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Autore: Gomizzle    10/11/2015    3 recensioni
Due normalissimi ragazzi,Justin Bieber e Selena Gomez si ritrovano ad affrontare l'ultimo anno di superiori.
Quest'ultimo sarà pieno di emozioni,amore,amicizia,felicità,tristezza,debolezze e problemi adolescenziali.
Come si comporteranno i ragazzi in questa situazione?!
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Selena Gomez, Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                                 Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera - Eddie Vedder


Passarono giorni dalla scomparsa di Taylor, circa due mesi. Le ricerche vennero ampliate, informazioni su informazioni vennero raccolte sul professore, ma ancora nessuna traccia dei due.
Vennero fatte supposizioni su supposizioni, nessuna era giusta. L'uomo che probabilmente aveva rapito Taylor aveva pensato a tutto... sopratutto a cancellare le tracce e ogni possibile prova che avrebbe potuto aiutare la polizia a ritrovarli. 

I ragazzi in questi due mesi cercarono di concentrarsi sulla scuola pur avendo in mente questo piccolo grande dramma. Come potevano concentrarsi con un grosso peso sulle spalle?
Era impensabile riuscire ad avere un percorso scolastico limpido senza che cadesse in basso a voti che alloggiavano al di sotto dell'insufficienza. Che poi la scuola ebbe uno 'stop'. Ovviamente professori, alunni e impiegati dell'accademia (come baristi, bibliotecari ecc...) vennero sottoposti ad interrogatori approfonditi e per niente superficiali.
Selena, Michael, Justin, Luke, Ryan, Kendall... cercavano di mantenere la giusta lucidità per non farsi abbattere dalle emozioni. Avevano degli esami da portare a fine anno e per avere un diploma di un certo livello serviva passarli con voti più che alti. Di certo non era un gioco da ragazzi, per nessuno, figuriamoci per loro che avevano un carico da 100 di stress sparso in tutto il corpo.
Alcuni di loro riuscivano a mantenere il giusto andamento come Kylie, Ryan, Selena, Michael e Kendall: studiavano giorno e notte, approfondivano argomenti su argomenti, facevano mappe concettuali, progetti e si allenavano anche sulla pratica andando a lezione di canto tre volte a settimana, facendo shooting ogni sabato oppure visitavano musei e gallerie d'arte... Poi c'erano Justin, Shay e Luke che invece facevano più fatica a restare a galla: studiavano giorno e notte anche loro, ma l'emotività gli giocava brutti scherzi. Justin aveva degli alti e bassi, una settimana andava bene, l'altra male. Non riusciva ad acquisire un giusto ritmo e questo, per lui, non era affatto buono. Luke invece si manteneva sulla sufficienza, a lui andava bene, rifiutava di impegnarsi di più rispetto a quanto già lo stesse facendo perchè dava già per scontato che il suo lavoro non avrebbe dato frutti perciò si accontentava. Tutta quella sofferenza, lui, non riusciva a gestirla. In fine, Shay era ormai... un vegetale, oserei dire. Se ne stava a casa e andava a scuola solo quando se la sentiva (ovvero una o due volte al mese). Si era fatta fare un certificato medico per non partecipare alle lezioni di pratica del suo settore "Moda". Per lei era sempre stato un sogno che doveva essere realizzato a tutti i costi, ma dopo quest'accaduto si era lasciata andare e non aveva più voglia di mettersi in gioco, studiare, creare e poi realizzare... Non le andava più di fare nulla, non le andava neanche di mangiare. Per lei fu una perdita a tre uscite: la perdita di una sorella, perchè per lei Taylor era tale, la perdita di una migliore amica, perchè con Taylor lei condivideva ogni cosa proprio come fanno le migliori amiche e poi la perdita dell'amore della sua vita, perchè si... per Shay, Taylor, era l'amore della sua vita.

Ognuno aveva il proprio modo di agire, ma ognuno soffriva allo stesso modo. 
Erano tutti molto legati.
Erano tutti inseparabili.
Erano ognuno la spalla destra dell'altro.

La famiglia della ragazza era ormai distrutta, invece. Sia lei, la signora Swift, che lui, il signor Swift, si erano persi nel vuoto. La signora Swift si prese una grande pausa dal lavoro, si licenziò. Passava le giornate a bere tisane, seduta sul divano a guardare la televisione. Aveva perso tutta la sua bellezza, la sua pelle si era raggrinzita, il suo corpo si era indebolito e la sua mente era offuscata. Non era più quella bella donna di classe che era prima della scomparsa della figlia. Sembrava malata e, in effetti, lo era. Era caduta in una forte depressione, sia la mamma di Shay che la mamma di Justin (ma dopo tutto anche le mamme degli altri ragazzi) cercavano di starle vicine, ma lei rifiutava gli aiuti. Lei voleva lasciarsi morire, ormai dava per scontato che la sua bella figliola, dai capelli biondo cenere e dagli occhi azzurri come l'acqua, fosse andata in paradiso. Voleva, in qualche modo, raggiungerla eppure la certezza ancora non c'era. La speranza non era ancora persa da parte del papà che aveva deciso di portarsi il lavoro a casa, di affiancare i poliziotti e le varie squadre che lavoravano per questo caso, per le ricerche. Riusciva così a distaccare i pensieri dai sentimenti. Lavoro, lavoro e lavoro. 'Lavorava' al caso, insieme alla polizia, pensando che la ragazza che stesse cercando non fosse sua figlia. In questo modo riusciva a mantenere la lucidità  anche se, qualche volta, quando si fermava ad osservare la foto di Taylor perdeva un battito. Entrambe soffrivano, ma anche loro avevano due modi differenti di reagire. Anche loro si facevano entrambi da spalla destra, anche loro erano inseparabili e anche loro misero insieme le forze per continuare ad andare avanti.

Selena, dopo il primo periodo, era riuscita  a trovare una sorta di equilibrio.
Riusciva a studiare e a dedicare del tempo a se stessa... e ai suoi amici. Una volta a settimana uscivano tutti per andare  a ballare o a mangiare una pizza o a fare una semplice passeggiata per la magnifica città di Los Angeles. Passava anche molto più tempo con il padre, che dal Messico quando poteva la andava a trovare, e il suo carattere un po' spigoloso si era 'limato'. Si era addolcita, oserei dire.
Vedeva il mondo con occhi diversi e nel suo cuore la speranza era l'ultima a morire.
Ogni tanto aveva qualche ricaduta: si ritrovava nella doccia a piangere pensando ai bei momenti passati con la sua amica scomparsa ormai da mesi, forse morta, forse ancora viva che cerca di scappare dalle grinfie di quel pervertito con un'anima sporca e lurida. Ma aveva imparato a tirarsi su. Solitamente chiamava il papà o si organizzava con la mamma per vedere un film o fare un giro nel "parchetto incantato" a pochi isolati da casa sua. Stare in famiglia era la cosa che la rilassava di più, le piaceva sentire la voce del padre o parlare con la mamma di cose che solitamente, con una mamma, non vengono argomentate.
Riusciva a dedicare anche del tempo a Justin, il suo gradissimo amore. Lo amava davvero tanto, "Lo amo più di tutta la mia vita" diceva sempre con occhi pieni di gioia alla sua mamma e a Kylie. A volte avevano notti di fuoco, altre si limitavano a guardare film e a scambiarsi qualche coccola come era giusto che fosse.

Justin passava molto tempo con il papà e i suoi due fratellini più piccoli. Il fine settimana andavano sempre a fare escursioni o passeggiate a cavallo, gli piaceva molto imeggersi nella natura e respirare quel profumo che solo se ti trovi nel verde puoi percepire. A volte portava anche Selena con sè, spesso anche la mamma. Gli piaceva vedere i suoi genitori insieme, gli piaceva vedere la sua famiglia nuovamente al completo. 
Quando non era con i suoi genitori però andava a spassarsela con il suo migliore amico in giro per pub o in posti sperduti a fumare qualche spinello per trasferirsi nel mondo della leggerezza.
Justin era un ragazzo dal cuore grande e d'oro, molto sensibile... infatti a volte la mamma lo trovava nella sua camera a strimpellare qualche accordo con la chitarra con qualche lacrimuccia sotto gli occhi. Non riusciva a sopportare la mancanza di una persona alla quale lui teneva molto. E sopratutto, non riusciva a fare mente locale, non accettava il fatto di non sapere dove questa persona si trovasse. Per lui era inconcepibile e assolutamente stressante.

I poliziotti e lo stesso papà di Taylor avevano organizzato le ricerche in modo diverso, ampliandole e aggiungendo all'operazione squadre di alto livello.
A lavorare al caso c'erano le migliori menti e direttamente dal Messico arrivò in aiuto l'ispettore Hernandez. Colui che fornì alla polizia di Los Angeles informazioni sul "professore".
Vennero a scoprire che il signor Martìnez aveva cambiato identità. Aveva fatto un cambio drastico proprio per non farsi riconoscere. Lanciarono, poi, conferenze stampa per mettere al corrente gli interi stati dell'accaduto e la famiglia di Taylor lanciò vari appelli. Scoprirono così che Martìnez aveva lasciato Los Angeles pochi giorni dopo la scomparsa della ragazza. Che con sè aveva portato anche quest'ultima?
Fu solo dopo qualche altra settimana di ricerche che riuscirono a rintracciarlo: si trovava dall'altra parte dell'America. Sulla costa Atlantica. Jacksonville.
E Taylor? Ancora nessuna notizia. 
Vennero messi in allarme anche i corpi federali della città dove attualmente l'uomo si trovava e anche lì partirono le ricerche, ma niente lui era come una sagoma nera nel buio pesto: introvabile. Cancellava le sue tracce come nessun S.I sapeva fare. 
Si trattava di un vero e proprio mostro? Molto probabilmente. 
Pochi giorni prima del compleanno della ragazza successe l'inaspettato. Venne trovato un corpo di una donna sulle rive del fiume Saint John, a Jacksonville.
Una donna al di sotto dei vent'anni, bionda, pelle chiara, ma con il volto sfregiato... 
La notizia arrivò alle orecchie degli abitanti degli altri stati, ai ragazzi e alla famiglia Swift. Fu proprio lì che tutti erano arrivati a lanciare conclusioni. 
Forse inutili? O era davvero la fine?



YAY!

Eccomi qui con il 20° capitolo di questa fanfiction.
Sono felice di essere arrivata fino a qui, grazie a voi, grazie alle critiche. Il ventesimo capitolo segna l'arrivo alla fine di questa storia. Mancano ancora un po' di capitolo, ma insomma ci siamo.
 
COMUNQUE: ho deciso di scriverlo in terza persona perchè mi piaceva l'idea di fare un riassunto generale. Spero apprezziate! 
                    Ho scritto molto, ci sono molte cose dentro questo capitolo (per niente di passaggio) e spero cogliate ogni minimo messaggio che volevo farvi arrivare. Ho giocato con l'argomento "speranza" e all'inizio ho inserito una citazione, a mio parere, molto bella. Sono fiera di questo capitolo, di quello che ne è uscito e spero che vi piaccia. 

 
Ora mi dileguo, recensite, voglio seriamente sapere cosa ne pensate. Lettrici silenziose fatevi sentire! Annotatemi ogni singolo errore, datemi consigli e fate supposizioni. 
Devo andare a ripassare scienze LOL

LOVE ALL.

                    

 
  
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