Quella
mattina il sole aveva svegliato Amy prima del solito, ritagliandosi uno
spazietto tra le tende e colpendola precisamente sugli occhi, costringendola a
controllare l’orario per vedere quanto tempo a disposizione aveva per portare a
spasso il cane e poi andare al lavoro.
Tutto
sommato si era svegliata solo mezz’ora prima del previsto, e questo non la
indispose più di tanto, anzi, la portò ad alzarsi tutta pimpante per fare
colazione e vestirsi.
Era
una bella giornata, calda già dalle 8 e una bella camminata in spiaggia era
proprio quello che ci voleva per ricaricarsi al meglio ed affrontare un turno
di otto ore al lavoro.
Così
mise il guinzaglio al suo cane, si mise le scarpe ed uscì di casa, respirando a
pieni polmoni l’aria ancora tiepida.
La
spiaggia in cui aveva scelto di andare- che era quella più vicina a casa sua,
ad appena un chilometro- era deserta; c’erano un surfista che aspettava l’onda
perfetta steso di pancia sulla tavola, due ragazze che correvano chiacchierando
e un ragazzo con il cane, un bell’husky giocherellone che gli saltava sempre
sulla schiena appena lo vedeva girato.
Amy
non aveva problemi a far giocare Lola, il suo cane, con i cani degli altri,
specie se erano di taglia grande, così le fece segno di avvicinarsi e la
cagnolina raggiunse incuriosita il più grande, girandogli intorno circospetta.
I
due cani si studiarono per un attimo, annusandosi per qualche secondo, poi Lola
diede il via alle danze e con qualche finta riuscì a far capire all’Husky che
voleva essere rincorsa.
“Wow,
è la prima volta che lo vedo attaccare bottone così facilmente” disse il
padrone del cane grande, sorridendo in direzione dei due animali che giocavano
a fare la lotta.
“Neanche
la mia è molto socievole, ma i cani grossi le piacciono” disse Amy, per non
rimanere in silenzio. In genere si creava sempre dell’imbarazzo tra i padroni
perché, non conoscendosi, non sapevano mai di cosa parlare.
Però
quel ragazzo sembrava diverso e prima che Amy potesse anche solo pensare a cosa
dire per cercare di intavolare una conversazione che facesse passare un po’ più
velocemente il tempo, quello le aveva già porto una mano, cordiale.
“Mi
chiamo Liam” si presentò, sorridendole.
“Io
A-Amy” ricambiò, stringendogli la mano. Ora che lo guardava da vicino doveva
ammettere che era davvero un bel ragazzo, non il solito tipo australiano, ma di
sicuro ben messo fisicamente- a giudicare dalle braccia che spuntavano da
quella canotta doveva essere uno che frequentava spesso la palestra.
“Sediamoci
qui, tanto immagino ne avranno per un po’” disse ancora lui, facendole segno di
accomodarsi con lui su una panchina poco lontana. Si diede mentalmente della
stupida per essere uscita di casa completamente struccata, con i capelli tirati
su in una cipolla e l’abbigliamento da sport che in genere usava per andare a
correre o fare gli esercizi a casa. Ma d’altronde che ne sapeva che avrebbe
incontrato un bel ragazzo in spiaggia alle 8 del mattino?
“Porti
spesso il cane qui?” le chiese lui, vedendola silenziosa.
Amy
si riscosse e si voltò a guardarlo.
“In
realtà no, questa è la prima volta, ma mi piace come posto quindi conto di
portarcela tutte le mattine, è rilassante” rispose, osservando Lola mentre
cercava di atterrare un cane più grosso di lei di almeno 29 chili.
“Io
ci vengo spesso, Loki sembra apprezzare l’aria di mare”
“Loki?”
chiese lei “Si chiama così?”
“Si,
mi piaceva” ridacchiò lui scuotendo le spalle “la tua come si chiama?”
“Lola”
rispose Amy, tutta orgogliosa. Non che fosse un nome originale, ma le sembrava
che le stesse a pennello e per questo ne andava fiera.
“Se
ci sei anche le altre mattine e non ti dispiace, io direi di farli giocare
insieme, sembrano divertirsi un mondo” disse Liam, facendo un cenno con la
testa nella loro direzione.
In
effetti sembravano particolarmente in sintonia e questo era una rarità, specie
nel caso di Lola.
“per
me non c’è problema, penso di venire sempre a quest’ora, così non ho problemi
al lavoro” gli rispose, e lo pensava davvero. Cosa c’era di meglio che stare in
spiaggia con un bel ragazzo come Liam a far giocare i cani? Magari era la volta
buona che si trovava un nuovo fidanzato.
Liam
le sorrise cordiale, poggiandosi sui palmi delle mani e cacciando un super
sospiro.
Nonostante
i convenevoli l’atmosfera era sempre un po’ tesa e imbarazzata, almeno per
quanto riguardava Amy, ma per fortuna – o sfortuna, in questo caso- si era
fatta ora di tornare a casa così, tirandosi in piedi, richiamò il proprio cane,
vedendoselo venire incontro con al seguito Loki, super felice.
“Io
ora devo andare, alla prossima” salutò Amy rivolto a Liam, il quale mise il
guinzaglio al proprio cane e le fece un cenno di saluto con la mano,
sorridendole.
"A
domani” le rispose, voltandole le spalle e andandosene.
Amy
rimase qualche secondo immobile a metabolizzare la cosa. Non le sembrava di
aver fatto colpo o altro, non era il tipo da credere di far cadere tutti ai
propri piedi, ma Liam era stato così cordiale e gentile, le aveva detto a domani sorridendo e questo,
in cuor suo, le faceva sperare che magari la ruota finalmente avrebbe ripreso a
girare anche per lei.
Riscuotendosi
accelerò il passo per raggiungere casa, ma nel mentre scrisse a Charlotte, una
sua cara amica.
“Conosci la
leggenda secondo cui quando porti a spasso il cane hai più probabilità di
incontrare un possibile ragazzo? Ecco, oggi è capitato a me”.
“MI DEVI
RACCONTARE!”