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Autore: minato7    11/11/2015    0 recensioni
è una vipera, velenosa per di più, non si sa mai come prenderla, rischi sempre che ti morda....
Ciao a tutti, è la prima Fanfiction e tratta della Harry/Pansy =) spero possa piacervi =)
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Harry/Pansy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Ciao a tutti! Sono Minato7 e ho deciso finalmente di mettere la mia prima storia scritta, e quale mondo migliore se non quello di Harry Potter? i protagonisti sono Harry e Pansy... spero vi possa piacere e che possiate lasciarmi molte recensioni. La fanfiction non durerà più di 3 capitoli...se la storia non piacerà, nel caso potrei anche pensare di portarla avanti, fatemi sapere =) grazie a tutti un saluto!! <3

Minato7



 

Capitolo 1

 

Notte, era tutto buoi ad Hogwarts; le luci che caratterizzavano quel luogo magico avevan lasciato spazio alle ombre, rendendola spettrale, paurosa ed estremamente affascinante.

Di norma alle 23.30, orario ben oltre il coprifuoco, per il castello non avrebbe dovuto esserci nessuno, escluso beh Argus Gazza, Pix, i prefetti e gli insegnanti assegnati alla ronda notturna; eppure è proprio qui, nel corridoio del terzo piano immerso nell'oscurità che si trova un assorto Harry Potter.

Harry nell'ultimo anno era cresciuto parecchio, sia fisicamente che caratterialmente, soprattutto dopo i fatti accaduti fino ad ora: aveva visto il ritorno di Voldemort 2 anni prima e non aveva potuto impedire che Peter Minus, alias Codaliscia, consumasse un omicidio a sangue freddo davanti a lui.

L'anno scorso fu peggio, veder morire suo padrino a causa della sua avventatezza e incoscienza fu un duro colpo, e Albus Silente, preside della scuola, aveva svelato il motivo per cui il signore oscuro continuava a cercare di ucciderlo la profezia: “nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive”.

Il grifondoro dal canto suo aveva capito che ormai lo scontro tra i due sarebbe stato inevitabile, per questo quando durante le vacanze il Preside gli riferì che avrebbe avuto un ruolo più importante nella sua preparazione scolastica si sentì rincuorato, quasi speranzoso! Cosa avrebbe imparato? Quali magnifiche magie gli avrebbe insegnato il mago più potente di tutti i tempi?

Beh, diciamo che le lezioni non eran proprio ciò che si aspettava.

Ed ecco perché Harry Potter stava vagando per la scuola quella notte, per riflettere e metabolizzare ciò che aveva scoperto mezz'ora prima nell'ufficio del professor Silente; Il passato di Voldemort.

Se Harry Potter fosse stato in se quella notte, si sarebbe accorto che in quel momento non era solo al terzo piano del castello.

<< Potter, che cosa ci fai qui? Sprezzante delle regole, come al solito! >> una voce fastidiosa e sarcastica lo svegliò da quello stato di trance che aveva caratterizzato quella sua passeggiata notturna.

Il grifondoro si girò trovandosi la persona che meno si sarebbe aspettato

<< Parkinson? p..potrei farti la stessa domanda, sai? >>

<< Sono affari miei – rispose lei piccata – non devo mica riferire tutti i miei spostamenti, sono un prefetto, mentre tu.... >>

<< Io ho i miei motivi Parkinson – la interruppe – e sono ufficiali...avevo necessità di schiarire i miei pensieri comunque, dubito che ti interessi >>

<< Concordo Potty, non mi interesso ai grifondoro, soprattutto ai mezz.... >>

Un rumore sordo interruppe la discussione tra i due, un semplice miagolio che fece imprecare la serpeverde

<< Che eleganza signorina! >> disse il ragazzo sopravvissuto

<< Zitto Potter! Se mi becca Gazza sono fritta... >> rispose lei in piena crisi.

Harry, con un moto di cavalleria altamente ingiustificata, la prese per il polso e – ignorando le proteste della bella mora – iniziò a correre, sfruttando molti passaggi segreti che la bella serpeverde pensava nemmeno esistessero. A fine corsa si ritrovarono stremati nell'aula al pian terreno che fino all'anno priva era solito usare Fiorenzo per le lezioni di divinazione, ed era ancora addobbata com se fossero in un bosco.

<< Salvi! >> esclamò il grifone con un sorriso, che morì non appena vide lo sguardo che gli stava riservando la mora, infatti...

<< POTTER, come, dimmi come ti sei permesso di toccarmi maledetto sfregiato! >> urlò lei in silenzio, per paura di essere trovata.

<< Beh, scusa se ti ho aiutato – rispose ferito – non lo farò più ok? >> “ma chi me l'ha fatto fare” pensò disperato.

<< Perché? >> le chiese lei, ora semplicemente colpita, mai avrebbe pensato che qualcuno la avrebbe aiutata..

<< Come? Beh mi sembra logico, avevi bisogno di aiuto... >> rispose lui perplesso, mentre lei lo osservava senza parole “beh è carina quando sta zitta, cosa? Harry che pensi!” e distolse lo sguardo, imbarazzato.

<< Sei strano Potter >> per fortuna della serpeverde lui, impegnato com'era ad arrossire, non si era accorto che anche la moretta aveva le guance colorate “è proprio gentile, e carino...smettila Pansy è grifondoro!”

<< Dai ti accompagno nei sotterranei >> Harry si offrì sorprendendola ancora, e tirando fuori il suo fidato mantello dell'invisibilità.

Una volta indossato (e sparito alla vista) invitò anche Pansy a mettersi sotto di esso, e quel momento si accorse quanto da vicino i suoi occhi fossero così scuri, come se l'avesse attirato a se, e arrossì sotto il cipiglio indagatore della bella serpeverde che accorgendosi dell'effetto che lei suscitava in Potter (e lusingata) lo prese a braccetto “solo per dargli fastidio! Solo per questo lo hai fatto Pansy” pensò lei; solo che si ritrovò per la prima volta immersa negli smeraldi del suo “salvatore” che mostravano tutta la sua sorpresa, non aveva mai visto degli occhi così belli, cosi calorosi, cosi espressivi...

I due ancora persi nelle loro nuove sensazioni e nei loro pensieri non si accorserò di aver fatto tutta la strada per i sotterranei, una volta arrivati, fu la serpeverde a spezzare il silenzio

<< Beh, siamo arrivati, addio Potter, è stato un dispiacere avere a che fare con te, ma...grazie >>

Parkinson ringrazia?” pensò il ragazzo in un momento di lucidità..

<< Beh, il dispiacere è tutto mio Pansy – lei sussultò al suo nome detto da lui – ma sei differente da come ti immaginavo! >>

<< Beh ovvio voi grifondoro avete preguidizi su di noi sai? >> Lo attaccò velenosa ma sarcastica

<< ah noi? – sorrise sarcastico – non siete voi che criticate il sangue dei maghi nati babbani? >>

<< Ci insegnano così, vorresti farmi cambiare idea Potty? La vedo dura >> lo schernì la mora

<< Non chiamarmi così, vipera >> agitato

<< così come, Potty? >> sarcastica

<< Potty, lo odio! >> nervoso

<< cavoli tuoi >> sorridente

<< aaaah! Arpia >> esasperato << ho un nome, ti prego, usalo >> parlò lui, addolcito, prendendo la serpeverde in contropiede, e facendola arrossire...

<< Mai! Addio Potter, ti odio >> “ci vediamo Harry” pensò, arrossendo ancora di più “ma che mi succede”

Il grifondoro si mise il mantello e si avvicinò senza esser visto alla Parkinson, soffiandole leggermente sul collo, facendola piacevolmente rabbrividire “quanto vorrei baciarlo” erano questi i pensieri del prescelto...

<< sai, forse tenterò di farti cambiare idea su noi grifondoro, Pansy...alla prossima, vipera >> e se ne andò.

Piacevolmente sconvolta, Pansy Parkinson rientrò nella sala comune dei serpeverde, pensando a lui

Piacevolmente sconvolto, Harry Potter si avviò nella torre dei grifoni per raccontare l'incontro con Silente, eppure continuava a pensare a lei....

 

Non sapevano, ma ormai erano persi l'uno dell'altro, era destino.

  
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