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Autore: skat3r_leso    25/02/2009    6 recensioni
Una demone dal passato oscuro, costretta ad uccidere per poter tornare finalmente libera... Un vampiro misterioso nemico mortale dei demoni sempre in lotta tra di loro... I loro destini si incroceranno in una notte di luna piena... Cosa accadrà? [commentate se volete il seguito, se la storia non piace verrà cancellata]
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tuttiiiiiiiiiiiiii!! Mi scuso per l’enorme ritardo da far paura, ops ç_ç
E’ che ho appena passato una gara, fortunatamente passata bene e ora riesco a dedicarmi tra lavoro e studio alla scrittura... spero XD
Passiamo oltreeeeeeeeeeeeeee... ringrazio sempre chi recensisce, e invito a farlo chi legge e basta XD
Un ringraziamento speciale va a:
 
Siana: Eh ja a quanto pare ci sei anche tu... ma devo per forza risponderti?? Uff... devo vero? Forza e coraggio... *Grande respiro prima del suicidio* Forse ci sono U.U Ecco U.U Grazie amoooooooooooooooo per avermi scritto questo capitoloooooooooooooooooooo con lo studio e le gare e il lavoro avrei aggiornato forse quando il mondo sarebbe finito XD Grazie per aver recensito e dei bellissimi complimenti U.U Alla proxima, un bacio, Dade.
 
Padme86: Mammoloooooooooooooooooooo *.* Grazie anche a te per i bellissimi commenti ma tanto ormai lo sai XD Non lo so sinceramente come faccio -.-" So solo che le scene noiose le lascio fare a Siana ahah io mi scazzo troppo XDXD E il bacio è stato premeditato da tempo U.U Come sai, in questa storia non andrà NIENTE per il verso giusto e il bacio è solo l'inizio di una serie di... mmmm.... sfortunati eventi XDXD Sono contento che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, spero che anche questo sia di tuo gradimento... Un bacioooooone dal tuo fratellino ino ino XD Tvb... forse U.U
 
jessy16: La mia pervertitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!! Visto visto che per una santa volta sono bravo anch'io XD Donna di poca fede U.U Daiiiiii ancora che la meni con questa finestraaaaaaaaaaaaaaaa!! Qualche volta ti ci butto davvero se non la pianti!!! E a quanto vedi nessuno soffre di vertigini =P ( A parte l'autore stesso ahah XD ) Spero che anche questo capitolo ti piaccia, anche se sei a Berlino in questo momento... s****a potevi portarmi con te facendomi entrare in valigia clandestinamente =P Alla prossima pervertita! Baci tvtrb
 
Nika_night: Salveeeeeeeeeeeee!! Prima di tuttooooooooo... grazie per i complimenti U.U E poi nella mia storiaaaa niente andrà come deve quindi meglio non abituarsi ai lieti fni XDXD Grazie anche per avermi corretto quelle frasi, tra world che aveva deciso di non funzionare, il poco tempo a disposizione non l'avevo riletto ad essere sincero quel capitolo... Se anche in questo c'è qualcosa che non quadra fammelo pure notare, anche se sarebbe meglio in privato, sai com'è XDXD Alla prossima spero, un bacio e grazie ancora per la recensione.
 
Aphrodite: Ciauuuuuuuuuuuz! Ma che ritardo O.O Sei sicura di stare bene? O.O Hai recensito appena ho aggiornato, fai un baffo a speedy O.O Non rivelerò mai ciò che ha scoperto Alex muahahahah U.U Non per ora almeno U.U In questo capitolo c'è meno azione e poi purtroppo fa un po' schifo e leggermente in ritardo, ops -.-" Perdono ç_ç Sono contento che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, e per la scena di Kai stile Bradon Lee, devo dire che non mi sono ispirato a quel film anche se rimane uno dei miei film preferiti *ç* E gli uomini non sono troppo avidi =P Al prossimo capitolo e spero che anche questa schifezza di capitolo ti piaccia, ciaux baci.
 
Nena Hyuga: Salveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee =) Ma noooooooooooooooooooooo pekkè Kai ti ha fatto arrabbiare? *.* Povero vampiro - cretino XD - indifeso *.* E poi se non rovinavo tutto la storia sarebbe già finita, e tu non lo vuoi, vero? *.* Non mi dire di sì o me ne vado in un angolino a deprimermi XD Ok, vedi che anche io sparo cazzate a tutto spiano XD Grazie dei bellissimi complimenti, al prossimo capitolo, spero XD Ciauz un bacio.
 
Red Robin: Ehilààààààààààààààà anche a te =) Sìììì il titolo dello scorso capitolo è quello di una canzone... come tutte le altre d'altronde XD Grazie per i commenti, anche se io devo recensire ancora i tuoi -.-" Se non avessi la testa sul collo perderei anche quella, sicuramente XD Beh, spero di risentirti, anche se ne dubito fortemente ahah Ciauz XD
 
medea90: Salveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!! Tranquilla se sei arrivata in ritardo... purtroppo anche io con gli impegni, tra lavoro e studio e gare non capisco più un piffero @_@ Grazie mille per il bellissimo commento... spero continuerai a recensirmi ^_- Ci conto =) Scusa per la risposta penosa ma anch'io sono di fretta -.-" E' un miracolo se sono riuscito ad aggiornare XD Alla prossima e grazie ancora per la recensione XD Ciauzzz =)
 

Your love is a lie


Cammino per le strade della città e mi guardo intorno come incantata dal romanticismo che mi circonda.
La luce del tramonto tinge tutto di rosso e si riflette sull’acqua del fiume che scorre nella parte più antica, come sangue vitale e al contempo mortale.
Scorre lenta sotto le voci dei passanti che spettegolano dei fatti di cronaca.
Mi perdo ad ascoltare solo i miei lunghi passi decisi e non posso fare a meno di pensare a lui.
Al nostro bacio.
Così intenso... emozionante... stronzo! E’ un emerito stronzo! Vampiro del cavolo avrebbe potuto uccidermi e io scema sono caduta ai suoi piedi.
Dovrei maledirmi da sola invece che stare a pensare a ciò che è successo.
Il tuo amore è una bugia.
Una sporca bugia. Sei attratto da me com’essere immortale.
Il tuo non è amore.
Vampiro da quattro soldi.
Cerco di concentrarmi sulle voci dei passanti e mi metto ad ascoltare delle donne dietro di me che parlano tra loro.
 
< Avete sentito? Da giorni non si fa parlare di strani omicidi > Voci. Ognuna con un timbro diverso dall’altro. Cammino sul marciapiede di una strada, e ascolto casualmente quel che tre donne stanno dicendo, mentre passeggiano dietro di me.
Non che m’interessi particolarmente sentire i disastri umani, ma farei di tutto ora per dimenticare il bacio di Kai.
Le sue labbra sopra le mie.
Così delicate. Vellutate. Morbide.
 
< Pare che facciano parte tutti di una stessa organizzazione > Continua una seconda donna dalla voce più infantile rispetto alla prima.
Certo che gli umani non hanno molto da fare se spettegolano sempre su fatti di cronaca. Dovrebbero vivere un giorno da demoni così capiscono cosa sia un vero lavoro, oppure come uccidere qualcuno.
Altro che pistole o delitti di passione.
Guerre vere e proprie tra bene e male.
Scontri di sangue. E chi è il più forte vince sempre.
 
< Ma che organizzazione, erano dipendenti o scienziati che lavoravano agli esperimenti a Ginevra > Continuo ad ascoltare.
La rivelazione della donna si fa interessante.
Pare che gli omicidi sono tutti collegati tra loro. Però non essendo di questo mondo non so minimamente cosa siano gli esperimenti che conducono a Ginevra.
Ma che faccio m’interesso dei loro stupidi cavilli? Ho una missione da compiere e mi sto adagiando troppo sugli allori.
Passo dopo passo continuo a percorrere la strada, mentre i miei tacchi producono rumore sull’asfalto.
Non ho meta. Non ho casa. Vago da sola in questo mondo d’umani.
 
< Ma gli omicidi sono tutti diversi tra loro > La cosa diventa sempre più strana. Perdo il filo del discorso, mi allontano dalle donne e prendo una strada secondaria meno trafficata e affollata. Nemmeno quel discorso è riuscita a farmi togliere dalla testa Kai.
Sta diventando un’ossessione.
È il mio nemico, dovrei distruggerlo e invece passo le mie giornate con lui.
Tutto, ogni angolo di questa città caotica mi ricorda il viso di Kai.
Kai. Kai. E ancora Kai.
Vai al diavolo vampiro da quattro soldi, maledetto il giorno in cui ti ho incontrato.
Continuo a camminare spedita fino a quando il tacco della mia scarpa s’incastra in un foglio di giornale.
Che patetica figura.
Lo tolgo, faccio per buttarlo, ma la mia attenzione è nuovamente attirata dalla notizia.
 
 
Ancora morti misteriose: Joker colpisce un altro operaio a Ginevra.
 
La morte di Michailovskij Dem’yan, è l’ultima di un lunghissimo elenco d’omicidi e morti misteriose d’operai all’European Organization for Nuclear Research a Ginevra.
Stando alle autorità federali, Dem’yan sarebbe stato assassinato in casa sua, con 10 coltellate.
L’assassino ha lasciato un gioco enigmistico che svela il delitto e una firma, Joker.
L’assassino non è ancora stato trovato, dopo 12 morti degli operai all’esperimento di Ginevra.
Il crimine è stato perfetto e oltre all’enigma l’assassino ha inviato alla polizia numerose lettere manoscritte che preannunciano nuovi crimini e che portano la firma sempre di Joker.”.

 
< Ciao… ti stavo cercando > Una voce profonda mi prende alle spalle facendomi voltare di scatto.
Come diavolo ho fatto a non sentire un semplice umano?
La sua presenza confusa con quella degli altri non l’ho per niente sentita avvicinarsi. Sto perdendo colpi e questo non va per niente bene.
Ma che diavolo mi prende? Da quando conosco quel maledetto vampiro, non faccio altro che distrarmi.
Sì, devo assolutamente piantarla con lui.
 
< E tu chi sei? Cosa vuoi da me? > Guardo il ragazzo che mi si para di fronte... non più di 20 anni. Alto e slanciato. Molto più alto di me, meno muscoloso che Kai ma lo stesso dal fisico asciutto.
Una chioma bionda scompigliata e gli occhi azzurri intesi, più del cielo stesso mi scrutano.
Lo guardo osservando ogni suo piccolo particolare.
Ma che diavolo vuole da me?
Mi ci manca solo un umano che rompe in una giornata storta.
 
< Io sono Devon, piacere… tu devi essere un demone giusto? > Mi volto dandogli le spalle e tornando per la mia strada tra le stradine del borgo più antico.
La gran città l’ho superata a passo umano, solo per fare quattro passi e poter dimenticare ciò che è successo con Kai.
Quei pensieri non mi hanno ancora dato tregua e non riesco a smettere di pensarci.
Sono il mio chiodo fisso ormai.
 
< Dall’odore sei umano… > Continuo a dagli le spalle sentendo i suoi passi dietro di me che mi seguono silenziosi.
Svolto l’angolo del sentiero sterrato e mi posiziono dietro il muro in sassi aspettando che la mia prenda cada in trappola.
Non deve sapere che io sono un demone. Gli umani non devono sapere ciò che sono.
L’equilibrio dei due mondi deve essere rispettato ad ogni costo.
O la guerra sarebbe stata aperta.
 
< Si... ma ho una dote speciale … la parola psionico ti dice niente? > Sento la sua voce calma e calda provenire ancor prima dell’angolo.
Lo aspetto famelica di ucciderlo per aver scoperto il mio segreto.
Spalle al muro e muscoli tesi, ma lui sembra non arrivare mai, eppure... era dietro di me.
Mi sporgo leggermente guardando oltre il muro e lo vedo appoggiato sulla stessa casa, dal lato opposto dove mi trovo io, e mi osserva, divertito.
Mi guarda negli occhi e un sorriso ampio gli solca le guance color porcellana.
Inizio a non sopportare più davvero nessuno.
 
< Ne ho sentito parlare… però non ho tempo da perdere con te > Ogni tanto qualche umano sviluppa capacità al di fuori del comune, paragonabili agli essere immortali.
Sono solo alcune eccezioni, casi sperduti in tutto il mondo ma alquanto rare e poco insignificanti.
Da soli non possono nuocere a nessuno e molte delle volte rimangono all’oscuro per non diventare esperimenti da laboratorio.
Nel frattempo sono ancora lì, impalata a guardarlo come una stupida.
E la cosa che mi da ancora più fastidio è che lui mi osserva centimetro per centimetro, come se fossi un fenomeno da baraccone.
 
< Aspetta ho bisogno di parlarti … ho bisogno del tuo aiuto > Butto la sigaretta per terra che ho acceso spegnendola con la suola delle scarpe, girandomi per andare via e chiudere questa patetica questione.
Mi convinco sempre di più che gli umani non hanno nulla da fare nella vita.
Mi volto nella direzione opposta e faccio per andarmene, ma il ragazzo mi afferra per il braccio.
Insistente il tipo.
Mi fermo di colpo, immobile e sbuffo sonoramente.
Se non fosse che poi scapperebbe a gambe levate gli mostrerei i miei denti, pronti per bere il suo nettare vitale.
 
< Non aiuto gli umani > Ma cosa vuole ancora? Una sanguisuga sarebbe meno fastidiosa che questo ragazzino.
Non capisco cos’ho fatto di male per meritarmi una simile tortura.
Voglio solo un attimo di pace, un attimo per me stessa in questa vita da dannata.
È chiedere tanto?
A quanto pare se sei dannato, la pace non puoi meritarla.
Mi rassegno a questa cosa e riprendo a camminare per la mia strada, ma i suoi passi non abbandonano il mio udito.
Mi segue come un cagnolino al guinzaglio.
Dio se potessi gridare lo farei.
 
< Hai sensi più sviluppati di qualunque altro … mio padre è stato ucciso > Certo che ho i sensi sviluppati se no come potrei svolgere il mio lavoro?
E di certo il fatto che suo padre sia stato ucciso non mi intenerisce minimamente.
Questa è la dura legge della vita, anche ai miei genitori è toccata questo destino.
Non è come nelle favole “tutti vissero felici e contenti”.
In questo mondo vince sempre il male.
La speranza non esiste. È solo per gli illusi.
 
< E cosa dovrei farci? > Sbuffo spazientita. Voglio andarmene, ma la curiosità di quegli omicidi mi spinge a rimanere qui.
Dentro di me sento una strana sensazione che entro breve succederà qualcosa di molto pericoloso.
Di solito il mio sesto senso non mi abbandona mai.
Ma come potrebbe interessarmi? Non rientra nei miei compiti risolvere le grane degli umani.
Non mi volto, ma lo sento ancora a qualche metro da me.
Mi fermo di scatto e mi giro con arroganza a qualche passo da lui.
Se non avesse avuto i riflessi pronti, mi sarebbe venuto addosso da quanto veloce mi sono girata.
 
< Sei quella con l’aura diciamo più “positiva” degli altri. Aiutami a trovare l’assassino> Mi supplica con gli occhi a qualche centimetro da me.
Forse mi fa un po’ pena... lui, in cerca dell’assassino dei suoi genitori.
Mi ricorda troppo qualcosa e non mi piace questa storia.
Gli do ancora una volta le spalle e rincomincio a camminare pensando a tutto quello a cui non dovrei.
Prima il vampiro e ora questo.
Dio ma un dannato non può stare in santa pace?
 
< Sentiamo cosa hai da dirmi, ma non qui in un posto più tranquillo > Sbuffo chiedendo a quell’umano bizzarro di andare da un’altra parte.
Questo parco mi sembra un po’ troppo affollato per i miei gusti.
Sento occhi che puntati addosso, ma forse e solo la mia impressione di essere sempre seguita da qualcuno.
Prendo a camminare seguendo il mio istinto alla ricerca di un luogo più tranquillo per le mie orecchie.
Quelle per me che sono minuti e secondi, sono ore per quell’umano, infatti, camminiamo per quasi un’ora uscendo dalla città e dai suoi rumori assordanti che vengono sostituiti da una vaga tranquillità…
 
< Non mi fissare > La mia pazienza ha un limite ben definito che è meglio non varcare.
Ha guardato troppo per i miei gusti, anche se non lo guardo direttamente negli occhi lo sento dietro di me che mi guarda come trapassandomi da una parte all’altra.
È davvero fastidioso, come se mi spogliasse con gli occhi e mi lacerasse la pelle.
Mi giro verso di lui di scatto, e preso dalla paura salta in aria non aspettandosi quel gesto da parte mia.
Attento piccolo che se si esaurisce la mia pazienza può finire male e questo non lo vuole nessuno dei due.
 
< Sc…scusa e che siete così... > Risponde balbettando, girando tutto agitato il viso da un’altra parte.
Gli essere umani sono davvero strani, dovrei comprenderli anche io visto che in un passato lontano dai miei ricordi lo ero anche io.
Ha il viso tutto rosso dall’imbarazzo, come un bambino colto a guardare qualcosa che non doveva.
Buffo.
Si tortura anche le mani e non riesce a guardarmi direttamente in faccia.
 
< Cattivi? Paurosi? > Dico con voce sprezzante e il suo sguardo alle mie parole diventa di nuovo serio avvicinandosi a me, ancora rosso in volto.
Di fegato ne ha il ragazzino per avvicinarsi ad un demone con poteri al limite della comprensione umana pronto ad ucciderlo se rivela il segreto o se avrebbe minato la mia incolumità.
Mi fissa negli occhi e non abbassa minimamente lo sguardo.
Se avesse avuto qualche altro potere oltre a quello di manipolare la mente umana, sarebbe riuscito a farmi paura.
 
< Attraenti > la sua risposta mi lascia un po’ sbigottita.
Attraenti. Belli. Affascinanti.
Pensavo che solo tra noi ci vedessimo in questo modo, esseri dall’aspetto perfetto in grado di ammaliarci tra noi.
Un’arma letale capace di far cadere un demone ai miei piedi solo con lo sbattere delle ciglia se voglio.
Non pensavo che anche gli umani ci vedessero in questo modo. Ho sempre avuto l’idea che ci vedessero come brutti esseri con corna e denti aguzzi.
A quante pare mi sbagliavo. E anche di grosso.
 
< Qui va bene è abbastanza isolato > Indico un fiume secco con un ponte e decido di dirigermi li. Saremo tranquilli lontano dallo sguardo indiscreto di qualche passante.
Ci avviciniamo e il ragazzo si siede su una delle tante casse di legno abbandonate consumate dalle tarme.
Sempre meglio della città piena di rumori, qui mi trovo molto più a mio agio.
Tranquillità e nessun rumore assordante per le mie povere e delicate orecchie.
Iniziavo ad avere una crisi isterica se restavo in quel caos.
 
< Non mi hai detto ancora il tuo nome > Chiede timido dopo attimi di silenzio prendendo la parola; tutta questa storia è snervante, mi sto proprio rimbambendo da quando nella mia vita, chiamiamola così è piombato Kai.
Prima d’ora non mi sarei neppure lontanamente sognata di passare del mio tempo con umano.
La mia esistenza è fatta di cacce notturne. Di morte.
 
< Arlyne e ora sbrigati non ho tutto il giorno > Rispondo velocemente chiudendo lì la questione nomi, ed evitando altre domande scoccianti da parte sua.
Prima finisce e meglio è. E prima posso andarmene.
Però il mio sesto senso mi dice di rimanere, di sentire questa bizzarra storia al limite dell’assurdo.
Inizio a camminare avanti e indietro a grandi falcate, aspettando con impazienza che il ragazzo inizi a parlare.
 
< Da qualche tempo qualcuno identificato con il nome Joker sta facendo incetta di persone molto vicine al progetto di Ginevra > Joker, questo nome non mi è nuovo.
Mi fermo a pensare a quest’individuo e mi torna in mente che era citato nell’articolo di giornale trovato poco prima a terra.
C’è qualcosa di strano in tutta questa storia.
Qualcosa che va al di la dei semplici omicidi. Non lo sembra, ma è tutto collegato tra di loro.
 
< Progetto di Ginevra? > Chiedo curiosa di sapere ancora dettagli, sedendomi anche io su una di quelle casse.
La mia mente vortica di mille pensieri. Di mille teorie e supposizioni. Tutto è collegato a questo progetto il cui scopo mi è ancora ignoto.
M’inizio ad interessare a questi omicidi... Joker... la questione mi attira, e non poco.
Chissà chi è, colui che uccide con un nome falso e commette omicidi perfetti lasciando giochi enigmatici.
Che artista del male.
 
< Si vede che voi demoni non siete informati > Dice con fare superiore guardandomi negli occhi.
Ma come si permette questo ragazzino a dire che non siamo informati?
Più che altro ci teniamo lontano dai loro paranoici problemi. I nostri mondi devono essere separati o sarebbe il caos totale.
La gran legge prevede che i buoni stanno in alto.
Le creature manipolate dal grande cerchio della vita in mezzo.
E noi, grandi esseri del male, in basso... all’inferno.
 
< Non sul mondo umano > Rispondo semplicemente prendendo un’altra sigaretta; la terza in questa giornata.
L’accendendo nella speranza che mi scarichi il nervo.
Aspiro una boccata di fumo e la faccio uscire dalla bocca con piccoli cerchietti che si espandono nell’aria perdendosi.
Come un gran detective nella mia mente si fa viva l’immagine di Joker.
Ecco ciò che mi serviva per non pensare a Kai.
Un serial killer dall’animo creativo.
Perfetto.
 
< Si tratta di un progetto per la costruzione di un impianto che riproduca i buchi neri e il Big Bang. Ma null’ultimo periodo strane morti stanno prendendo d’assalto chiunque faccia parte del progetto. L’unico indizio comune > Continua mentre il mio sguardo vaga nel vuoto e assimilo le sue informazioni.
Esperimenti scientifici per riprodurre l’inizio della vita sulla terra… che cosa ci sarà di strano in tutto questo?
Più lo ascolto più mi convinco che gli umani sono esseri senza ne filo ne logica.
Però la storia mi prende e mi concentro su questi indizi comuni.
 
< Sei un ragazzino, perché te n’occupi tu? lascia a chi di dovere > Dico senza troppi giri di parole. Un moccioso non dovrebbe occuparsi di certe faccende, per quello esiste la polizia, anche se il loro lavoro lascia sempre poco a desiderare.
Finisco la sigaretta che fa la sua solita fine, come tutte le altre a terra.
Forse dire moccioso è esagerato dato l’età del ragazzo, ma confronto a me che dimostro appena i miei 18 anni ma lunghi anni di vita eterna... è un moccioso in fasce.
 
< Nessuno fino ad ora è riuscito a scoprire niente… e poi voglio vendetta … mio padre è stato ucciso > Confessa il ragazzo e la sua voce si fa furiosa.
Arrabbiata. Isterica.
Guardo i suoi occhi che sono diventati due fessure e mi sputa in faccia questa verità alzandosi in piedi e tenendo i pugni stretti conficcandosi le unghie nella carne.
Immagini. Ricordi. Qualcosa di lontano riaffiora nella mente.
La figura di mio padre che mi salutava prima di andare a dormire. La voce della mamma che cantava in cucina, mentre preparava la torta che mi piaceva tanto.
Poi il buio. L’incendio. I loro corpi e le loro grida.
Come me, quel ragazzo ha perso qualcuno che amava.
 
< Va bene ti aiuterò… tra due giorni qui nello stesso posto, stessa ora > Non posso crederci alle parole che mi escono dalla bocca.
Ma che diavolo faccio? Sveglia Arlyne sei un demone, non un aiuto caritatevole per umani.
Il tuo compito è uccidere non salvare vite.
Devo andare sul serio prima di combinare danni. Mi alzo velocemente saltando sul parapetto del ponte e il ragazzino velocemente mi segue a ruota correndo cercando di stare al mio passo.
Cosa inutile non ha la mia agilità.
 
< Davvero? E ora dove vai > Mi grida dal basso per farsi sentire.
È davvero un bambino al mio confronto.
Ma prima d’essere prigioniera in questo corpo lo ero anche io. Forse per questo ho deciso di aiutarlo.
Forse perché ricorda un po’ quella che ero prima di morire.
Prima di diventare ciò che sono.
Un’assassina.
 
< Un po’ qua … un po’ la… > Rispondo fugacemente, balzando con uno salto in aria. Il sole è ormai tramontato da un pezzo e i pochi lampioni illuminano fiocamente la strada deserta.
Continuo a correre nell’oscurità in cerca finalmente di un po’ di pace.
So già dove i miei muscoli mi porteranno. Il desiderio è incontenibile. Quello di una notte tornare alle proprie radici.
Lascio fare a loro, mentre piano piano mi lascio trasportare nella mia vecchia casa…
 
 
  
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