Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |       
Autore: SSJD    12/11/2015    11 recensioni
Questa raccolta è il seguito di ‘Supplenze’. Ѐ assolutamente necessario aver letto il primo, per capire quest’altro. Vi chiederete come mai non li ho messi assieme. Bhe, ecco… Era solo per occupare la posizione 6500 di racconti pubblicati di questo Fandom!
Cmq, visto che bisogna scrivere qualcosa in più che questa idiozia di introduzione, per invogliarvi a leggere, vi lascio l’inizio del primo capitolo...
Dal testo:
“…mhmm… mhmm… Aaahhhh…
“Cosa succede, Trunks? Perché non entri in casa?” mi chiede la voce di Goten che, come ovattata, giunge al mio orecchio dal giardino che, buio e desolato, si estende alle mie spalle.
“SSSSSHHHH” gli intimo voltandomi e tendendo il dito indice all’inverosimile, davanti alle mie labbra.
“…AAAAHHH… sìììì… sìììì… Trunks… AAAAHHH… ancora… ancora!!!...
E ora... I titoli dei vari capitoletti:
1. La vendetta
2. La paura
3. Il terrore
4. Incubi e deliri
5. Speciale 8 marzo
6. La follia
7. La rabbia
8. 8 marzo: lo snervamento
9. La frutta
10. Il dolcetto
11. Il dolcetto, 2
Genere: Commedia, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Mirai!Trunks, Pan, Trunks | Coppie: Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Pan/Trunks
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Threesome
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LA VENDETTA





“…mhmm…mhmm… Aaahhhh…
“Cosa succede, Trunks? Perché non entri in casa?” mi chiede la voce di Goten che, come ovattata, giunge al mio orecchio dal giardino che, buio e desolato, si estende alle mie spalle.
“SSSSSHHHH” gli intimo voltandomi e tendendo il dito indice all’inverosimile, davanti alle mie labbra.
“… AAAAHHH… sìììì… sìììì… Trunks… AAAAHHH… ancora… ancora!!!
Gemiti, urla e il mio nome evocato in ansimi fin troppo palesi per non essere catalogati sotto la dicitura plateale orgasmo imminente provengono dalla mia camera da letto.
Peccato che quel Trunks, incitato in quel modo e invitato a continuare in qualsiasi cosa stia inappropriatamente facendo, non sia io.
Certo me lo dovevo aspettare. Con un piano come quello elaborato da Goten non c’era di certo da stare tranquilli.
Qualsiasi cosa poteva andare storto. Qualsiasi.
Mai più avrei pensato fino a questo punto.
Mi sta proprio bene.
Che idiota che sono…come ho potuto lasciare Pan a casa con il me stesso più grande sperando che lui riuscisse a gestire la situazione?
“Trunks… hey, Trunks! Dai, fammi entrare! Devo fare pipì!” mi distrae dai miei pensieri Goten che,  come un bambino, si sta tenendo le mani sul pisello come per voler bloccare l’imminente fuoriuscita dello scarto della ventina di Red Bull che si è ingurgitato durante la partita.
“SSSSHHH! Fai silenzio, dannazione!” gli dico voltando lo sguardo appena sopra la spalla e fulminandolo con due occhi dallo sguardo severo.
“Ma perché? Che succede?” mi chiede sempre parlando a bassa voce e facendosi largo tra lo stipite della porta e il mio corpo che mi sembra non rispondere più ai miei comandi.
“…AAAAHHHH… Oddio… Trunks!...
“Hihihihi… Pan è davvero idiota… ha creduto che Mirai Trunks fossi davvero tu… hihihi…” sogghigna non appena sente le suppliche di piacere provenienti dalla camera, confermandomi che le mie orecchie, purtroppo, non si trovano in un orribile incubo.
Gli tiro un cazzotto in pieno stomaco. Così, giusto per ricordargli che la sua sensibilità è paragonabile a quella di un animale che si lecca i baffi soddisfatto dopo aver ingurgitato, per intero, la madre di una sfortunata cucciolata, davanti agli occhi supplichevoli dei piccoli.
“AHIO!” cerca di gridare lui soffocando il suo disappunto sul palmo della mia mano, preventivamente messa a tappargli quella fogna di bocca che si ritrova.
“…OOOHHH… Sìììììì… Sìììììì… Sìììì…
“Vuoi fare silenzio?” gli intimo premendogli ancora di più la mano sulla faccia, che ora sta assumendo un simpatico colore violaceo.
Muove su e giù la testa, facendomi intendere che sì, non oserà più aprire bocca, se non interrogato.
“Mi vuoi dire che ti è preso? Mi hai fatto male, sai?” mi informa non appena riesce a riprendere fiato, dimostrandomi che la sua accondiscendenza di pochi istanti prima fosse solo una scusa per riuscire a tornare a respirare normalmente.
“Hai dato a mia moglie dell’idiota, come ti permetti?” gli dico minaccioso.
“Se vuoi dò anche a te del cornuto, così siete pari….hihihi…AAAAHHH…
Altra gomitata.
Stronzo. Così impari.
No, io imparo. Imparo a non ascoltare mai più uno che a scuola aveva la media del 4.33 e ne andava orgoglioso. Soprattutto dei centesimi.
“…O mio dio, Truuuuunks!... Ti ho mai detto che hai delle dita superlative? AAAHHH…
Sento di nuovo il mio nome, pronunciato in quel modo… inconfondibile.
“Che piano hai in mente, Trunks?” mi chiede il beota dopo essersi in parte ripreso.
“Dimmelo tu, genio dei piani ben congegnati, che piano potrei avere in mente. Mia moglie sta facendo l’amore con…con…con…
“Te?” mi dice finendo correttamente una frase che non avrei mai voluto che terminasse in quel modo.
“Come?” chiedo confuso.
“Il mio piano ha funzionato così bene che ora TU, stai facendo l’amore con TUA moglie. Ѐ geniale, non ti sembra?” mi dice con un sorriso ebete.
“No, è una catastrofe, idiota!” gli dico fulminandolo con lo sguardo più cupo del mio repertorio.
“Ma dai! Non prenderla così, andiamo a vedere cosa fanno, piuttosto!”
“COSA??? Ma ti sei completamente rimbecillito? Secondo te dovrei spiare cosa sta facendo Pan con qualcuno che non sono io?” gli domando sperando che abbia capito che la domanda è retorica.
“Sei tuuuuu” ribadisce facendomi innervosire ancora di più.
“NOOO! Scusa, eh! Non voglio scoprire che magari con quello le piace ancora di più che con me. Non sono pronto” confesso iniziando ad avvertire un senso di nausea che mi pervade il corpo.
“Ma devi. Metti che stiano sperimentando qualche particolare posizione. Cosa farai quando Pan ti dirà di farla di nuovo?” mi chiede con fare professionale, come se lui ne sapesse qualcosa.
“COSA??? No, ti prego… vai tu… io non ce la faccio… davvero, Goten… credo che potrei morire di dolore se li vedessi assieme” gli chiedo quasi supplicandolo mentre cerca di trascinarmi davanti alla porta della camera da letto, tirandomi per un braccio.
“Ok, guardo io, sono proprio curioso di vedere cosa combina con te mia nipote…hihihihi” mi dice piegandosi in avanti e, chiudendo l’occhio destro, avvicinandosi con l’iride nera al foro chiaviforme della porta, per poter spiare l’interno della camera, come un guardone d’altri tempi.
“Allora? Che fanno?” chiedo temendo come non mai la risposta.
“SSSSHHH…” mi sussurra alzando una mano come per farmi cenno di aspettare.
Dopo un tempo che definirei ‘infinito’, lo vedo sollevarsi, chiudersi il mento tra pollice e indice in una posa pensante che non è da lui (il pensante, non la posa) e storcere più volte la bocca e il naso.
“AAAAHHHH… Sìììì… proprio lì, Trunks! Non smettere!...
“Allora, Goten!? Cosa fanno?” insisto al limite dell’angoscia.
Fissa i suoi occhi ebano nei miei di cristallo e mi dice:
“Temo che Pan abbia capito, Trunks e anche che noi siamo qui. Però possiamo sfruttare la cosa a nostro favore. Ora noi sappiamo che loro sanno, ma non sanno che noi sappiamo che loro sanno. Oppure sanno che noi sappiamo che loro sanno e hanno in mente un piano ancora più contorto di quest’ultima frase che ho detto” mi dice seriamente mettendomi una mano sulla spalla.
“Ma cosa diavolo stai dicendo?” gli chiedo stranito.
“Non lo so, ma frasi di questo tipo fanno sempre scena”
“Goten!!! Cosa stanno facendo?” gli domando per l’ennesima volta.
“Trunks le sta massaggiando i piedi. Nemmeno la mia massaggiatrice cinese sa fare un lavoretto come quello, ma credo che i simpatici cenni di approvazione di mia nipote, siano, per così dire, studiati ad arte perché TU li possa udire e equivocare. Ѐ per questo che credo che sappiano che siamo qui. Mi dispiace, fratello. Ci hanno scoperti… Dannazione… non capisco perché il mio piano non abbia funzionato…” conclude scuotendo la testa.
“Forse perché faceva schifo?” gli chiedo assecondando il desiderio dello scrittore, nonché delle varie recensioni al precedente racconto, di farglielo notare.
“AH-AH… simpatico? Peccato che non ti sia venuta un’idea migliore… genialoide!” mi dice con tono ironico.
“Merda. Cosa facciamo?” chiedo non sapendo più che pesci pigliare.
“Aspettami qui” mi dice sparendo, un istante dopo, dietro la porta del bagno presente nel corridoio.




“Rieccomi” mi dice uscendo e tirandosi su la patta dei pantaloni.
“Ma che hai fatto?”
“Pipì, altrimenti poi, nelle recensioni, chiedono se me la sono fatta addosso, alla fine… comunque… ho un piano”
“Un altro?” chiedo alzando un sopracciglio perplesso.
“Seguimi nel discorso”
“Ok, spara”
“Pan sa che il Trunks in camera con lei non sei tu, giusto?”
“Giusto” dico quasi entusiasta che il mio amico abbia trovato una soluzione.
“Altrimenti, correggimi se sbaglio, a quest’ora questi urletti che si sentono non sarebbero dovuti solo ad un massaggio ai piedi, giusto?” prosegue sulla stessa scia di entusiasmo.
“Giusto… mhm… no, un momento. Pan fa sempre così. Se le massaggi i piedi, la schiena… se le ciucci le dita delle mani… o le infili le dit…
“TRUUUUNKS! Hey! Metti a cuccia il pistolino! Ѐ di mia nipote che stai parlando! Non voglio sapere cos’altro fate, ok?” mi interrompe Goten visibilmente imbarazzato.
“Ma se poco fa hai detto che eri curioso di vedere cosa combinava a letto con me?” gli chiedo aspettandomi una risposta che, ovviamente, non arriverà.
“Ho detto cosìììì?” mi domanda con il suo solito fare perso in un universo parallelo.
“Goten, hai pure guardato nel buco della serratura!” insisto.
“Oh…eheh…già…Comunque, non mi interrompere che altrimenti perdo il filo del discorso e lo fai perdere anche ai lettori”
“Oh, sì, scusa, anzi, scusate (lettori)…dicevamo?” affermo abbassando lo sguardo.
“Mhmm…” mugugna sostenendo di nuovo il mento con pollice e indice.
“Mhmm.m.m… cosa?” chiedo avendo perso io stesso il filo del discorso (che invece l’autore ha perfettamente in testa…crediamoci).
“Se è come dici tu…allora potrebbe essere che, per il momento, stiano facendo ancora i preliminari, giusto?” mi chiede gettandomi di nuovo nello sconforto.
“I preliminari per cosa?” chiedo stordito (nel senso di rincoglionito, non dell’effetto che può avere, per esempio, un mal di testa).
“Sveglia, Trunks! Per fare altro, no? Quanto durano i vostri preliminari, di solito?” mi sento chiedere.
“Ma… non lo so… ma che domande… trenta… quaranta… minuti... A volte un’oretta circa… non lo so… perché me lo domandi?” chiedo sentendo le gote che avvampano in un rosso da cui solo l’oscurità della casa può proteggermi.
Lo vedo guardare l’ora sull’orologio che porta al polso per poi alzare lo sguardo e aprire un sorriso maliziosissimo, per dirmi:
“Allora: se Pan ha scoperto che quello là dentro non sei tu e ha inscenato questa farsa per punirti della tua scappatella al calcetto, allora stai tranquillo, non faranno niente, nemmeno fra cent’anni. Se invece non si è accorta della differenza, allora abbiamo comunque tempo, viste le tempistiche che ti ci vogliono di solito per fartelo andare su”
“Hey! Ma come ti permetti? Comunque, continua, cos’hai in mente?”
“Abbiamo giusto una mezz’oretta per scendere al baretto e farci una birretta con la squadra. Che ne dici?” conclude spiazzandomi completamente.
Mi faccio pensieroso.
Non riesco a vederla positivamente come lui.
Se Pan ha capito, sono nei guai.
Se Pan non ha capito, sono nei guai comunque.
Capisco di essere già nei guai quando l’idea della birretta inizia a farsi prepotentemente largo tra i miei pensieri già abbastanza confusi.
Contrariamente a quanto affermato da Goten, io non credo affatto che Pan sia stupida. Penso invece che abbia messo insieme questa sceneggiata solo per punirmi per cui…




…tanto vale che mi goda fino in fondo la serata e anneghi le mie ansie in una deliziosa, fresca, bolliciosa, bionda oro doppio malto.
Continuo a riflettere sul da farsi e nemmeno mi accorgo che i gemiti si sono completamente assopiti.
“Allora?” mi domanda Goten con fare di chi ha fretta.
Ad un tratto, decido di fare l’ultima cosa che avrei mai pensato di fare in vita mia. Mi chino in avanti e, come poco prima aveva fatto Goten, abbasso la palpebra dell’occhio sinistro dilatando così la pupilla di quello destro per poter osservare meglio, attraverso il buco della serratura, cosa stia NON accadendo nella mia camera da letto.
Quando il mio iride color ghiaccio entra nel cono di luce proiettato dalla piccola fessura, la palpebra è costretta ad abbassarsi un paio di volte, per adeguarsi al nuovo chiarore. Quando finalmente riesco ad inquadrare l’immagine che mi si para davanti dall’altra parte però, rimbalzo all’indietro, inciampando sui miei stessi piedi e cadendo rovinosamente a terra col sedere. Sul mio volto, si dipinge una smorfia di terrore.
“Che c’è?” mi chiede Goten preoccupato.
“P-p-p-p-p-p-Pan” balbetto senza respiro mentre sento il mio cuore che si sta per fermare.
“PAAAN? Ma dov…
La porta della camera si apre davanti a noi e lo sguardo truce di Pan ne fuoriesce, anticipandola, fulminandoci.
“Panny! Che piacere!” tenta di salutarla Goten. Non c’è niente da fare. Ha la faccia come il culo, quel ragazzo.
“Goten, la senti la mia aura?” gli domanda senza nemmeno rivolgergli uno sguardo.
“Ehm…” tenta di replicare.
“Ecco, sparisci” conclude.
“Ok. Ehm…Trunks…ci sentiamo, bello…” mi informa prima di prendere la sua sacca e sparire chiudendosi l’uscio alle spalle.
“Pa-Panny…p-posso sp-spieg…
“No. Usciamo. Andiamo a festeggiare l’arrivo di Trunks. Ѐ venuto per stare in compagnia e divertirsi un po’ e voi due stronzi lo avete messo in questa situazione? Begli amici che siete. In più credevate pure che non mi accorgessi della differenza?” mi aggredisce assumendo la tipica posa con le mani sui fianchi che avrebbe adottato sua nonna.
“S-scusa…” riesco solo a dire deglutendo il niente.
“No, niente scuse. Ora tu e la tua copia mi portate fuori. Ho voglia di divertirmi. Per farvi perdonare, mi dovete portare a ballare e bere e ballare e ancora bere e poi, ciò che succede, succede. Chiaro?”
Sgrano gli occhi e sospiro:
“C-chiaro…”
 
 

CONTINUA...



 
 
NA: Il proseguo della serata di ‘sti tre lo trovate qui:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3274736&i=1
Il rating rosso che vieta la lettura ai minorenni, la dice lunga su come si sia conclusa…
Per chi l’avesse già letta quando l’ho pubblicata, avviso che ho apportato qualche modifica qua e là per far risultare che, quella Pan, fosse già sposata…
 
 
 
   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: SSJD