolo. Ma questo non toglie il fatto che abbiamo impiegato un’intera giornata fuori ! Questo è inaccettabile anche per me ! >> .

In un primo momento calò il silenzio, come quando si cerca di individuare dei suoni sospetti. Poi , un rumore di ramo spezzato fece sobbalzare la truppa che puntò le armi in direzione del suono. Ovviamente , non c’era nulla ma i soldati erano perfettamente consci del fatto che qualcosa , o qualcuno , fosse lì con loro.

<< State attenti uomini. Forse abbiamo trovato quel che cercavamo. >>

<< Signore, sarà stato un qualche animale del bosco. >>

<< Non per essere disfattista, ma se qualche animale fosse sopravvissuto sono sicuro che lo avremmo notato. No… qui c’è puzza di trappola. State allerta ! >>

Si divisero in due gruppi più piccoli e , a passi molto lenti, transitarono la zona in cerca di qualsiasi cosa che li conducesse alla sorgente del suono. Cercarono ancora e ancora, ma sembrava non trovarono niente. Nel loro vagare si ritrovarono davanti ad una casa perfettamente in piedi. Come poteva essere successo? L’area che i soldati stavano setacciando era stata rasa al suolo come tutte le altre. Lo stupore delle truppe fu evidente: << Questo è impossibile. Quella casa è intatta !! >>

Alle loro spalle, una figura coperta di vestiti neri, e una maschera che copriva solamente gli occhi urlò: << Sorpresi ?? >> e i soldati si girarono di scatto verso l’uomo , con le armi puntate. Il Generale si fece spazio tra i soldati fino ad arrivare davanti alla pattuglia: << Identificati immediatamente!! >>.

Dalla sinistra figura non arrivò nessuna risposta.

<< IDENTIFICATI !! >>.

L’uomo era ancora lì, fermo davanti alla pattuglia. Un manipolo di soldati armati contro un uomo apparentemente disarmato. L’uomo porto le mani sulla maschera che copriva il suo volto e nel togliersela disse: << Il vostro incubo peggiore. >>. In quello stesso istante, con un agile movimento, l’uomo estrasse un detonatore a distanza mostrandolo ai soldati: << Se siete così furbi come affermate di essere, come diavolo avete fatto a non capire che quella bellissima casa sia sopravvissuta ai bombardamenti quando tutto intorno ci sono soltanto rovine? >>.

<< Uomini , accertatevene. E tu getta a terra quel detonatore. Non c’è bisogno arrivare a questo figliolo. Posso darti la possibilità di lasciare questo posto e di vivere una vita migliore, lontano da questa terra in rovina. >>.

<< Una vita migliore ? Come potete definire migliore la vita dopo quel che avete… DOPO QUEL CHE ABBIAMO FATTO ?? Abbiamo lanciato bombe contro i nostri simili, i nostri fratelli. >>.

Il Generale , con fredda convinzione ricambiò: << I nostri fratelli, come tu li chiami, hanno avuto la possibilità di scegliere. E hanno scelto di restare sulla Terra martoriata, sovraffollata e in preda all’anarchia pura. Credi sia stata una scelta facile? Credi che non avessimo cercato di correggere gli errori del passato, scegliendo prima la diplomazia e poi l’azione? >>.

<< Ma vi ascoltate quando parlate? Vi esprimete come se foste inattaccabili. Lasciate che ve lo chieda: se tutti gli abitanti della Terra avessero scelto di venire con noi sulla Città, che cosa sarebbe cambiato, eh? Li avreste lasciati fuori a morire di fame o li avreste lasciati alla mercé della follia degli esseri umani che avete sterminato. >>.

La tensione era alle stelle. Il Generale stava cercando in tutti modi di guadagnare tempo e di evitare altre morti, mentre il disertore non aspettava altro che pigiare il bottone del detonatore per vendicarsi.

<< Soldato, credi davvero che facendoci saltare in aria adesso otterrai in cambio tutto quello che hai perso scegliendo di venire con noi sulla Città? Pensi di essere superiore nel fare questo? Saresti un carnefice, come lo sono stato io quando diedi l’ordine. >>.

<< Oh adesso ti penti di averlo fatto? Siete una manica di ipocriti e assassini, e io oggi porrò fine alle vostre vite ! >>.

Nello stesso istante in cui quella frase echeggiò nell’aria, un soldato uscì fuori dalla catapecchia che prima era coperta dall’ologramma. Stavano strattonando una donna la quale teneva in braccio un bimbo. Il sangue del disertore smise di circolare nel suo corpo alla terribile vista di sua moglie presa in ostaggio dal soldato, che gridò: << Sta’ a sentire stronzetto: butta giù quel detonatore, o la puttana e il marmocchio si ritrovano una pallottola in testa. >>.

<< Maledetti !!  Rilascia subito mia moglie e mia figlia altrimenti io… >>

<< Altrimenti cosa? Ci fai saltare in aria tutti quanti ? Compresi loro ? Non hai le palle ed è per questo che noi siamo nella Città ! Non meriti di far parte del nostro mondo ! >>

Spazientito, il Generale ordinò: << Lascia andare la donna e il bambino Jerkins ! >>.

<< Signore ? >>

<< Lascia andare la donna e il bambino, ho detto. >>

<< Signore sono dei traditori. Come tutti i ribelli. La giustizia è un lusso che non possono permettersi. DEVONO MORIRE TUTTI ! >>

Jerkins scorgeva nelle parole del Generale, un qualcosa che non aveva mai visto in lui. Quell’uomo freddo, tempro e razionale che aveva ordinato l’esecuzione totale dei ribelli ora mostrava pietà nei confronti di quella donna e del bambino. Il Generale si avvicinò a Jerkins, tirò fuori la pistola dalla sua fondina e col calcio di questa colpì Jerkins: << La prossima volta che non farai come ti dico, sarai tu a ritrovarti una pallottola in testa, Jerkins. Portatelo via ! >>. Lo sguardo del Generale tornò sul disertore: << Ora chiudiamo questa faccenda. Ti offro una scelta soldato. Tu e la tua famiglia vivrete nella Città, lontani da queste rovine dando la possibilità a vostro figlio di vivere una vita tranquilla. Oppure potete restare qui, fuori dalle nostre mura e vivere come dei fuggitivi per sempre. >>.

La donna , ancora in ginocchio approfittò della distrazione generale per afferrare la pistola del soldato Jerkins. Il disertore notò la sua azione, e con sguardo complice le sorrise. << Un’ offerta allettante, signore. Ma io ne ho una migliore. O voi o noi ! Scappa tesoro ! >>. La donna non perse tempo, e corse più forte che poteva, lontano dai soldati.

<< Lester, Damon prendete la donna e il bambino ! >>. Il disertore invece, fece per premere il detonatore quando un soldato sparò alla sua spalla. Il detonatore cadde quindi dalla mano del disertore. L’impatto del detonatore, però creò una situazione di vantaggio per la donna e per il bambino. Infatti quest’ultimo cadde proprio sul pulsante di detonazione, e dopo qualche secondo di attesa la terra sotto i soldati esplose. Non fu un esplosione violenta, ma fece abbastanza danni da causare la morte di diversi soldati. Altri invece rimasero feriti, così anche il Generale. Passarono diversi minuti prima che i sopravvissuti e il loro comandante potessero alzarsi in piedi. Nel frattempo i due soldati incaricati di catturare la donna e il bambino erano tornati. Furono testimoni dell’attentato al convoglio militare ed erano terrorizzati nel pensare che il disertore fosse riuscito nell’intento. Ma una voce che si ergeva dalle fiamme e le ceneri dell’esplosione urlò: << Lester ! Dammon ! Chiamate i soccorsi e poi arrestate questi traditori. Fateli portare nella piazza della Città. Oggi tutti i cittadini assisteranno all’esecuzione. Se è il terrore che vogliono, allora il terrore avranno ! >>.

I soccorsi arrivarono, e tutti i feriti vennero portati d’urgenza all’ospedale della Città. Il Generale, Lester e Damon invece stavano portando il disertore e la sua famiglia nella piazza: << Portate il bambino all’ospedale.>>.

Molti dei cittadini rimasero inorriditi di fronte a quella vista. Un uomo con una spalla sanguinante, la donna e il bambino… forse l’unico innocente in mezzo a tutta quella gente.

Una volta giunti nel loco dell’esecuzione non ci volle molto tempo prima che una folla di gente curiosa e spaventata si formasse attorno al Generale: << Cittadini ! Percepisco la paura e la sorpresa nei vostri occhi. Costoro che vedete in ginocchio davanti a voi, appartengono a quei traditori ribelli ai quali diamo la caccia ormai da mesi. Vi starete chiedendo perché sono stati portati qui anziché essere giustiziati fuori dalle mura della nostra bella Città. Ebbene costoro hanno tentato alla nostra vita dopo che era stata offerta loro la possibilità di vivere tra di voi. Quest’uomo è uno dei miei soldati e non c’è affronto peggiore della diserzione per me. Ci ha attirati in un’astuta trappola. Ci stava aspettando per poi ucciderci tutti quanti, con delle bombe nascoste sottoterra. Ho perso molti dei miei uomini oggi per colpa sua ! >>. La folla urlava, fischiava ed insultava il disertore. La ferita era molto grave e stava perdendo molto sangue. Non avrebbe potuto resistere ancora per molto. La moglie, che era rimasta in silenzio da quando venne catturata dai due soldati, ora urlò verso la folla: << I traditori siete voi !! Avete abbandonato le terre che abbiamo conquistato e protetto per anni. Avete dimenticato quello che eravamo prima di tutto questa follia. E ora ci guardate come se fossimo dei lebbrosi, come se fossimo il morbo che avvelena la vostra nuova vita. VOI SIETE I MOSTRI ! >>.

<< Tesoro smettila ! Uccideranno te e il bambino ! >>

<< Tanto siamo già condannati a morte. Almeno moriremo avendo tentato di rovesciare le nostre sorti. E poi, hai ancora i tuoi uomini che ti sono fedeli. Questo è il momento.>>

Il Generale richiamò alla sua attenzione la folla: << Avete udito le parole di questa donna. Sta tentando di fuorviarvi. Vuole confondere la visione della realtà come la conosciamo noi ! Ora lascerò che siate voi a decidere la sorte di questa famiglia ribelle: li lasciamo vivere in mezzo a noi o lasciamo che raggiungano i loro fratelli anarchici ? >>.

Molti tra la folla urlarono: << A morte i ribelli ! Uccideteli ! A MORTE ! >>.

<< Il popolo ha infine deciso per la vostra sorte. Seduta stante io vi condanno a morte ! Damon, Lester uccideteli. ! >>.

I soldati caricarono le armi. Erano pronti a sparare non appena il Generale glielo avesse ordinato: << Pronti. Puntate. Fuo…>>.

In quello stesso istante il disertore raccolse tutte le forze che gli restavano, e a gran voce urlò: <<  Per la terra ! >>. Il suo urlo ammutolì la folla e un istante dopo diversi soldati si scagliarono contro la folla e contro gli esecutori per salvare i condannati a morte.

Fu il caos. La folla si disperse, trivellata dai colpi di arma da fuoco dei soldati ribelli. Il Generale estrasse la sua pistola e richiamò i suoi uomini: << Soldati , respingete quei figli di puttana ! Nessuna pietà ! >>. Mentre i soldati erano occupati a sventare la rivolta, il Generale sollevò la moglie del disertore e le sparò in testa. Ella cadde a terra, e il suo sangue si espanse per il centro della piazza bianca. Il disertore , in preda ad una cieca rabbia si scagliò contro il Generale, pur avendo ancora le mani legate. Ci fu una breve colluttazione fra i due, ma alla fine il Generale ebbe la meglio sul disertore. La pistola scagliò il colpo nel ventre dell’uomo, il quale si riversò a fianco del Generale. Prima che egli potesse spirare per sempre, afferrò la caviglia del Generale e, con tutta la forza del suo ultimo respiro disse: << Ri..risparmiate mio figlio! Abbiate cura di lui. >>.

Con la morte del disertore, la rivolta cessò. Corpi ovunque nella piazza, il panico dilagava ancora per le strade.

Uno degli uomini del Generale si avvicinò a lui: << Quali ordini signore? >>.

<< Fate portare via tutti questi corpi. Poi uno di voi vada all’ospedale per accertarsi delle condizioni dei feriti e fate portare il bambino nei miei alloggi. >>.

<< Subito signore. >>.

Gli occhi del Generale erano fissi sul cadavere della moglie del soldato disertore. Come se si fosse appena svegliato da un incubo. Pianse disperatamente: << Tutto questo non sarebbe dovuto succedere. Non sarebbe dovuto morire nessuno. Non nella mia Città. >>.

Le strada vennero subito ripulite dai cadaveri. Il Generale si recò nei suoi alloggi, dove due infermiere avevano portato il bambino: << Datelo a me. >>.

Una delle infermiere glielo mise fra le braccia, nonostante gli indumenti del Generale fossero zuppi di sangue, e gli chiese: << Di chi è questo bambino? >>.

<< Non ha importanza. Egli sta bene ? >>.

<< Si signore. Il bambino gode di ottima salute, nonostante tutto quello che abbiamo saputo sia accaduto oggi. >>.

<< Molto bene. Egli non.. non dovrà mai sapere dei suoi genitori. E se mai qualcuno chiedesse, dite loro che è stato tratto in salvo durante una rivolta degli anarchici. >>.

<< Volete dire che i suoi genitori…>>

<< Li ho uccisi. Oggi. Nella piazza. >>.

Lo sgomento delle due infermiere era palese: << Signore, si sente bene? Ha bisogno di qualcosa ? >>.

<< No sto bene. Tutti lo chiamarete Deakin. >>

<< Mi scusi? >>

<< Il suo nome sarà Deakin Gabriel. >>.

Così il bambino crebbe sotto l’ala del Generale fino al suo diciottesimo anno di vita.

Tutti nella città ricorderanno sempre quel sanguinoso giorno di rivolte e tradimenti come SCARLET.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Osiris_23