Una giornata intera a pulire casa di quello stacanovista e la tua ricompensa sai qual'è?
Aver sprecato un weekend di sole ed essere sfinita.
Non così tanto quanto lei.
Già, Ran.
La ragazza dal cuore d'oro, che perdona tutto.
Ed ora sta lì, con la testa appoggiata sulle tue ginocchia, troppo stanca da poter tornare a casa.
Lei, che si illude sempre che il suo amato ritornerà.
Ma tu Sonoko lo sai benissimo che non succederà.
L'hai visto con i tuoi occhi, l'hai sentito con le tue orecchie, l'hai intuito subito a pelle.
Quel bambino, Conan, non ti era mai piaciuto. 
Ora sai il perché. 
L'avevi visto baciare con quella lugubre bambina e la cosa ti aveva provocato il volta stomaco.
L'avevi visto parlare con la voce di Shinichi e la cosa ti aveva fatto imbestialire.
E avevi visto la tua migliore amica credere che un giorno si sarebbe messa insieme a quel detective.
Ma come poteva il fato essere così crudele con una persona tanto buona?
Adesso, stesa inerme addormentata ti ricorda un cucciolo indifeso, che senza il padrone è perso.
I ciuffi castano le ricadono su volto, muovendosi a ritmo del suo respiro.
Le labbra sono socchiuse in un sorriso soddisfatto.
E tu per qualche oscuro motivo hai voglia di toccarle.
Sarebbe una cosa sbagliata, ma lo vorresti fare.
Ti chini su di lei e attacchi le tue labbra alle sue.
Sono calde, morbide e racchiudono tutti i sentimenti di un primo bacio mai dato, preso con la forza. 
Ti stacchi, aspetti una reazione, ma sai che non arriverà mai, perché lei non saprà mai di quel gesto.
Eppure ora le vedi aprire la bocca e mormorare qualcosa... Una parola, un nome: Shinichi.
Come può essere il fato così crudele per due ragazze innamorate? Una che aspetterà per sempre il suo amore, che si prende gioco di lei. L'altra che amerà in silenzio, non lo farà mai sapere, non dirà mai a chi ha dato e rubato il primo bacio.