Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: NekoKya    12/11/2015    2 recensioni
Gli uomini saggi dicono che solo gli stupidi fanno le cose d’istinto
Ma quando uno stupido s'innamora è finita, i consigli di certo non gli ascolta.
E se poi non può proprio fare a meno di pensare a lei... non c'e modo di recuperarlo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I CAN’T HELP FALLING IN LOVE WITH YOU





Finiva sempre così con Naruto, inutile girarci intorno, appena la vedeva girare per i corridoi del liceo sentiva una morsa stringergli la bocca dello stomaco, le mani sudare e il respiro smorzarsi in gola senza preavviso. Sasuke gli chiamava “attacchi di iperventilazione di una testa quadra” ma a lui non importava. Nessuno poteva aiutarlo a calmarsi in quei pochi attimi, i suoi occhi la seguivano rapiti e la sua bocca si apriva d’istinto facendolo sembrare un perfetto idiota.
“Prima o poi entreranno delle mosche in quella tua caverna” lo apostrofava l’amico prendendogli il mento tra le dita diafane e dando un colpo secco per richiuderla.
Voleva ribattere ma ecco che in pochi secondi gli occhi smeraldini di lei si posavano sul loro gruppetto e gli sembrò per un attimo di non aver più ossigeno a disposizione, s’irrigidì e fissò coraggiosamente la ragazza dai capelli rosati che gli mandò uno sguardo interrogativo sentendosi osservata.
“Perché non ti avvicini semplicemente?” suggerì il moro dandogli una spinta e facendolo avanzare goffamente di pochi passi verso di lei.
Il risultato fu pessimo in quanto il poveretto si pietrificò totalmente e restò a puntare la coetanea che dal suo canto non proferì parola. Non sapeva esattamente cosa lo spingesse a fare quelle pessime figure ogni volta che Sakura Haruno oltrepassava la sua classe nell’ora di pranzo, ma una cosa era certa era cotto di quella ragazza a cui non aveva mai rivolto la parola.
Sasuke gli diceva sempre che era solo infatuato dell’idea che aveva di lei, non della sua persona. Ma si sbagliava, sapeva perfettamente che il suo sentimento quasi ossessivo andava ben oltre l’aspetto fisico, lui l’osservava sempre cercando di approcciarsi goffamente con un occhiata o più che ricadevano sempre nell’ambiguo.
“Tutto bene?” le parole della rosa lo riportarono nel regno dei vivi e con un sussulto degno di un bell’addormentato si rizzò immediatamente e annuì compulsivamente con la testa, smuovendo ulteriormente la zazzera bionda sotto gli occhi poco convinti di lei.
“Scusami Sakura-ch” si bloccò di colpo portandosi le mani alla bocca, resosi conto di un ulteriore figuraccia. Non si sarebbe mai sognato di essere così in confidenza con l’Haruno in quanto la chiamava “Sakura-chan” solo nella sua piccola testa bacata dove tutto andava alla grande, non certo nella realtà.
“Cosa?” chiese sbattendo più volte gli occhi e stringendo i suoi libri di testo al petto “Ci conosciamo?”
Arrossì vistosamente e cercò di trovare una scappatoia ma era evidente che si trovava in un vicolo cieco “Non ufficialmente” sussurrò grattandosi nervosamente la testa “Di vista sì” borbottò.
Inaspettatamente la ragazza sorrise, un sorriso spontaneo e quasi divertito dal comportamento impacciato di lui. Nel notarlo ne restò rapito e quasi si scordò della situazione strana in cui si trovava.
Un colpo di tosse dell’amico lo fece reagire e senza pensarci le porse una mano “P-Piacere Naruto” chiuse istintivamente gli occhi e attese in silenzio.
Un tocco gentile e fresco arrivò alla sua mano tesa “Piacere Sakura” rispose gentilmente senza perdere il sorriso.
Dopo anni di contemplazione c’era stato un contatto fisico, sentiva la testa fluttuare leggera e la mente annebbiarsi di pensieri random inarrestabili.
Ci mise un po’ a stringergliela, notò che in confronto a lui la sua risultava non solo nettamente più piccola ma anche più chiara.
Vedendo una completa assenza da parte sua la mosse un po’ facendolo finalmente rinsanire “In realtà sapevo già il tuo nome” confessò l’Haruno sciogliendo la presa.
“Come?” chiese stupito con il braccio ancora sospeso a mezz’aria e la sensazione di uno stormo di farfalle nello stomaco.
“Non potevo certo non informarmi sul ragazzo che mi fissa sempre con aria da ebete” rise alla sua espressione sconfortata, ma nonostante la collezione incredibile di figuracce fatte in pochi minuti, quel giorno fu decisamente il più bello di tutti e vedere la ragazza modello del liceo aprirsi così tanto e mostrargli il suo lato scherzoso e la sua risata acuta ma piacevole gli riempì il cuore di gioia.
“Anch’io di vista sapevo chi eri…” mormorò.
La campanella suonò destandolo da quell’attimo di gioia.
“Beh, ci si vede allora Naruto” salutò sventolando una mano verso il gruppetto prima di sorridere raggiante e allontanarsi.
Naruto rimase fermo a fissare la sua figura minuta lasciare il corridoio e subito un sospiro sommesso uscì dalle sue labbra.
“Testa quadra vuoi muoverti? Ora che hai una scusa per parlare sarà meglio che ti concentri sullo studio altrimenti aggiungerai anche la bocciatura alle figure fatte finora” Sasuke lo trascinò in classe appena in tempo.
Non importava più nulla ormai, ora che aveva una possibilità gli sembrò che il resto del mondo non contasse più. C’era solo la ragazza dai curiosi capelli rosa e gli occhi verdi e luminosi, con il suo sorriso dolce e i suoi modi gentili. Non c’era speranza per Naruto ormai era completamente perso nelle sue fantasie.
Il problema però sorgeva spontaneo, come avrebbe fatto a conquistarla? Era troppo per lui, troppo brava, troppo gentile, troppo… perfetta.
Decise che avrebbe semplicemente fatto la sua parte, essere se stessi è il primo passo verso il successo, o almeno così ripeteva sempre Sasuke, anche se per lui la vita era certamente più facile.
Dopo la scuola la rivide, stava tornando a casa con una ragazza bionda che aveva già visto parecchie volte in sua compagnia. Affrettò il passo allontanandosi dall’amico e senza pensarci troppo urlò a squarciagola il suo nome finendo per correre verso di lei senza rendersene minimamente conto, troppo preso dall’entusiasmo. Finì così per inciampare e scivolarle goffamente sopra ritrovandosi disteso sulla poveretta che si era girata giusto in tempo per rispondere alla chiamata.
“Ouch” borbottò sentendo la testa un po’ dolorante, aveva sbattuto contro il suo petto e all’idea si sentì gelare… sicuramente l’avrebbe classificato come pervertito.
Si alzò di scatto il tanto che bastava per spostarsi dalla camicetta semi aperta di lei e fissò il suo fisico piatto e poco sviluppato.
Subito la timidezza svanì e face una faccia stranita come in cerca di quelle colline morbide che di solito le ragazze proteggevano a costo della loro vita, senza trovarle.
La poverina ripresa dalla botta si accorse dei suoi occhi cerulei fissi sulla sua pianura scarsa e subito una vena iniziò a pulsarle sulla fronte ampia, quella stessa fronte che lui desiderava ardentemente baciare.
“Cosa guardi…” sibilò facendo in modo che il suo sguardo confuso si posasse sul suo viso irato, nel vederla così spalancò ulteriormente gli occhi e si allontanò subito restando per terra accanto a lei che nel frattempo si era portata una mano sulla camicetta per coprirsi il top sportivo.
“Sc-Scusami Sakura-ch” si bloccò nuovamente iniziando a gesticolare senza sosta.
In tutta risposta la rosa si alzò in piedi, i suoi occhi omicidi lo trafissero e con un urlo che rimarcava quanto fosse idiota gli diede un pugno in testa talmente forte da farlo cadere nuovamente a terra.
Eccola qui, Sakura Haruno, sedici anni… questo era ciò che era. Ben presto l’immagine angelica che si era creato in testa svanì come neve al sole e mentre stava disteso con la faccia persa a contemplare le nuvole di passaggio mentre il gruppetto di amici cercava di farlo rinvenire, capì.
Capì che quell’episodio nato per causa della sua idiozia gli aveva aperto gli occhi. Nessuno era perfetto, nemmeno la ragazza dai capelli rosa. Anzi, lei era umana.
Violenta ma umana e lui ora più che mai desiderava tanto conoscerla. Sia difetti che pregi, sia sogni che paure… voleva sapere tutto di lei, tutto.
Subito il suo viso prese fuoco e il sorriso tornò sulle sue labbra in un batter d’occhio, nonostante il bernoccolo in testa gli ricordava che doveva stare attento in futuro.
Si alzò sotto lo sguardo allucinato di Sasuke che quel giorno comprese fino in fondo quanto fosse irrecuperabile l’amico.
“Scusami Sakura-chan” urlò senza vergogna alla rosa che si stava un po’ pentendo del pugno.
“Chan?” arrossì lievemente ma rimase composta.
“Sì… scusami per prima” ripeté gentilmente abbassando la testa verso di lei che subito replicò imbarazzata dato che tutti si erano fermati a fissarli.
“D’accordo… accetto le tue scuse” replicò sorridendo.
Le afferrò le mani tra le sue prendendola completamente alla sprovvista e le arrivò a pochi centimetri di distanza dal viso confuso “Allora… ti va di uscire con me?” chiese con troppa enfasi e gli occhi azzurri illuminati di luce propria.
Restò per un momento senza parole, ma fu una pausa troppo lunga per lui e prima che potesse rispondergli aggiunse “Non m’importa se sei piatta come me, tu sei bellissima anche così”
Un silenzio generale invase il cortile seguito da una mano sul viso di Sasuke che cercò disperatamente di trattenere una grossa risata.
A quelle parole tutto era ormai perduto, Sakura da prima arrossita, sbiancò e le sue mani iniziarono a tremare “Tu sei davvero…” digrignò i denti, sciolse la presa del biondo e dopo avergli mandato l’ennesima occhiata infuocata le sue cinque dita finirono sulla guancia del poverino, marchiandola, e dandogli uno schiaffo così forte da farlo girare su se stesso “UN IDIOTA!” facendolo poi finire tra le braccia dell’amico.
Si allontanò più furente di prima con l’amica Ino che si voltò verso di lui per sussurrargli un imbocca al lupo alquanto divertito.
Naruto si toccò la guancia lesa e arrossata. “Solo gli stupidi fanno le cose d’istinto testa quadra… puoi dire addio al tornado rosa” lo apostrofò nuovamente il moro.
Inaspettatamente un sorriso da ebete gli apparve in viso e il rossore tornò ad albergare sulle sue guance.
“Oddio…” sibilò l’altro “Sei davvero impossibile, non ti salverai più da questa cotta” lo lasciò andare con uno spintone.
“Non posso fare a meno di pensare a lei” sospirò sonoramente “È davvero una ragazza incredibile” esclamò sfoggiando un sorriso raggiante “Prima o poi uscirà con me” proclamò fiducioso.
“Non contare su di me” lo superò e uscì dal cancello “E smettila di fare il malato d’amore, sei noioso, peggio di Karin” borbottò al pensiero della sua stalker dai capelli fiammanti.
“Beh, grazie per il sostegno” replicò scherzosamente dandogli una sonora pacca sulla spalla.
Il motivo che spinse Naruto ad alimentare il suo amore per la manesca Haruno non lo seppe mai nemmeno Sasuke, ma una cosa era certa… non riuscì mai a pensare a nessun’altra che non fosse lei.





Angolo dell’autrice
Gli uomini saggi dicono che solo gli stupidi fanno le cose d’istinto.
Ma non riesco a non scrivere one-shot
Dovrei dire che è un peccato?
Se non posso fare a meno di scrivere certe panzate?
Storpiatura della bellissima canzone di Elvis a parte… spero tanto che questa cosuccia vi sia piaciuta ^_^ grazie alla versione del film “Strange Magic” non mi tolgo più dalla testa la canzone “I can’t help falling in love with you” quindi questo è il risultato :D.
Ringrazio chi leggerà, recensirà e apprezzerà questa shot^^
Un bacione NekoKya :* :3

  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: NekoKya