Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi
Ricorda la storia  |      
Autore: GabrielleWinchester    13/11/2015    9 recensioni
Dal testo: "Non vuole che un bambino entri nella casa e si concentra per distruggerla ma è troppo stanco per farla crollare, non è più lo spirito inquieto di un tempo.
Non vuole che un piccolo innocente entri in una casa satura di morte ma non vuole uccidere. Un conto è spaventare un adulto, un altro conto è spaventare o mettere la vita di un bambino a repentaglio, non dopo la sua colpa eterna"
Piccolo esperimento in questa storia, una storia scritta senza troppe pretese :-) Incrocio le dita, buona lettura :-)
Genere: Angst, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buon pomeriggio a tutti,
ecco a voi la mia nuova storia "Lo spirito della casa sopra la collina", la storia di uno spirito inquieto da un antico sbaglio, tormentato da un omicidio commesso, il mio esperimento all'interno della sezione soprannaturale, un racconto nato da un'ispirazione improvvisa e che spero che vi piacerà :-) Chiedo preventivamente scusa se la storia dovesse annoiare oppure ci fossero degli errori all'interno. Ringrazio tutti coloro che la leggeranno e la recensiranno, tutti coloro che mettono le mie storie nelle seguite, preferite, ricordate e da recensire e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come autrice preferita :-) Vi auguro buona lettura o almeno ci spero :-) Gabrielle :-)

 
                                                                         Lo spirito della casa sopra la collina
 
Respira lo spirito inquieto nella casa abbandonata sopra la collina, aspetta furtivo un nuovo inquilino, un inquilino a cui fare gli scherzi durante la notte, come le luci tremolanti o le persiane che sbattono senza un motivo valido. Guarda dalla finestra i bambini che giocano spensierati e indicano con sfida la casa dove abita, la casa del vecchio pazzo che un giorno uccise i suoi nipoti e li seppellì in giardino.
“Non hai paura vero?” stava dicendo un bambino grassottello a uno più smilzo “Oppure hai bisogno del pannolino o della mamma?”
Risate allegre sconvolgono il gruppo, quella serenità dell’infanzia che, a poco a poco, diventa rassegnazione alla vita che scorre. Il bambino smilzo alza la testa indispettito da quello scatto di ilarità e urla a tutti il suo disappunto, affermando che non ha paura e che entrerà nella casa, che farà vedere a tutti di che pasta è fatto, che la sua situazione familiare non lo ha fatto diventare un codardo. Nel gruppo si scatena l’apoteosi della gioia, tutti si congratulano con lui, alcune ragazzine urlano che è un eroe e il bambino grassottello gli batte una mano sulla spalla, come a dimostrazione che lo considera suo pari.
L’unico che non è felice è lo spirito, il quale si allontana dalla finestra e gira la casa abbandonata, nei suoi passi fatti d’aria c’è la rievocazione delle urla strazianti dei suoi nipoti, bambini uccisi perché erano nati da una relazione extra-coniugale ed era inaccettabile.
Non vuole che un bambino entri nella casa e si concentra per distruggerla ma è troppo stanco per farla crollare, non è più lo spirito inquieto di un tempo.
Non vuole che un piccolo innocente entri in una casa satura di morte ma non vuole uccidere. Un conto è spaventare un adulto, un altro conto è spaventare o mettere la vita di un bambino a repentaglio, non dopo la sua colpa eterna.
Urla lo spirito, urla perché i regni ultraterreni sono bloccati per lui.
Urla perché si è pentito del suo gesto e i regni ultraterreni non lo accettano lo stesso.
Si ferma nella cucina, una cucina piena di polvere e ragnatele, la scena del crimine. Si siede lo spirito, pur sapendo che non lo può fare materialmente, e sospira. Il suo udito lo avverte che la porta d’ingresso è stata aperta, un cigolio irritante e che porta a galla antichi orrori.
Il bambino ha mantenuto la parola, non è un codardo che scappa di fronte alle sfide.
Una sfida che rievoca dal passato gli orrori.
Orrori come il rimorso di avere tolto la vita a dei bambini innocenti e di essersi fatto convincere dalla società di allora che i bambini nati da una relazione extra-coniugale erano qualcosa da eliminare, erano il ritratto del male, uno sbaglio della natura da correggere. Il ricordo di quella morte lo colpisce come una mazzata sulle ginocchia, un giorno normale costellato da grida disumane e sangue come pittura per le pareti.
Un giorno in cui la polizia era arrivata ad arrestarlo e lui si era ucciso con un grosso coltellaccio davanti agli occhi di sua figlia Anna, già sconvolta dalla morte dei suoi figli uccisi da suo padre. Un solo movimento che lacerò la gola e un legame familiare che era stato solido prima di tutti i pregiudizi e gli stereotipi.
Prima dell’invidia e della cattiveria della gente del paese, invidiosa della felicità contagiosa della famiglia Marchesi.
I poliziotti si erano tolti il cappello di fronte a quella disgrazia e nessuno aveva detto nulla.
La sua attenzione verte su un angolo della cucina, l’angolo laddove la più piccolina, una ragazzina di nove anni si era rifugiata, il terrore negli occhi e la supplica strappacuore “Nonnino, perché? Tu ci vuoi bene, non pensare alla gente c…”
Un solo colpo dritto al cuore, il corpicino che si affloscia, occhi azzurri come il cielo macchiati dalla lordura del pregiudizio e degli stereotipi. Il suo ultimo omicidio.
Lo spirito si allontana dalla cucina e osserva furtivo il bambino, il quale con una torcia e un bastone perlustra la casa abbandonata. Lo osserva e non fa nulla, può avere l’età approssimativa dei suoi nipoti tranne che nei suoi occhi vi è la tristezza, quella tristezza che deriva dal non essere considerato, del non essere accettato.
Il bambino cammina lungo la casa con sguardo circospetto. Lo spirito lo segue, lo controlla e dopo urla “Vattene, questa casa puzza di sangue”
“Non hai visto casa mia!” esclama il bambino con voce seria “Anche io sono un bambino indesiderato”
Lo spirito si fa vedere e vede un bambino di dieci anni, vede il suo spirito marchiato, picchiato da un padre alcolizzato e una madre in preda alle crisi isteriche. All’apparenza è un bambino normale, senza segni visibili di violenza, una violenza non fisica ma psicologica, un terrore che avvelena l’anima e la rende amara come fiele, come bile che risale lungo l’esofago.
“Perché?”
“Perché cosa?” domanda il vecchio perplesso.
Il bambino non lo guarda più e si concentra su una lampada piena di polvere su cui un ragno sta tessendo la tela. Poi risponde “Perché ti sei lasciato condizionare dai pregiudizi?”
Il fantasma vorrebbe dire una risposta esauriente ma rimane bloccato da quella domanda semplice e complessa nello stesso tempo. Il bambino rompe la lampada in un accesso d’ira e strilla “Perché voi adulti non ci ascoltate? Perché preferite le voci maligne alle nostre voci?”
“Perché nasciamo senza pregiudizi e poi ci lasciamo travisare”
A quelle parole il bambino annuisce e dopo scende le scale. Sorpreso da quello strano atteggiamento, lo spirito lo segue e gli domanda “Te ne vai?”
“Devo tornare dai miei amichetti” risponde il bambino con naturalezza e lo spirito rimane colpito dal coraggio di lui, quel coraggio che esce fuori da una situazione disperata e senza via di uscita e poi si congeda dicendo “Non serve a nulla farsi logorare da ciò che si è fatto ma bisogna avere la forza di ammettere i propri errori e andare avanti”
Poi la porta si richiude e con essa ritorna la solitudine.
Rimane di nuovo solo lo spirito ma adesso qualcosa è cambiato. Davanti a lui si è materializzata una figura luminosa, un angelo che gli tende la mano “Vieni con me, Salvatore”
Salvatore Marchesi capisce che hanno accettato il suo pentimento e che può riabbracciare i suoi nipoti, quei nipoti a cui voleva tanto bene e che aveva ucciso solo per colpa delle malelingue della gente. Prende la mano dell’angelo e lascia quella casa piena di orrori, verso un luogo dove ricominciare daccapo e senza influenze.

 
  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi / Vai alla pagina dell'autore: GabrielleWinchester