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Autore: InfiniteSmoke    12/11/2015    1 recensioni
-Tratta di ciò che è accaduto prima della FF precedentemente scritta.-
Erano oramai ore che Sanji non faceva altro che pensare. Pensare e ripensare a quella sera, la sera in cui tutto, probabilmente, aveva avuto una specie di inizio.
[ZoSan]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji, Z | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano oramai ore che Sanji non faceva altro che pensare. Pensare e ripensare a quella giornata, la giornata in cui tutto, probabilmente, aveva avuto una specie di inizio.
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Le scorte di sake, sulla Sunny, scarseggiavano, oramai, e beh, lo spadaccino stava diventando un po’ più irritabile del previsto, non che dispiacesse al cuoco, il quale amava punzecchiarlo.

<< Oi cuoco. >>

Chiamò il biondo, il quale era entrato fulmineamente nella camera degli uomini. In questa, Zoro si era appena svegliato da un suo solito sonnellino, mentre Franky e Chopper stavano giocando a carte.

<< Siamo proprio sicuri che in cucina non sia rimasto neanche un goccio di liquore? Avanti, so che lo usi anche per cucinare. >>

<< Ed anche se fosse? >>

Rispose prontamente l’altro, mettendo su un ghignetto divertito. Oh, se amava irritarlo, soprattutto in quei giorni, vi era molto più divertimento in quel modo.

<< Oh, allora, torciglio, ce l’hai questo sake, sì o no? >>

<< Può darsi. >>

Si ripeté, quasi l’altro. Zoro incominciò a guardarlo male da allora. Ebbene sì, si era accorto di ciò, e di come lo prendesse per i fondelli.

<< Tzk, non mi scomoderò per un “può darsi”. >>

Aveva affermato, prima di alzarsi ed uscire fuori da quella camera. Si diresse in cucina, dunque, non sapendo di essere segretamente seguito dal biondo. Mai gli avrebbe permesso di toccare qualcosa in quello che era il suo “regno”.
Dopotutto il Re della cucina è solamente il cuoco. Lo spadaccino, una volta dentro, incominciò a frugare in giro, finché Sanji non gli piombò alle spalle. Ritirò subito una delle mani che aveva posato su delle pentole, pronto a spostarle, ma beh, queste ultime caddero sul pavimento della nave, causando un gran fracasso.
Non si girò verso il biondo, anzi, alzò lo sguardo dell’unico occhio che ora possedeva, e notò un mobiletto, chiuso da un lucchetto. Mise su un sorrisetto trionfante per poi posare una mano su di una delle katane, pronto a sfoderarle.
A fermarlo fu proprio il cuoco, il quale cercò di non fargli assolutamente rovinare la propria cucina, e soprattutto quel mobile, utile in molte occasioni.

<< Oi, Marimo, non provare solo a sfiorare la mia cucina con quelle tue luride spade. >>

Il tono serio, il sopracciglio lievemente aggrottato, ebbene sì, Sanji non gli avrebbe mai permesso di fare nulla. Il “Marimo” in questione, voltò lo sguardo verso il biondo, questa volta, proferendo parole come: “Allora dammi quella maledetta chiave, e poi… ho un nome, mi chiamo Zoro, non Marimo.”. Fu strano da lui, puntualizzare una cosa simile, ma a Sanji non importò più di tanto, non voleva che quell’idiota gli tagliuzzasse tutta la cucina.

<< Tzk, Zoro o Marimo, rimani sempre uno stupido spadaccino. E fatti da parte. >>

Il giovane cuoco disse ciò, per poi lasciar andare la presa che aveva tenuto ben salda su quella katana, ed avvicinarsi al mobiletto. Tirò fuori una piccola chiave, e lo aprì, cacciando fuori una bottiglia di sake, ancora del tutto piena.
Zoro l’afferrò appena il biondo gliela porse, e l’osservò. No, così non gli piaceva. Era stato fin troppo facile, non vi era stata una delle loro solite litigate. Decise, dunque, di restituirgli ciò, senza neanche averne assaggiato un goccio.

<< Sai che ti dico, damerino? Puoi anche tenertelo questo. >>

Disse, per poi incamminarsi e mormorare inconsciamente un:”Non m’importa un accidenti di come vuoi chiamarmi.”.
- - - - -

L’ora di pranzo arrivò, e tutti si presentarono, meno che Zoro, il quale aveva deciso di allenarsi, magari fino allo sfinimento.
“Non può saltare i pasti, non di nuovo, e non quando io gli cucino perfino qualcosa! Tzk, idiota.”, pensò il cuoco. Come tutti ben sapevano, Sanji odiava quando il cibo veniva sprecato, così come in quel momento. Aspettò che gli altri finissero di mangiare, per poi preparare un vassoio, con sopra il piatto di Zoro ed anche quel sake. Oramai sapeva dove si trovava il mobiletto, e non vi era più motivo di nasconderglielo.
Giunse fino in palestra, avvicinandosi al verdino e porgendogli il vassoio.

<< Ti ho portato il pranzo e… il tuo sake. >>

“Tuo”, disse ciò quasi inconsciamente, ma beh, lo disse, e Zoro ascoltò, ovviamente. Quest’ultimo afferrò un asciugamano.

<< E’ improvvisamente diventato mio? >>

Si decise a parlare, e domandare in modo ironico, per poi prendere quel vassoio. Nel mentre, le loro dita si sfiorarono, ed entrambi notarono ciò. Una cosa così insignificante, che mai due rivali avrebbero potuto notare. Vi era decisamente qualcosa che non andava quel pomeriggio.

<< Grazie, S-a-n-j-i. >>

Pronunciò il nome dell’altro con lentezza, come se fosse una specie di dispetto. Dal canto suo, il cuoco non poté che rispondergli con un “Di nulla Z-o-r-o.”. E sottolineò per bene il modo in cui disse quel suo nome. Lo spadaccino mise su un sorrisetto soddisfatto, e si avvicinò all’altro, o meglio, all’orecchio del biondo.

<< Perfetto. E’ così che dovresti chiamarmi sempre. E grazie per avermi riscaldato il pranzo e portato questo sake, che sì, è tutto mio. >>

Bisbigliò, facendo scattare nell’altro qualcosa. Oh, sì, il cuoco di bordo pareva essersi quasi del tutto pietrificato.

<< S-smettila ora, non serve ringraziare… e poi… hai anche tu il diritto di mangiare.
E… buon pranzo. >>

Riuscì a dire, non smettendo di balbettare come un idiota, e dunque, farsi notare dall’altro.
Preso dall’imbarazzo, decise di lasciare quel luogo il più velocemente possibile.

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<< Oi cuoco, siamo appena attraccati, datti una mossa ed accompagna quella strega di Nami sull’isola. >>

Quella voce lo fece risvegliare dai propri pensieri. Indossò la solita giacca nera, prima di abbandonare quella stessa stanza con un piccolo sorrisetto beffardo.

<< Tzk, idiota di un Marimo, non osare parlare di quel modo alla mia adorata Nami-san! >>



Angolo autrice:
Yee! Ce l’ho fatta alla fine! xD sinceramente, credevo ed avevo paura, che anche questa FF si sarebbe divisa in capitoli, ma a quanto pare, sebbene sia abbastanza lunga, sono riuscita a racchiuderla in un’unica storia. Spero vi sia piaciuta, e che abbia tolto la curiosità ad alcuni di voi!
Oh, e vi ringrazio ancora per leggere le mie FF, ringrazio anche tutti coloro che hanno recensito la storia precedente.
   
 
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