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Autore: VENDA    09/11/2015    0 recensioni
Serie di OS Wincest e Wincestiel scritte durante vari Event su diversi gruppi FB. Di volta in volta specificherò il nome del gruppo e la data dell'Event.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incest | Contesto: Contesto generale/vago
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[Partecipa alla Winter is Coming Week del 31 agosto-6 settembre sul gruppo We Are Out For Prompt.]

DAY 4 - UST

Supernatural, Winchestiel, "Sia Sam che Dean, fin da quando l'avevano conosciuto per la prima volta, avevano ammirato Castiel e avevano provato entrambi a tentare di rendere ancora più forte il loro rapporto con l'angelo, ma questo non capiva e si limitava a avere con i due fratelli ad una 'semplice amicizia'."


«Avanti, Dean! Quanto ti ci vuole per ammetterlo? Tu sei attratto anche dal suo contenitore!»
«Cosa?? Vuoi scherzare?! È ovvio che mi attragga, ma solo perché è un angelo... è la sua aura che ha potere su di me!»
«La sua aura?»
«Certo! Non dirmi che non la senti!»
«Sì che la sento... ricordati che sono stato posseduto a lungo da Lucifero. È che mi meraviglia che la percepisca tu!»
«Io la percepisco, fine della storia!»
«Ok ok, Dean, come vuoi tu! Basta con questa discussione, sta diventando sterile... piuttosto, che ne dici di vedere chi riesce a farlo sbloccare prima?»
«Una sfida, eh? D'accordo, fratellino, ci sto! Preparati a perdere, comincio io!»

Due giorni dopo Dean mandò Sam a controllare alcuni fatti sospetti che stavano accadendo a Derry, nel Maine, e chiamò Castiel, deciso a farlo "sbloccare" come aveva detto il fratello.
Appena l'angelo comparve nella stanza, dal nulla come era solito fare, l'umano si fermò un attimo a guardarlo; possibile che Sam avesse ragione? Oh, certo che aveva ragione, solo che lui non lo ammetteva davanti al fratello: quel contenitore sapeva esprimere al meglio il fascino di quell'aura che anche lui poteva percepire, con quell'andatura sensuale anche se non se ne accorgeva, quegli occhi di un azzurro sovrannaturale, quelle labbra carnose... Dio, quelle labbra! 
Castiel lo guardava a sua volta, con la solita aria svampita di sempre, come se non percepisse quell'eruzione di ormoni che Dean non riusciva a trattenere.
L'avrebbe baciato, oh sì che l'avrebbe fatto! Avrebbe posseduto quelle labbra illegali, così poi vediamo se Castiel avrebbe continuato a fare il finto tonto!
«Dean, ti sta squillando il telefono.»
Dean tornò in sé. Era vero, chiunque fosse era già al secondo tentativo. Lo prese dalla tasca e aspettò di vedere il nome di colui che si sarebbe preso le due maledizioni: Sam.
«Sam, non è il momento» rispose, con tono categorico.
«Io dico di sì. Dean, sta succedendo qualcosa di veramente strano qui, e per dirlo io puoi crederci.»
«Sam...»
«Raggiungimi all'ospedale di Derry, ti aspetto» e riattaccò.
«Forza, io ti precedo lì» disse Castiel, scomparendo prima che Dean potesse realizzare.
Maledicendo il fratello come promesso, Dean salì a bordo dell'Impala e sfogò la frustrazione sul pedale dell'acceleratore.
Nel frattempo Castiel aveva raggiunto Sam in un batter d'ali, letteralmente, e mentre aspettavamo che il fratello maggiore li raggiungesse pensò che era il caso di non sprecare quell'occasione; lasciò in ospedale l'indirizzo dell'albergo, di modo che, quando il suo collega dell'FBI sarebbe arrivato, li avrebbe potuti raggiungere, poi si allontanò con l'angelo. Si fermarono ad una tavola calda e presero qualcosa da asporto, per poi chiudersi nella stanza che aveva prenotato.
«Quant'è che ci conosciamo, Castiel?» gli chiese, prendendola alla lontana.
Avevano finito di mangiare e ora era arrivato il momento di provarci.
«6 anni, 2 mesi e 22 giorni» rispose Castiel, senza neanche starci a pensare.
«Wow... è proprio un sacco di tempo...»
«Cos'è il tempo, in confronto all'eternità?»
«Hai ragione» rispose, avvicinandosi a lui che lo attirava come una calamita.
Erano entrambi in piedi al centro della stanza, ma senza bisogno di costringerlo lo spinse verso il letto.
«È stata la cosa migliore che ci potesse capitare...»
«Cosa?»
«Tu... che sei entrato nelle nostre vite...»
La tecnica di seduzione di Sam era molto diversa da quella di Dean, più simile a un dolce corteggiamento che a un tentativo di stupro.
Castiel ora guardava lui come poco prima aveva guardato Dean, chiedendosi perché in due situazioni tanto diverse i due fratelli emanassero la stessa energia calda e vibrante.
Sam stava per sfiorarlo quando sentirono bussare energicamente alla porta.
«Sam! Fammi entrare!»
Come aveva fatto Dean ad arrivare così in fretta? Vedendo che esitava, andò Castiel ad aprire la porta.
Quando Dean se lo ritrovò davanti capì la situazione: senza pianificarlo aveva già avuto la sua vendetta.
«Bene bene» disse, entrando nella camera e guardando male prima l'angelo e poi il fratello. «Questa emergenza di cui mi parlavi?»
«Sì ecco... in ospedale.»
«Hanno trasferito l'ospedale all'Aaritz Motel di Derry?»
«Certo che no» rispose Castiel. «Non c'entrerebbe mai qui.»
I due fratelli lo guardarono perplessi.
«Castiel, puoi aspettarci vicino alla macchina? Noi veniamo subito» lo pregò Sam.
«Sì, e ricordami che devo farti fare un ripasso rapido di ironia» aggiunse Dean.
«Come volete.»
Castiel lasciò soli i Winchester.
«Ottimo tempismo, Dean, grazie tante!»
«Mai meglio del tuo con quella telefonata!»
«Ma che ne potevo sapere io?? Scusami se ho pensato che fosse più importante il caso!»
«Si vede quanto è importante, per te, il caso!»
«Oh andiamo! Non farla così lunga! Ti stavamo aspettando, tutto qui!»
«Ma davvero? Quindi vuoi dirmi che se fossi entrato senza bussare non ti avrei trovato mentre tentavo di circuirlo??»
«E chi ti dice che io non ci sia già riuscito?»
«Se è così allora quando hai comprato questi pantaloni hai sbagliato taglia!»
«Cos-?»
Mentre Dean lo diceva aveva sfiorato appena la vistosa elezione del fratello che il jeans non riusciva a nascondere.
A Sam morirono le parole in gola quando sentì quel tocco leggero lì dove era più insoddisfatto.
«Dean...» lo chiamò, quasi senza fiato.
«Sì fratellino?»
«Ragazzi, credo che si sia appena verificata un'altra emergenza in ospedale.»
Castiel era comparso nella stanza ma per fortuna era voltato verso la finestra accanto alla porta guardando in strada e non li aveva visti.
Dean e Sam si allontanarono di scatto, rossi in viso e con una forte tachicardia. Ancora una volta dovettero mettere da parte il discorso.
   
 
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