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Autore: cin75    07/11/2015    5 recensioni
Quando ormai Sam crede di aver perso definitivamente suo fratello, di averlo perso in quel "Vuoto" minacciatogli dalla Reaper, non ci pensa due volte a rischiare il tutto per tutto pur di riprendersi Dean.
Genere: Angst, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Quei bastardi di demoni erano troppi da affrontare. Perfino per i due Winchester.

Erano stati chiari nelle loro intenzioni quando avevano messo i due cacciatori alle strette. Li volevano morti. Ma la loro sarebbe stata una morte lenta. Sofferta. Dolorosa.
Li avevano imbavagliati all’inizio così da impedire che venisse pronunciato un qualsiasi esorcismo e solo dopo aver mostrato loro le pistole puntate alla tempia di ognuno dei due, li avevano di nuovo sbavagliati.

Poi li avevano divisi. Ma non li avevano portati in stanza diverse. No.
Avevano tenuto Dean in ginocchio al  centro della stanza , ben sorvegliato, in modo che non potesse tentare una qualsiasi tipo di reazione , mentre Sam lo avevano rinchiuso una sorta di gabbia , sempre nella stessa stanza. Così che il minore potesse assistere a qualsiasi cosa dovesse accadere.

“Se dovete ucciderci. Fatelo e basta!!” ringhiò il giovane dei Winchester. “Che cos’è tutta questa pagliacciata!?” ma il suo era solo un misero tentativo di guadagnare tempo.
Tempo per Dean, fermo in quella sua posizione di svantaggio. Per Castiel che avevano, fortunatamente, avvisato, qualche minuto prima di essere accerchiati. Tempo per cercare di studiare l’ennesima situazione di merda in cui erano finiti e sperare che ci fosse una qualche via di fuga.
Ma questa volta era dura. Era davvero dura.
Sam rinchiuso come un cane in quella gabbia poteva ben poco e Dean decisamente in una pessima situazione non dava loro molte speranze.
 
“Bene, bene, bene. Sam e Dean Winchester!!” fece una voce sopraggiunta dall’unico ingresso della stanza. “Quale onore!” sembrò ironizzare.
“Avvicinati, così ti stringo la mano e magari ti faccio l’autografo…sulla milza!!” lo provocò il cacciatore.
“Battuta vecchia, Dean. Crowley ha ragione! Dovresti licenziare chi ti scrive le battute!!” rispose ironico l’altro.
“Chi cazzo sei?!” lo richiamò Sam.
“Sono l’anima della festa!” sembrò presentarsi.
“E questo che significa?!” continuò Dean.
“Il mio nome è Baal. Sono....come dire, il demone preposto al divertimento per i …demoni. Loro chiedono , io esaudisco.”, fece con orgoglio. “E indovinate che cosa hanno chiesto questi miei amici?!”
“Morire per mano di un Winchester?!”
“Fuochino!!” ghignò malefico. “Uccidere un Winchester!” fece poi serio.
Dean deglutì. Sam si aggrappò nervosamente alle sbarre di acciaio che lo dividevano da suo fratello.
“Spero almeno che non sia una cosa veloce. Ho voglia di divertirmi anch’io!” fece Dean con la solita sfrontatezza e tono che lo caratterizzavano.
“Veloce?? No!, amico mio. Tu soffrirai parecchio e a lungo..”
“Dean…” si ritrovò a mormorare Sam.
Poi come se qualcosa fosse scattato dentro di lui, iniziò a scuotere con forza la gabbia, come se fare quel gesto avesse potuto aprirla in qualche modo.
“Figli di puttana, lasciate stare mio fratello!!!” ringhiò il giovane.
“Tranquillo, Sammy. Dovranno impegnarsi parecchio prima di mettermi ko!” tentò di rassicurarlo.
“Sì, tranquillo, Sammy.” Scimmiottò. “Anzi, osserva bene. Perché dopo toccherà a te!”

Un attimo dopo che Baal ebbe pronunciato quelle parole, il gruppo di demoni si strinse intorno a Dean.
La festa dei demoni iniziò.
La disperazione di Sam e il dolore di Dean, pure.
……..

Il cacciatore ormai era senza fiato. Era sfinito dal dolore, dalla stanchezza, dalla mancanza di fiato a causa dei colpi ricevuti ripetutamente. Anche il solo respirare gli provocava dolore.
Sapeva di avere qualche osso rotto. Anzi!, parecchie ossa rotte.
Il fianco soprattutto gli doleva. Di certo quel calcio ricevuto mentre era a terra non aveva lasciato molto scampo alla sua milza.
E poi quel sapore ferroso che gli invadeva la bocca e che a forza, deglutendo, si faceva scivolare giù in gola
Era ancora mezzo raggomitolato su sé stesso, a terra, quando vide uno dei demoni avvicinarsi al cerimoniere di quella “festa”
Vide Baal fare spallucce, indifferente e poi lo vide richiamare l’attenzione degli altri demoni.

E poi sentiva lui. Sam.
Sammy.
Chiamare il suo nome. Incoraggiarlo. Pregarlo di resistere.

Sam che malediva quei bastardi dagli occhi neri, ogni volta che lo vedeva cadere a terra per un colpo troppo forte. Sam che sbatteva furiosamente contro le sbarre per cercare di scardinare la porta di quella gabbia che gli impediva di aiutarlo.
Sam che non voleva arrendersi e che stava per spaccarsi una spalla a forza di lottare con l’acciaio della gabbia che lo teneva imprigionato.
…….
 
"Allora, a quanto pare siamo alla fine, mio caro amico!" sentenziò quasi deluso di essere alla fine di quella cosiddetta festa.
"Va' a farti fottere, bastardo!" sibilò sofferente Dean mentre si teneva la mano sul fianco ferito.
Il demone gli andò vicino. Si accoccolò accanto a lui e afferrandolo per i capelli, lo tirò sù il giusto perchè Dean potesse guardarlo in faccia.
Sam si tese contro la gabbia temendo per la sorte del fratello ormai completamente in balia di quella furia demoniaca.
"Sta' lontano da lui....stà lontano da lui!!!" gridò credendo stupidamente che Baal gli avrebbe dato retta.
Il demone, fermo nella sua posizione con ancora la mano stretta nella presa sulla testa di Dean, lo guardò e gli sorrise sprezzante.
Poi tornò a fissare il cacciatore sotto di lui.
"Di solito sono io quello che fotto e tu, caro Dean, sarai fottuto molto presto!" e lo spintonò di nuovo verso il terreno facendolo gemere. "Ora vi spiego quello che sta per accadere. Tre dei miei fratelli qui presenti avranno il grande onore di mandare all'altro mondo il famoso Dean Winchester..." disse mentre consegnava ai demoni in questione delle pistole.
"Che volete fare? No!...che volete fare??!!" si agitò come un animale , letteralmente in gabbia, Sam. "Figli di puttana!!!" urlò disperato mentre scuoteva rabbiosamente la sbarre della gabbia senza sortire alcune effetto su di essa.

I tre demoni presero postazione di fronte al cacciatore ancora steso a terra e caricarono le loro armi.
Poi , in sincrono, puntarono verso Dean.
"No...no...!" mormorava Sam.
Dean osservò quello che stava accadendo.
Fissò un punto indefinito sul pavimento, scosse appena la testa e facendo ricorso a tutte le sue forze, quelle poche che sentiva ancora dentro di lui,  puntò le mani a terra e si alzò.
Non potè evitare di digrignare i denti per sopportare il dolore che sentiva in tutto il corpo, ma comunque riuscì a rimettersi in piedi.

Poi un attimo, uno solo. Un brevissimo attimo in cui gli occhi dei due fratelli si incontrarono di nuovo.
La rassegnata consapevolezza del maggiore. La disperata frustrazione del più giovane.
Dean gli sorrise flebilmente mentre Sam scuoteva nervosamente la testa.
In quello stesso attimo, i due fratelli, ritornarono a molti anni addietro quando un cerbero infernale era pronto a prendersi l'anima di Dean per trascinarla all'Inferno. Anche allora, in quella stanza, un ultimo sguardo cercò di confermare il profondo legame fraterno che legava i due Winchester.

Poi il maggiore tornò a fissare i suoi aguzzini. Pronto ad affrontare la sua sorte.
“Stoico fino alla fine, Winchester! Anche a dispetto dell’inevitabile morte!” fece il demone.
“Dean…no. Dean…!” sussurrava terrorizzato Sam, che assisteva inerme a quella che si apprestava ad essere un esecuzione.
“Hai mai visto la morte fermare un Winchester?!” domandò ironico, mentre cercava di non piegarsi davanti a loro dal dolore.
“No. Ma c’è sempre una prima volta!” rispose convinto Baal.
 
E poi quel suo cenno con la mano.
Un attimo dopo, i tre demoni prescelti, fecero fuoco contro il cacciatore. Nel medesimo momento in cui le pistole risuonarono, il grido disperato di Sam riecheggiò insieme agli spari assordanti. Insieme alle risate e alle esclamazioni di soddisfazione di tutti quelli che stavano assistendo alla fine di un eroe.
 
Il corpo di Dean, sobbalzò all’impattare dei proiettili che lo raggiunsero in secondi diversi e ogni volta che uno lo colpiva, il cacciatore compiva un leggero movimento di contraccolpo. Fin quando, sconfitto, cadde sul pavimento a poca distanza da Sam. Il giovane Winchester raggiunse il terreno insieme a fratello e le sue ginocchia trovarono il cemento non appena la testa di Dean toccò pesantemente la terra.
"No, Dean....no...no.....” sussurrò istericamente. “Maledetti figli di puttana!!!...io vi uccido....io vi uccido tutti....Dean...Dean!!!!!" si esasperava il giovane cacciatore mentre cercava, con le braccia tese oltre le sbarre, di raggiungere il corpo inerme del fratello. "Deeaannn!!!"
…..
 
Baal e i suoi demoni se ne erano andati lasciando il corpo crivellato di colpi di Dean al centro della stanza e godendo soddisfatti della pura sofferenza e disperazione che leggevano sul volto del più giovane. Avevano concluso, sadicamente, che lasciare Sam a guardare il suo tanto amato fratello putrefarsi davanti ai suoi occhi fosse meglio di una morte veloce per mano loro.
Una volta soli, Sam, con la testa poggiata pesantemente contro le sbarre, quasi come se fosse stato privo di ogni forza o volontà, chiamava o forse solo ansimava il nome di Dean.

“Dean…”
Ma Dean non si muoveva.
“Dean…”
Sperando in un gemito, un lamento o solo un accenno di un qualcosa.
“Dean…”
Niente e poi ancora niente.
“Dean…”
 
Fin quando Dean si mosse.
 
“Dean??” lo richiamò il più giovane. “Oddio, sei vivo …sei….vivo!!” esclamò tra un misto di felicità e incredulità.
Sam si mise nell’angolo della gabbia che più si avvicinava al corpo del fratello e tirò fuori un braccio sperando di poterlo raggiungere.
“Ce la fai?...ce la fai a raggiungere la mia mano?....Dean….Dean…”
Il maggiore si mosse appena. Girò il volto insanguinato verso quello disperato e speranzoso di suo fratello.
Cercò di muoversi ma il suo corpo si rifiutava di obbedire a ciò che il cervello gridava di fare e allora comandò con tutte le sue forze ad un braccio di tendersi verso quello teso di Sam, che continuava a sporgersi, quanto più poteva, oltre le sbarre.
Dean riuscì a trascinarsi per soli pochi centimetri o forse era solo un impressione ed era esattamente dove era caduto.
“Sam….Sammy…io….io…non…” farfugliò il maggiore, incapace di muoversi ancora.
“Non…non parlare….cerca ..cerca solo di raggiungermi. Raggiungi la mia mano , Dean. Raggiungi la mia mano!!” e si tendeva e così provava a fare il maggiore.

Pochi centimetri. Solo pochi centimetri.

“Sammy…”
“La mia mano, Dean…” ripeteva come un ossessione Sam tendendo spasmodicamente le dita per recuperare quello spazio che separava le loro mani.
“Mi…mi…dispiace…..” biascicò Dean con la bocca impastata di sangue. 
Dean sapeva che era alla fine. Sentiva che non c’erano più forze in lui. Provava un enorme frustrazione nel rendersi conto che non sarebbe riuscito a raggiungere la mano che Sam gli tendeva alla disperata ricerca di un ultimo contatto fraterno.
Dio!! quanto avrebbe voluto non lasciare il suo Sammy.
Voleva che quel loro legame fosse forte fino al suo ultimo respiro.
Ma Dean  si rese conto che non aveva forze nemmeno per quell’ultimo respiro.
 
“Sammy….” sussurrò. “Samm….” poi una forza opprimente lo sopraffece e il maggiore si abbandonò del tutto, sfinito e cedette di nuovo verso il pavimento.
“No.no.no.no...!!” pregò istericamente Sam. “Ti prego…ti prego….no!!”, mormorava istericamente Sam. “Ti supplico non….non lasciarmi. Non abbandonarmi!!!”, ripeteva , sperando che Dean lo stesse a sentire. “Noooo!!!” gridò poi, disperato, mentre si lasciava cadere contro l’acciaio della gabbia, consapevole che Dean, oramai, non era più lì con lui.

I suoi respiri si fecero convulsi, il pianto gli attanagliava la gola, le lacrime gli bruciavano gli occhi e perso in quella profonda disperazione , un ultimo pensiero gli venne in mente per quel suo adorato e coraggioso fratello.
Fissò gli occhi sul volto addormentato di Dean. Tese quando più possibile le dita della mano verso quella che Dean aveva cercato in tutti modi di tendere verso di lui, senza riuscirci.
Un sorriso, amaramente triste, si affacciò timido sulle labbra del giovane. Non si spiegò perché e come mai , ma una sorta di nenia gli scivolò via prima dal cuore e poi dalle labbra.

Carry on my… wayward bro’….canticchiò sussurrandolo appena.For there'll be peace…. when you are done…e la sua voce era sempre più sottile...Lay your… weary head… to rest..ed era così difficile continuare.
Ma Sam doveva farlo, doveva continuare perchè Dean adorava quella canzone.
Per il maggiore era come se quella canzone descrivesse la loro vita. Fino all’ultimo respiro.
Don’t you cry no more …disse , sforzandosi di non soffocare le parole nell’ennesimo affranto singulto.
“Dean…” sussurrò poi come se si fosse reso conto di tutto , solo in quel momento.
……
 
“Vi ho trovati!!” esclamò Castiel non appena entrò nella stanza.

Ma l’angelo non si aspettava di trovarsi davanti agli occhi una scena del genere. Credeva che entrando in quella camera avrebbe dovuto dare man forte ai due fratelli e non trovarsi a provare per la prima volta, anche da angelo, un dolore forte e devastante al centro del proprio essere angelico.

Vide il corpo di Dean coperto di sangue, inerme e abbandonato accanto ad una gabbia in cui, un Sam privo di ogni volontà , continuava a fissare il fratello. Le loro mani separate da un minimo spazio che comunque era incolmabile.
Lo sconcerto durò un attimo, poi, l’angelo, riprese il controllo della sua lucidità e si precipitò accanto ai due fratelli.
Gli bastò  dare un colpo secco alla serratura della gabbia per liberare Sam e poi si accoccolò accanto all’amico esanime, senza avere ancora il coraggio di toccarlo.

Sam gattonò freneticamente fuori dalla gabbia e una volta fuori raggiunse immediatamente il corpo di Dean , prendendolo tra le braccia.
Se lo strinse al petto.
Con un gesto quasi impercettibile gli pulì un rivolo di sangue al lato della bocca leggermente schiusa. Amorevolmente gli sistemò la giacca chiudendogliela appena sul petto trafitto dai colpi di pistola.

“Sam…” mormorò Castiel osservando quei gesti così dolorosi.
“E’ morto. Dean , è morto. Mio…fratello….è morto!!” ripeteva incredulo il giovane.
L’angelo, sgomento da ciò che vedeva e da ciò che provava in modo così umano, cercò di trattenere quella sensazioni di furiosa rabbia che sentiva crescere dentro di lui.
Dean non poteva essere morto. Lui , l’angelo del Signore, non poteva aver fallito così miseramente la missione più importante che gli fosse mai stata assegnata: proteggere l’uomo giusto.
Non riusciva ad accettarlo, come non accettava e comprendeva quell’inutile sensazione di umidità che gli faceva bruciare gli occhi.
“Dean…no, amico mio!” mormorò dolorosamente.

Allora, poggiò una sua mano sul petto dell’amico cacciatore.
Un ultimo saluto.
Un ultima richiesta di perdono per non esserci stato quando avrebbe dovuto.

Ma non appena l’angelo lo toccò, sentì che c’era qualcosa di strano. C’era qualcosa non sarebbe dovuta esserci.
Non era possibile!! Forse ….forse non tutto…

Uno sguardo di puro sgomento gli si disegnò sul volto.
“E’ impossibile….è assurdo….” fece sbalordito, mentre quasi con uno strattone tirava via dalle braccia di Sam, il corpo di Dean e lo poggiava sul pavimento sporco dello stesso sangue del cacciatore.
“Castiel!!!!” lo ammonì sconcertato Sam che non voleva che quel suo ultimo contatto con il fratello, finisse.

“La sua anima….Sam, la sua anima…..” ripeteva l’angelo.




Prima parte delle note!
Sì, lo so è strano anche questo!!!!


N.d.A.: Ennesima storia sui bros. Ennesimo sclero sui bros. E come al solito Dean le prende e Sam si strugge.
Ma che volete farci??!!
Come diceva il guru Cas del 2014 “Sono fatta così!!”
Comunque vi rompo ancora un po’ per  spiegarvi alcune citazioni:
  • “Autografo sulla milza.” Dean lo dice al demone che vuole l’anima di Becky e Crowley in uno o due episodi dice a Dean che non fa che ripetere sempre le stesse battute.
  • “Hai mai visto la morte fermare un Winchester?!”…beh!, questa nemmeno ve la spiego, perché se non la riconoscete CHE CAVOLO DI SHOW STATE VEDENDO!!!!???
  • Stessa cosa per la canzone. Il primo o la prima che si azzarda a chiedere “Che cosa canta Sam?!”, giuro che invoco Crowley!!

 
   
 
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