Anime & Manga > Lamù
Segui la storia  |       
Autore: Achille88    25/02/2009    2 recensioni
Sul pianeta El il mancato matrimonio fra la regina Elle e Ataru Moroboshi, sventato all'ultimo istante grazie all'intervento di Lamù e dei suoi amici, ha destato non poco scalpore e all'interno del suo palazzo, la bella sovrana medita vendetta tormentata dalla gelosia e da un dubbio: la bella aliena dal bikini tigrato aveva fatto tutto ciò per ridicolizzarla agli occhi del suo popolo o unicamente per amore di Ataru?
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atarù Moroboshi, Elle, Lamù, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
sa

 

 

LETTERA A CUORE APERTO

"Mi piacerebbe sapere che cosa ci trovano le donne di così esaltante nel matrimonio!", pensò Ataru mentre si allentava il nodo della cravatta per poter dare sollievo al suo collo e allentare la tensione che lo attanagliava con una morsa d'acciaio.

Eseguita tale operazione, il giovane Moroboshi, vestito con un elegante tight di colore scuro, si portò le mani dietro la schiena, mentre tutti i presenti all'interno della chiesa avevano gli occhi fissi sul portale, in trepidante attesa della sposa.

"Sbrigati ad arrivare, Lamù!", pensò nuovamente lo sposo, decisosi finalmente a compiere il grande passo.

Dopo altri istanti di pazienza, il portale del tempio si aprì e la sposa, accompagnata dal padre, si avviò a passi lenti verso l'altare, mentre dall'organo posto alle spalle del sacerdote risuonavano le note della marcia nuziale.

"In nome del cielo, com'è bella!", pensò Shutaro mentre seguiva incantato con lo sguardo Lamù con indosso un sobrio ma elegante abito bianco con un lungo strascico ed un bouquet di gigli bianchi stretto nella mano destra.

Non appena l'organo cessò di suonare, il padre di Lamù lasciò il braccio della figlia ed andò ad accomodarsi al suo posto, mentre gli ormai prossimi coniugi Moroboshi si disposero fianco a fianco davanti al celebrante.

"Siamo qui riuniti oggi per assistere all'unione di Ataru e Lamù nel sacro vincolo del matrimonio", esordì il sacerdote. "Se qualcuno fra voi presenti è a conoscenza di un motivo per cui costoro non debbano unirsi in matrimonio, parli ora o taccia per sempre".

Dopo qualche minuto di silenzio, l'officiante della cerimonia si rivolse a Lamù e domandò: "Vuoi tu, Lamù, prendere quest'uomo come tuo legittimo sposo per amarlo e onorarlo in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, nella buona e nella cattiva sorte finché morte non vi separi?".

"Sì, lo voglio!", rispose la sposa senza mostrare la benché minima esitazione.

"E vuoi tu, Ataru, prendere questa donna come tua legittima sposa per amarla e onorarla in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, nella buona e nella cattiva sorte finché morte non vi separi?".

Ataru aprì la bocca per pronunciare la sua risposta, ma l'emozione gli procurò un nodo alla gola e dovette deglutire per ben tre volte per poterlo sciogliere e dare sollievo alla sua bocca completamente asciutta.

Interpretando quel momento come un attimo di esitazione da parte del figlio, la signora Moroboshi giunse le mani come in preghierà e sussurrò: "Coraggio, Ataru... dillo!".

"Se oserai scappare, giuro che ti taglierò la testa dal collo con la mia spada!", minacciò mentalmente il rampollo della famiglia Mendo con la mano destra già posta sull'elsa dell'arma.

"Io... LO VOGLIO!", esclamò finalmente lo sposo per la felicità di Lamù e di tutti i presenti all'interno della chiesa.

"Con il potere conferitomi, vi dichiaro marito e moglie", disse il sacerdote poco prima che Ten portasse le fedi nuziali.

Una volta eseguito lo scambio degli anelli, Ataru alzò il velo nuziale e davanti agli occhi vide il volto di Lamù illuminato da un sorriso raggiante. "Può baciare la sposa", affermò il celebrante.

Ottenuta l'autorizzazione, Ataru chiuse gli occhi e protese le labbra in avanti per suggellare la sua unione con la donna che, nonostante tutto, amava profondamente.

"Finalmente siamo marito e moglie!", pensò entusiasta Lamù mentre poteva sentire la bocca del suo tesoruccio farsi di secondo in secondo sempre più vicina alla sua...

 

"Svegliati, Lamù!", disse Ten mentre scuoteva le spalle della cugina ancora dormiente.

Subito dopo, la ragazza aprì gli occhi e resasi conto di aver solamente sognato - ancora una volta! - il momento in cui sarebbe diventata ufficialmente la moglie del suo tesoruccio, prese il cuscino e lo scagliò contro il cuginetto, il quale riuscì a scansarlo per un soffio.

"Non potevi svegliarmi più tardi?", domandò visibilmente contrariata la bella extraterrestre. "Stavo facendo un sogno meraviglioso e tu lo hai interrotto proprio sul più bello!".

"Non faccio fatica a immaginare di che sogno si trattasse...", pensò il piccolo oni. "Non prendertela con me! Ataru mi ha chiesto di svegliarti perché deve dirti qualcosa di molto importante", disse infine.

"Davvero?", chiese Lamù. "E dov'è?".

"Ti sta aspettando in cucina".

Senza aggiungere altro, la bella oni uscì dalla stanza e non appena fu solo, Ten scartò una delle tavolette di cioccolato e la addentò con golosità tipicamente puerile. "Mi sono proprio meritato questo premio!", disse soddisfatto il cuginetto di Lamù mentre si gustava la sua dolce ricompensa.

 

"Dove sei, tesoruccio?", chiese Lamù mentre si aggirava con lo sguardo nella cucina vuota, del tutto inconsapevole che Ataru stava in attesa dietro la porta della sala da pranzo.

Ad un certo punto, la ragazza notò un biglietto lasciato sul tavolinetto della sala da pranzo e spinta dalla curiosità, lo prese e lesse quanto era scritto:

 

Lamù,

ancora una volta mi hai salvato dalle grinfie di Elle... e da me stesso!

Forse non mi crederai - e ne avresti tutto il diritto! - per tanti motivi, ma ti giuro che questa disavventura mi ha aperto gli occhi e voglio scusarmi con te per il modo in cui ti ho trattata in questi anni. La verità è che tu sei una donna meravigliosa... ed io un completo idiota!

Mi sono comportato da egoista, insensibile, arrogante, presuntuoso... ma nonostante i miei innumerevoli difetti, sei sempre stata al mio fianco e mi hai perfino salvato dalla morte quando avrei meritato di restare incatenato a quella rocca e sorvegliato da quell'orrendo cane a tre teste per l'eternità.

Per tutto questo tempo non ho fatto altro che seguire il mio maledetto istinto, calpestando impunemente i tuoi sentimenti e rischiando in più di un'occasione di perderti per sempre... ma ora basta! E' giunta l'ora che io mi comporti da vero uomo e che ti faccia una promessa solenne. Purtroppo non posso prometterti che da questo momento in avanti ti sarò fedele comportandomi come il compagno che meriti di avere, ma posso giurarti che fin da ora farò tutto quanto è in mio potere per renderti finalmente una donna felice e spero di cuore che tu possa aiutarmi in questa - per me - ardua impresa.

Concludo scrivendo le due parole che tu hai sempre voluto sentir pronunciare dalla mia bocca e che ho deciso di affidarle alla carta in modo che sembrino il più sincere possibili, dal momento che dalle mie labbra sono uscite in più di un'occasione colossali falsità... TI AMO!

Questa è tutta la verità!

Ataru

 

Non appena Lamù ebbe finito di leggere quelle righe, si portò al petto il foglio e mormorò ripetutamente il nome del suo tesoruccio mentre i suoi occhi si inumidirono di lacrime di gioia.

Subito dopo, Ataru si fece coraggio ed entrò nella stanza a passi felpati. "Tu... credi a ciò che ho scritto?", domandò timidamente il ragazzo.

La bella aliena si voltò e non appena lo vide, lo abbracciò al collo mostrando la sua felicità. "Certo che ti credo, tesoruccio!", disse commossa la ragazza mentre il giovane Moroboshi ricambiava il suo affetto posando le mani sui suoi morbidi fianchi.

"Dal momento che oggi è domenica ed è anche una bella giornata, che ne diresti di andare a fare una scampagnata noi due soli?", chiese il ragazzo guardando fuori dalla finestra.

"Ottima idea, amoruccio!", affermò Lamù staccatasi dal corpo del ragazzo. "Vado subito a preparare qualcosa da mangiare!".

"Prima che tu vada, posso chiederti un ultimo favore?".

"Dimmi pure!".

"Ecco, potresti non esagerare con le spezie piccanti? Non te l'ho mai detto prima, ma i tuoi piatti sono troppo... piccanti per i palati terrestri!".

Per nulla contrariata dalla richiesta del suo tesoruccio, Lamù gli diede un tenero bacio sulla guancia e promise: "Non preoccuparti, tesoruccio. Ti preparerò un pranzetto squisito!".

"Allora vado a vestirmi", disse Ataru ancora in pigiama. "Ti aspetto più tardi in giardino".

Lasciata Lamù ai fornelli, il ragazzo ritornò in camera sua e vide Ten steso a terra con la bocca tutta sporca di cioccolato.

"E poi sarei io l'ingordo!", commentò Ataru osservando i pezzetti di carta stagnola sparsi sul pavimento.

"Che altro vuoi?", domandò il piccolo oni.

Ataru gli chiese di avvicinarsi a lui e cominciò a bisbigliare qualcosa all'orecchio appuntito del cuginetto di Lamù. "Sei proprio sicuro di volerlo fare?", domandò Ten decisamente perplesso dopo aver udito la richiesta del giovane.

"Sicurissimo!", ribatté deciso Ataru. "Ora però muoviti! Portameli prima che Lamù abbia finito in cucina!".

"Tranquillo, ci vado!", sbottò la piccola peste in pannolino tigrato prima di uscire dalla finestra e dirigersi verso l'astronave di Lamù.

"In fondo, Ataru non è così stupido come credevo", si disse il piccolo oni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lamù / Vai alla pagina dell'autore: Achille88