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Autore: EmilyHerondale    08/11/2015    2 recensioni
Jace e Clary si conoscono sin da piccoli, sono innamorati l'uno dell'altra dalla prima volta che si sono visti, ma non sospettano minimamente che il loro sentimento sia ricambiato, ma un giorno una domanda arriva inaspettata.
Dal primo capitolo:
– Verrò con te solo se mi prometterai che quando saremo più grandi ti allenerai con me- lui sorrise –Va bene Morgenstern, mi allenerò con te- -Promettimelo- lui rise –Va bene, va bene te lo giuro sull’angelo- cosi ridendo, uscirono insieme da casa.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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27- VUOI ESSERE LA MIA PARABATAI?

 
 
 
 
 
 
 
 
Tessa ebbe solo il tempo di finire di parlare che Clary infilò la porta e prese a correre verso la Basiliade.
A Jace sembrò che la vita di Clary dipendesse da quella corsa e probabilmente per lei era così, visto che correva verso la sua famiglia, la sua casa.
Ebbe solo il tempo di entrare alla Basiliade che vide dei riccioli rossi scattare all’interno di quella stanza che ospitava la famiglia Morgenstern.
La seguì.
Entrato nella camera trovò Clary stretta a sua madre che piangeva di gioia.
-Clary, per favore, potresti smettere di abbracciarmi, mi sarò svegliata, ma sono un po’ dolorante-
Clary si staccò da lei –Hai ragione scusami- a quel punto Jocelyn si rese conto della presenza di Jace e sorrise, Clary vedendo lo sguardo della madre posarsi altrove si girò e lo vide –Jace, avvicinati- disse Jocelyn continuando a sorridere, Jace rivolse ad entrambe un cenno di saluto, poi disse alla sua ragazza
 –Clary uscendo di casa non hai preso neanche una felpa-
-Lo so, ma la mia famiglia in questo momento mi sembra che conti di più-
Jocelyn rise dinanzi a quella scenetta –Allora, Cosa mi sono persa da quando sono stata rapita? – Jace a quel punto mise un braccio attorno alle spalle di Clary –Allora…Io e sua figli…ahi- Clary gli aveva dato una gomitata nello stomaco –Jace…- -Che c’è? Stavo per dire che sei l’eroina del mondo invisibile- le si avvicinò in maniera tale che solo lei potesse sentirlo –Non che sei una subdola provocatrice- Clary arrossì.
-Si, ma lo sono diventata anche grazie a te, Izzy ed Alec-
-A proposito appena vi sarete ripresi ci saranno ben due cerimonie parabatai-
-Chi ha richiesto la cerimonia? –
-Io ed Alec-
-Io ed Izzy- dissero il biondo e la rossa all’unisono, scoppiando poi a ridere.
-Clary? –
-Si mamma? –
-Jonathan? Lui sta bene, vero? E il Jonathan che dovei aver avuto sin dall’inizio? –
-Si mamma, è lui, lo abbraccerai presto te lo prometto-
Proprio in quel momento entrò Catarina –Ragazzi per favore uscite, l’orario di visita è finito, potrete tornare domani.
 
 
 
 
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Magnus aspettava già da un po’ l’arrivo di Alec fuori casa Lightwood, ultimamente era sempre in ritardo, che Jace lo stesse infettando?
Stava pensando ad un incantesimo anti ritardo per il suo ragazzo quando, una testa si affacciò dalla porta principale della piccola villa di famiglia, capelli neri, occhi azzurri, Alec.
-Magnus, sei qui, meno male, entreresti? –
Quella domanda colse Magnus talmente impreparato da avere un attimo di tentennamento prima di infilare l’uscio.
Stava per chiedere il perché di quell’invito quando il ragazzo iniziò a parlare.
-Magnus, io ci ho riflettuto, ed hai ragione, i miei genitori devono sapere, è ora per me di uscire allo scoperto, e pensavo potessimo farlo insieme, i miei genitori in fondo non ti conoscono nemmeno-.
Lo stregone sorrise.
-Andiamo- Disse
Alec lo condusse nel salone in cui, in quel momento, c’era la sua famiglia, Isabelle guardò il fratello dapprima con sorpresa e poi con comprensione, quasi a volergli fare forza per quello che stava per dire.
Il moro si schiarì la voce per attirare l’attenzione quando i coniugi Lightwood fissarono gli occhi chiari su di lui, dandogli il permesso di prendere la parola, iniziò a dire –Mamma, papà, volevo presentarvi Magnus, lui è il Sommo stregone di Brooklyn, ha vissuto davvero ovunque, Londra, Francia, pensate che è stato persino bandito dal Perù, insomm…-  -Alec arriva ad un punto- era stata Izzy ad interrompere lo sproloquio del fratello e con le labbra gli mimò “forza ce la puoi fare”.
-Il punto è che oltre ad essere il sommo stregone di Brooklyn ed ad aver vissuto ovunque, lui…Lui è la persona che frequento-.
Ci fu un momento in cui tutti ci fu il silenzio generale da parte di tutti, poi Maryse si alzò ed abbracciò di slancio il figlio.
-Finalmente lo hai detto, io aspettavo solo questo, Alec, per me è solo importante che tu sia felice- a quel punto comprese anche Magnus nell’abbraccio –Benvenuto in famiglia- .
Tutti avvolsero Alec e Magnus in un abbraccio, solo Robert ne rimase fuori, lui era in disparte ad osservere la scena, il sorriso sulle labbra.
 
 
 
 
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Erano già un paio di sere che James e Cordelia uscivano insieme, si divertivano insieme, sembrava semplicemente che si conoscessero da tutta la vita.
A James piaceva, gli piaceva la sua compagnia, il suo modo di ridere, i suoi gesti, anche quelli involontari e ripetitivi, a James piaceva il suo accento, i suoi occhi color del carbone, i suoi capelli rossi, ma di un rosso ramato, diversi da quelli di Clary, a James semplicemente piaceva Cordelia.
Erano sulla via principale di Alicante, avevano da poco passato la piazza dell’Angelo, tra poco si sarebbero dovuti lasciare, a James quasi piangeva il cuore nel doverla lasciare.
Arrivarono dinanzi alla casa in cui i Carstairs alloggiavano.
-Allora, ci vediamo domani-
-Certamente, ormai la tua presenza è diventata una piacevole abitudine della mia vita- disse lei sorridendo.
James vide in quella frase il momento perfetto, le si avvicinò e la baciò, leggermente, sfiorandole appena le labbra, era solo l’ombra di un bacio.
Cordelia arrossì e gli prese la mano –Buonanotte James- disse poi correndo sul vialetto ed entrando in casa.
-Buonanotte Cordelia- dissero due occhi color miele, il cui corpo si era rifugiato nell’ombra della notte appena iniziata.
In quel momento James aveva bisogno di usare i poteri ereditati dalla madre, si era nascosto nell’ombra.
James era felice.
 
 
 
 
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La mattina seguente Jocelyn si sveglio trovando accanto a se un fratello Silente si stava occupando di suo marito, come sempre in quei giorni, ma quella mattina ci fu qualcosa di diverso.
-Si, sto bene, davvero Fratello Enoch, non ce n’è bisogno, credo di poter addirittura mangiare-.
Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille, Valentine.
Valentine era sveglio.
Valentine era vivo.
-Fratello Enoch, potrebbe spostarsi vorrei guardare la mia famiglia- chiese gentilmente quella voce autoritaria che per anni aveva guidato i giovani ad una rivolta.
Quando Fratello Enoch si spostò gli occhi verdi di Jocelyn incontrarono quelli neri di Valentine facendo nascere un sorriso sul volto di entrambi, si tesero le mani, le intrecciarono tra loro continuando a sorridersi.
In quel momento fece il suo ingresso quella furia dai capelli rossi anche conosciuta dal mondo invisibile come Clarissa che però un attimo li osservò, poi andò verso di loro e li abbracciò, prima l’uno e dopo l’altro –Per il primo periodo ho pensato di essere rimasta da sola, di avervi perso entrambi, pensavo di essere l’ultima Morgenstern- una lacrima fece capolino dagli occhi verdi, per poi essere asciugata da Valentine
-Ehi noi siamo qui Clary, ed anche quando non ci saremo più la nostra presenza non ti abbandonerà, sorridi che hai molto da raccontarmi stando a quello che mi ha detto Fratello Enoch-.
Clary sorrise, si sedette sul letto del padre e prese a raccontare tutto quello che era successo durante la battaglia, quello che aveva fatto dopo, come aveva vissuto quei giorni, avrebbe continuato a parlare se una voce dall’altra parte della stanza non avesse detto –Clary, per favore, ricomincia dalla parte in cui mi salvi-.
 
 
 
 
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-Max mi raccomando stai fermo- disse Maryse per la sesta volta –Adesso Magnus ti farà un incantesimo che ti renderà più forte, ti aiuterà a non ammalarti più- Max sorrise e si immobilizzò, la sua immobilità in quel momento dava l’idea di una statua, sembrava fatto di gesso.
Magnus sorrise ed agitò le dita sulla testa del bambino, un lampo azzurrino ne fuori uscì.
-Ecco adesso puoi muoverti-
-Ne sei sicuro? –
-Sicurissimo-
Il bambino iniziò a camminare per la stanza, all’improvviso si girò, un sorrisone stampato in faccia, prese la rincorsa e saltò al collo di Magnus, lo stregone riuscì a prenderlo ed il bambino gli stampò un bacio sulla guancia –Grazie mille, signor Bane- -Magnus, chiamami solo Magnus, sono il ragazzo di tuo fratello in fondo-.
 
 
 
 
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-Simon- Isabelle era pronta ad uscire insieme a quello che era ormai il suo ragazzo.
-Izzy- la voce di Simon era suonata quasi interrogativa
-Avrei una domanda-
-Fammela-
-Cosa ci trovi in me? – Simon parve rifletterci sopra un attimo.
-Cosa ci trovo in te…. Cosa ci trovo in te… Tu sei semplicemente la ragazza più bella, più dolce, più combattiva, più sensibile e più intelligente che io abbia mai conosciuto, tu mi chiedi cosa ci trovo in te ma io non capisco come tu non possa capirlo da sola…Sei semplicemente fantastica, ed io…io credo di amarti-
Izzy rimase basita per un attimo prima di rispondere –Ti amo anche io-.
 
 
 
 
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I tre Morgenstern si girarono in contemporanea verso il letto che ospitava Jonathan, lui era lì, sveglio, parlava, gli occhi neri erano stati sostituiti da due occhi verdi, gli stessi occhi della sorella, gli stessi occhi della madre.
Li osservava, più o meno come loro osservavano lui, quasi come se provenissero da due galassie diverse e quella dinanzi a loro fosse una specie aliena.
Il silenzio irreale che si era formato venne spezzato da Jonathan che disse –Sapete, per diciotto anni sono rimasto intrappolato, ero in balia di una forza che mi opprimeva, ero dentro il mio corpo, ma non ero io a comandarlo, per diciotto anni è stato così ed io ti devo ringraziare, Clary, devo chiedere scusa a tutti, all’intera Alicante per quello che ho fatto-.
-Calmati, fratellone, tutti accetteranno le tue scuse- Jonathan sorrise a quell’appellativo.
-Non è vero Clary, la gente parla, senza sapere, il vecchio me era, è e sarà per sempre un ostacolo, la gente mi giudicherà per quello che sono stato-.
-Ti posso assicurare che ti hanno già perdonato-.
 
 
 
 
                                                         *******************
 
 
 
 
-1 MESE DOPO-
 
 
 
 
Clary si stava dirigendo verso la Guardia insieme alla sua famiglia, quel giorno Alicante avrebbe assistito a due cerimonie Parabatai.
Per quell’occasione aveva ripetuto tutta la notte la formula che avrebbe unito indissolubilmente lei ed Izzy, chissà come sarebbe stato, lei c’era stata quasi vicina una volta, ma non aveva mai pensato appieno a quello che significasse avere un Parabatai.
Entrando alla guardia vide Jace che le sorrise e le fece l’cchiolino, poi si andò a sedere nella prima fila di sedie della sala del consiglio, di fianco ad Isabelle.
Poco dopo anche Alec e Jace le raggiunsero.
Man mano la sala del Consiglio si riempì, e l’Inquisitrice iniziò a parlare –Siamo qui oggi per una doppia cerimonia Parabatai, oggi la comunità Nephilim vedrà Clarissa Adele Morgenstern e Isabelle Sophie Lightwood- guardò le due ragazze- ed Alexander Gideon Lightwood e Jonathan Christopher Herondale unirsi attraverso la cerimonia Parabatai- dopo di che Jia iniziò con le formule di rito, però Clary era troppo emozionata per ascoltarla davvero, il cuore le andava a mille, pensava che si sarebbe dimenticata tutto,  le uniche parole del Console che saggiò completamente furono –Clarissa, Isabelle, prendete lo stilo e pronunciate la formula di rito-.
-Dove andrai tu andrò anche io, dove morirai tu morirò anche io e vi sarò sepolto, l’angelo faccia a me questo ed anche di peggio se altra cosa oltre la morte mi separerà da te- e poi posò lo stilo sulla pelle della corvina e quando poco dopo sentì il bruciore della runa che le veniva impressa sulla pelle per sempre le sembro che delle fiamme le avvolgessero all’interno di un cerchio come quando due metalli vengono uniti in uno solo, le loro anime si fusero assieme per non separarsi più.
La sensazione scomparve poco dopo ma fu una delle cose più belle che avesse mai provato.
Si voltò verso Jace ed Alec, vide il suo ragazzo sorridere, pensare che la loro storia era iniziata proprio grazie a quella cerimonia, grazie ad una sola domanda “Vuoi essere la mia Parabatai?”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

RINGRAZIAMENTI:

Oggi, 8 novembre 2015 clicco sul quadratino “Completa”.
Finire questa storia per me è come chiudere un capitolo importante della mia vita, questa storia è stato il mio punto di sfogo per quando tutto andava male, perché questo è stato un anno davvero difficile.
E’ stato il mio momento di libertà, in ogni personaggio c’è una parte importante di me ed ogni personaggio ha una sfumatura del mio carattere, della mia essenza.
Spesso è stato difficile immedesimarmi nei personaggi, capirne le emozioni, pensare quello che avrebbero detto, alcuni lo ho creati d’accapo dandone una mia interpretazione visto che la Clare magari non ne ha ancora parlato in uno dei suoi libri, i suoi personaggi sono diventati i miei.
Vorrei ringraziare prima di tutto coloro che sono a leggere fin qui, per me è molto importante.
Vorrei ringraziare coloro che hanno seguito, inserito tra i preferiti e tra i ricordati questa storia, mi avete fatto capire che quello che è il mio sogno un giorno si potrà realizzare e che, nonostante io sia “nata” come poetessa, posso uscire da quelli che sono i miei schemi.
Ringrazio Vane_Herondale_Jackson la mia Parabatai, lei è stata uno dei cambiamenti sostanziali portati da questa storia, se non l’avessi scritta non l’avrei mai conosciuta, mi ha sostenuto e mi ha dato una piccola mano con le correzioni.
Come dimenticare la mia fan numero uno best_alex , lei mi ha spinto ad andare avanti in quei momenti in cui non avevo ispirazione o non sapevo cosa scrivere, le sue minacce benevole mi hanno spinto a prendere il computer, la penna o che che sia per ricominciare a scrivere.
In ultimo ringrazio la mia Magnus, che nonostante sia ancora al nono capitolo di questa storia, mi ha sempre ripetuto che ce la potevo fare.
Grazie. EmilyHerondale
 
P.S. il 9 Dicembre VEMP compirà un anno ed io ho una sorpresa, rimanete connessi nella sezione Shadowhunters.
   
 
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