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Autore: Rainbow_brush    10/11/2015    0 recensioni
"Sei in ritardo. 1.56 minuti! Non va bene, eh!" Disse lui scherzosamente.
"Che ti aspetti? Che sia da 'sua signoria' quando le fa più comodo?" Rispose lei ironica.
I due erano ora in silenzio, persi l'una negli occhi dell'altro, in attesa di un minimo segnale, a decretare l'inizio di una gara.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un fascio di luce caldo e piacevole si posò sul viso della pegaso stravaccata in qualche maniera sul letto, e la svegliò dolcemente. Aprì lentamente gli occhi, guardò la sveglia, che indicava le 14.30, poi, facendo mente locale, si ricordò subito di che giorno fosse, e con un lento ma agile movimento scese dal letto, si infilò un paio di occhiali e si fiondò volando fuori da casa.
Las Pegasus era calda e lucente come sempre, le strade erano popolate da alte e rigogliose palme, dalle strutture dai più disparati colori e dal profumo del sale, tipico delle città costiere. La pegaso era molto giovane, ma era comunque in grado di superare senza difficoltà buona parte dei passanti, lasciandoli strabiliati. La meta era precisa: la casa del suo migliore amico Sun Flare, che la stava aspettando da appena 2 minuti.
"Sei in ritardo. 1.56 minuti! Non va bene, eh!" Disse lui scherzosamente.
"Che ti aspetti? Che sia da 'sua signoria' quando le fa più comodo?" Rispose lei ironica.
I due erano ora in silenzio, persi l'una negli occhi dell'altro, in attesa di un minimo segnale, a decretare l'inizio di una gara. Flare mosse solo una piuma, ma lei aveva già capito, e spiccò il volo.
"Possibile che sei sempre più veloce di me?" Si lamentò lui seccato.
"Te ne stai tutto il tempo in spiaggia ad oziare, io mi alleno giorno e notte! Io non sarei tanto sorpresa!" Fece lei.
Iniziarono a sbattere le ali più velocemente possibile, cercando di superarsi a vicenda, anche se l'esito era palese, e dopo appena qualche minuto Flare iniziava già ad arrancare. La pegaso paglierina se ne rese conto e rallentò sensibilmente per non superarlo.
"Vedi! Dovresti allenarti di più" riprese lei scherzosa.
"Pff... Per te... Pf.. È facile... Pff... Perché non.. Pf.. Camminiamo?"
"Ma certo 'vostra grazia'!" 
Anche se scherzava, atterrò dolcemente di fianco all'amico paonazzo per lo sforzo.
Da lì in poi camminarono per le vivaci strade di Las Pegasus, circondati da tutti i tipi di soggetti possibili e immaginabili: madri dall'aspetto stanco con i loro cuccioli, importanti pony in giacca e cravatta frettolosi e seri, semplici venditori con i loro chioschi, artisti di strada che cercavano racimolare qualche spicciolo...
Ma i due pegasus che stavano camminando nel centro di quella grande strada erano diversi: troppo giovani per avere i loro stessi problemi e troppo innocenti per avere la loro stessa visione del mondo.
La loro passeggiata continuò fino a che non si ritrovarono praticamente a qualche isolato dal mare.
"Ehi pigrone, ora te la senti di fare una piccola gara fino alla spiaggia?" Disse lei spiegando le ali.
"Ma non piangere troppo quando perderai!" Rispose lui senza credere veramente nelle sue parole.
La pegaso in questione era una delle migliori a suo parere in materia di volo, e ora lo stava dimostrando, sfoggiando una potenza alare da far invidia agli wonderbolts.
La spiaggiato si fece sempre più vicina sotto gli occhi dei due amici, che atterrarono in un angolino lontano dalla folla, un posto isolato.
Era quasi sera e il sole iniziava ad avvicinarsi alla linea del'orizzonte, tingendo il cielo di incantevoli e delicati colori.
I due guardarono il mare, incapaci di staccarvi gli occhi di dosso. Il primo ad interrompere il silenzio fu Flare.
"Così... Questo è il tuo ultimo giorno qui... eh?"
"Purtroppo... Se voglio diventare una wonderbolts dovrò trasferirmi a cloudsdale... Ma verrò a trovarti appena potrò!"
"Ok..."
In quel momento i due si guardarono negli occhi. Sun cercava di nascondere le lacrime, ma appena vide che anche l'altra era nella stessa situazione, incominciarono a piangere insieme, stretti in un abbraccio soffocante.
Non parlarono per un quarto d'ora buono, ma non ce n'era bisogno. 
La pegaso si staccò, e disse guardandolo negli occhi:
"Non importa dove sono, troverò sempre un modo per starti accanto. Dovessi farmi tutto il tragitto in volo!"
"Promettimelo. Promettimi che riusciremo a vederci." 
"Ti prometto che questo trasferimento non comprometterà il nostro rapporto, dovessi farmi ogni miglio di distanza in volo, camminando o nuotando!
Ora tocca a te"
"Ti prometto che questo trasferimento non... Non comprometterà nostro.." 
Non riuscì a terminare la frase, e si rimise a piangere.
"Tranquillo" la pegaso lo strinse a se "niente ci separerà mai."
Dopo un istante di silenzio, il pegaso rispose.
"Mi mancherai Spitfire."
 
 
   
 
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