Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: BlackNeko    07/11/2015    1 recensioni
"Quindi amami. Amami senza pensare alle conseguenze, senza pensare a quello che dicono gli altri. Amami e basta, per favore".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

E’ autunno inoltrato quando la rivedo, vestita in modo semplice come suo solito, e avvolta in un cappotto per proteggersi dal vento freddo che soffia.
Non ha tagliato i capelli, per questo scendono morbidamente sino a pochi centimetri al di sotto delle spalle, neri come la pece. Mi sono sempre piaciuti i suoi capelli, con quel colore scuro così diverso dal mio e quel profumo dolcissimo di shampoo alla vaniglia, quello che usava sempre.
Ha la punta del naso e le guance arrossati per il freddo ed io non riesco a non trovarla adorabile e bellissima, ancora più bella di quanto ricordavo.


"Ciao" mi dice. "Come stai?"
"Sto bene" rispondo in modo freddo. Non riesco ancora a capacitarmi del fatto che è proprio davanti a me, mi riesce difficile smettere di credere che sia solo un'illusione, pronta a sparire di nuovo da un momento all'altro.
"Ne sono contenta" mi sorride sinceramente. Ha ancora lo stesso sorriso luminoso di 6 mesi fa, con i denti candidi e le labbra rosa che si distendono con naturalezza, come se sorridere è il motivo per cui è nata.
Non rispondo e non le chiedo come sta lei, cosa ha fatto in quei 180 giorni senza di me. Non le chiedo nemmeno se è stata male come sono stata male io, se ha pianto come ho fatto io, se mi ha pensata, anche solo qualche rara volta. Non le chiedo niente di tutto ciò.
"Allora" continua. "Ti sei sentita con qualcuno dopo...beh, dopo quello che è successo tra noi due?" eccola: forte, schietta e diretta come sempre. Non si perde mai in discorsi inutili, in qualcosa che non le interessa, e dice sempre quello che pensa senza usare mezzi termini. E’ stata una delle prime cose che mi sono piaciute fin da subito di lei; ho sempre pensato che questo suo modo di fare la rendesse diversa dagli altri, speciale.
"Non credo siano questioni che ti riguardano" chiudo in fretta il discorso con tono glaciale. Vorrei poter fare meglio di così, vorrei non essere così tanto sulla difensiva e abbracciarla, dopo tutto questo tempo che non l'ho vista. E invece…che idiota sono.
"Oh sì, ma certo" il sorriso non abbandona le sue labbra.
"E tu, invece?" chiedo, ma sembra più un'accusa che una domanda cortese. Mi guarda dritto negli occhi per pochi secondi che a me sembrano anni. "No, io non..." distoglie lo sguardo puntandolo sulle foglie secche che vengono trascinate via dal vento e sembra rivivere ricordi alquanto dolorosi, perché gli angoli della bocca le si inclinano un po’ verso il basso. Poi però fissa di nuovo i suoi penetranti occhi verdi nei miei, e ritorna a sorridere come prima. "Non ci sono riuscita" dice infine, e mi ritrovo a trattenere il fiato all'improvviso: non ci è riuscita, questo mi rende felice; però ci ha provato, e la cosa mi fa arrabbiare: il pensiero di lei con qualcun altro mi dà letteralmente il voltastomaco.
"Bene" me ne esco, senza averlo programmato, con il tono più acido mai usato in vita mia. Il suo sorriso si fa sempre più piccolo, fino a scomparire del tutto.
"Okay" annuisce, stringendosi nel cappotto. "Mi dispiace averti fatto perdere tempo, ci si vede" poi mi volta le spalle, e prende a camminare.


Che sta facendo?
Così all'improvviso...che sta facendo?


"Te ne vai? Che novità! È quello che sai fare meglio, non è così?” urlo alla sua schiena, ma lei non si volta, continua a camminare come se le mie urla si mescolassero ai sussurri del vento, diventando solo più rumorose di quelli.
La raggiungo in poco tempo con il cuore che batte furiosamente nella cassa toracica, l'afferro per la spalla e la faccio voltare in malo modo.
"Te ne vai di nuovo?" sibilo a poca distanza dal suo viso. Mi aspetto che mi urli contro che sono stata io il motivo per cui se ne è andata, io e la mia stupida vergogna. Allora mi importava così tanto di quello che la mia famiglia ed i miei amici avrebbero potuto pensare se mi avessero vista con lei. Quando litigammo per l’ultima volta, prima che lei andasse via, le urlai di nuovo, un‘altra volta, che tutto quello che provavamo era sbagliato, che noi due non avremmo dovuto stare insieme, che era del tutto innaturale. Perché mi sorprese il fatto che alla fine se ne andò? Al suo posto, anche io mi sarei scaricata.
Lei non urla in risposta, si limita a guardarmi con un'espressione impassibile negli occhi e le labbra strette in una linea sottile. “E’ chiaro che non gradisci la mia presenza” dice alla fine, con voce bassa e ferma. Se sta soffrendo, è solo colpa mia; tutto questo, è solo colpa mia.
"Perché te ne devi sempre andare?" singhiozzo, scoppiando a piangere. Ha ancora quell'espressione muta in viso, ma mi sposta delicatamente una ciocca di capelli dietro le orecchie. "Sono cresciuti” la sua voce, incredibilmente triste, mi fa piangere di più. "Prima ti arrivavano sopra le spalle"
"Ti ho fatto soffrire tanto...Mi dispiace" fa un sospiro lungo un'eternità, io stringo ancora il suo cappotto in una morsa disperata. La guardo negli occhi, e li vedo pieni di così tante emozioni che smetto di piangere, per concentrarmi solo su di loro: tenerezza, tristezza, e amore. C'è così tanto amore nei suoi occhi da poter sollevare il mondo dal peso di tutte le sue guerre e del suo odio. C'è l'amore per il mondo intero nei suoi occhi, ma lei lo riserva soltanto a me.
"Sono venuta qui per sapere come stavi, prima non ero pronta per vederti. So di essere stata una codarda e mi dispiace" mi copre una guancia con una mano e mi rendo conto che non ho aspettato nient'altro che lei in questi 6 mesi, e il modo leggero e gentile in cui mi accarezza, mi sorride e mi fa capire che le appartengo, come se fossi la sua certezza più grande. "Ma ora sono qui, e ti voglio al mio fianco" chiudo gli occhi, perché la felicità è davvero troppa e non voglio focalizzarmi su nient’altro che non sia la sua voce. "Quindi amami. Amami senza pensare alle conseguenze, senza pensare a quello che dicono gli altri. Amami e basta, per favore" spalanco gli occhi, le labbra prendono la forma di una o e sento le guance riscaldarsi, ci metto la mano sul fuoco che devo proprio sembrarle una stupida in piena regola, ma non riesco a contenere la sorpresa e l’emozione.
"Io ti amo già!" esclamo quasi gridando, simile ad un vulcano che esplode, e lei mi fa un piccolo sorriso pieno di tenerezza. "Davvero, ti amo un sacco! Mi dispiace, è stata colpa mia! Non volevo dire tutte quelle cose orrende su di te e su noi due, sono stata una scema! Anche prima, non volevo parlarti in quel modo, mi sei mancata tantissimo! Sono davvero una scema!" parlo a raffica ma non riesco a farne a meno, sono agitata e sento l'adrenalina scorrermi al posto del sangue nelle vene. Lei fa una piccola risatina, molto probabilmente mi trova buffa.
Si avvicina e il tempo rallenta quando mi bacia sulle labbra. E’ solo un bacio a stampo, ma è sufficiente a mandarmi il cervello in pappa. "Allora non smettere di farlo, non smettere di amarmi mai" annuisco e arrossisco ancora di più, ma non distolgo lo sguardo dal suo nemmeno per un secondo.
Sorride dolcemente, mi protendo di nuovo verso di lei e stavolta ricevo un bacio in piena regola. Non c'è niente al mondo più buono del sapore della sua bocca: è dolce, delicato, è tutte le cose belle di questo brutto mondo.
"Andiamo a casa, qui fuori fa troppo freddo" dice col fiato corto. Annuisco, ma non ne ho bisogno: sono tra le sue braccia, con le sue labbra incollate alle mie e il suo profumo ovunque intorno a me.
La mia casa è dove c'è lei, e basta.




Spazio autrice.
Prima volta che scrivo qualcosa del genere, siate clementi!
Ed è anche la prima volta che pubblico qualcosa nella sezione delle Storie Originali, w le novità!
Non credo, però, che scriverò molto altro yuri: ho poca ispirazione, se così vogliamo chiamarla, a riguardo. Però chissà, anche prima di scrivere questa one shot non pensavo avrei mai scritto qualcosa con pairing yuri, quindi…!
Tornando a noi, e alla storia soprattutto hahaha, questa si aggiunge alla lista di storie scritte ascoltando la solita soundtrack triste dell’anime Toradora!.
Almeno qui c’è un lieto fine, lol.
Spero vi sia piaciuta (e spero lasciate una recensione, mi fa piacere leggere i pareri riguardo a ciò che scrivo!) ~

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: BlackNeko